Cosa tocca fare per una promozione…

Scritto da:  | 31 Ottobre 2013 | 64 Commenti | Categoria: Racconti

People assume that time is a strict progression of cause to effect, but, actually, from a non-linear, non-subjective viewpoint – it’s more like a big ball of wibbly wobbly… time-y wimey… stuff.

La gente presume che il tempo sia una rigorosa progressione di causa ed effetto, ma in realtà da un punto di vista non lineare e non soggettivo, è più come una grande palla gelatinosa, in cui le cose non avvengono nell’ordine giusto.

Doctor Who – Serie 3, Episodio 10
“Blink” (Colpo d’occhio)

Cosa tocca fare per una promozione 3

Questa che vi voglio raccontare è una storia che mi fu raccontata qualche tempo fa da un collega dell’ufficio del personale. Era una persona molto acuta e attenta nel valutare gli altri e per questo motivo si occupava sempre della selezione dei futuri dipendenti e delle valutazioni caratteriali. La storia, che raccontava spesso, era molto particolare, soprattutto per il meccanismo narrativo che lui aveva ideato per capire, senza chiedere, le aspirazioni e i profili dei candidati a una miglior posizione in azienda.

Danny Rowseven era una brava persona. Si sarebbe potuto brevemente descrivere come un pezzo di pane, ma questo non gli avrebbe reso pienamente giustizia. Sul lavoro era preciso, lineare e motivato e raramente deviava dalle direzioni che gli venivano affidate. Nella vita privata, viveva con una donna molto capace (anche se abbastanza autoritaria, cosa che si sposava bene con il carattere remissivo di Danny) ed essendo di carattere socievole, aveva molti amici, con i quali trascorreva spesso il suo tempo libero al circolo aziendale.

Danny era ormai pronto per un avanzamento di carriera, una promozione che lo mettesse in una posizione di maggior prestigio e responsabilità. E finalmente era arrivato il suo momento. Mancava una sola, ultima formalità: il test psico-attitudinale, che per prassi veniva somministrato ai candidati alla promozione.

Quella era proprio la mattina del test. Come sempre, Danny non prese la macchina, e fece rapidamente i quattro passi nella zona pedonale che separava casa sua dalla sede dove si sarebbe svolto il test. Dopo essersi presentato e aver preso nervosamente il suo posto, dovette sorbirsi il pistolotto del rappresentante del capo, che blaterava le solite cose sull’importanza della squadra, del rispetto delle regole e della necessità di aiutare e lavorare in armonia con i colleghi. Ne aveva sentito uno simile prima della selezione per l’assunzione ma questa volta il tipo fece anche un accenno all’importanza di capire bene quale sarebbe stata la miglior promozione per ciascuno dei candidati, sia per il bene della squadra che per loro stessi. Disse qualcosa sul “chi nasce cavaliere non può morire vescovo”, ma Danny aveva da tempo perso il filo del discorso ed aspettava solo che distribuissero il temuto e agognato questionario di valutazione.

Come Dio volle, il discorso finì e ognuno dei candidati ricevette una cartella con un problema da risolvere in un determinato tempo. Questo era ciò che Danny lesse:

Siamo nel 1983. Il match del Torneo dei Candidati al titolo di campione del mondo di scacchi tra Smyslov–Hübner si è appena concluso sul 5 a 5 e le quattro partite di tie-break non sono servite per designare chi accederà al match di semifinale. E’ in corso una accesa discussione sul come risolvere questo ostinato pareggio, che purtroppo le regole non avevano considerato.

La soluzione al momento preferita è il sorteggio con la roulette del Casinò di Velden, dove si svolge il match, ma più d’uno storce la bocca, argomentando che un gioco logico come gli scacchi non può accettare che una decisione così importante possa essere affidata al caso. Allora l’arbitro propone ai due giocatori una sfida logico-matematica: chi risponderà correttamente al quesito che avrebbe loro posto, si aggiudicherà il match, altrimenti si procederà con la soluzione roulette.

I due giocatori accettano questa insolita “partita” e ricevono dall’arbitro il seguente quesito:

Cosa tocca fare per una promozione 1Un orologio mostra l’ora con tre lancette: ore, minuti e secondi. Le tre lancette si muovono con movimento continuo, non a scatti, quindi sono in grado di mostrare l’ora esatta con precisione idealmente infinita.

Al momento, le tre lancette sono perfettamente sovrapposte in verticale, sulle ore 12. L’orologio viene messo in moto. Tra quanto tempo le tre lancette saranno di nuovo sovrapposte perfettamente per la prima volta?

NB: La soluzione deve essere data con la precisione almeno del decimo di secondo.

Il candidato sa come andò a finire: il match fu deciso alla roulette e, dopo un incredibile ulteriore pareggio (Smyslov aveva scelto il rosso, Hübner ovviamente il nero – la pallina si fermò sullo zero, verde!), Smyslov risultò vincitore e proseguì la sua strada nel Torneo dei Candidati per incontrare prima Ribli e poi Kasparov. E’ chiaro, quindi, che (1) entrambi i campioni risolsero correttamente il quesito oppure (2) nessuno dei due fu in grado di rispondere.

Quale risposta avrebbe dato il candidato?

Danny ebbe un leggero mancamento nel leggere la domanda. Non era un quesito di logica o una situazione da analizzare, ma un complicato esercizio di matematica! E la matematica non era mai stata il suo forte. Comunque voleva quella promozione e doveva provarci.

Il rappresentante del capo era stato chiaro: non era tanto importante scrivere la soluzione esatta, ma riportare il tipo di ragionamento adottato nell’affrontare il problema. Eventuali calcoli potevano essere lasciati non eseguiti. Quindi, matematica o no, Danny aveva la sua chance e se la doveva giocare!

Qui il mio collega faceva sempre una pausa ad effetto, lasciando tutti col dubbio: “Oddio, non è che adesso vuole che lo risolva io questo rompicapo?” Ebbene sì, lo faceva sempre. Guardava tutti e chiedeva: “E voi, come avreste ragionato? Tenete presente che non servono conoscenze di matematica o fisica, o, almeno, non sono indispensabili. Una buona impostazione è più che sufficiente per dimostrare come si può trovare la soluzione. Il resto, compreso il numero esatto, non è importante.”

Cosa tocca fare per una promozione 2

A questo punto, mi sembra giusto condividere con voi un po’ di quella angoscia che mi prese la prima volta che mi fu raccontata questa storia. Cosa avreste fatto al posto di Danny per conseguire la tanto agognata promozione? Calcolo, intuizione, osservazione, sperimentazione, esperienza… metteteci quel che credete.

Io vi lascio una settimana di tempo, con una preghiera: non inviate soluzioni complete, ma solamente l’approccio che avreste usato, in modo che tutti possano dire la loro senza essere influenzati (troppo) dai più veloci.

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Nota dell’Autore

Anche se mi sembra superfluo, confermo che non ci fu nessuna competizione logico-matematica tra Smyslov e Hübner. Il match fu però veramente deciso alla roulette. E noi che ci lamentiamo delle partite “Armageddon”…

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Riferimenti alle immagini (in ordine di impaginazione):

  1. Time Travel (senza crediti)
  2. Time Travel (senza crediti)
  3. Salvador Dalì – La persisténcia de la memória (1931)

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avatar Scritto da: delpraub (Qui gli altri suoi articoli)

Ingegnere Nucleare mai praticante causa referendum, è Candidato Maestro (a tavolino) con carriera interrotta da una felice paternità. Ha fondato e gestisce una azienda di informatica e si occupa di progetti di ricerca applicata in ambito europeo.


64 Commenti a Cosa tocca fare per una promozione…

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    Ricardo Soares 31 Ottobre 2013 at 14:00

    Posso tentar? Exatamente a mezanotte!

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    Jas Fasola 31 Ottobre 2013 at 15:06

    mmmhhh … viene chiesto quando le lancette si sovrappongono di nuovo, non di nuovo in questa posizione. Poiche’ le lancette si sovrappongono 12 volte e’ ovvio che la prima volta sara’ le 12,00 la seconda :mrgreen:

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    Renato Andreoli 31 Ottobre 2013 at 17:38

    Il problema ricorda molto da vicino il paradosso di Achille e della tartaruga. La soluzione ovviamente è che le lancette non si sovrapporranno mai più: ogni volta che la lancetta delle ore raggiungerà la posizione in cui si trovava quella dei minuti, quest’ultima si sarà spostata un po’ più avanti e così non si farà mai raggiungere!
    In pratica, tutti i nostri orologi sono utili soltanto per la prima ora, 5 minuti e qualche secondo; poi sono del tutto inservibili, dato che, se li avviamo a mezzogiorno in punto, non segneranno mai l’una e un quarto.
    Alla luce di questa dimostrazione, conviene che ci dotiamo tutti di orologi digitali!

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      Giangiuseppe Pili 2 Novembre 2013 at 12:49

      Anche a me piace questa soluzione. Da notare che per assumere la bontà del quesito bisogna supporre (1) l’esistenza del tempo (ma ne siamo poi tanto convinti?), (2) più specificamente, che il tempo non sia continuo ma discreto (nel qual caso si rischierebbero appunto i paradossi di Zenone). Una curiosità: e se il tempo andasse all’incontrario, che soluzioni si avrebbero?

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        delpraub 4 Novembre 2013 at 08:20

        1-A dirla tutta, il quesito non riguarda lo scorrere del tempo, ma il funzionamento di un meccanismo composto da tre oggetti che ruotano attorno allo stesso asse con frequenze diverse. Siamo noi che abbiamo assegnato a questo meccanismo (che, anzi abbiamo creato all’uopo) il significato di misuratore del tempo che scorre, della cui esistenza il quesito può prescindere. D’altra parte, quale legge universale stabilisce che il tempo si misura in secondi, minuti e ore?

        2-Sulla continuità/discontinuità del tempo e sulla evenienza del paradosso di Zenone, posso solo dire che Danny non sa nulla di teoria dei limiti nè di meccanica quantistica. Sa solo che a un certo punto il tempo per consegnare la soluzione è scaduto 😉

        3-Senza entrare nelle conseguenze dello scorrimento all’incontrario del tempo sulla nostra vita quotidiana, per gli scopi del nostro quesito non ci sarebbero problemi. D’altra parte, matematicamente, il verso di rotazione non è influente sulla soluzione. Certo se il tempo andasse all’indietro tutti voi sapreste la soluzione “prima” che venga pubblicata :mrgreen:

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          Giangiuseppe Pili 4 Novembre 2013 at 12:53

          1. Senza dubbio, se il tempo non esistesse semplicemente nulla potrebbe mutare. Essendo il tempo una proprietà intrinseca dello scorrimento degli eventi (eventi che “scorrono” proprio perché c’è un prima e un dopo). Dunque, è inevitabile dover assumere l’esistenza del tempo. Altrimenti le tre lancette sarebbero unite per l’eternità (essendo l’eternità un’assenza del fluire del tempo, non essendoci semplicemente il tempo).

          2. Si, l’avevo supposto! A meno che Danny non si stia interrogando proprio sul paradosso di Zenone e usarlo come controproblema al suo capoufficio (fra l’altro, a quanto mi risulta, il capufficio ben difficilmente disporrebbe di una soluzione univoca e accettabile alla questione)! 😉

          3. Infatti. Il bello è che la soluzione dovrebbe valere anche nel caso in cui le lancette scorressero in senso antiorario. Ad ogni modo, io continuo a propendere per l’idea che le lancette non si sovrappongono più. Prendiamo il caso dell’approssimarsi del 1:05 e 5 secondi. Quando la lancetta dei secondi arriva al quinto, quella del minuto è avanti leggermente rispetto a quella dell’ora proprio per il movimento della lancetta dei secondi. In questo senso, penso (e potrei sbagliarmi, naturalmente) che le lancette si possano al più sovrapporre a due a due ma non tutte e tre assieme.

          3.1 Questa soluzione mi viene anche suggerita proprio dal fatto che le lancette si muovono in modo continuo e non “a scatti” (cioè con movimenti discreti?). Infatti, nel caso dell’orologio a scatti le lancette effettivamente si possono sovrapporre almeno 11 volte oltre l’ora zero proprio perché la lancetta dei minuti starebbe ferma quando la lancetta dei secondi avanza.

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            Giangiuseppe Pili 4 Novembre 2013 at 12:58

            Sul punto (1)… riflettendoci è una questione interessante. Infatti, nessuno ha detto che il tempo deve essere misurato con le nostre unità di misura. Questo tema fu usato in sede antropologica da uno studioso di nome Goody che mostrò come una certa forma di imperialismo culturale europeo ed eurocentrico si fondasse anche sull’imposizione di un unico modo di misurare il tempo e di come anche i modi per misurarlo abbiano influito in modo determinante sull’evoluzione delle civiltà. E’ un libro molto interessante e molto critico ma davvero lucido.

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              Giangiuseppe Pili 4 Novembre 2013 at 13:00

              Sono fuso: il libro è “Il furto della storia” edito da Feltrinelli. Naturalmente, la trattazione non aiuterà a risolvere il divertente problema di delpraub, ma comunque, potrebbe interessare!

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            Brunov 4 Novembre 2013 at 14:03

            Hai ragione. Le lancette possono sovrapporsi a due a due ma non tutte e tre insieme. Esse si sovrapporranno alle ore dodici precise successive.

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            delpraub 5 Novembre 2013 at 08:15

            Interessante corollario in risposta al punto 3.1.

            Se tu dici che solo nel caso di movimento “a scatti” ci sarebbe una effettiva sovrapposizione oltre a quella delle 12:00:00, dovresti definire cosa si intende per “scatto”, ovvero ogni quanto le lancette scatterebbero nella loro nuova posizione.

            Quella dei secondi ogni secondo completo, quella dei minuti ogni minuto completo e quella delle ore ogni ora completa? Allora per tutto il primo secondo dopo le 12:00:00 rimarrebbero sovrapposte e la risposta (con la precisione del decimo di secondo) sarebbe “Dopo un decimo di secondo dall’avvio delle lancette (12:00:00.1), poi per ogni decimo di secondo fino alle 12:00:00.9 e poi mai più fino alle 12:00:00.0 successive”.

            Altrimenti, passiamo a soluzioni che dipendono dalla definizione di “scatto” per ogni lancetta, ovvero un problema che può essere risolto dal solutore in base a definizioni da lui stesso definite. Metodo poco scientifico, anche se decisamente affascinante.

            Si aprirebbero molte possibilità per un serie di quesiti “retrogadri”. Ad esempio: con quale definizione di “scatto” le lancette si sovrappongono di nuovo alle 18:30:00.0?

            (PS: vi asicuro che al povero Danny queste cose non sono mai passate per la testa…;)

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              Giangiuseppe Pili 5 Novembre 2013 at 11:58

              1. Non capisco. Allora perché nel problema veniva specificato che il movimento delle lancette è continuo?
              1.1 E’ nel problema che vien detto: “Le tre lancette si muovono con movimento continuo, non a scatti…”. Avevo semplicemente osservato che in un caso mi pareva di poter propendere per una soluzione piuttosto che per un’altra. Che continuo, per altro, a sostenere (l’assenza di sovrapposizione una volta partito l’orologio).
              1.2 Anche perché, altrimenti, non riesco a capire perché doverlo specificare…

              Naturalmente, poi, può darsi che sia io ad aver capito male, a non aver trovato una soluzione o aver compreso male i termini del problema. Per il resto, è sempre interessante osservare i dettagli dei problemi. Stimola la curiosità. No?

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                Giangiuseppe Pili 5 Novembre 2013 at 12:14

                Poi Danny potrebbe anche propendere per la soluzione Zen: prendere l’orologio e schiacciarlo con il tacco! 😛

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                delpraub 5 Novembre 2013 at 13:11

                Sono s’accordo con te che ci sono sempre risvolti interessanti nei dettagli.

                Secondo l’enunciato le lancette si muovono con movimento continuo, ma siccome stavi commentando che secondo te esiste una soluzione diversa dalle 12:00:00 solamente in caso di movimento “a scatti”, ho voluto evidenziare che “a scatti” è una definizione non sufficientemente precisa per definire la eventuale soluzione.

                E anzi, si aprirebbero scenari interessanti per problemi di tipo diverso (retrogrado): data una soluzione, quale regola la rende vera?

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    Mongo 31 Ottobre 2013 at 18:17

    Girano e rigirano le lancette…

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    Ramon 31 Ottobre 2013 at 19:14

    Magistrale come sempre il nostro delpraub! 😎

    Informazione di servizio: esce nei prossimi giorni la prima tappa del nuovo concorso, primo premio un abbonamento semestrale di Torre & Cavallo – Scacco! gentilmente messo in palio dal mitico direttore Roberto Messa… rimanete sintonizzati su questi schermi… 😉

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    Brunov 1 Novembre 2013 at 13:10

    Partendo dalle ore dodici precise e giungendo alle successive ore dodici le lancette si sovrapporranno 11 volte (compresa l’ultima delle ore 12). In 12 ore ci sono 12 x 60 x 60 x 10 decimi di secondo = 43200. Dividendo questa cifra per 11 si avrà il numero dei decimi di secondo che intercorrono fra una e la successiva sovrapposizione e cioè 39272,72 pari a 1 ora, 5 minuti, 27 secondi e 3 decimi (arrotondati per eccesso) Le lancette si sovrapporranno quindi alle ore 1.05.27 e 3 decimi. Spero di non aver sbagliato i calcoli ma il ragionamento dovrebbe essere questo.

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      delpraub 1 Novembre 2013 at 21:19

      Accipicchia, Brunov. Per fortuna che avevo detto che non servivano i dettagli 😯
      Diciamo che il quesito può essere risolto con diversi approcci ed è questo che lo rende interessante, a mio avviso.
      Per la soluzione (e altro), dovrai aspettare qualche giorno; spero ci siano altri volenterosi 😉

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      Brunov 4 Novembre 2013 at 14:00

      Replico a me stesso: il mio precedente ragionamento è completamente sbagliato, pertanto fate conto che non l’abbia mai inviato. :oops:

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        Renato Andreoli 4 Novembre 2013 at 15:47

        Eh no, Brunov, il tuo precedente ragionamento è completamente esatto!
        Ti consiglierei di copiare, incollare e inviare di nuovo il tuo post delle ore 14.00 in modo che serva a smentire la smentita.

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          Brunov 4 Novembre 2013 at 17:18

          Ti ringrazio, ma è vero che dopo 1h 5m 27s e 3 decimi si sovrappongono le lancette delle ore e dei minuti, ma evidentemente non si sovrappone alle altre quella dei secondi che si troverà in quel momento sopra il 27° secondo! Questa sovrapposizione delle tre lancette si verificherà solo alle ore 12 in punto successive

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            Renato Andreoli 4 Novembre 2013 at 19:50

            Va bene, il tuo calcolo non risolve il problema, però è preciso e sembra dimostrare che non vi è una soluzione “normale” tranne quella troppo banale che le lancette tornano a sovrapporsi alle 12.
            Questo mi porta a pensare che la storiella nasconda un qualche trucchetto. Per esempio, si potrebbe domamdare a delpraub se le lancette si possano considerare sovrapposte – pur essendolo solo parzialmente – anche se si trovano tutte e tre nella stessa direzione ma non nello stesso verso. Infatti, ogni lancetta ha una…chiamiamola coda che sporge un po’ dalla parte opposta a quella che indica l’ora.
            Se è così, ci potrebbe essere una sovrapposizione ben prima che siano passate 12 ore. Ma, anche così, calcolare la soluzione esatta mi sembra piuttosto impegnativo.

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              delpraub 4 Novembre 2013 at 20:29

              Francamente non credevo che avrei stimolato una discussione così approfondita e dettagliata!

              Non c’è nessun trucchetto: il quesito è onesto e si basa sul presupposto che “Le tre lancette si muovono con movimento continuo, non a scatti, quindi sono in grado di mostrare l’ora esatta con precisione idealmente infinita.”

              Qualche precisazione per gli appassionati di tetrapilectomia 😉 :

              1-Le tre lancette si muovono in maniera indipendente (cioè, ad esempio, la lancetta dei minuti non viene “azionata” dal movimento di quella dei secondi, come avviene negli orologi meccanici), come se fossero mosse da tre ideali motori distinti ma coassiali.

              2-Questi motori si muovono di un movimento continuo (tralasciamo definizioni matematiche, ma voglio dire che sono in grado di muoversi di un angolo anche piccolissimo in corrispondenza di un intervallo temporale piccolo a piacere). In pratica, a distanza di un centesimo di secondo le tre lancette hanno posizioni (infinitesimamente) diverse.

              3-Il quesito prescinde dalle dimensioni fisiche delle lancette. Dovrebbero essere immaginate come segmenti monodimensionali e della stessa lunghezza per evitare complicazioni dovute alla definizione di “perfettamente sovrapposte”

              Non so se questo commento porta in effetti chiarimenti o maggior confusione…

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                Brunov 4 Novembre 2013 at 20:54

                Non si sovrappongono mai (né sono da considerare sovrapposte all’inizio, cioè alle ore dodici) proprio perché “segmenti monodimensionali” e quindi privi di un’altra dimensione, oltre a quella della lunghezza. Si potrebbe ipotizzare che esse si sovrapporranno alla fine del Tempo e dello Spazio, quando squilleranno le Trombe del Giudizio nella Valle di Giosafat. E chi non avrà risolto il problema sarà condannato in Eterno!

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                  delpraub 4 Novembre 2013 at 21:22

                  Brunov, vedo che hai sposato appieno la finalità del quesito, che era quella di capire l’approccio alla soluzione adottato dal candidato in modo da studiarne il profilo attitudinale.

                  Mi sembra che tu sia passato dalla certezza assoluta in apertura allo smarrimento creativo del medio gioco per arrivare infine all’abbandono nella trascendenza fideistica.

                  Il mio collega avrebbe avuto una bella gatta da pelare con te 😆

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                  Marramaquis 4 Novembre 2013 at 22:38

                  Quasi immaginavo che saremmo arrivati alle Trombe del Giudizio! Brunov, ricordati che dopodomani hai una partita di torneo e che hai bisogno di un’apertura solida e della convinzione di saperla giocare solidamente.

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    Zenone 1 Novembre 2013 at 14:29

    Provo:Dopo 1h 5 min. 5 sec.

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      Brunov 1 Novembre 2013 at 14:36

      Dopo 1h 5m 5s, all’undicesima sovrapposizione ti mancano 4 minuti e 55 secondi

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    Marramaquis 1 Novembre 2013 at 17:21

    Mah, secondo me tutto dipende dalla batteria dell’orologio. Se è scarica, le lancette potrebbero non sovrapporsi mai più.

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      Brunov 1 Novembre 2013 at 17:31

      Me sa’ che le batterie scariche ce l’hai tu! 😆 😆

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    Joe Dawson 1 Novembre 2013 at 17:52

    Hmmmm… qui in casa mia ci sono molti orologi, ma poco tempo per dar la soluzione… 😉

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    Marramaquis 1 Novembre 2013 at 21:54

    Ecco un volenteroso, caro delpraub! Vedo che molti commentatori abituali si astengono prudentemente dall’intervenire, ma io, a costo di fare una figuraccia, affermo, dopo aver fatto una prova casalinga lunga ben dodici ore e appena terminata, che tre lancette sul mio (unico) orologio non si sono MAI, dico MAI, sovrapposte.
    Piuttosto, il personaggio di Danny Rowseven mi ricorda simpaticamente qualcuno molto, molto noto. L’hai fatto apposta, dimmi la verità. O mi sbaglio?

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    Lorenzo 1 Novembre 2013 at 23:54

    12 ore 0 minuti 0 secondi 0 decimi

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    Brunov 2 Novembre 2013 at 08:51

    Si riparano orologi di ogni tipo, sostituzione di matterie (pardon, batterie) e cinturini. Prezzi modici. Rivolgersi a brunov su questo blog.

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    Brunov 2 Novembre 2013 at 09:17

    Mi pare che molti dei vostri orologi assomiglino pericolosamente a quello che si manifesta in sogno al vecchio professore protagonista de “Il posto delle fragole” di Ingmar Bergman. 😥

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      Marramaquis 2 Novembre 2013 at 10:33

      Ma no, il mio unico orologio va perfettamente. Soltanto, non ha la lancetta dei secondi ….. Piuttosto ….. Yanez, a quando la seconda parte di questo articolo?

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        Yanez 5 Novembre 2013 at 07:39

        è quel tiranno di Martin che dirige tutto, orpo! anch’io non sto nella pelle per capire quando s’attorcigliano di nuovo ste benedette lancette… 😉

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    Yanez 2 Novembre 2013 at 09:22

    Pezzo eccellente, grandissimo delpraub!!
    Ma rimanete in ascolto… nei prossimi giorni seguiranno altri gustosissimi piatti tutti da assaporare con grande piacere 😉

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    delpraub 4 Novembre 2013 at 18:39

    Divertente l’orologio mostrato al momento (18:38) nella home page, con alcune semplici espressioni ed equazioni al posto delle ore. Non capisco però la sequenza delle ore:

    1; -2; 3; 4; 5; 6; -6; -8; 9,00477…; 10; 11; 12

    😯

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      Doroteo Arango 4 Novembre 2013 at 20:45

      Anche a me piacerebbe aver un orologio come quello…

      Mi pare che “tornino” tutte le ore, ovviamente con l’ipotesi di approssimare pi greco a 3,14 e di accettare -per le sette- solo la soluzione positiva (appunto il sette) scartando il -6. Tutte le altre ore, direi, tornano alla perfezione, no?

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        Doroteo Arango 4 Novembre 2013 at 20:48

        Ovviamente anche per le due va scartata la soluzione negativa (-2) 😉

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          Doroteo Arango 4 Novembre 2013 at 20:49

          Idem per le otto! 😛

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            delpraub 4 Novembre 2013 at 21:09

            Appunto, un orologio da interpretare 😆

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    Brunov 4 Novembre 2013 at 21:38

    Caro delpraub, se tu sei, come sono sicuro, quel forte giocatore che conobbi nei primi anni ’80 al circolo Steinitz, mi fa piacere ritrovarti. La tua diagnosi circa il mio approccio alla soluzione (certezza in apertura, smarrimento creativo, abbandono fideistico) rispecchia pienamente l’evoluzione della mia vita. Se non lo sei già, hai tutte le qualità di un ottimo psicanalista. Io sono quel Bruno Del Grosso di cui spero ti ricorderai.

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      delpraub 4 Novembre 2013 at 21:59

      Ciao Bruno(v), mi fa piacere incrociarti di nuovo!
      Sì, sono un giocatore con cui hai giocato più volte allo Steinitz (e prima al Roma4). Se poi sono quello “forte” … preferisco glissare.
      Però no, non sono uno psicanalista, nè volevo elaborare una diagnosi. E’ che davvero il test è più interessante per il modo con cui si cerca di risolverlo che per la soluzione in sè. Ci sarà qualcosa (di semi-serio) nella seconda parte dell’articolo.

      Sono molto contento che SoloScacchi ci abbia fatto reincontrare. Chissà che, magari grazie ai buoni uffici di qualche amico comune, non si possa organizzare un incontro meno virtuale 😉

      Ciao

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        Brunov 4 Novembre 2013 at 22:05

        Caro delpraxxubxxxx: con molto piacere! Potremo coinvolgere Marramaquis…

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          Marramaquis 5 Novembre 2013 at 06:07

          Ben volentieri, ragazzi (ragazzi?). Io sono quasi del tutto libero (Martin Eden e mia moglie permettendo!) fra 33 giorni, cioè per il “ponte” dell’8 dicembre.

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            Marramaquis 5 Novembre 2013 at 06:15

            Càspita! Adesso qualcuno non mi venga a dire che l’8 dicembre non c’è nessun ponte perché, guarda caso, le tre lancette del tempo saranno perfettamente allineate, proprio l’8 dicembre, sulla casella della “domenica”.
            Mica è detto!
            Da qui all’otto di dicembre di sicuro non ci sarà nessuna riforma della legge elettorale, però potrebbe anche esserci una riforma del calendario ….

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              delpraub 5 Novembre 2013 at 08:29

              Hai ragione Marramaquis! Bravo.

              Come tutti gli studenti di Elea sanno, la campanella non suona mai l’8 dicembre, a causa della rincorsa continua tra le sfere celesti di anno, mese e giorno.

              Per fortuna, Gregorio XIII, con la sua “Inter gravissimas” (gli studiosi affermano che non ci fosse nessun riferimento ad una squadra di calcio meneghina in difficoltà), mise le cose a posto inserendo il misconsciuto “secondo trisestile” che scavalca la mezzanotte tra il 7 e l’8 Dicembre risolvendo l’impasse.

              (Nota personale: avendo ben 3 compoleanni in famiglia proprio il 7 Dicembre, dovrò chiedere permessi in quadruplice copia per incontrarci!)

  17. avatar
    Brunov 5 Novembre 2013 at 09:17

    Tento la soluzione. L’orologio di cui si parla ha lancette virtuali perché si tratta di un orologio atomico di ultima generazione. Esso misura il tempo con la precisione di un “attosecondo”, ossia una frazione di secondo pari a 1 su 10 alla meno 18. Pertanto sbaglia anch’esso, seppur di una frazione infinitesima. Per riportare il tempo misurato a quello reale, fra un certo numero di anni dovrà essere riportato a zero (con sovrapposizione esatta delle lancette). Un semplice calcolo ci mostra che quel momento avverrà fra circa 700 miliardi di anni. Peccato però che in quel momento il Sole, la nostra Galassia, e le altre Galassie si saranno estinte. L’Universo intero avrà conosciuto numerosi(penso 66) big bang successivi. E mi sorge il sospetto che il nostro orologio atomico in quel momento sarà probabilmente inservibile e da buttare nel cassonetto dei rifiuti speciali.

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    Fabio Lotti 5 Novembre 2013 at 16:13

    OT. (e me ne scuso)
    Solo per ricordare agli amici giallisti-scacchisti l’uscita del mio pezzo ponzatorio di novembre http://theblogaroundthecorner.it/2013/11/letture-al-gabinetto-di-fabio-lotti-novembre-2/

  19. avatar
    Brunov 6 Novembre 2013 at 09:21

    Può darsi che le lancette non c’entrano. Nel testo di delpraub ho notato la frase “Chi nasce cavaliere non può morire vescovo” (un cavallo non può essere promosso ad Alfiere). Ho notato anche che Danny si recò a piedi alla sede dove si svolgeva il test (quindi era un pedone). Ho notato anche che il cognome Rowseven vuol dire “fila sette”.
    Allora se il quesito è “Quale risposta avrebbe dato il candidato?”, la risposta è: avanzare sino all’ottava casa.

  20. avatar
    Brunov 6 Novembre 2013 at 09:33

    Ed inoltre si parla di una “Donna molto capace ed abbastanza autoritaria” (la Donna, appunto); di Danny si dice che era “preciso, lineare e motivato e raramente deviava dalle direzioni che gli venivano affidate” (un pedone!); si parla dell’importanza della squadra, del rispetto delle regole e della necessità di aiutare e lavorare in armonia con i colleghi (la buona strategia scacchistica).

  21. avatar
    Brunov 6 Novembre 2013 at 10:08

    Altro indizio: “fece rapidamente i quattro passi nella zona pedonale che separava casa sua dalla sede dove si sarebbe svolto il test”: sono le case sulla terza, quarta, quinta e sesta traversa. La settima è appunto la sede del test. L’ottava, la promozione.
    Penso che un ulteriore indizio sia nascosto nella frase “Si sarebbe potuto brevemente descrivere come un pezzo di pane” ma questo non l’ho saputo interpretare.

    Insomma, se le cose stanno così, il pezzo di delpraub mi fa pensare ad alcuni film di Stanley Kubrick in cui sono accuratamente nascosti indizi che conducono alla soluzione (di riferimento massonico). Ciò è particolarmente vero per l’ultimo dei suoi film, “Eyes wide shut”.

  22. avatar
    Mongo 6 Novembre 2013 at 11:31

    Un problema in un problema… Grondante!!!
    E se in nostro Danny fosse un pedone di torre?

    • avatar
      Brunov 6 Novembre 2013 at 11:47

      Infatti, come dice il testo, “raramente deviava dalle direzioni che gli venivano affidate”. Il pedone di torre, come è noto, può mangiare solo da una parte.

  23. avatar
    Brunov 6 Novembre 2013 at 12:52

    E allora, se Danny è un pedone (magari di torre) l’orologio di cui si parla, essendo un orologio “particolare”, vedrà riallineate e sovrapposte le sue “lancette” quando si darà inizio alla successiva xxxxxxx ❓ ❗ .

  24. avatar
    Filologo 6 Novembre 2013 at 13:52

    Secondo me Danny è il Pedone di Donna, secondo l’abitudine anglosassone di dare ai Pedoni nomi inizianti per la lettera della colonna su cui si trovano (Fred è il famoso Pedone f).
    A proposito del sorteggio di Velden, con la pallina della roulette che prima si fermò sullo zero e poi dette la vittoria a Smyslov, ricordo lo scandalizzato commento di Porreca: “per un Ribli che passa il turno per aver battuto un debole Torre, c’è un Huebner che esce di scena senza essere stato sconfitto”.

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      Brunov 6 Novembre 2013 at 14:00

      Penso che tu abbia ragione, se si considera la frase: “viveva con una donna molto capace (anche se abbastanza autoritaria, cosa che si sposava bene con il carattere remissivo di Danny)”. E sull’orologio, cosa ci dici?

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        Filologo 6 Novembre 2013 at 16:45

        Mio figlio, seconda liceo scientifico, ha fatto due conti e dice dopo dodici ore esatte. Ma comincio a pensare che abbiate ragione voi e che si resetti tutto con la prossima partita. Solo che normalmente gli orologi analogici non si sistemano sulle dodici all’inizio di una partita. Può essere ininfluente?

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          Brunov 6 Novembre 2013 at 16:52

          Non si resettano sulle dodici ma segnano due orari perfettamente sovrapponibili

  25. avatar
    Mongo 6 Novembre 2013 at 14:38

    ok, mi avete convinto: Danny è il pedone della colonna ‘d’. Per quanto riguarda l’orologio, le tre lancette saranno nuovamente perfettamente allineate all’inizio della prossima partita di scacchi.

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      Brunov 6 Novembre 2013 at 15:23

      Intendevo proprio così: xxxxxxx = partita

  26. avatar
    Renato Andreoli 6 Novembre 2013 at 19:54

    Il testo si svolge su quattro piani diversi: il piano del narratore delpraub, il piano di Danny, il piano di Smyslov e Huebner e il piano del quesito dell’orologio. Un quinto piano sarebbe quello della citazione iniziale dal Doctor Who.
    A rigore i vari piani non dovrebbero essere comunicanti e la soluzione dovrebbe essere interna al più interno di essi, quello del quesito.
    Se così fosse, però, tutto il resto della storia sarebbe soltanto un gran fumo negli occhi e ciò pare inverosimile. Dunque, una qualche contaminazione ci deve essere per forza. Sarà quella individuata da Brunov?

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      Brunov 6 Novembre 2013 at 20:37

      Mah! comincio a dubitare anche io, almeno parzialmente. Infatti ho cercato, ma invano, di comprendere nell’interpretazione anche la citazione iniziale, che secondo me non sta lì per caso. ❓ 😕

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