Gossip

Scritto da:  | 3 Aprile 2014 | 10 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
New York
George Hatfield Dingley Gossip, Chi era costui? Nato a New York il 6 dicembre 1841 da padre britannico, George Hatfeild Gossip, e da madre americana, Mary Ellen Dingley, fuse – come è evidente – i nomi del padre e della madre per assumere il suo chilometrico nome.
Gossip 1La madre morì quando lui aveva appena sedici mesi ed il padre decise di fare ritorno in terra albionica per affidare il piccolo ad una zia e disinteressarsene quasi totalmente. Frequentò il Windermere College con profitto, tanto da vincere una borsa di studio e di iscriversi ad Oxford per compiere nella prestigiosa università gli studi superiori e conseguire la laurea, ma la famiglia dovette subire un notevole salasso economico a causa di un processo civile che finì per rovinarla finanziariamente. Il giovane George, quindi, dovette abbandonare i sogni di laurea ed iniziare a sopravvivere grazie al suo bagaglio culturale, bagaglio che era tutt’altro che disprezzabile, visto che iniziò come giornalista free lance e come traduttore a collaborare con alcune riviste e quotidiani britannici.
Non se la passava male, quindi, e nel 1868 portò all’altare una ragazza irlandese, insegnante di musica di due anni più giovane di lui, Alicia (o Alice). Si stabilirono a Londra, dove già da qualche anno George frequentava i ritrovi scacchistici, e nel 1870 nacque il loro primo figlio; quello stesso anno George si iscrisse al torneo del terzo congresso britannico, e finì sesto su sette partecipanti, con 2 punti su 6. Due anni dopo partecipò al torneo di Londra (vinto da Steinitz) con risultati tutt’altro che entusiasmanti, visto che giunse penultimo con un 1 su 7. Era intanto nata Helen, che verrà seguita nel ’74 da Harold e nel ’79 da Mabel.
Nel ’73-’74 giocò il torneo per corrispondenza indetto dal Chess- Player’s Chronicle, vincendolo, e un critico lo definì come “il più forte giocatore per corrispondenza”, ma quando, cinque anni dopo, venne schierato in prima scacchiera nell’incontro tra Gran Bretagna e Stati Uniti d’America, venne battuto sonoramente (+0 =0 -4) dalla famosa Hellen Gilbert, la quale “destò sensazione nel mondo scacchistico annunciando matto in 21 mosse in una delle partite e matto in 35 in un’altra”. In seguito Gossip dedicherà all’avversaria uno dei suoi scritti scacchistici, Theory of the Chess Openings.
Gossip 4Il 1874 è anche l’anno in cui Gossip pubblicò The Chess-Player’s Manual – A Complete Guide to Chess , uno scritto di circa 900 pagine, la maggior parte delle quali era dedicata alle aperture con partite illustrative. La critica scacchistica fu tremenda, visto che l’autore aveva incluso 27 partite da lui vinte contro giocatori di primo piano e soltanto 12 nelle quali era stato sconfitto, ed il più aspro di tutti fu probabilmente Steinitz, il quale scrisse che l’opera poteva “indurre il pubblico a credere che l’autore fosse sullo stesso livello o fosse addirittura superiore ad essi”.
Vagabondò per Francia e Germania, fu corrispondente da Parigi per il londinese The Times, rientrando in Gran Bretagna saltuariamente. Vinse un piccolo torneo locale alla Régence e nell’ 82  giocò, vincendolo, un match contro Donisthorpe, disputato nei locali del famosissimo Simpson’s Divan. Il 1882 è anche l’anno della morte del padre di George e l’anno in cui la famiglia decise di emigrare in Australia, giungendovi nel gennaio del 1883, ma il capofamiglia, dopo essersi assicurato collaborazioni con giornali e riviste di Sidney, Melbourne e Adelaide, rientrò in Gran Bretagna giusto in tempo per partecipare al torneo Vizayanagaram, vinto da Curt Von Bardeleben; in tale occasione, con 17 1/2 su 25, si classificò 5°-6° ex aequo col reverendo Ranken, che sei anni dopo firmerà, assieme a George, il trattato Chess Openings Ancient and Modern.
Se Steinitz aveva pochi amici, Gossip non ne aveva, forse a causa dei suoi continui spostamenti per mezzo mondo, ma soprattutto a causa del suo atteggiamento scacchistico; si riteneva un fortissimo giocatore – e non lo era – in grado di competere con i migliori giocatori del periodo e nel 1885, tornato in Australia dalla famiglia, sfidò, con una stake di 20 sterline, qualunque giocatore australiano in attività, e tale sfida venne raccolta da Frederick Karl Esling, il miglior giocatore di Melbourne, ma dopo due sole partite Gossip, adducendo motivi di salute, abbandonò l’incontro dopo aver perduto la prima partita ed aggiornato la seconda in posizione inferiore.
Gossip 5Due anni dopo si disputò ad Adelaide il secondo campionato australiano (l’incontro tra Esling e Gossip viene ufficialmente considerato il primo negli annali della Federazione Australiana), vinto da Charlick (7 1/2 su 9), con Esling al secondo posto (7) e Gossip al terzo con 6 punti e 1/2.
Nel 1888 George Gossip si imbarca per gli Stati Uniti, dopo aver sistemato la famiglia in Australia ed in maggio sbarca a San Francisco, dove viene pochi mesi dopo raggiunto dalla notizia che la moglie è deceduta nel mese di ottobre, stroncata dal cancro. Collabora con quotidiani e riviste californiane, e viene invitato al Grande Torneo di New York del 1889, vinto da Weiss e Cigorin, dove si classifica diciassettesimo su venti (+11 =5 – 22). Subito dopo si imbarca nuovamente per la Gran Bretagna, dove partecipa al Torneo Magistrale di Londra concludendo con un disastroso 1 1/2 su 10, poi si sposta a Breslavia (3 su 10) e l’anno successivo a Manchester (4 su 19), tutti risultati che lo qualificano come giocatore di scarso livello; non gli andrà meglio nel ’92 a Londra, con 2 1/2 su 11.
Nel ’93 lo ritroviamo a New York (2 1/2 su 13) e questa deprimente serie di risultati indusse Diggle a definirlo come “il Re dei Cucchiai di Legno”, adottanto un’espressione rugbistica molto cara ai britannici. Nel ’94 è in Canada e dal ’95 al ’97 risiede a Buffalo (USA). Nel ’98 esce, firmato “Ivan Trepoff”, il suo allucinante romanzo “L’ebreo di Chamant”, nella prefazione del quale egli dichiarava quanto segue: “Il mio scopo in questo lavoro è quello di descrivere l’ebreo nella sua essenza, come nemico della società, che ruba milioni e può, almeno in Europa, sfidare impunemente le leggi, e che egli quasi invariabilmente sfugge alla punizione grazie ad occulte ed irregolari influenze ed al grande potere dell’oro israelitico”. 
Era brevemente rientrato in Australia per assistere al matrimonio di due dei suoi quattro figli, Helen a Victoria ed Harold a Melbourne. Uno dei suoi nipoti, e suo omonimo, nato nel ’97, a vent’anni divenne un eroe di guerra visto che ebbe al suo attivo ben sei abbattimenti di aerei del Kaiser “nel corso di azioni di pattugliamento lungo la costa belga”, ottenuti grazie alla sua abilità di pilota ed alle prestazioni del leggendario Sopwith Camel che l’aviazione britannica gli aveva affidato.
A questo punto, effettuato il giro del mondo in senso antiorario nel corso di alcune decine di anni, Gossip scompare dalle cronache scacchistiche e letterarie, per ricomparire l’ 11 maggio del 1907 in occasione della sua morte, avvenuta al Railway Hotel di Liphook, in Gran Bretagna, a causa di un collasso cardiaco.
ChamantChamant vista da Georges-Émile Lebacq
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avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Gossip

  1. avatar
    Ivano E. Pollini 3 Aprile 2014 at 10:24

    Un altro notevole articolo di Paolo per il mio Archivio “Saggi di Paolo Bagnoli”.

    Che figura incredibile questo Gossip e che temperamento ❗

    Certamente le varie sconfitte che subiva non dovevano fare molto bene al suo EGO, che tuttavia NON doveva essere “minuscolo” ❗ ❓

    Vita movimentata la sua, accettata con coraggio, tenacia, speranza, e probabilmente con allegria mista a sofferenza, mai tuttavia con rassegnazione ❗ ❗

    Poi quella morte… forse solitaria in Hotel…che tristezza 😥

    Mi domando poi..”ma dove li peschi tutti questi interessanti personaggi cosiddetti minori” ❓

    Paolo, credo che tu stia erudendo molti lettori di SoloScacchi, sicuramente me.

    Come al solito, complimenti e..

    un grazie.

  2. avatar
    Mongo 3 Aprile 2014 at 10:58

    Ed io che credevo che Gossip fosse l’inventore del pettegolezzo ❗
    Grazie mitico Paolo per questa tua, ennesima, perla!! 😎

  3. avatar
    DURRENMATT 3 Aprile 2014 at 14:39

    Un bellissimo film d’essai.Bravo Paolo e complimenti per il tuo lavoro.

  4. avatar
    Andrea 3 Aprile 2014 at 21:50

    Inesauribile fonte di Cultura. Grazie sig. Bagnoli.

  5. avatar
    Ricardo Soares 3 Aprile 2014 at 22:20

    Extraordinàrio!

  6. avatar
    paolo bagnoli 3 Aprile 2014 at 22:42

    Ringrazio tutti. I personaggi “minori”, citati più o meno diffusamente nella mia Storia deli Scacchi, sono, a mio avviso, una sorta di “simboli” (non trovo altro modo di esprimermi). I colossi della scacchiera hanno scandito la Storia, ma sono – sempre a mio avviso – i cosiddetti “minori” che l’hanno scritta, ognuno a suo modo.
    Anche Gossip, scacchista mediocre.

  7. avatar
    Fabrizio Ivaldo 3 Aprile 2014 at 23:06

    Definirei Gossip “l’Ed Wood degli scacchi”…

    • avatar
      alfredo 4 Aprile 2014 at 21:05

      Bellissima e azzeccatissima definizione questa 😆 ❗

  8. avatar
    alfredo 5 Aprile 2014 at 11:31

    tutte le volte che leggo questi ritratti di Paolo mi sovviene il protagonista del libro “Chesil Beach” di Ian McEwan
    uno storico che non nutre grande interesse per i grandi personaggi ( su quelli tutto è stato scritto) ma che è attratto da ” personaggi semidimenticati , vissuti per ualche tempo accanto a un grande , o che avevano goduto di un momento di gloria personale”.
    Un libro da leggere come , a par mio , quasi tutto Mc Ewan

  9. avatar
    DURRENMATT 5 Aprile 2014 at 18:37

    Personalmente non considero affatto Gossip uno scacchista mediocre,anzi.La sua perseveranza lo rende speciale.Il buon George aveva compreso il “cuore sacro” dell’agonismo, la sua essenza più vera:la maggior parte degli scacchisti vuole imparare a vincere ma non vuole imparare a saper perdere, ad accettare la sconfitta.Gossip(complice, forse, la vita)aveva appreso l’arte del “saper morire” ed era libero da paure.Ai miei occhi un grande giocatore.

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