E’ uscito un po’ di sole da questo cielo nero
l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero
Nel 1988 Agnese interpretò la ragazza della simultanea nel “Decalogo I” di Kieślowski (appare al min. 19 e 47 sec.). Su youtube vi sono varie versioni di questo film per la televisione (uno dei migliori della serie). La versione in italiano (con un audio purtroppo basso):
Monika Soćko: “Agnieszka Brustman aveva un sistema di preparazione che le ha dato il successo che nessun’altra polacca ha mai ripetuto. Io ho solo sfiorato l’elite mondiale, lei c’è stata in mezzo”.
Agnieszka nasce nel 1962 in una famiglia di appassionati scacchisti. Papà Jan, suo primo allenatore, le insegna l’amore per 1. e4 e la lotta senza compromessi nelle posizioni aperte.
Racconta Agnieszka in una intervista: “Piu’ tardi, a 17 anni, sono stata seguita dagli allenatori del circolo e successivamente mi ha preso sotto le sue ali Ryszard Bernard. Mi preparava e veniva con me ai tornei piu’ importanti. Abbiamo lavorato benissimo insieme. Era un ottimo allenatore e educatore. Era capace di dare una energia positiva e motivare a lavorare. Anche dopo le partite sfortunate mi sollevava il morale e devo dire che molti allenatori invece se la prendono con i giocatori quando questi perdono”.
Quattro volte campionessa polacca (1982, 1984, 1987 e 1996), campionessa europea (1980) e del mondo (1982) under 20, la Brustman ha partecipato due volte al Torneo dei Candidati (1986 e 1988). A quei tempi, come ha raccontato recentemente, “feci irruzione nella Top Elite – le otto migliori scacchiste del mondo. Vi sono rimasta per molti anni. Ad un certo punto ero l’unica scacchista al di fuori del cosiddetto blocco sovietico”.
A Malmö 1986 (vinse Akhmilovskaya con 9½/14 davanti a Aleksandria con 9) arrivò sesta (6½).
Due anni dopo a Tsqaltubo in Georgia la Brustman fu l’unica partecipante al Torneo dei Candidati non dell’URSS. Vinsero Ioseliani e Akhmilovskaya (10 su 14) e la Brustman fu ancora sesta (5½).
Attualmente Agnieszka Brustman insegna scacchi e arbitra tornei (è Arbitro Internazionale), oltre a giocare di tanto in tanto in tornei lampo e semilampo (si dispiace di riuscire a fare solo sessanta mosse nei lampo a 1 minuto, mentre i migliori giocatori riescono a farne 120).
Agnese dolce Agnese color di cioccolata
adesso che ci penso non ti ho mai baciata…
L’ho conosciuta a Istanbul, ove era responsabile (Senior Arbiters) di un settore nel torneo femminile.
I primi giorni era molto sulle sue, particolarmente riservata anche con i collaboratori, forse causa le responsabilità quotidiane che doveva assolvere. Poi si è sciolta 😉
Non avevo idea del suo importante passato agonistico.
In quell’occasione ho avuto modo di conoscere un’altra icona degli scacchi femminili: l’ungherese Zsusa Veroci, che è dagli anni ’70 che prende parte con continuità alle olimpiadi, come giocatrice prima e importante arbitro poi.
Olimpiadi di Istanbul 2012,solo da un anno era diventata Arbitro Internazionale.
Non la conosco personalmente mentre ho avuto occasione di giocare due volte con il suo papa’ (purtroppo non c’e’ piu’. Era candidato maestro, fortissimo in lampo.
Diamine… 120 mosse in un minuto!! e la nostra agnese si lamenta che non riesce a farne più di 60!!
Io arrivo a 20 e poi le perdo tutte per il tempo!!! Mannaggia la mia lentezza cronica!!! 🙄
Qualcuno ha guardato il “Decalogo I” ?
si’ , lo avevo anche in VHS ai tempi
una discreta palla direi 😥
qui mi tocca dissentire perché Kieślowski mi piace parecchio. devo ringraziare la mia prof del liceo che me lo fece conoscere e Jas che mi offre l’opportunitá di rivederlo
caro Nikola sarà l’eta .
io adesso mi diverto come un matto a guardare peppa Pig
comunque una domanda al polacco Jas :
tu credi veramente che Woytila sia stato un giocatore di scacchi ( cosa sostenuta in alcuni siti anche autorevoli) o sia tutta una bufala ?
sempre per Nikola ( e Jas ) : l’artista polacca che amo di piu’ è la grande poetessa Szymborska … o come diavolo si scrive che conobbi , grazie ad un amico che per primo la fece conoscere in Italia , ben prima del Nobel
io conosco e ho letto le poesie della Szymborska ma preferisco la ‘poesia’ e la profonditá di Kieślowski (gli scritti della prima invece si contraddistinguevano per una certa semplicitá), anche qui ovviamente é questione di gusti.
Forse sapeva giocare ma cio’ che ci e’ pervenuto era falso
http://en.chessbase.com/post/karol-jzef-wojtyla-1920-2005