Una casa en el cielo
Un jardin en el mar
Una alondra en tu pecho
Un volver a empezar
Un deseo de estrellas
Un latir de gorrion
Una isla en tu cama
Una puesta de sol
Tiempo y silencio
Gritos y cantos
Cielos y besos
Voz y quebranto
Nacer en tu risa
Crecer en tu llanto
Vivir en tu espalda
Morir en tus brazos
Bravo, Martin: non c’era infatti bisogno di tante parole. Ma ora perdonami se ne aggiungo qualcuna io. La verità è che non posso facilmente dimenticare quella dolce e gracile figura piegata su una scacchiera, proprio come un fiore delicato sta chino al centro della tavola, per una fugace e sola serata, dopo essere stato strappato al suo giardino.
E mi fa piacere che l’ultima di quelle immagini appartenga proprio a SoloScacchi: la scattò a Roma due anni fa la nostra Alessandra.
Il mio caro “amigo” Ricardo Soares mi aveva inviato (appunto per dedicarli a Vesna Rozic) alcuni versi del suo, quasi omonimo, Fernando Pessoa. Li trascrivo qui in lingua originale e traduzione. Serviranno anche ad anticipare un pezzo eccezionale, quello di Nazario Menato sul grande artista portoghese, pezzo che verrà pubblicato qui fra poche ore. Non perdetelo. Ma ecco il Pessoa di Soares:
“Flor que nao dura
Mais do que a sombra dum momento
Tua frescura,
Persiste no meu pensamento.
Nao te perdi
No que sou eu:
Sò nunca mais, ò flor, te vi
Onde nao sou senao a terra e o cèu.
… A morte è a curva da estrada,
Morrer è so nao ser visto.
Se escuto, eu te oico a passada
Existir como eu existo”
(“Fiore che non dura
oltre l’ombra d’un momento,
la tua freschezza
resta nel mio pensiero.
Non ti ho perduto
in quello che sono,
se pure, o fiore, non ti ho visto mai
dove io non sono altro che la terra e il cielo.
… La morte è come la curva della strada,
morire è solo non esser visto.
Se ascolto, io odo il tuo passo
esistere, come io esisto”)
mamma mia , scritto commento che ho cancellato
Pessoa è uno dei miei grandi amori letterari
ho pianto sul suo monumento funebre , Lisbona è una delle città del mio cuore e della mia anima
tempo fa strinsi un rapporto di amicizia con un simpatico MI portoghese che abitava in una casa in cui aveva alloggiato il sublime Pessoa
In Italia abbiamo avuto il piu’ grande studioso mondiale di Pessoa , il povero Tabucchi .
Ho letto quasi tutto ( tutto è impossibile) di Pessoa
Renato mi perdonerà ma vorrei ricordarlo con questa (per me) bella canzone
al minut 1.39 mi sembra compaia un signore molto simile all’altro grande della letteratura lusitana del 900 , josè Saramago
E’ lui ? non sono ancora riuscito a capirlo
aspetto il pezzo
Mi sembra che la meravigliosa composizione di Pessoa sia un degno ricordo per questo giovane sfortunata ragazza
Gran bella poesia questa di Pessoa.
Il senso della vita è rinchiuso (proprio così) in questi versi sublimi: “A morte è a curva da estrada, Morrer è so nao ser visto”.
Un ‘coccodrillo’ sincero, molto commovente. 😥
Caro Mongo
Pessoa è come il Che, non lo si discute, lo si ama e basta.
Un abbraccio
Tuo Fuser