Tutto può succedere ancora, non è mai troppo tardi. Lo dimostra un quasi sconosciuto (ai più) settantenne che ha sconfitto ieri un “over 2700”. E’ indubbio che il giovane MI Alexander Ivanovich Zakharov (Elo 2324) può essere molto soddisfatto di se stesso in questi ultimi tempi. A settembre dello scorso anno la federazione russa aveva organizzato appositamente un torneo in suo onore, per festeggiare il suo settantesimo compleanno. Al torneo (vinto dal GM Fedoseev) hanno preso parte quasi tutti gli amici e gli allievi del bravo maestro di Chasavjurt.
Anche Susan Polgar nel suo blog ne aveva dato notizia. Probabilmente, però, la notizia meno letta o quasi dell’anno. Non a caso l’unico commento fu: “Zakharov chi?”
Adesso, 18 gennaio, al memorial Dvorkovich di Taganrog il nostro Alexander Ivanovich, classe 1943, ha battuto al primo turno nientemeno che il n. 1 del torneo, il forte ucraino Anton Korobov, numero 26 al mondo, e pure con il nero. Un’impresa che forse non gli era mai riuscita prima (il suo massimo punteggio fu di 2475 negli anni 70). Quasi 42 anni di differenza e circa 400 punti Elo a dividerli: 2723 a 2324! Complimenti al giovane Zakharov.
Gli scacchi sono belli anche per questo: tutto può succedere davanti ad una scacchiera, il materiale all’inizio della partita è sempre pari. Non è mai troppo tardi. Tanto è vero che la Redazione di SoloScacchi sembra stia pensando d’iscriversi al prossimo Campionato del mondo a squadre..
1943 vecchio?? Ma è giovanissimo !! 😉
E io, classe 1941??
Infatti penso che tu sarai convocato da SoloScacchi per i prossimi campionati mondiali!
Vecchio è solo un aggettivo, non una condizione umana; o meglio, è la condizione di chi, al di là dell’anagrafe, non ritiene di avere più stimoli vitali ed interessi.
Lo dimostra il titolo stesso del pezzo, evidentemente tratto dall’omonima, meritoria, trasmissione della RAI, in onda tra il ’59 e il ’68, nella quale il Maestro Manzi insegnava, con successo, anche ai “vecchi” di un’Italia che stava uscendo dalle rovine della 2^ Guerra Mondiale e dalla miseria, anche culturale, dei più.
Ebbene, quei “vecchi” si sono dimostrati più giovani dei nostri attuali giovani perché hanno fortemente voluto imparare la nostra lingua.
“Forse giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi
e mai pentirsi”
Sandro Penna
sostituiamo “sensi” con ” scacchi” …. 😉
comunque non sarebbe male l’idea di una squadra di” soloscacchi”
potrebbe anche essere una squadra piuttosto forte ❗
Bravo marramaquìs. I tuoi articoli sono sempre molto belli.Grazie di tutto. Luca Monti
1943: un nuovo Fischer ?