E tornò il giorno del libro…

Scritto da:  | 2 Aprile 2014 | 66 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni, Libri

 57 Storie di Scacchi 1

Quando gli proposi di raccogliere in un libro di carta, ma proprio di carta, un certo numero di piacevoli articoli usciti in questi anni sul nostro Blog, già immaginavo la risposta scontata di Martin Eden: “Ma a chi vuoi che interessi? E poi, chi volesse, troverebbe già tutto qui dentro. E poi da solo non ce la farei, è un lavoro molto impegnativo, vediamo più avanti…”.

Aggiungo che per un “homo technologicus” internet è il “top” perché consente di esprimere tutta la immaginazione e abilità ingegneristica. Ma “il resto non è noia…” nemmeno per lui: infatti, se c’è in giro un “homo technologicus” così attento e così fortemente collegato ai risvolti storici e letterari e filosofici e alle radici del nostro gioco e in generale del nostro mondo e del nostro pensiero, questo è proprio lui: Martin.

E quindi l’idea del libro cartaceo non si estinse del tutto sul nascere, neppure nella sua testa, ma rimase un filo sotto la sabbia per alcuni mesi, ovvero fin tanto che lo scorso anno non subentrò, a darci quel sostegno editoriale e morale che cercavamo senza spesso avere il coraggio di ammetterlo, il nostro buon Direttore Roberto Messa.

Roberto ebbe infatti la mia stessa idea e ne accennò a Martin, ricevendone una risposta simile a quella che avevo avuto io. Ma ormai il dado era tratto e lo scorso settembre lo lanciammo in aria. E l’accoglienza da parte dei primi autori che ebbi il piacere di contattare fu unanimemente entusiasta. Il nostro libro, il libro di SoloScacchi, aveva finalmente l’occasione di veder la luce. D’intesa con Roberto, che ebbi il piacere di incontrare lo scorso anno a Roma in occasione dei Campionati Italiani, m’impegnai ben volentieri in un lavoro preliminare di scelta dei lavori da pubblicare e poco altro. Il grosso dell’opera poi, intero impegno economico in primis, sarebbe toccato alle meritorie “Messaggerie Scacchistiche”, ovvero a lui personalmente.

Ecco, questa è l’occasione per puntualizzare che non abbiamo voluto (e nemmeno avremmo potuto) puntare su un volume di innovazione tecnica, né su un volume che raccogliesse ulteriori scritti dei nostri migliori rappresentanti scacchistici. Non ce n’era bisogno di questo, questo già non manca nella vasta pubblicistica di scacchi: partite commentate e non, notizie, cronache, aperture, grandi maestri, campioni del mondo e sfidanti, eccetera…

No, no, noi dovevamo semplicemente individuare e raccogliere e presentare il vero spirito del Blog, che è quello che si esprime attraverso le emozioni dei racconti incredibili e pieni di magia di Franco Trabattoni, l’arguzia tipicamente toscana di Lotti, attraverso l’amore di Bagnoli per quelle figure del passato ingiustamente considerate “minori”, attraverso le meditazioni e le dotte dissertazioni di Pollini e di Pili, le affascinantissime fantasie oniriche di Zenone, la sensibilità e l’impegno sociale di Mongo, gli scavi enciclopedici di Sericano, le note musicali di Menato, le esplorazioni storiche di Cecchelli o le dottissime ricerche di Filologo, le incursioni tecniche di Jas Fasola frammiste ai variopinti commenti di Alfredo insieme alle pennellate mediterranee del vecchio Martin. Già… Martin Eden: marinaio di internet ed esploratore, insieme a tutti noi, di tutti gli angoli della cultura, scacchistica e non solo, marinaio misterioso e inossidabile che da solo, nonostante le nostre reiterate insistenze, è rimasto fedele alle sue scelte della prima ora, non volendo rinunciare, nemmeno per il libro, a quel suo “nick” divenuto ormai l’altra sua faccia ed anima.

57 Storie di Scacchi 2

E così è nato, e adesso è stato dato alle stampe, il volume cartaceo dal titolo “57 Storie di Scacchi” (sottotitolo: “il meglio in 5 anni di SoloScacchi”).

Devo precisare che alcuni articoli, altrettanto o più meritevoli, apparsi sul Blog in questi anni non hanno potuto qui trovar posto, almeno per un momento, per una serie di ragioni: sia di temi, come già detto, sia di forma (come quelli prettamente fotografici che bene si addicono ad un Sito ma assai meno alla carta stampata), sia, soprattutto, perché già erano stati pubblicati altrove.

C’è una sola firma femminile, quella di Liviana. E’ poco, troppo poco, è vero. Si può solo incoraggiare le nostre sparute lettrici a scriverci di più ed augurarci che in un prossimo volume le cose vadano ben diversamente.

In sintesi, il libro ha 240 pagine (con complessive 64 immagini, 37 diagrammi, una dozzina di tabelle e qualche decina di partite) ed è stato diviso in 5 sezioni, nell’ordine: Personaggi (21 articoli), Testimonianze (14), Luoghi (5), Poesie (4) e Racconti (13).

La nostra doveva essere una semplice antologia di lavori diversi, e basta. Poi è accaduto questo: rileggendo la stesura finale, grazie anche all’oculata scaletta scelta da Roberto, l’impressione che personalmente ho avuto è stata quella di avere invece in mano un unico romanzo con un unico filo conduttore. Sì, avevo con me veramente un romanzo. Ecco, che possa o meno piacere, che possa o meno riscuotere successo in un ambiente (scacchistico e non solo) piuttosto difficile da accontentare e convincere, comunque questo rimarrà il “romanzo di SoloScacchi”, il romanzo dell’avventura di uno strano e originale Blog fra il duemilanove e il duemilaquattordici. E l’avventura continua…

Credo che SoloScacchi non debba ringraziare soltanto l’Editore e un limitato gruppetto di autori, ma indistintamente tutti gli altri, tutti coloro che, insieme ai commentatori e agli innumerevoli lettori, la nostra vera forza, hanno saputo tener vivo ogni giorno e in ogni momento questo nostro piccolo ma amato palcoscenico.

 57 Storie di Scacchi 3

Il prezzo del volume è di 23 euro, 21 in offerta per tutto il mese di aprile. Chi lo volesse richiedere è pregato di contattare direttamente l’editore per posta elettronica all’indirizzo: info@messaggeroscacchi.it

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


66 Commenti a E tornò il giorno del libro…

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    The dark side of the moon 2 Aprile 2014 at 09:21

    F-A-N-T-A-S-T-I-C-O ❗
    Per Pasqua me lo prenoto 😉

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    Ivano E. Pollini 2 Aprile 2014 at 13:42

    Bravo Riccardo ❗

    Un’interessante cronistoria della gestazione del “Romanzo di SoloScacchi”: dubbi, perplessità, ma poi il lancio…verso le stelle.. 😀

    Questo è almeno l’augurio che faccio alla Redazione per la loro simpatica e interessante iniziativa.

    Bella questa ulteriore presentazione del “Romanzo” con gli interessanti inserti di F. Trabattoni e C. Sericano.

    Foto iniziale storica: Lasker vs Pillsbury, con Steinitz e ..?..che osservano?

    Insomma complimenti e un grazie alla redazione e, in particolare, a Riccardo Monet (Marramaquís), Martin Eden e Roberto Messa.

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      Marramaquis 2 Aprile 2014 at 18:01

      Il quarto giocatore è Chigorin. Ciao, Ivano, grazie.

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    paolo bagnoli 2 Aprile 2014 at 13:55

    Il secondo osservatore parrebbe Cigorin o uno dei Saburov.

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    Uno a cui Piace ogni tanto giocare 2 Aprile 2014 at 14:09

    Con grande piacere sarò tra gli acquirenti e fruitori del libro! Auspicai d’altronde l’iniziativa qualche tempo fa; leggere o rileggere questo “romanzo”, averlo a portata di mano più che di mouse sarà un piacere enorme.
    Grazie!

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    Enrico Cecchelli 2 Aprile 2014 at 15:08

    Grazie a tutti coloro che si sono prodigati per realizzare fattivamente
    questo splendido regalo per tutti gli appassionati. Loro è il merito reale.
    Grazie a Marramaquis, Martin Eden e ultimo ma non ultimo Roberto Messa che
    ha creduto nell’idea. Mi auguro che sia un grande successo editoriale anche
    perchè, non temo di sbagliare, credo sia un’opera che non si è mai vista ( con
    questo taglio ) nel panorama scacchistico internazionale.

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      Jas Fasola 2 Aprile 2014 at 17:53

      penso io a tradurre per l’edizione polacca 😉

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    paolo bagnoli 2 Aprile 2014 at 19:12

    … battuto Marramaquis sul tempo!

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    alfredo 2 Aprile 2014 at 19:13

    @ Enrico :
    Non ho voglia
    di tuffarmi
    in un gomitolo
    di strade

    Ho tanta
    stanchezza
    sulle spalle

    Lasciatemi così
    come una
    cosa
    posata
    in un
    angolo
    e dimenticata

    Qui
    non si sente
    altro
    che il caldo buono

    Sto
    con le quattro
    capriole
    di fumo
    del focolare

    Comunque sia questi versi sono abbastanza impressi nella memoria di quasi ogni studente o no?
    comunque se non lui direttamente ( poveretto) ma il suo pensiero tramò una vendetta che si concretizzò qualche anno dopo .
    La scacchistica milanese si era spostata in Via Piatti e li’ proprio c’era la casa di Tortora che era agli arresti domiciliari . All’uscita della scacchistica fui fermato dai poliziotti di guardia con la mia fidanzato del tempo ( eravamo molto ” sospetti” , lo ammetto 😆 )e non avevamo i documenti !
    notte in cella della questura …
    Ho tirato fuori oggi il mio Harrison’s di tanti anni fa . Che impressione . Le pagine erano di carta velina leggerissima per cui bastava una sottolineatura a matita per squarciarle .
    Lo ho sempre piu’ considerato però un libro , ai tempi, d consultazione che di studio. Un ottimo trattato di medicina interna è ora quello del Prof . Rugarli
    ciao !
    Davvero un bellissimo regalo da far trovare nell’uovo di Pasqua agli amici scacchisti

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      Jas Fasola 2 Aprile 2014 at 20:56

      notte in cella perche’ non avevi i documenti o per un altro motivo? 😉

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        alfredo 3 Aprile 2014 at 14:59

        beh …
        io dichiarai subito le mie generalità
        la tipo con cui stavo era una femminista che viveva in una una casa occupata.
        Li’ avevamo lasciato i documenti .
        Lei non volle dare i suoi dati anagrafici perchè non riconosceva lo stato …
        io per amore e per non essere una spia tacqui sulla sua identità .
        comunque la pula 😯 di quegli anni non scherzava proprio .
        alla mattina riuscii a chiarire che non eravamo pericolosi sovversivi

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          Mongo 3 Aprile 2014 at 16:23

          Anche a Genova non scherzò!! 🙁 😕
          (Diaz, Bolzaneto, Piazza Manin e… Giuliani. 👿

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    Enrico Cecchelli 2 Aprile 2014 at 19:22

    Alfredo anche io lo usavo solo per consultazione e studiavo sul Teodori

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      Yanez 2 Aprile 2014 at 20:46

      Enrico, Alfredo… ciao! Ma questo Harrison non è un testo tanto recente, vero? La curiosità mi viene perché mio zio la cui laurea risale all’ormai lontanissimo 1952 ne parla sempre con grande venerazione… 🙄

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        DURRENMATT 2 Aprile 2014 at 21:48

        Scusate se mi intrometto ma, forse, ho notizie più fresche sull’Harrison. Solitamente viene rinnovato ogni 2-3 anni ed è un testo fondamentalmente di consultazione (soprattutto per Reumatologia) come è stato accennato visto che il testo di riferimento è il Rugarli. Quindi tutto vero quello che è stato affermato. C’è da dire che, sicuramente scomparirà la versione cartacea a favore di quella digitale per via delle “fotocopie” che stanno distruggendo il mercato del libro e ,forse, scomparirà anche l’ edizione italiana a favore di quella anglosassone. Queste sono notizie verificate presso la mia libreria scientifica di riferimento (circa 1 anno fa). Scusate ancora l’intrusione ma sono un fan sfegatato dell’Harrison.

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        Enrico Cecchelli 3 Aprile 2014 at 00:18

        Il vero problema e’ che l’edizione italiana e’ sempre qualche anno in ritardo e per chi non sa l’inglese e vuole le ultime scoperte puo essere un piccolo fastidio

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          DURRENMATT 3 Aprile 2014 at 11:14

          Vero quanto affermi (scusa il tu), caro Cecchelli, anche se per gli addetti ai lavori,oltre le solite fonti di aggiornamento c’è PubMed (che noia il Mesh ma una panacea!) che toglie parecchie castagne dal fuoco(l’analogo[si fa per dire] chessgames per gli scacchisti).Per gli studenti il problema dell’aggiornameto non si pone, ovviamente.Come ben sai l’inglese scientifico, oggigiorno, è da considerarsi alla stessa stregua dell’aria che respiriamo (infatti, che io sappia, l’insegnamento dell’inglese scientifico è inserito nel corso di Laurea e dura per gli interi 6 anni di corso); senza è impossibile praticare. Giusto per completare il discorso e renderlo fruible ai più l’Harrison( che raccoglie il sapere di tutte le specialità cliniche) trova analogie scacchistiche, per esempio, con “l’opera omnia”( passatemi il termine) di Yusupov (per me fantastica)che al momento non ha traduzione italiana(un vero peccato!). Saluti.

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        alfredo 3 Aprile 2014 at 13:12

        beh , non penso .
        la mia prima edizione acquistata nel 1980 era la quinta se non sbaglio .
        contestualmente per Piccin usciva la traduzione italiana chesi riferiva però alla terza edizione inglese
        anch’io sono un fan sfegatato dell’ Harrison come lo era il mio unico ” maestro” di medicina. Ilprofessor Alberto Malliani .
        C’è una foto di come era la sua scrivania quando mori’ .
        L’arrison’s e sopra il fonendoscopio .
        La necessità di una traduzione inglese secondo me è venuta meno in quanto la conoscenza dell’inglese , e l’inglese medico è abbastanza facile , è oramai molto diffusa . Penso che quella del 1952 fosse la prima edizione

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          Enrico Cecchelli 3 Aprile 2014 at 13:24

          Un altro testo sacro che per un pò fece proseliti e tentò di rivaleggiare coll'”Herrison “, che ha un taglio più, mi si consenta il brutto termine, “biochimico-fisiopatologico”, è stato il “Cecil” ad indirizzo più clinico e con meno fronzoli “propedeutici”.
          Io ho provato a consultarlo ma trovo che la parte “propedeutica” dell’Herrison ( ad es le nozioni biochimiche e sugli oncogeni del capitolo sull’Oncologia )lo renda più completo e più consono alla mia indole da sempre orientata ad andare all’origine delle cose per capirne i relativi “perchè”.

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            alfredo 3 Aprile 2014 at 14:53

            vero 😉
            il ” cecil ” non è affatto male ma non puo’ competere con l?harrison
            e’ però piu’ didattico .
            Attualmente è il testo che consulto di piu’
            Ho mandato a Martin una foto della scrivania del mio professor Alberto Malliani dopo la sua scomparsa .
            L’Harrison e il suo fonendo .
            Una ottima sintesi . lui diceva che bastavano queste due cose per fare un medico .
            Spero cheMartin la pubblichi

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            DURRENMATT 3 Aprile 2014 at 15:01

            Se parliamo di testi senza fronzoli allora come non citare il Netter di Medicina Interna(da non confondersi con la famosissima opera enciclopedica un vero e proprio “santuario”;)con delle tavole fantastiche.Signori è un testo fenomenale per via della sua praticità e che consiglio caldamente; unico neo è che risulta introvabile (ma se si possiede l’enciclopedia fa lo stesso). Forse la Libreria Universitaria avrà ancora qualche residuato di deposito ma vi assicuro che nelle librerie specializzate è un miraggio.

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              Enrico Cecchelli 3 Aprile 2014 at 16:57

              Vero! bellissimi i suoi testi ( questo non lo conoscevo ). Io ho un testo atlante di anatomia.
              Consevo però gelosamente i suoi fascicoli a tema che partivano dall’anatomia per arrivare alla fisiologia , fisiopatologia e via discorrendo, semeiotica, diagnosi….fantastici!
              Ehhhh, il fascino dei buoni vecchi libri di carta stampata!

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                DURRENMATT 3 Aprile 2014 at 19:25

                Il Netter di Medicina Interna è semplicemente l’estratto della parte clinica dell’Enciclopedia. Addirittura c’era anche una “miniatura”(andata a ruba) da “occultare” nella tasca del fatidico “camice bianco” per consultazioni “en passant”. Comunque, converrai sul fatto che il Netter è arte allo stato puro. Mi fermo qui,Saluti.

                • avatar
                  Enrico Cecchelli 3 Aprile 2014 at 19:33

                  Ne convengo assolutamente. Arte autentica!

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    Giangiuseppe Pili 2 Aprile 2014 at 19:42

    Bene! Speriamo che simili iniziative dimostrino che ha ancora senso avere audacia editoriale. Faccio un augurio generale per la riuscita dell’opera e un caro saluto a tutti gli autori.

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      alfredo 2 Aprile 2014 at 20:05

      ciao Giangi 😀
      ben tornato

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    alfredo 2 Aprile 2014 at 19:46

    E’ quello che facevamo anche noi … ma dovevi dimostrare di avere studiato sull’ Harrison’s .
    Paturnie professorali.
    beh con Internet l’importanza di una ” Bibbia” come l’Harrison’s puo’ essere un po’ diminuita ma l’Autorevolezza del testo scritto rimane
    Il Bellissimo regalo per Pasqua non è sicuramente l’Harrison’s ma ovviamente IL “NOSTRO” Libro 🙂

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    Tamerlano 2 Aprile 2014 at 20:58

    Bravi tutti, bella idea che acquisterò subito!

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    Martin Eden 2 Aprile 2014 at 20:59

    Si dice che le persone siano inclini a proiettare sugli altri i propri difetti ma quello che ho invece riscontrato io da quando ho incontrato, circa quattro anni fa, Marramaquís, è che negli altri trasferisce solo le sue qualità, le sue rare e preziose qualità. Questo per dire che le parole di apprezzamento che mi rivolge per il lavoro svolto qui su SoloScacchi sono assolutamente immeritate e comunque esagerate. Da persona modesta e generosa quale egli è
    ha invece taciuto il proprio lavoro, spesso sotterraneo e silenzioso, per questo sito verso cui ha rivolto le cure di un amico vero e, per me, di un fratello maggiore. Dei suoi lavori meravigliosi e speciali non sto a tesser le lodi perché parlano da soli… purtroppo non tutti li siamo riusciti a raccogliere nello spazio esiguo di questo primo volume della nostra antologia, “esiguo” si fa per dire visto che comunque sempre di 240 fitte pagine si sta parlando, ma quei pochi che siamo riusciti a infilare costituiscono, già da soli, le colonne su cui poggia il nostro lavoro di questi cinque anni.

    Via, tesserci le lodi a vicenda appare sempre stucchevole e mieloso, me ne rendo conto e la pianto qui con le dovute scuse del caso; quello che invece vorrei raccontare è come esattamente è nato SoloScacchi. L’idea originaria risale ai primi giorni di ottobre dell’ormai lontano (!) 2009 quando, non so per qual motivo, mi sono accorto che nella mia regione, la Liguria, non esisteva un vero e proprio notiziario della vita scacchistica locale. Sì, in effetti uno c’era e c’è ancora, quello già antico e onorato del Centurini, giunto ormai alla sua uscita settimanale numero 609, un vero record, almeno credo, ma mi pareva ci fosse bisogno di qualcosa di più dettagliato, con una cronaca vissuta e narrata nel dettaglio di tutti i più importanti tornei cittadini e regionali, turno dopo turno, scacchiera per scacchiera… e fu così che quasi per gioco nacque l’idea-esperimento di un piccolo blogghettino di provincia: “Scacchi sotto la Lanterna”, forse qualcuno ancora se lo ricorda… ma dopo le prime settimane mi accorsi che il vero divertimento consisteva nell’allargare il giornalino ad altri amici scacchisti… l’idea parve infatti piacere perché si avvicinarono i primi lettori e, appunto, i primi collaboratori/autori. Jazztrain fu il primo e, in quanto ad entusiasmo e voglia di fare, secondo a nessuno. Il ritmo delle pubblicazioni era ancora piuttosto incerto e irregolare, pochissimi i commenti dei lettori ma si sopperiva alla grande con l’allegria propria di tutti i blog appena nati. Poi, sempre per caso, mi ricordai di uno stupendo sito di storia degli scacchi curato con precisione sopraffina da un Maestro di La Spezia che non avevo mai nemmeno incontrato: Claudio Sericano.
    Provai a scrivergli per domandargli se fosse eventualmente interessato a mandarmi, di tanto in tanto, qualche notiziola sulla vita scacchistica della sua zona e, se da un lato fui gratificato della sua estrema disponibilità in tema di cultura storica e scacchistica, dall’altro invece appresi che uno: non abitava già più da un pezzo a La Spezia, e due: che aveva “ormai da quel dì appeso la scacchiera al leggendario chiodo”… così che i suoi primi articoli non furono di cronaca a di attualità bensi di storia degli scacchi, relativamente per fortuna -pensai io- alla città di La Spezia. Poco male, mi interessava lo stesso tantissimo, ma la dimensione del blog per me era quella: cercare qualche volentoroso “corrispondente” qui intorno disposto a scribacchiare qualcosa di interessante ogni tanto e nulla più. Claudio tuttavia aveva “una visione di gioco” ben più ampia e profonda di quella del sottoscritto, l’idea del blog parve stuzzicarlo immediatamente, ma in uno scenario ben più vasto, profondo e variegato di quello iniziale. Registrò il sito con un nuovo nome dandosi enormemente da fare per arruolare, tra i suoi innumerevoli amici e conoscenti, ulteriori collaboratori, facendo entrare in redazione Mandriano, Mauro Mazzini e via via anche altre importanti penne della prima ora. Il viaggio era ormai partito: da blog monoregionale ci eravamo già allargati ad una regione limitrofa, la Toscana. A marzo del 2010 salii così su un treno per Massa e, ospite di Claudio e della sua famiglia, gettammo le prime basi per quello che ormai era destinato a diventare un blog conosciuto e apprezzato a livello nazionale. Piano piano iniziarono a inserirsi autori, collaboratori e amici da tutte le regioni: le Puglie (vincuc), la Sicilia (Rasko), la Lombardia (Nimrod e Biker) e anche dall’estero (Fernando Aramburu, direttamente dall’Uruguay!) … firme importanti come quelle dei Maestri Internazionali Fabrizio Bellia e Tibor Karoly e poi pilastri inamovibili della redazione quali appunto Marramaquís e poi Mongo… in seguito altre collaborazioni importanti con tanti giocatori di prestigio famosi e conosciutissimi a livello internazionale, da Yelena Dembo a Boris Avrukh fino a Judit Polgar, giusto per citare solo alcuni dei nomi più celebri fra i tanti che hanno scritto per SoloScacchi. Ma questa è storia recente, dei giorni nostri, di un blog conosciuto ormai in tutta Europa, che vanta più di 200 firme, duemila articoli di vario genere pubblicati, migliaia di lettori tutti i giorni, e finalmente con alle spalle un editore di indiscusso prestigio quale Roberto Messa, già campione italiano e con un’esperienza pluridecennale nell’ambito dell’editoria scacchistica, insomma… forse dopo questi primi cinque anni era davvero giunto il momento di fissare sulla carta, e non solo con l’inchiostro virtuale di internet, i momenti salienti e più significativi di questa magica e unica avventura che si chiama SoloScacchi…

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      Ramon 2 Aprile 2014 at 21:01

      Solo per aggiungere che acquistare questo volume significa non solo arricchire la propria biblioteca di un importante tassello storico e culturale, ma anche sostenere l’impegno di un gruppo di entusiasti volontari appassionati di scacchi che, in cinque anni di quotidiano lavoro con la medesima inesauribile passione del primo giorno, non hanno mai chiesto nulla a nessuno…

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    Michele Panizzi 2 Aprile 2014 at 22:50

    Ottimo, ne prenoto subito qualche copia,
    appunto per sostenere Soloscacchi.
    Solo una cosa per l’editore:
    C’e´ anche un numero di conto corrente bancario ?
    Per chi e´ all’estero non e´ possibile fare il versamento
    sul bollettino di c.c. postale (magari anche Jas Fasola
    avra´ lo stesso problema)

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      Roberto Messa 3 Aprile 2014 at 19:05

      Naturalmente, ormai anche dall’Italia la maggioranza sceglie il bonifico bancario (on-line) ai versamenti in Posta.
      Preferisco non divulgare l’IBAN nel web, e come scritto altrove è sufficiente inviare una mail per richiederlo (all’indirizzo della casa: info@messaggeroscacchi.it)

      Ah già, grazie a tutti per la calorosa accoglienza, che in queste prime battute supera ogni mia più rosea previsione.

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    Zenone 3 Aprile 2014 at 09:32

    Un “in bocca al lupo” a questa nuova creatura.
    Due brevi riflessioni sui responsabili di questa impresa. Per Martin Eden: credo che non siano mai sufficienti i complimenti per il suo quotidiano impegno; per il Direttore Messa: il “coraggio” per questa nuova sfida sottolinea da solo le sue qualità di editore-scacchista; qualche parola in più per Marramaquis: non lo conosco di persona, ma dai contatti mail che ho avuto con lui ho potuto apprezzare la passione per le cose, l’educazione (dote che sembra ormai sempre più lontana dalla vita reale e che quando si incontra si assapora con soddisfazione) e l’intelligenza, che traspare anche dai suoi scritti. Proprio a Marramaquis voglio fare i più sinceri auguri perché il tempo che ha “speso” nella preparazione di questo progetto gli sia ripagato per mille in termini di soddisfazione personale.
    Grazie

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    liviana 3 Aprile 2014 at 10:56

    Grazie a Marramaquis e a tutti i redattori per questa bellissima iniziativa. Trovo molto bella anche l’idea di considerare il libro come un romanzo, il “Romanzo di SoloScacchi”, in cui tutti noi, citati e non, siamo protagonisti.
    Grazie ancora.

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      Marramaquis 3 Aprile 2014 at 21:39

      Grazie a tutti. In particolare a Martin e a Zenone (ciao, Alessandro!) per le belle parole nei miei confronti. Ma ora, visti i tanti e validi argomenti sul tavolo, non è che vi dimenticherete di richiedere il libro, eh?

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    Martin Eden 3 Aprile 2014 at 20:15

    Ecco, Alfredo… grazie 🙄

    Harrison

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    alfredo 3 Aprile 2014 at 21:14

    Grazie Martin :o
    un piccolo ricordo di un grande medico e di un grande maestro .

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      Enrico Cecchelli 4 Aprile 2014 at 09:00

      Ciao Alfredo!
      Però…. il libro sulla foto mi pare intonso….!
      Sarà come per Capablanca “sapeva cose senza averle mai dovute studiare!”
      Naturalmente scherzo!

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        alfredo 4 Aprile 2014 at 13:16

        forse era l’ultimisima edizione o era stato messo li’ per riprodurre quella che era veramente la scrivania del prof . Malliani
        Un grande medico , una grande persona .
        Un umanista ,non solo uno scienziato

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    alfredo 3 Aprile 2014 at 21:30

    Per avere una sia pur piccola idea di chi fosse il professor Malliani
    http://ilparoliere.ilcannocchiale.it/2006/10/17/ippocrate_contro_il_mercato_di.html

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    Fabio Lotti 3 Aprile 2014 at 22:02

    Già prenotate alcune copie.

  20. avatar
    Roberto Messa 4 Aprile 2014 at 19:47

    Su suggerimento di Roberto Cassano, aggiungo l’indice completo dei 57 pezzi del libro:

    Storia e Personaggi
    La prima sezione l’abbiamo denominata “Storia e Personaggi”. Si tratta di 21 articoli dedicati a vari momenti della storia del nobil giuoco e a vari personaggi, più o meno famosi e più o meno scacchisti in senso stretto (…)

    José Raul Capablanca Nazario Menato pag. 13
    Il genio scacchistico di Harry Pillsbury Enrico Cecchelli 18
    Scacchi e processi Paolo Bagnoli 29
    Isaac Kashdan, il piccolo Capablanca Enrico Cecchelli 33
    Chi fu Emanuel Lasker Giangiuseppe Pili 39
    Albin Planinc, la caduta di un genio Riccardo Moneta 43
    La generazione rubata Claudio Sericano 47
    Nonne allo sbaraglio Claudio Sericano 51
    Qui, una scacchiera Mario Lamagna 56
    Storie da tempi d’oro Mario Lamagna 61
    Scacchi à l’aveugle Alessandro Colosimo 69
    Tristano Luise, scacchista e partigiano Mauro Berni 71
    Vintage è meglio Mario Lamagna 73
    Anch’io ti ricorderò Riccardo Vinciguerra (Mongo) 79
    Réti… colato Mongo (con E.Castellotti) 83
    Gentiluomini dei tempi andati: C. V. De Vère Paolo Bagnoli 87
    Curt Von Bardeleben Paolo Bagnoli 89
    Il giocatore di scacchi di Mälzel Giangiuseppe Pili 92
    Salo Flohr, alla ricerca del match perduto Enrico Cecchelli 97
    Gli scacchi come metafora della vita Ivano Pollini 107
    Il giorno della memoria Mauro Berni 116

    Testimonianze
    La seconda sezione l’abbiamo denominata “Testimonianze”. (…)

    Venezia Sessantasei Stefano Tatai pag. 121
    Luiza Franco Zaninotto 123
    Scacchi all’ombra del monte Uluru Ian Rogers 125
    L’ora di Barga Franco Trabattoni 127
    Allucinazioni Fabio Lotti 130
    Il mio primo torneo di Capodanno Roberto Messa 131
    Al Caffè Fassi Riccardo Moneta 135
    Dopo vennero gli scacchi Fabio Lotti 140
    Bobby Fischer come l’ho conosciuto io Paolo Bagnoli 141
    Enrico Pili, uno scacchista silenzioso Giangiuseppe Pili 143
    I ragazzi di piazza Mentana Riccardo Vinciguerra (Mongo) 151
    Prima degli scacchi Fabio Lotti 155
    Progetto Gutenberg Franco Trabattoni 157
    Siamo tutti una stessa gente Giangiuseppe Pili 162

    Luoghi e tornei
    In questi cinque pezzi costituenti la sezione si parla dell’una e dell’altra storia, con in più qualche “licenza” lasciata alla fantasia degli autori (…)

    Comme à Ostende Riccardo Moneta pag. 165
    Hastings 1895, il torneo del secolo Enrico Cecchelli 169
    Gijón 1944 Stefano Tatai 179
    I luoghi degli scacchi: Gagra Claudio Sericano 181
    Istanbul, la più bella delle mie partite è ancora lei Liviana Messina 184

    Poesia
    Se è vero che gli scacchi sono anche arte, oltre che gioco e sport, non poteva mancare qui una piccola sezione di articoli, quattro, dedicati alla poesia. (…)

    L’oasi della poesia Nazario Menato pag. 187
    Gli scacchi di Ho Chi Minh Nazario Menato 191
    Matteo Bandello l’umanista Nazario Menato 193
    Il giocatore Bobby Alfredo Pasin 196

    Racconti
    Infine, sciogliamo la fantasia fino alla “fantasy” e leggiamo gli ultimi tredici racconti, consapevoli che l’immaginazione sovente s’intreccia con la realtà e con la vita e le esperienze degli autori che appaiono in questa sezione.

    Una nuvola chiamata Peresipkin Riccardo Moneta pag. 197
    Come doveva essere bello! Uberto Delprato 207
    Caissa amore e morte Alessandro Colosimo 210
    Carcere ‘e mare Martin Eden 213
    Il tempo non costa nulla Paolo Bagnoli 215
    Le betulle Paolo Bagnoli 217
    Le roulottes di Ivan Martin Eden 219
    L’ultima rosa di ieri Martin Eden 221
    Lu megghiu jocu Alessandro Colosimo 223
    Malasaña Martin Eden 225
    Oggi come allora bevo pochissimo Alessandro Colosimo 227
    Scacchista di strada Riccardo Vinciguerra (Mongo) 230
    La casa a scacchi Alessandro Colosimo 235

  21. avatar
    Fabio Lotti 4 Aprile 2014 at 20:57

    Caro Roberto
    forse ci sarebbe stato bene anche un piccolo spiraglio sugli scacchi visti come momento di scherzo e sorriso (ma, probabilmente tra i racconti c’è già).

    • avatar
      Roberto Messa 5 Aprile 2014 at 15:16

      Caro Fabio, nel libro alcuni sprazzi spiritosi non mancano, ma solo per non prendermi meriti che non sono miei sottolineo –come già spiegato anche nella presentazione a pag. 5 – che la NON FACILE selezione e cura dei testi è stata tutta opera di Marramaquis.
      Io mi sono limitato a fare quello che so fare: grafica, impaginazione, correzione delle bozze, copertina e scelte editoriali “cruciali” come la tiratura e il numero massimo di pagine che dovevamo imporci di non sforare. Bisognava trovare un compromesso tra un numero di pagine “sostenibile” e il numero di articoli da includere. Naturalmente la miniera di Soloscacchi era in grado di fornire un numero di gemme ben superiore alle 57…
      D’accordo con Marramaquis e Martin, abbiamo convenuto fin dal principio che l’impaginazione doveva essere sufficientemente “ariosa”. Detesto i libri con corpo, interlinea e margini al di sotto di quegli standard grafici che ancora contribuiscono a farci amare la carta stampata.

      • avatar
        Marramaquìs 5 Aprile 2014 at 16:19

        Debbo aggiungere questo, per Fabio ed altri lettori/autori.
        Posso dire con la quasi assoluta certezza che se altre 57 persone avessero dovuto scegliere i testi, avremmo avuto 57 libri diversi da questo (e anche di molto), e tutti diversi fra di loro. Migliori o peggiori, non so. Sono stato guidato, nella scelta dei testi, dalla considerazione, come ho già detto sopra, che la lettura di un libro, sia pure in forma di raccolta di scritti vari e di autori vari, è cosa piuttosto diversa dalla lettura di un blog o di un quotidiano, e di conseguenza ho preferito prevalentemente attenermi ad un generale criterio di omogeneità e continuità di accenti e contenuti.
        Mi è dispiaciuto lasciar fuori alcuni articoli altrettanto meritevoli, ma resto convinto, naturalmente, della bontà delle mie scelte.
        Mi auguro che in tanti, anzi in tantissimi, abbiate già ordinato una o più copie a info@messaggeroscacchi.it

  22. avatar
    Tamerlano 5 Aprile 2014 at 11:27

    Ciao Fabio, se nelle prossime “57 storie” Roberto metterà anche uno tuo ‘momento di scherzo e sorriso’… dovrà ‘compensarlo’ con uno dei miei 😉

    Tamerlano

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    Fabio Lotti 5 Aprile 2014 at 20:54

    Ma va benissimo quello che hanno fatto Roberto e Marramaquis! Ci mancherebbe. La mia è un po’ una fissazione, quella di lasciare aperto uno spiraglio sul sorriso, anche un po’ goliardico verso gli scacchi. A me piacerebbe, per esempio, aprire proprio nel blog una rubrica relativa a questo momento ludico senza infilarlo nello “Zibaldone”, ma capisco che la cosa sarebbe complessa e mi basta averla espressa.

  24. avatar
    Andrea 5 Aprile 2014 at 22:26

    Lo voglio! Lo prenoto subito!!!

  25. avatar
    Roberto Messa 15 Aprile 2014 at 14:30

    Habemus librum!
    Da pochi minuti nelle mie mani, mezzo chilo abbondante di carta fresca di stampa.

    (ha gli occhi azzurri e riccioli biondi, ma non ha ancora detto né mamma né papa)
    🙂

    • avatar
      Mongo 15 Aprile 2014 at 14:56

      :mrgreen:

    • avatar
      Zenone 15 Aprile 2014 at 16:04

      Direttore, trattalo con cura, non fargli le orecchie, mi raccomando le mani pulite e non leggerlo mentre mangi … 😉

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      Enrico Cecchelli 15 Aprile 2014 at 23:49

      Siete in tre a contendervi il diritto di essere chiamati Papa e mamma (tu martin e il
      Marra )……OVODONAZIONE ?

      • avatar
        Roberto Messa 16 Aprile 2014 at 10:43

        In verità è figlio di un’ammucchiata di 21 genitori delle peggiori razze 😉

  26. avatar
    Marramaquìs 15 Aprile 2014 at 14:42

    …. l’importante è che non si faccia pipì addosso, essendo di carta.

  27. avatar
    alfredo 15 Aprile 2014 at 15:45

    😀
    chi lo avrebbe detto mai ❓ ❗

  28. avatar
    Joe Dawson 16 Aprile 2014 at 11:05

    Io ovviamente non c’ero ma posso confermare tutto: la cosa è nata nell’ambito di una cena galante… infatti il tema attorno a cui si snoda tutto il libro è il burlesque, giusto? 😉

  29. avatar
    Marramaquis 16 Aprile 2014 at 13:31

    Joe, vedi piuttosto di prenotarne subito tre o quattro copie, prima che vada esaurito. Non volevi spedirne un paio oltre oceano?

  30. avatar
    Zenone 23 Aprile 2014 at 17:55

    Incredibile l’effetto del libro che ho tra la mani da qualche giorno: leggo i pezzi come se fosse la prima volta. E’ la sensazione impagabile della carta.
    Grazie al Direttore, a Marramaquis e Martin Eden di avermi voluto inserire in un simile consesso, ove onestamente – e senza falsa modestia – mi sento un po’ fuori luogo.
    Ordinatelo…ordinatelo…ordinatelo!

  31. avatar
    Ivano E. Pollini 24 Aprile 2014 at 08:29

    Concordo con Zenone 😛 E’ proprio come dice lui ❗

    Conoscevo i pezzi (compreso il mio), eppure sembra veramente di rileggere tutto da capo, come in una bella antologia di scacchi e altre storie (NON-SoloScacchi).

    Il libro è nato veramente bene grazie a SoloScacchi 💡 ❗

    Grazie al Direttore, a Marramaquis e Martin Eden che hanno avuto questa 💡 brillante 😀

    In particolare, ringrazio Roberto Messa per il gentile biglietto di saluti e auguri che ho trovato nel pacco arrivato prima di Pasqua, saluti e auguri che contraccambio con piacere.

    Auguri a lui e …al libro… 🙂

    PS – Gli autori “ammucchiati” ❗ ❓ hanno fatto il loro dovere. Il libro viaggia per le strade del mondo con audacia e sicurezza. 😛

    Ora tocca a VOI LETTORI fare il vostro dovere…come ben dice Zenone…ordinatelo… ❗ ❗ ❗

  32. avatar
    Roberto Messa 24 Aprile 2014 at 09:14

    Grazie a voi, grazie a tutti e grazie in primis a Marramaquis. Ma c’è un però: proviamo a chiedere a ventuno osti se il loro vino è buono…
    😉

    • avatar
      Ivano E. Pollini 24 Aprile 2014 at 10:11

      Credo di si…senza falsa modestia 😉

    • avatar
      Zenone 24 Aprile 2014 at 14:45

      E’ vero, però ho iniziato a far circolare le copie che ho acquistato a lettori non scacchisti, tanto per vedere l’effetto che fa: attendo riscontri.
      Me ne sono rimaste due copie, una delle quali la regalerò al Presidente del mio circolo (piaggeria o amicizia? 😉 e vi farò sapere “il risultato” su uno scacchista che segue il nostro blog!

      Grazie

  33. avatar
    DURRENMATT 24 Aprile 2014 at 15:23

    Il libro è notevole e avrà sicuramente un riscontro non solo tra gli scacchisti…complimenti a tutti i protagonisti e, soprattutto, al “visionario” Martin Eden.

    • avatar
      Joe Dawson 24 Aprile 2014 at 16:46

      Hmmmm… quante copie ne hai acquistate? Dai, sii sincero… 🙄

      • avatar
        DURRENMATT 24 Aprile 2014 at 19:45

        …sono sempre sincero! Ti basti sapere che il vostro bel libro sarà una mia idea regalo per amici non scacchisti. Spero non sia a tiratura limitata. Ancora complimenti.

  34. avatar
    Mongo 7 Maggio 2014 at 11:21

    Corri postino… Corri…
    Finalmente mi è arrivato il libro!!
    Sfogliarlo è stato come quando da ragazzino sfogliavo ‘Playboy’, una goduria estrema.
    Pagina dopo pagina, brividi di eccitazione che scorrono lungo la schiena, un’emozione infinita.
    Esserne stato uno degli autori, non ha prezzo!

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