Ratmir Dmitrievitch Kholmov: Cc6!!

Scritto da:  | 17 Settembre 2013 | 53 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Kholmov 08Mosca 1969, finale del 37° Campionato delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Tre giocatori stanno confabulando tra loro prima dell’inizio del 22° ed ultimo turno. Il più giovane di loro, il ventenne Victor Kupreichik, all’esordio in siffatta competizione, si informa presso il coetaneo ma già sperimentato Yuri Balashov sul suo avversario del giorno mentre il leggermente più anziano Vladimir Tukmakov ascolta la conversazione. Sono tutti e tre all’esordio nella competizione classica con girone all’italiana e si è instaurata la classica solidarietà giovanile. “ Sai dirmi qualcosa di più su Kholmov? Naturalmente so che è arrivato primo con Spassky e Stein nel 1963, ma per il resto lo conosco poco.Che so… come apre, che tipo di giocatore e’….”. Risponde Balashov: “E’ un giocatore molto solido, ostico. Pensa che io sono uscito bene dall’apertura e sono riuscito ad andare a star peggio… mi son salvato per miracolo!” A questo punto nella conversazione interviene Tukmakov con leggero imbarazzo: “ Io non posso esserti di grande aiuto… ho perso subito al 2° turno! Ma pensandoci bene una dritta te la posso dare. Non permettere mai ai suoi Cavalli di arrivare in c6! Conosci le sue celebri partite col Bianco contro Bronstein e Keres?”. “Allora dovrei cavarmela”, rispose il giovane Victor. “Oggi contro di lui ho io il Bianco! “

La conversazione, di pura fantasia,vuole presentare uno dei più forti giocatori russi del periodo dal 1955 al 1970 e uno dei pochi grandi campioni famosi per aver vinto brillantemente due partite con una splendida continuazione che iniziava con lo stesso salto di Cavallo in c6.

Ratmir ( che significa “Valoroso guerriero” ) Dmitrievitch Kholmov ( spesso scritto Cholmov, come citato ad esempio da Porreca probabilmente dal lituano Cholmovas, o ancora Holmov), nasce nel 1925 a Shenkursk e cresce in una delle province situate all’estremo Nord dell’ Unione Sovietica, nell’immensa regione di Arkangelsk, quindi in regioni dalle condizioni climatiche piuttosto difficili, caratterizzate da territori ghiacciati ed inospitali dove sviluppò presto una propensione all’indipendenza ed un carattere spigoloso, risoluto ed orgoglioso.

La sua vita romantica ed avventurosa inizia già con un’infanzia difficile che tra varie vicissitudini lo costrinse a spostarsi spesso di città in città. Il padre, anch’egli forte bevitore, quando il piccolo Ratmir aveva solo 4 anni fu condannato ai lavori forzati (Ratmir ci racconta che il padre lavorava per il NKVD- predecessore del KGB- ma in un campo di prigionia ebbe una relazione con una prigioniera ) ed egli visse per necessità logistiche nel campo di correzione giovanile dove la madre aveva trovato lavoro, diventando anch’egli un piccolo teppista a contatto con tale realtà.

A 12 anni impara dai compagni le mosse e nel giro di tre anni raggiunge la forza di un maestro diventando il campione della città tra gli adulti. Da allora dedicherà ogni momento libero agli scacchi, spesso giocando blitz senza orologio… (mentre qualcuno contava fino a 5 e poi intimava di muovere ai due contendenti). In quelle occasioni, dove i compagni portavano grossi secchi di birra forte, consumata a mestoli, iniziò a fumare e bere.

Ancora adolescente decide di lasciare la scuola per iniziare a lavorare.

Nel 1942 si imbarca come apprendista macchinista sui battelli da pesca del Mare di Barentz .

La vita da marinaio è dura e logorante, si ammala, decide di non far ritorno al cantiere navale e viene messo per un breve periodo in prigione. Siamo nel 1943, liberato, prende il brevetto di macchinista, viene trasferito a Vladivostok ed inizia a percorrere le lunghe rotte dell’Atlantico su di una nave portacontainers arrivando fino in America e restando affascinato da quel modo di vivere.

Nelle lunghe ore in mezzo al mare, quando non era di turno, legge molto, anche se quasi nulla di scacchi, spaziando dai classici alla filosofia ad ogni cosa gli capitasse per le mani.

Venne il giorno in cui, per ingannare il tempo durante le lunghe ore di navigazione, affrontò il capitano del battello su cui era imbarcato e che aveva fama di essere un forte giocatore. Egli ottenne inaspettatamente un eccellente risultato tanto che rapidamente si diffuse la fama della sua impresa e della sua forza ed il “virtuoso della flotta” si fece apprezzare anche dai suoi superiori al punto di essere proposto per una promozione.

Kholmov 04Ratmir però era di carattere fiero ed orgoglioso e rifiutò la promozione affermando che “le promozioni bisogna meritarsele” .

Le peripezie del giovane Ratmir non sono ancora finite. In uno dei suoi viaggi viene colto in mare da una terribile bufera che spinge la sua imbarcazione sulle coste giapponesi dove le mine semiaffondano la sua nave che va alla deriva sulle coste nipponiche e viene fatto prigioniero o in qualche modo costretto a vivere sul relitto semiaffondato per 6 settimane prima che una nave amica li venisse a liberare. Tornato in patria (siamo alla fine del 1944) gli viene revocato il permesso di navigazione all’estero e viene assegnato cone fuochista nelle caldaie dei bastimenti a vapore ( “un inferno “ ) ad Arkhangelsk, il quinto più grande porto del mondo . Kholmov tuttavia fu felice di questa sorte perchè molti dei suoi compagni furono fatti prigionieri dei nazisti e mandati a morire nei campi di concentramento. In seguito lavorerà anche come spazzacamino facendo praticamente di tutto per vivere.

Alla fine della guerra, tornato ad Arkhangelsk, ed ormai apprezzato per il suo talento, diventa istruttore di scacchi per il Comitato dello Sport vincendo nuovamente il campionato della città e guadagnando a Tula la promozione a 1° categoria. Nel frattempo inizia a progredire rapidamente, anche se la sua carriera scacchistica è iniziata tardivamente :Dal 1947 diventa Maestro vincendo il torneo nazionale dei Candidati Maestri e l’anno dopo, a 23 anni, percepisce uno stipendio di 1200 rubli ( un buon stipendio riferisce Ratmir) diventando professionista ed iniziando ad avere un ritmo di vita più regolare.

Sono di quegli anni le due partecipazioni al campionato della Bielorussia ( 4° nel 1947 e 1° imbattuto nel 1948 con 11.5 / 13 ), e la prima occasione per confrontarsi con i più forti maestri della nazione al Memorial Chigorin di Mosca del 1947 seppure con un modesto risultato di 5.5 /13. Kholmov ricorda il suo primo incontro con Botvinnik che vinse quel torneo: “Mi sembrava di giocare contro Dio, impegnai ogni risorsa nervosa durante la partita, mi inchiodai alla sedia ma non ci fu nulla da fare, persi, naturalmente .Botvinnik era di una classe superiore ed io non sapevo nulla di teoria”.

Kholmov fu essenzialmente un autodidatta per un lunghissimo periodo di tempo. Kortchnoi stesso si espresse così nei riguardi del suo forte avversario : “Possedeva un talento naturale fuori dal comune, un dono soprannaturale. L’originalità del suo talento era evidente agli occhi di chiunque. Egli possedeva lo stesso tipo di talento di Capablanca: Kholmov conosceva cose, sugli scacchi, senza averle mai studiate”. Il fortissimo campione di Leningrado parlava a ragion veduta, disputò 20 partite contro il lituano ma il computo finale fu di 1+ per Ratmir. Tra l’altro anche Botvinnik nel 1960 si espresse positivamente nei suoi confronti: ”dategli uno o due anni e vi dimostrerà la sua classe”.

Nonostante la conquista del titolo di Maestro Internazionale nel 1954, la sua conoscenza della teoria restò ancora a lungo approssimativa ed empirica. “ Io non studiai mai la teoria a fondo, tranne quando sostenevo sedute di allenamento a squadre con Mikenas e Vistanetskis ( forte giocatore Lituano vincitore di qualche titolo nazionale) quando vivevo in Lituania. Ricordo che Mikenas una volta mi disse “ questo è stato pubblicato sulla rivista Shakhmaty v SSSR, c’era un articolo su questa variante” , solo da allora inizia ad abbonarmi alla rivista, era il 1959. Lo ricordo esattamente, ero quasi Grande Maestro “ ( Kholmov si aggiudicò il titolo nel 1960 ).

Kholmov 02 Nel 1949 partecipa alla sua seconda finale del Campionato sovietico a Mosca dopo essersi qualificato con un prestigioso 3° posto nella semifinale di Tbilisi dietro a Geller e Petrosian. Di quella finale Kholmov racconta un divertente episodio riportato da Sosonko in “Smart Chip from S. Petersburg”: Ratmir Kholmov partecipava per la seconda volta alla finale del Campionato Russo insieme ad altri delle giovani generazioni come Geller, Petrosian, Taimanov. Giunti all’ultimo turno Kholmov aveva raggranellato solo il 50% dei punti mentre inaspettatamente l’esordiente Geller era in testa con 1/2 punto di vantaggio su Smyslov e Bronstein e doveva giocare con Kholmov. Mikenas, amico / rivale di Kholmov nei citati campionati della Lituania, prima della partita si avvicinò al compagno dicendo che Bronstein era disposto ad offrire una bella sommetta per incentivare Ratmir a non perdere la partita. Kholmov fa spiritosamente notare di non ricordare la cifra ma di essere quasi sicuro che l’amico gli avesse riferito una cifra minore poichè ” Mikki was a sly rouge… ” ( diciamo un pò birichino… ). Kholmov non si limitò a pareggiare con Geller ma vinse addirittura la partita permettendo a Bronstein e Smyslov , di arrivare primi a pari merito.

Da quel momento in poi Kholmov inizia il suo cammino da pari ai pari con i suoi forti e più famosi colleghi sovietici iniziando ad essere conosciuto, temuto e rispettato.

Il suo approccio all’apertura, a causa delle scarsa attitudine allo studio della teoria, fu spesso caratterizzato dalla scelta di varianti minori che riusciva tuttavia a valorizzare grazie alla sua straordinaria capacità e profondità di calcolo unite alla disciplina ed all’applicazione. Nella Spagnola impiegò ad esempio la Difesa Bird con 3…Cd4 ( famosa la sua vittoria con Geller), la Janisch con 3…f5,9… Ae6 anziché Ca5, oppure la Rossolimo con 3.Ab5 nella Siciliana, molto tempo prima che venisse rivalutata e così di seguito come nella Russa ed in altri impianti.

Sosonko nella sua intervista chiese all’ormai anziano campione come si preparasse per le partite e questi rispose “ tiro in aria una monetina e vedo come devo aprire “. Curiosamente risponderà spiritosamente alla stessa maniera quando gli chiese quali fossero i suoi orientamenti politici quando andava a votare!

Kholmov 06In Occidente il nostro eroe non è molto conosciuto anche perché non disputò mai tornei e competizioni al di fuori dell’Unione Sovietica o comunque in paesi che non appartenessero al blocco sovietico, ma fu sicuramente uno dei più forti giocatori russi in assoluto e negli anni che vanno dal 1956 al 1970 fu almeno tra i primi 25 giocatori al mondo. “Chessmetrics” lo classifica all’8° posto tra Agosto 1960 e Marzo 1961 attribuendogli un ELO di addirittura 2736 punti e una performance di 2760 in occasione del torneo di Leningrado 1967.

Le statische devono necessariamente essere dati freddi e asettici ma talora addentrandoci tra le pieghe dei numeri ci si può fare un’idea più veritiera di un fenomeno .

Negli anni in cui Kholmov si misurava alla pari con i mostri sacri della storia scacchistica russa e mondiale, la finale del campionato sovietico era il più forte toneo al mondo, spesso ben più forte dell’ Interzonale cui dava diritto la qualificazione ottenuta in taluni di quei tornei.

Basta osservare la classifica di alcune edizioni, come ad es. quelle del 1951, 1955, 1957,1958,1960, 1961, dove spesso fior di campioni come Taimanov, Korchnoi, Spassky, Bronstein,Smyslov, restavano intruppati a metà classifica o non riuscivano nemmeno a qualificarsi nei tornei di selezione.

  • Ebbene Kholmov partecipò a 16 finali del campionato russo dal 1948 al 1972 perdendo solo 42 partite su 293 giocate.
  • Se escludiamo dal novero il primo campionato del 1948 ( ancora necessariamente inesperto ) e gli ultimi due del 1970 e 1972 ( quando si affacciavano le nuove generazioni dei Tukmakov, Karpov, Balashov, Savon ) con 16 sconfitte in quelle 40 partite, otteniamo un ragguardevole: 26 sconfitte su 253 partite.
  • Durante gli anni migliori , dal 1954 al 1965 non si classificò mai al di sotto del 6° posto( a parte lo sfortunato 8°-11° posto del 1961), cosa che significa, in tornei di 19/20 giocatori, essere sempre nel gruppetto dei più forti. In genere non perdeva mai più di 1- 2 partite per torneo dal 1954 al 1969 ( 5 nel 1961).

 

Questi risultati contro i colleghi gli valsero il soprannome di “Central defender” per l’accanita resistenza che opponeva in posizione inferiore trovando soluzioni inaspettate e sorprendenti controgiochi e per la difficoltà di portargli via il punto intero. Lo stesso Kholmov ebbe dire: “ Devi per forza diventare un buon difensore se mastichi poco di teoria ed esci sempre peggio dall’apertura!”

  • Nella finale del 31° Campionato Russo del 1963 si classifica 1°-3° assieme a Spassky e Stein, la più grande affermazione della sua carriera, ma perse poi lo spareggio arrivando 3°( già nel campionato precedente, a Erevan nel 1962, aveva sfiorato l’impresa vincendo le prime 5 partite di fila ma perdendo la terzultima e penultima partita contro Spasski e Tal giungendo alla fine 4° staccato di un solo punto dal vincitore Korchnoi )

  • Ottenne il primo posto, da solo o a pari merito, in 5 Semifinali di qualificazione del campionato Sovietico: Vilnius 1953, Tashkent 1958 (davanti a Korchnoi, Geller, Gipslis, Gufeld, Simagin ecc), Novgorod 1961, Sverdlosk 1963, Orel 1966, tornei “tosti “nei quali anche i “big”

sovente inciampavano senza riuscire a staccare il biglietto per la finale.

  • Vinse 10 volte il Campionato della Lituania ( 1950, 51, 52, 53, 55, 57, 58, 59, 60) ed una volta il Campionato Bielorusso (nel 1948 con 11 e 1/2 su 13 ) . Ricordiamo che spesso in questi campionati nazionali venivano invitati a partecipare anche forti campioni di altri stati.

Oltre a diversi primi premi in tornei sul territorio dell Unione Sovietica ( Krasnodar 1961,Kiscinev 1959) anche la sua pur limitata carriera internazionale ( per il summenzionato veto ad oltrepassare la “Cortina di ferro” ) vanta numerosi ed importanti primi premi.

  • 1°-2° Dresda 1956 con Averbach, davanti a Bilek, Ciocaltea, Pachmann, Uhlmann
  • 1° Balatonfured 1959 davanti a Uhlmann, Bilek, Portisch ( che batte)
  • 1°-2° Mosca 1960 con Smyslov lasciandosi dietro “gentucola” come Kortchnoi, Bagirov, Hort,Polugaevskj, Simagin, Uhlmann
  • 1° Bucarest 1962 imbattuto
  • 1° Keckskemet 1962 davanti a Portisch,Szabo ( battuto), Bilek, Pirc

Honfi, Lengyel ( partecipava anche Paoli che perse ma uscì bene dall’apertura), imbattuto

  • 1° Belgrado 1967 imbattuto
  • 1° L’Avana 1968 davanti a Stein, Suetin, Antoshin, imbattuto

Tuttavia non meno importanti e talora anche più prestigiosi furono alcuni piazzamenti ottenuti, arrivando raramente oltre il 4° posto:

  • 3° – 4° Bucarest 1954, il suo esordio internazionale, dietro a Korchnoi e Nezhmetdinov assieme a Filip ma davanti a Pachmann, Furman, O’Kelly, Stahlberg.
  • 2° Szczawno Zdroj 1957 dietro Geller
  • 2°- 3° a Soci 1964 dietro a Krogius con Damjanovic ma davanti a Spassky, Barcza, Matulovic, Antoshin, Nezhmetdinov, Bondarevsky, Lein,Gheorghiu
  • 5° L’Avana 1965 imbattuto, nel fortissimo torneo a 23 giocatori vinto da Smyslov davanti a Geller Ivkov e Fischer ( che giocava per telegrafo) battendo Ivkov e l’americano e dove si verificò l’episodio della “ciucca” descritto in seguito.
  • 2° Leningrado 1967 dietro a Korchnoi ma davanti a Barcza, Taimanov, Gufeld, Suetin, Hort, Szabo, imbattuto
  • 3° Kislovodsk 1966, dietro a Geller e Stein ma davanti a Lutikov, Tal, Taimanov, Matulovic, Simagin
  • 4° Skopje 1967 vinto da Fischer.

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In alcuni periodi giocò a livelli stratosferici : dal 1962 al 1963 vince a Bucarest 1962, Keckskemet 1962, 2°-4° nella semifinale di Minsk del 3° Campionato Sovietico di Erevan 1962 dove giungerà poi 4°, 1° nella semifinale di Sverdlosk del 31° campionato russo 1963 di Leningrado dove arriva 1°-3° con Spassky e Stein.

Altro periodo di grande spolvero fu il 1967-68 col 2° posto nel forte torneo di Leningrado imbattuto dietro Korchnoi, 1° a Belgrado imbattuto, 3°-5° a Skopje 1967 ( una sola sconfitta col vincitore Fischer), 1° a L’Avana 1968 imbattuto.

Negli anni dopo il 1970 necessariamente deve pagare lo scotto all’età ed alle nuove leve che avanzano ma Kholmov è da considerarsi tutt’altro che in pensione ed a tratti mostra ancora tutto il suo potenziale, sempre temibile e difficile da battere.

  • 1970 medaglia d’oro di squadra e individuale al campionato europeo di Kapfenberg
  • 4°-5° a Luhacovice 1973, fortissimo torneo dove perde due sole partite
  • 4°-6° a Soci 1974 in un fortissimo torneo con solo 2 partite perse
  • 2° a Keckskemet 1975 imbattuto a ½ punto da Honfi.
  • 3°- 5° al maxitorneo di Mosca 1975 ( 1 sola persa) . Torneo fortissimo a pari merito con Vaganian e Korchnoi dietro Geller e Spassky,ma davanti a campioni come Hort, Petrosjan, Beliavsky, Tal, Byrne, Forintos ( batte Vaganian, Hort, Beljavsky).
  • 1°- 2° con Vadasz a Budapest 1976 ma davanti a Sax, Jansa, Pinter,

Suetin , Barcza, Honfi, Vogt, Mednis ( Tatai buon 8° battendo il forte Sax ).

  • 1° Timisoara 1977, discreto torneo, imbattuto
  • 2° a Zalaegerszeg 1977 dietro a Vasyukov imbattuto

Il grande cruccio di Kholmov probabilmente è stato quel maledetto Campionato Sovietico del 1963 vinto a pari merito con Spassky e Stein.

URSS 1963 Round Robin

Questo il dettaglio del playoff:

URSS 1963 Playoff

Intanto nello spareggio a tre perse una partita ed il titolo andò a Stein. Secondariamente, contrariamente ad altre edizioni, si decise per quell’anno di non incorporare lo “zonale”, che stabiliva i posti per la partecipazione all’Interzonale, nel torneo di campionato ( cosa che lo avrebbe qualificato automaticamente), ma di far giocare i primi sei classificati in un torneo di play-off a doppio girone poche settimane dopo chiamato “Torneo dei sette” perché all’ultimo si decise di far partecipare anche Korchnoi, che a dispetto del grande stato di forma di quel periodo, in quel campionato era andato piuttosto male. Kholmov riuscì anche a vincere una partita a Korchnoi e una col vincitore Spassky ma perse la seconda con Boris e si classificò 4° , un posto in più dei biglietti disponibili che andarono a Spassky, Stein e Bronstein.

Zonale 1964

L’ultima occasione di qualificarsi per l’Interzonale si verificò nel Campionato Russo del 1969 ad Alma Ata, che in tale edizione era valido come zonale, ma totalizzò un punto in meno di quelli necessari ( 12 1/2 classificandosi 7°-9°) .

Oltre a Spassky , Fischer, Korchnoi durante la sua carriera sconfisse molti campioni tra cui Geller, Petrosian, un giovanissimo Kasparov, Keres, Bronstein, Ivkov, Szabo, Portisch, Kotov, Stein , Taimanov, Tal ( a Vilnius 1959 contrariamente a quello che si legge in molte altre fonti ) , Bondarevski, Vasiukov, Averbach ,con alcuni di loro totalizzando addirittura uno score finale positivo ( Petrosian, Korcnoi, Bronstein, Kasparov, Szabo,Vasiukov e Bondarevsky per citare solo alcuni dei più famosi )

La carriera scacchistica di Kholmov non accenna ancora a fermarsi. Da Mosca, dove si è trasferito nel 1967 e dove vivrà il resto dei suoi giorni e come altri fuoriclasse che fino a tarda età continuarono a giocare e stupire grazie alla classe cristallina ( mi vengono in mente Mieses, Bernstein, Lasker, Smyslov, il terribile Victor… ecc. ecc), lo vediamo ancora alla scacchiera nel 2005 conservando un Elo ragguardevole superiore ai 2400!.

Confesserà di passare lunghe ore ad analizzare unicamente per il proprio piacere.

Ricordiamo qualche altro incredibile risultato durante gli ultimi 25 anni della sua vita:

  • 1984 Campionato di Mosca, 4° con una sola sconfitta
  • 1988 Soci ,3°-5° una sola sconfitta batte Bareev (torneo molto forte con Polugaevskj, Dolmatov, Psakhis, Smagin, Olaffson, Vaisser e altri)
  • 1989 Frunze, 3°-5°
  • 1990 Voskresenk, 3°-6° a ½ punto dal vincitore, una sola persa
  • 1990 Soci, 4°-6° una sola persa
  • 1991 Mosca, 2 ° imbattuto dietro a Ivanov
  • 1995 S. Petersburg Seniores, 1°
  • 1996 Mosca 3, 2°-3° a ½ punto
  • 1997 Mosca -1, 1°-3° con Rychagov e Zaitsev a 72 anni!
  • 1997 Orel, 1° imbattuto
  • 2005 Dniepopetrovsk 3° una sola persa
  • 2005 Olomouc media Elo 2453 5°-6°

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Nel 2000 è consacrato Campione del Mondo senior a Rowy assieme a Taimanov, Klovans e Chernikov e parteciperà alla medesima competizione ad Arco, l’anno successivo, arrivando 2°-4°.

A questo punto del racconto non possiamo più rimandare e dobbiamo soffermarci su quello che fu un aspetto determinante della carriera di Ratmir Dmitrievitch: il vizietto del bere.

Anche se questo aspetto della sua vita ce lo rende pittoresco e forse più simpatico, dovette penalizzare pesantemente la sua carriera professionale e le grandi potenzialità di questo fuoriclasse delle 64 caselle. Il veto imposto dalle autorità alla partecipazione in tornei nei paesi occidentali / capitalisti derivò da un certo imbarazzo dell’“establishment” di fronte ai possibili eccessi nel bere che avrebbero fatto di lui un pessimo ambasciatore in un periodo di tensioni e “guerra fredda”.

Kholmov riferisce di aver smosso mari e monti scrivendo praticamente a chiunque, eccetto Stalin, per perorare la sua causa senza mai ricevere risposta alcuna. Spesso capitava che i documenti fossero pronti per poi essere revocati all’ultimo minuto.Nel 1977, in occasione dell’ennesimo rifiuto, la funzionaria del Comitato dello Sport disse a Ratmir di provare a chiedere direttamente al KGB per cercare di avere qualche spiegazione. Recatosi dal rappresentante del KGB questi gli disse : “scrivi un appello, compagno, ma non dimenticare di menzionare, come inizio, tutti gli errori che hai fatto, poi, forse, ti verrà dato il permesso di andare in tutti i posti che vuoi”.

Non ebbe mai la tessera del partito e per quanto non avesse mai provato particolare gradimento per il Comunismo, tuttavia non fu mai un dissidente a parte questi incidenti dovuti agli eccessi nel bere.

Non riuscì ad espatriare prima del 1989, in clima di perestroika.

Non fu certo aiutato, come abbiamo visto, dal clima freddo delle sue origini, dove è risaputo che spesso si indulge più volentieri all’alcool per riscaldarsi, dalle compagnie da ragazzo e sicuramente dall’esempio in famiglia di un padre che beveva.

Ratmir stesso ammette il suo “problema” nell’intervista a Sosonko ed è il primo a chiedersi se avrebbe potuto andare più lontano senza il bere, dicendosi pentito per qualche errore di troppo e qualche eccesso .

Sono divertenti alcuni episodi raccontati dallo stesso Kholmov che mostra uno spirito ( ….no, non quello!) ancora pronto e vivace.

Kholmov 09

Intanto rievoca coll’intervistatore i bei tempi in cui, da buoni “vitelloni” Tal, Stein, Sosonko e lui vissero talora insieme in albergo in occasione dei tornei o a casa di Tal, mentre Stein passava nottate intere giocando a carte per poi bussare alla sua porta alle 5 di mattina elemosinando qualcosa da mangiare, oppure quando Stein e Tal si presentarono in camera sua, anche loro malfermi sulle gambe, riportando un giovane e stravolto Sosonko depositandolo chissà perché sul tavolo anziché nel letto, e dove questi dormì sino al mattino ( Kholmov suggerisce magnanimamente di tagliare questa parte dell’intervista per salvare la reputazione di ”Gennochka” ).

Questo modo di trascorrere il tempo tra amici doveva essere abbastanza abituale come si evince dall’episodio che costò a Kholmow un anno di squalifica.

In occasione di un torneo si trovarono insieme Tarasov, Kholmov e il più vecchio Nezhmetdinov … indovinate a fare cosa? Anche qui Ratmir suggerisce di spegnere il registratore, questa volta per proteggere la propria immagine con la moglie. Nezhmetdinov quando era in preda ai fumi dell’alcool, a detta di Kholmov, aveva dei veri e propri deliri paranoidi e psicosi come sdraiarsi a terra davanti al tram o altre stravaganze simili. In quell’occasione si “limitò” a recarsi sul balcone e lanciare di sotto piatti e stoviglie. Quasi stupito, candidamente Kholmov riferisce a Sosonko che non sarebbe successo nulla tranne il rumore dei piatti rotti se solo Kotov non avesse voluto ficcarci il naso. Allora iniziò a fare domande e chiedere spiegazioni facendo un gran clamore, tanto da attirare l’intervento della polizia. Alla fine Kotov prese i tre ragazzacci per le orecchie ( licenza poetica ) e li portò a Mosca al cospetto di Rodionov, autorità del Comitato per lo Sport ,che squalificò Tarasov e Kholmov per un anno sospendendo a quest’ultimo anche l’assegno che riceveva, mentre Nezhmetdinov fu perdonato perché era membro del partito e perché si umiliò chidendo scusa ( “grovelled before him”).

Era il 1951 e proprio in quell’anno Kholmov giocò un match di allenamento contro Bronstein su 4 partite pareggiandone 3 e vincendone una. Aggiunge Kholmov: “nello stesso anno in cui Bronstein giocò per il titolo mondiale io dovetti invece scontare un anno di squalifica “.

Sempre su “SoloScacchi” è anche riportato l’episodio che segue ( mi scusi l’autore di cui non sono più riuscito a ritrovare il nome per citarlo ). Kholmov giunse una volta alla scacchiera ubriaco perso e rispose a 1.e4 con Cc6. La partita proseguì 2.d4 b6 3.Cf3 e5?! perdendo subito un pedone.Alcune versioni fanno terminare qui il racconto mentre altri aggiungono che il Bianco abbia proseguito con 4.dxe5 Cxe5?? 5.Cxe5 Rxe5(?!?!) e il Bianco abbia reclamato mossa irregolare, al che Kholmov esclamò “ Ho giocato tutta la vita la Grunfeld senza sapere che poteva essere confutata così facilmente!” Sarà vero?

L’episodio più famoso è senza dubbio quello deL’Avana 1965, il torneo che Fischer giocò via Telex da New York. La sera prima dell’incontro con l’americano, Kholmov si trovava nel bar dell’albergo che restava aperto 24 ore su 24. Ratmir si concede un Bacardi ma… il rum a Cuba è meraviglioso! A tarda ora Smyslov, che vincerà il torneo, preoccupato lo va a cercare e lo trova ancora al bar a bere. Lo trascina via portandolo in camera sua per fargli vedere una nuova idea nella Spagnola Chigorin che avrebbe potuto usare contro Fischer l’indomani, ma Kholmov era così ubriaco che l’ex campione del mondo era sicuro che non avrebbe ricordato nulla. Il giorno dopo Kholmov si siede per la partita maledicendo se stessoe la sua condotta del giorno precedente ( con espressioni molto colorite sull’intervista… ) e pensando già alle spiacevoli conseguenze e a quanto avrebbe pagato una volta in patria. Si pianta sulla poltrona digrignando i denti e serrando i pugni quando … ecco comparire sulla scacchiera all’improvviso la variante di Smyslov. Kholmov vinse la partita con la splendida Cd4 e Fischer si congratulò con lui.

FischerKholmov

Fischer – Kholmov posizione prima di 19…Cd4!

Kholmov riferisce giustamente che quello fu un torneo fortissimo dove restò imbattuto e colse anche lo scalpo di Ivkov, giunto secondo a pari merito. La sua memoria invece lo tradisce quando afferma che arrivò a solo mezzo punto dal primo premio ( Smyslov 15 ½ , Ivkov, Geller e Fischer 15, Kholmov 14 ½ )

Talora qualche giocatore ha avuto il suo momento di celebrità ed è rimaso poi famoso per aver vinto a sorpresa un torneo ( penso a Grob ad Ostenda 1937), oppure per una partita decisiva in qualche evento o per la carriera di qualche altro giocatore ( la vittoria di Cardoso all’Interzonale di Portorose su Bronstein ), altre volte ancora per “la partita perfetta” contro un grande della scacchiera ( Bogoliubov – Monticelli ), talora per una semplice mossa brillante ( come il sacrificio di Donna di Lilienthal contro Capablanca), ma non mi risulta che sia capitato ad altri grandi maestri di “giustiziare” due avversari della forza di Keres e Bronstein con la stessa mossa : Cc6!!

Kholmov 07

Nella finale del 26° Campionato Sovietico del 1959 il vero eroe, a detta dello stesso Taimanov, fu proprio Ratmir Kholmov, che nonostante il 4°-5° posto

( scusate se è poco… ) a pari merito con Taimanov ( battuto nello scontro diretto), si aggiudicò niente po’ po’ di meno che 7 premi:

  • Per il miglior risultato contro i Maestri
  • Per il miglior risultato di un Maestro contro i GM
  • Per il miglior risultato negli ultimi 5 turni
  • Per il maggior numero di vittorie con i pezzi neri
  • Per il miglior risultato contro i primi 6 classificati ( vinse Petrosian davanti a Spasski e Tal )
  • Per aver guadagnato una norma di GM, l’ultima
  • Per la miglior partita del torneo, la gemma che segue

Ratmir Kholmov vs. Paul Keres, 1-0

URS-ch26 Tbilisi (17), 1959

1.e4 c5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 Cf6 4.e5 Cg4 Più corretta 4… Cd5. Lo stesso Bronstein criticherà questa mossa dicendo” Ovviamente una brutta mossa. Il principio che i Cavalli debbano giocare al centro e non ai margini della scacchiera dovrebbe valere per i giocatori di tutte le categorie .” 5.Axc6 dxc6 6.0–0 g6 7.Te1 Ag7 8.h3 Ch6 9.Cc3 b6? Kholmov indica che era preferibile 9.O-O. Keres temeva che dopo 10.g4 il suo Cavallo restasse escluso dal gioco ma il Nero ha buone opportunità dopo 10.g4 f5 11.g5 Cf7 12.e6 Cd6 13.d4 f4! Taimanov: ” Questo è un errore più serio del precedente al quarto tratto ed è strano che un fine giocatore posizionale come Keres non abbia avvertito i pericoli insiti nel ritardo di sviluppo ” 10.d4! Sembra incoerente aprire il gioco dopo aver concesso la coppia degli Alfieri all’avversario ma l’originale intuizione di Kholmov ha percepito l’importanza di altri fattori come l’arretratezza di sviluppo del Nero e la cattiva posizione del Ch6. 10…cxd4 11.Cxd4 c5

Posizione dopo 11...c5

Posizione dopo 11…c5

Dopo 11… Ab7 il Bianco mette in gioco tutti i suoi pezzi e passa in vantaggio con 12.Axh6! Axh6 13.Dg4 O-O 14.Tad1 e se ora ad es. 14… De8 ( 14… Dc7 15.Cf5 Ag7 16.Td7 gxf5 17.Dxg7+! Rxg7 18.Txc7 ecc. ) 15.Cf5! Ag7 16.Cxg7 Rxg7 17.Ce4 c5 18.Cf6 Dc6 19.Cd5. Kholmov 12.Cc6!! “Dopo la partita mi chiesero se il sacrificio era frutto di una preparazione. Una preparazione!… pensai 50 minuti su questa mossa, da questo momento dovetti calcolare tutte le possibilità poichè il Cavallo non può più salvarsi. Questa è la vostra preparazione !” 12…Dd7 Non è possibile 12… Dxd1 13.Txd1 Ab7 14.Cb5! Axc6 15.Cc7+ Rf8 16.Cxa8 minacciando Td8. 13.Cxe7!! Rxe7 Perde forzatamente. Kholmov segnala queste altre linee: a) 13… Dxd1 14.Txd1 Rxe7 15.Ag5+! Re6 16.Td6+ Rf5 ( 16… Rxe5 17.Td5+ Re6 18.Te1+ e matto ) 17.f4! minacciando g4, 17… Axe5 18.Td5 f6 19.Axh6 Ab7 ( se 19… g5 20.fxe5 Rg6 21.Tf1 Rxh6 22.Txf6+ Rg7 23.Ce4 con posizione vincente ) 20.fxe5 Axd5 21.Cxd5 Rxe5 ( non è sufficiente 21… fxe5 22.g4+ Re4 23.Cc3+Rf3 [ oppure 23… Rd4 24.Te1!] 24.Te1 con matto imminente 24… Rg3 25.Te3+ Rh4 26.Ce4! ecc ) 22.c4 con posizione vincente. Se invece b) 13… Dxe7 14.Cd5 Dd8 15.Cf6+ Axf6 ( se 15… Re7 è carina la variante indicata da Kholmov 16.Ag5 Dxd1 17.Taxd1 Ae6 18.Ch5+! Rf8 19.Cxg7 Rxg7 20.Af6+ Rg8 21.g4! ed il Nero è paralizzato ed il suo vantaggio materiale è inutile ) 16.exf6 Ae6 17.Axh6 Dxf6 ( non funziona 17… Dxd1 18.Taxd1 Td8 19.Txd8 Rxd8 20.Txe6! fxe6 21.Ag7! ) ed ora il vincitore segnala 18.c3 ( anche se si potrebbe ottenere di più senza cambiare le Donne con 18.Dd6 Td8 19.Dg3 e la posizione del Nero è difficile ad es. 19… Td5 20.c4 Td7 21.Tad1 ecc ) 18… g5 ( e non 18… Td8? 19.Da4+ Td7 20.Tad1 ) 19.Dd5 Td8 20.Dxg5 Dxg5 21.Axg5 Td7 che lascia in vantaggio il Bianco. Taimanov:” Ovviamente è difficile supporre che tale intricata messe di varianti sia stata calcolata fino in fondo dal Bianco ma la componente giocata dall’intuizione e dalla grande fiducia nei propri mezzi meritano ammirazione “ 14.Axh6! Axh6 Su 14… Dxd1 segue l’intermedia 15.Ag5+! 15.Df3 Doppio attacco su a8 e f6. 15…Ag7 Su 15… Te8 tra le varie forti alternative 16.e6! fxe6 17.Tad1 Db7 18.Cd5+ Rd6 19.Cb4+ Rc7 20.Dg3+ e5 21.Txe5 e matto ) 16.Cd5+ Più forte del materialistico guadagno di materiale. 16…Rd8 16… Re8 17.Cf6+ Axf6 18.exf6+ Rf8 19.Tad1, mentre 16… Rf8 17.e6! Db7 18.e7+ Re8 19.Df6! Dxd5 20.Dxg7 Dd4 21.Te5! ecc. 17.Tad1 Tutti i pezzi bianchi sono attivi ed il Nero non riuscirà ad arrivare al finale per sfruttare il vantaggio materiale. 17…Ab7 17… Db7 18.e6!! aprendo la colonna “f” 18… Axe6 ( 18… fxe6 19.Cb4+ Ad4 [ 19… Rc7 20.Df4+ e5 21.Txe5 e matto in poche mosse ] 20.Df6+ Rc7 21.Txd4 cxd4 22.De5+! [ non 22.Dxh8? Dxg2+! 23.Rxg2 Ab7+ e il Nero compie il miracolo ] 22… Rd7 [ se 22… Rd8 23.Dxh8 ora con lo scacco!] 23.Dxe6+ Rc7 24.De5+ Rd8 25.Dxh8+ con matto a seguire. ) 19.Txe6! fxe6 20.Cxb6+ Rc7 21.Td7+ e matto. 18.Db3 Ac6 18… Rc8 19.Cxb6+ axb6 20.Txd7 Rxd7 21.Dxf7+; 18… Re8 19.Cf6+; 18… c4 19.Dxc4 Tc8 20.Dh4+ ecc. 19.Cxb6! axb6 20.Dxf7! Axe5 21.Txd7+ Axd7 22.Txe5 Rc7 23.Te7 Tad8 24.a4 g5 25.Dd5 The8 26.Txh7 g4 27.a5 gxh3 28.axb6+ Rxb6 29.Txd7 1-0 NOTE PREVALENTI DI KHOLMOV e TAIMANOV

separator4

La seconda partita è stata giocata contro un altro mito della storia degli scacchi.

Ratmir Kholmov vs. David Bronstein, 1-0

URS-ch32 Kiev, 1964

1.e4 c5 2.Cf3 Cf6 3.Cc3 d6 4.d4 cxd4 5.Cxd4 a6 6.Ag5 e6 7.f4 Ae7 8.Df3 Dc7 9.0–0–0 Cbd7 10.g4 b5 Una ben conosciuta posizione il cui giudizio non è ancora chiaro. La popolarità della linea si deve alle ricche possibilità per entrambi i colori ma è richiesto un trattamento molto accurato. 11.Axf6 gxf6?! Più naturale 11… Cxf6. Riprendendo di pedone il Nero conta di rafforzare le case centrali. Il difetto di questa struttura è una certa rigidità della massa dei pedoni centrali. 12.f5 12.Ag2 Gligoric-Fischer 1959 =. 12…Ce5 Una bella casa per il Cavallo e il Nero ne approfitta. Kholmov indica 12… b4 13.fxe6 bxc3 14.exd7+ Axd7 15.e5 Tb8 16.exf6. 13.Dh3 Tiene sott’occhio e6 e si avvicina al Re avversario. 13…0–0 Mossa rischiosa ma essenziale per coordinare le forze del Nero. Se 13… b4 14.Cce2 Ad7 15.Cf4 ed il Bianco sta meglio; se 13… Ad7 anche subito 14.g5! b4 15.fxe6 ecc. 14.g5!? Il segno !? merita qualche spiegazione. La prima parte è per l’energica esecuzione del piano del Bianco. La seconda parte è per il motivo che la teoria moderna preferisce 14.Dh6 che dà origine ad un gioco complesso dopo 14… Rh8 ( 14… Dd8? 15.Cc6! Cxc6 16.Td3 ) 15.g5 Tg8 ( 15… Dd8? 16.Cc6! Cxc6 17.g6! ) 16.g6 fxg6 17.fxe6 Ab7 18.Cd5 Axd5 19.exd5 dove il pedone passato “e” può rivelarsi un “atout” per il Bianco. 14…b4? Bronstein, che ha una grande sensibilità per lìiniziativa e cerca sempre di trarre il massimo dalla posizione, coglie l’occasione per giocare una mossa intermedia per cacciare il Cavallo da c3. Con un altro GM meno ispirato questo temporeggiamento sarebbe stato senza conseguenze ma Kholmov intravede il suo giorno di gloria e dimostrerà il lampo della propria immaginazione ed il potenziale della sua creatività. Meglio 14… fxg5 15.fxe6 fxe6 16.Cxe6 Dd7 17.Cd5 Dxe6 18.Dxe6 Axe6 19.Cxe7+ Rf7 20.Cf5 con posizione pari 15.gxf6 Axf6 16.Tg1+ Rh8 17.Dh6 De7 Questa è la posizione cui miravano entrambi i giocatori. Bronstein pensando che dopo 18.Cce2 Ab7 avrebbe avuto del controgioco, Kholmov invece perchè ha immaginato un diverso proseguimento degli eventi. 18.Cc6!!

Posizione dopo 18.Cc6!!

Posizione dopo 18.Cc6!!

Averbakh:” Sembra che Kholmov non si assuma mai dei rischi ma ciò è errato. Grazie al suo fine istinto ed alla profonda abilità di calcolo egli sa che quando attacca l’assalto non può essere parato”. Una mossa magistrale!. Con un Cavallo in presa il Bianco inizia un attacco complesso e spettacolare, difficile da prevedere.18…Cxc6 19.e5! Un attacco ad una casa difesa 3 volte! L’idea è liberare la casa e4 per il Cavallo e aprire la diagonale bi-h7. 19…Ag5+? L’inatteso colpo di scena fa “perdere il filo” anche ad un giocatore dalla brillante inventiva tattica come Bronstein. Le alternative erano a) 19… dxe5? 20.Ce4 Ag5 21.Cxg5 f6 22.Cxh7! chiaramente inaccettabile per il Nero; b) 19… Axe5 20.f6! Axf6 21.Ad3 Ag5 22.Txg5 f5 ( 22… f6 23.Tg3 bxc3 24.Axh7 ) 23.Tdg1 Ta7 24.Ce2! Ce5 25.Cf4 Tc7 (altrimenti segue 26.Ch5) 26.Axf5! exf5 27.Cd5 ed il Nero sta peggio; c) 19… Cxe5! 20.Ce4 Cg6!? ( 20… Cd7 21.Txd6 exf5 22.Txf6! Tg8 23.Txg8 Rxg8 24.Txf5 Cf8 25.Cf6+ Rh8 26.Te5! Ae6 27.Tg5 ) 21.Cxf6 Dxf6 22.fxg6 Dg7 ( 22… fxg6′ 23.Ag2 ) 23.Dxg7+ Rxg7 24.gxf7+ Rxf7 25.Txd6 e per quanto il Bianco sia in vantaggio il Nero conserva qualche speranza. Ovviamente era estremamente difficile destreggiarsi tra tutte queste linee alla scacchiera ma col senno di poi quest’ultima continuazione era la miglior possibilità per Bronstein. 20.Txg5 f6 21.exd6! Questo pedone avrà un ruolo determinante. 21…Df7 Pare che tutto sia in ordine. Le minacce più importanti sono state sventate ed il Bianco ha due pezzi in presa, ma ancora una volta Kholmov mostra di aver visto più lontano. 22.Tg3 bxc3 23.Ac4! Una bellissima “mossa silenziosa” che è la punta della combinazione. 23…cxb2+ 24.Rb1 Cd8 25.Tdg1?! Non cambia il corso della partita ma non permette al Bianco di chiudere in bellezza come meritava con 25.d7!! Ab7 26.Tdg1. 25…Ta7 26.d7! Ancora decisiva! 26…Txd7 27.fxe6 Cxe6 28.Axe6 Td1+ 29.Txd1 Axe6 30.Rxb2 Tb8+ 31.Ra1 Axa2 32.Tgd3! De7 33.Rxa2 De6+ 34.Tb3 1–0 NOTE PREVALENTI DI TAIMANOV

 Kholmov 05

Qualche anno prima della sua scomparsa, avvenuta il 18.02.2006, Kholmov

era stato colpito da un prima ischemia cerebrale che lo lasciò in coma per due settimane, ma si era ripreso ed era tornato a giocare ed occuparsi di scacchi, analizzando e scrivendo appunti per se stesso e divertendosi più di quando era in attività. Non partecipava più ai tornei per veterani perché troppo oneroso anche se percepiva una pensione dallo stato ( 50 dollari ) ed anche la moglie aveva una qualche entrata che permettevano loro di vivere dignitosamente.

Nell’ intervista a Sosonko, avvenuta in occasione di una partecipazione all’Open Aeroflot di Mosca, riferisce di non essere un credente ma di aver maturato qualche convincimento morale in più rispetto alla propria gioventù e di vergognarsi di qualche suo comportamento precedente ma di essere felice con una moglie devota ed i suoi nipoti e pronipoti.

Le sue giornate sono ancora piene e scandite da ritmi precisi e regolari trovando il tempo, ma sopratutto la determinazione, per dedicare mezz’ora al giorno allo studio ed al perfezionamento della lingua inglese studiata negli anni sessanta. Alla fine dell’intervista Sosonko chiede all’anziano grande maestro se egli sia felice e soddisfatto della propria vita.

Kholmov 03

“ Io sono stato molto fortunato. Non sono morto quando è scoppiata una caldaia vicino a me, non sono morto per una severa forma asmatica che mi ridusse a letto e mi soffocò per mesi e sono sopravvissuto ad ogni tipo di avversità, ma soprattutto ho avuto una moglie e una famiglia fantastici. Ad un’età in cui molti si si ritirano senza sapere cosa fare durante le lunghe giornate e finiscono per morire prima perché non sanno come occupare il tempo, io ho ancora qualcosa che mi da gioia: io ho gli scacchi!! Essi mi soccorrono in questi miei giorni. Sai, l’analisi è l’analisi, ma giocare, giocare è sempre e ancora ciò che veramente voglio fare. Gli scacchi sono un miracolo! Un miracolo !”

Ciao Ratmir, “valoroso guerriero”, hai dato voce ai nostri pensieri!

Bibliografia principale:

  • The Soviet Championships – Cafferty e Taimanov. 1998
  • Ratmir Kholmov “Fizcultura I Sport “ Mosca1982
  • Europe Echecs N° 517 12/2002
  • Smart Chip from S. Petersburg -Sosonko G. 2006

Kholmov 01

 

avatar Scritto da: Enrico Cecchelli (Qui gli altri suoi articoli)


53 Commenti a Ratmir Dmitrievitch Kholmov: Cc6!!

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    Ramon 17 Settembre 2013 at 21:15

    Un solo aggettivo… monumentale!

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    Jas Fasola 17 Settembre 2013 at 22:07

    Caro Cecchelli, ti auguro di avere molti commenti (cio’ significhera’ che la tua fatica non e’ stata vana) ma non troppo presto (quando succede questo mi viene subito da pensare che chi commenta non abbia letto quasi niente e quando leggo bene il commento purtroppo ne ho la certezza 😥 ). Io per ora ho letto la prima parte e mi e’ piaciuta, ho bisogno di tempo… questo articolo va gustato turno per turno, come se si giocasse il campionato dell’URSS 🙂

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      Guy 17 Settembre 2013 at 22:20

      Un saluto cordialissimo sia a Enrico che a Jas [vi seguo entrambi con stima e simpatia] …mi sento solo di aggiungere che c’è anche chi scrive per il mero piacere dell’atto in sé e senza che questo gli costi fatica…
      In ogni caso non credo che sia il numero di commenti il fattore con cui “pesare” la qualità, proprio perché questa non si pesa in quantità.. 😉

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        Jas Fasola 17 Settembre 2013 at 22:36

        Sono d’accordo, per questo leggo bene i commenti, altri qui hanno pero’ scritto l’esatto contrario 😉

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    Marramaquis 18 Settembre 2013 at 06:43

    Provo a indovinare. Questo esaustivo articolo è tratto da “Profili di Grandi Maestri Non Campioni del Mondo” (vol.I) di Enrico Cecchelli, di prossima pubblicazione. Giusto, Enrico?

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      alfredo 18 Settembre 2013 at 19:40

      esatto , Marramaquis , è proprio cosi
      SoloScacchi in questo preciso momento, devo dire mi è di grandissimo conforto

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    Mongo 18 Settembre 2013 at 08:46

    Semplicemente magistrale: complimenti!!

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    alfredo 18 Settembre 2013 at 09:46

    Enrico è un fuoriclasse , nonché mio futuro perito di parte.
    Kholmov, la roccia, diede forse la più memorabile lezione (con il Nero) a Bobby.
    Giocò uno dei suoi ultimi tornei in Italia (Arco, se non sbaglio), ma oramai era devastato.
    Comunque un grande giocatore, una sicurezza; appena un gradino al di sotto degli immortali degli anni 60.

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    Fabio Lotti 18 Settembre 2013 at 09:46

    Gli scacchi grandi compagni di ventura come ogni passione. Articolo molto bello.

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    Jas Fasola 18 Settembre 2013 at 15:27

    Leggo proprio oggi un’intervista al GM Macieja, gli viene chiesto quale allenatore abbia avuto il maggior influsso sul suo gioco, risponde “Ratmir Chołmov (nero) e Witalij Cieszkowski (bianco)”.

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      alfredo 18 Settembre 2013 at 19:39

      ma hai polacchizzato il cognome del giocatore russo o si scrive proprio così? 😯

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        lordste 19 Settembre 2013 at 12:09

        Polacchizzato, di sicuro.
        L’italianizzazione del cirillico del secondo GM dovrebbe essre qualcosa tipo Vitalij Tcheskovskij (oppure più semplicemente Vitaly Ceskovsky)

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        Jas Fasola 19 Settembre 2013 at 13:19

        polacchizzato, cioe’ scritto come si dovrebbe leggere 🙂
        Houmof

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          Enrico Cecchelli 19 Settembre 2013 at 16:26

          Giusto Jas. Come è scritto nell’articolo già il nostro Porreca, noto traduttore dal russo di testi scacchistici , usava citarlo come Cholmov ,probabilmente da Cholmovas che secondo una fonte da cui ho attinto dovrebbe essere in lituano ( non so se in polacco sia uguale )

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            alfredo 19 Settembre 2013 at 19:16

            si l’origine di Kholmov era la Lituania
            ma Ratmir non era un cognome russo o baltico
            il suo soprannome ” the central defender” penso sia un poco l’equivalente inglese de ” la roccia” , come veniv chiamato dai giocatori russi

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    alfredo 18 Settembre 2013 at 15:52

    Una piccola ma significativa parte nella carriera della ” roccia” la occupa l’Italia
    Kholmov tied for the title in the 2000 World Senior Championship at Rowy, on 8/11 with Mark Taimanov, Jānis Klovāns, and Alexander Chernikov. Then he placed 2nd–4th in the same event the next year at Arco, again with 8/11, tied with Klovans and Vladimir Karasev, behind champion Vladimir Bukal, Sr.
    In fondo , e in questo viene accomunuto al terribile Viktor campione del mondo lo fu , seppure senjores
    qualcuno ha qualche sua foto scattata ad Arco di Trento nel 2000 ?

  9. avatar
    Enrico Cecchelli 18 Settembre 2013 at 15:58

    Ratmir, come avrai letto nell’articolo, avrebbe partecipato ulteriormente a questo
    tipo di manifestazioni ma l’impegno economico che ne derivava era al di fuori della sua portata.

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      alfredo 18 Settembre 2013 at 19:26

      essi , sembra che mori’ come altri grandi giocatori ( smyslov , bronstein , pachman , canal) in povertà
      mi piacerebbe sapere se qualcuno ha documentato fotograficamente la sua presenza ad Arco con delle fotografie .
      nei tornei si puo’ trovare anche questo .
      tra tanti spingilegno un massimo ( leggero? mica tanto però) degli scacchi .
      comunque anche la lista di giocatori devastati dall’alcool , russi e non solo è lunga
      ho in mente la copertina di un libro della quartra di copertina del compianto MI ungherese Attila Scnheider che vidi un anno a San giorgio sul legnano
      lui , la scacchiera , una bottiglia di vino . Intorno una camera spoglia .
      la solitudine del giocatore di scacchi
      a nostro modo , ddai , consideriamoci dei numeri primi 😉

  10. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 16:02

    nel 2001 ad arco fi Trento il mondiale eniores fu vinto da kolvans davanti a csom bukal kharesev e kholmov

  11. avatar
    Enrico Cecchelli 18 Settembre 2013 at 16:10

    Carissimo Jas ho perfettamente compreso lo spirito ( …battiamo sempre sul tasto/tasso alcolico con Kholmov )del tuo primo post, e sono sostanzialmente daccordo.
    Qualche volta è capitato anche a me di non leggere fino in fondo un articolo, per gli impegni o perchè troppo lungo o chissà per quale altro motivo… ma in tal caso non mi azzardavo a scrivere commenti di sorta.

    • avatar
      alfredo 18 Settembre 2013 at 19:16

      caro Enrico
      io gli articoli li leggo sempre tutti
      alcuni ( tra i tanti questo) pura estasi intellettual scacchistica .
      poi nei post , preso da congenito ” strean of consciusness ” scrivo post che magari ripetono qualcosa di già scritto ma , diciamo, repetita iuvant
      speriamo di vederci presto
      io i dischi del nostro grande poeta Faber li ho già qua
      mi piacerebbe sentirli su vinile , soprattutto i primi .

  12. avatar
    Filologo 18 Settembre 2013 at 17:25

    A proposito della dedizione di Kholmov per l’alcol, ricordo un episodio di un open tedesco dopo la caduta del Muro. Non ricordo quale Maestro Internazionale germanico aveva l’occasione di conquistare l’ultima norma per la promozione a Grande Maestro, se avesse battuto l’imbolsito Kholmov all’ultimo turno, impresa che sembrava tutt’altro che impossibile. Tuttavia il russo, oppresso da una sbronza colossale presa la notte prima, non si svegliò (l’ultimo turno si giocava, come spesso accade, al mattino). L’aspirante GM, trascorsa l’ora d’attesa, rinunziò a esigere la vittoria a forfait, purché l’organizzazione riuscisse in qualche modo a portare il suo avversario davanti alla scacchiera. Nonostante tutti gli sforzi compiuti, l’impresa risultò impossibile: nessuno riuscì a svegliare Kholmov e il titolo di Grande Maestro, almeno in quell’occasione, non fu assegnato.

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      Enrico Cecchelli 18 Settembre 2013 at 19:21

      Grazie della divertente integrazione… . Cosa avrebbe potuto fare senza il suo vizietto… Vorrei solo aggiungere che Kholmov anche in età più giovanile ha sempre avuto un’aria … diciamo così piuttosto stolida/ottusa e ciò giustifica sicuramente il tuo aggettivo “imbolsito” e l’affermazione di Alfredo “devastato” ma se guardiamo ai risultati che ho riportato ( in particolare subito dopo la caduta del muro ) possiamo renderci conto che dietro quell’aria tipicamente russa si nascondeva una mente scacchistica di prim’ordine. Anche considerando che nei tornei sia sicuramente riuscito a fare qualche patta da GM grazie al carisma , sappiamo quanto siano agguerriti i giovani Maestri Fide o MI affamati di ELO e mantenere un ELO sopra i 2400 e’ difficile e ragguardevole.

  13. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 19:29

    Non ero ad Arco quell’anno ma chi c’era mi disse che Kholmov era veramente messo male
    tanto che mi stupii un poco quando seppi che era morto sei anni dopo
    comunque sia un grande giocatore , la ” roccia” , cosi’ mi sembra venisse soprannominato dai suoi colleghi .

  14. avatar
    fds 18 Settembre 2013 at 19:33

    Bell’articolo, documentato e scritto bene.

    Per l’impaginatore.
    Questo rigo:
    “sovente inciampavano senza riuscire a staccare il biglietto per la finale.”
    si è staccato dal paragrafo. Basta un chiodo per rimetterlo a posto 🙂

  15. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 19:36

    a utile integrazione
    http://en.chessbase.com/home/TabId/211/PostId/4002987
    vorrei far notare lo score di Kholmov contro Petrossian : + 2

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      Enrico Cecchelli 18 Settembre 2013 at 19:52

      Alfredo probabilmente gli anni di Arco erano quelli del primo ictus ( non so esattamente quando ne fu colpito) ma immagino che ci sia voluto un Po a rimetterai in sesto. Qualche mese dopo quando riusci’ a riacquistare l’uso della parola si preoccupo’ subito di chiedere al curante se poteva ogni tanto bere almeno una coppa di champagne e ovviamente questi inorridi’. Non pago chiese ad un altro medico se almeno a capodanno poteva brindare con lo spumante… Quest’ultimo medico a dire di Ratmir gli disse ” macche’ spumante! un bel bicchiere di vodka”

  16. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 20:00

    mi sarebbe piaciuto sapere quale fosse il suo valore di gamma – gt .
    di robusti bevitori ce ne eramo molti ma Kholmov era un autentico addicted
    è incredibile come l’alcool in fondo non gli abbia deteriorato i neuroni
    io ho visto gente a quarant’anni già completamente indementitata dall’alcool
    non è escluso che vi giochino anche meccanismi enzimatici su natura genetica e forse ” fattori protettivi” ancora sconosciuti .
    nel mio veneto conosco gente alcolista già 40 anni fa che ha serenarmente seppellito coetanei molto piu’ morigerati .

  17. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 20:41

    ma questo gambetto Kholmov va attribuito al nostro ? ❓
    http://scacchi.chess.com/opening/eco/C42_Russian_Game_Damiano_Variation_Kholmov_Gambit

  18. avatar
    alfredo 18 Settembre 2013 at 21:06

    comunque divertiamoci con l’eroe del giorno
    http://www.wtharvey.com/khol.html

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      Mongo 19 Settembre 2013 at 14:07

      Davvero belli! 😎
      Grazie Fuser.

  19. avatar
    Jas Fasola 22 Settembre 2013 at 13:18
  20. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 13:30

    maddai jas
    non sarà un super Gm ma non è un carneade qualsiasi
    ha giocato diversi campionati russi e contro giocatori di primissima fascia con score onorevole
    http://www.chessgames.com/perl/chess.pl?page=3&pid=41887&eresult=
    è un amico del satanasso ???
    Ps : riprnici ancora qualche test di finali
    ad esempio quello con quel Txd7 e poi Cb6 si presta a interessanti considerazioni psicologiche .
    certo il colpo d’occhio del giocatore forte è tale da capire che la struttura pedonale del N a est è vincente dopo la attiva f5 .

  21. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 13:30

    maddai jas
    non sarà un super Gm ma non è un carneade qualsiasi
    ha giocato diversi campionati russi e contro giocatori di primissima fascia con score onorevole
    http://www.chessgames.com/perl/chess.pl?page=3&pid=41887&eresult=
    è un amico del satanasso ???
    Ps : riprnici ancora qualche test di finali
    ad esempio quello con quel Txd7 e poi Cb6 si presta a interessanti considerazioni psicologiche .
    certo il colpo d’occhio del giocatore forte è tale da capire che la struttura pedonale del N a est è vincente dopo la attiva f5 .

    • avatar
      Jas Fasola 22 Settembre 2013 at 14:25

      Alfredo, allora non l’hai riconosciuto? Eppure e’ qui sopra :mrgreen:

  22. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 15:02

    ma è il satanasso?
    io ricordo alcune sue foto con i baffi e pochi capelli .
    lo conosci questo articolo
    http://nezhmet.wordpress.com/category/chess-players/jan-adamski/

  23. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 15:10

    dovrebbe essere come da link
    il MI alexander Zakharov che compie tra poco 70 anni .
    ma hai qualche foto recente di Adamski ?
    io ricordo qualche sua foto degli anni 70 .
    penso anche di averlo visto a Nizza 74 ma obiettivamente non era tra i top players che catalizzavano l’interesse

  24. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Settembre 2013 at 15:34

    E’ mica il penultimo della foto di gruppo?

  25. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 16:00

    Adamski è il primo a sinistra nella seconda foto del’articolo
    ‘è anche poi una foto di Lugano 84 che mi sembra oggetto di una nostra gara

  26. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Settembre 2013 at 16:28

    Alfredo quello è Taimanov se ti riferisci al
    mio articolo su Kholmov ( altri a me noti :Stein e Bronstein
    gli altri tre non saprei chi siano; vedo una rassomiglianza
    con Zakharov del penultimo a dx)

  27. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 17:02

    ah stavamo palando di foto diverse :mrgreen:
    io mi riferivo all’articolo in link in cui c’è l’amico di jas in foto
    si quello è taimanov .
    anni fa lo vidi di persona in un torneo open in italia
    aveva sposato in seconde nozze una donna molto piu’ giovane di lui e aveva due bellissime gemelle .
    adesso applico il mio metodo scientifico e vedo di indiduarne qualcuno.
    la foto mi sembr pero’ datare anni 50 e tranne che per il giovane ragazzo in mezzo mi le età non sono compatibili. zacharov è del 43 , l’anno di fischer

  28. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 17:07

    enrico i giocatori della foto sono questi

    М.Тайманов, Р.Холмов, Л.Штейн, В.Тукмаков, Е.Васюков, А.Захаров, Д.Бронштейн

    io mi azzerderei su taimanov kholmov bromstein e tukmakov che ebbe un inizio di carriera molto precose .

    se qualche amico sa il cirillico puo’ risolvere il busiliss

  29. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Settembre 2013 at 17:19

    Allora :Taimanov, Kholmov, Stein TUKMAKOV, Vasiukov Sakharov e Bronstein

  30. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 17:24

    concordo !
    hai visto che ce l’abbiamo fatta
    la foto deve essere del 62
    Tukmakov esordi’ molto precocemente ad alti livelli
    divvene il fotissimo giocatore che tuti conosciamo ma non fece poi mai il definito salto di qualità

  31. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 17:31

    e questa è la partita zakharov tukmakov
    a quei tempi la maturità scacchistica si raggiungeve a età ben superiore , ad eccezione dell ‘immenso fischer candiato all’età di 16 anni
    la foto è un interessantissimo documento che impreziosisce ancor piu’ il tuo articolo
    PS : che sofferenza oggi per me . mia nipote allo stadio con il compagno ” gobbo” tifarre gggiuve
    mi ero illuso ullo O- 1 per il verona …poi

  32. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 17:32
  33. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Settembre 2013 at 17:51

    Correggo leggermente la traduzione: Zakharov ( che dovrebbe essere proprio quello di Jas Fasola ) perchè esiste anche un Sakharov Yuri che partecipò
    a diverse finali ma era del 1922 e non può essere quello della foto . Concordo con te sull’epoca della foto ( dal 1960 al 1962 ca )visto che li Tukmakov non può avere più di 15-17 anni, E. Vasjukov è del 1933 e Zakharov è un pò più veccho dell’adolescente Tukmakov.
    Diversamente…. l’unico che somoglia alla foto di Jas Fasola è il grande tattico Mark Tseitlin

  34. avatar
    alfredo 22 Settembre 2013 at 18:30

    in effetti una certa somiglianza c’è
    http://en.wikipedia.org/wiki/Mark_Tseitlin
    è amche lui del 43 . poteva essere una sorta di rimpatriata tra settanteni
    anche se mancava l’unico vero genio degli scacchi
    bella annata il 43 . Tanto per dire : rivera e De niro

    • avatar
      Jas Fasola 22 Settembre 2013 at 18:41

      pensavo si notasse la somiglianza fra Zakharov ventenne penultimo a destra della foto sopra (vicino a Bronstejn) e Zakharov settantenne di oggi del link
      http://susanpolgar.blogspot.com/2013/09/tournament-in-honor-of-alexander.html
      Tra l’altro partecipo’ anche al Campionato sovietico del 1963 – vedi tabella dell’articolo – mentre la foto riguarda la squadra dell’URSS che gioco’ un match con la Yugoslavia.

      • avatar
        Jas Fasola 22 Settembre 2013 at 19:42

        Traditional match USSR – Yugoslavia was organized from 24th June till 4th July in 1962 in Lviv in the assembly hall of Lviv Polytechnic institute. It was played on 10 boards (6 men, 2 women and 2 juniors; 6 rounds).

        It finished with score 37:23 in favour to soviet players (men — 22½ : 13½, woman — 7½ : 4½ juniors — 7 : 5).

  35. avatar
    Ramon 22 Settembre 2013 at 18:52

    Ecco la foto a cui si riferisce Jas, in effetti la somiglianza, anche a distanza di così tanti decenni, è davvero notevole…

    Alexander Zakharov

  36. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Settembre 2013 at 19:23

    Quindi nel mio primo post ci ho preso! indicavo il penultimo a dx

  37. avatar
    Jas Fasola 14 Luglio 2014 at 23:34

    La storia della “ciucca” di Kholmov e della sua vittoria con Fischer ha un seguito che ho sentito dal GM Shishkin un paio di giorni fa. Il torneo dell’Avana si svolse a distanza, percio’ Fischer non pote’ conobbere Kholmov. Quando pero’ qualche anno dopo si trovo’ in Jugoslavia insieme ai russi volle conoscere quel giocatore che l’aveva brillantemente battuto e chiese a Geller “Evfim, presentami Kholmov!”. Seduto ad un tavolo, vestito molto alla buona (Kholmov era un tipico proletario)c’era Ratmir.
    Fischer che si aspettava un gentiluomo giacca e cravatta ci rimase molto male!

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