Alexander Flamberg nacque a Varsavia nel 1880, quando la Polonia era una provincia dell’Impero zarista. La sua famiglia godeva di una posizione agiata, e l’infanzia così come l’adolescenza di Alexander trascorsero con un lungo soggiorno in Gran Bretagna, dove imparò a giocare a scacchi.
A vent’anni, rientrato in Polonia, giunse secondo al torneo di Varsavia dopo il vincitore Langleben, per poi vincere il torneo cittadino nel 1901 e nel 1902. Lo ritroviamo nel 1906, al torneo quadrangolare di Lodz, dove si piazzò al terzo posto, preceduto da Rubinstein e Cigorin. A trent’anni vinse nuovamente il torneo cittadino con un notevole 9/10, superando Akiba Rubinstein, ma subito dopo venne sconfitto (+0 =1 -4) dallo stesso Rubinstein in un breve match.
Era un dilettante a tutti gli effetti, ma la sua forza di gioco venne confermata nel 1911, quando giunse secondo ex aequo con Salwe, dopo il vincitore Rubinstein, al torneo di Varsavia, e nello stesso anno partecipò, a San Pietroburgo, al Capionato Panrusso per dilettanti, piazzandosi al secondo posto, dopo il vincitore Levitzki.
Partecipò nel 1912 al Torneo dei Gambetti di Abbazia, giungedo 6°-7° ex aequo con Von Freymann. Quell’anno ebbe un’intensa attività agonistica, ormai partecipando in qualità di “Maestro” a varie manifestazioni: fu secondo a Varsavia dopo Rubinstein, ancora secondo a Lodz dopo Bogoljubov, per poi piazzarsi al 5° posto, a Vilnius, nel Campionato Panrusso. L’anno seguente vinse un piccolo triangolare a Varsavia, davanti a Lovtzki e Duras, per poi pattare un breve match con Oldrich Duras e vincere un altro match con Bogoljubov (+4 =1 -0). Nell’inverno 1913-1914 partecipò al Campionato Panrusso di San Pietroburgo, piazzandosi al terzo posto (+11 =4 -2) dopo Alekhine e Nimzovich, e questa costituì per lui una grave delusione, in quanto venne staccato di appena mezzo punto dalla coppia di testa, perdendo in tal modo il diritto a partecipare al torneo dei cosiddetti “Grandi Maestri” (la definizione venne usata dallo zar nel corso della premiazione finale) e mancando anche la conquista del massimo titolo russo.
Nell’estate del ’14 si iscrisse all’ “incompleto” torneo di Mannheim; al momento dell’interruzione per cause belliche, Flamberg si trovava nelle zone basse della classifica.
Venne internato come gli altri russi presenti alla manifestazione, e fu rilasciato nel 1916, quando rientrò a Varsavia che, in quel periodo, era sotto l’amministrazione delle forze di occupazione tedesche. Giocò un torneo vinto da Lovtzki e Rubinstein con un 5° posto per lui relativamente deludente. Da quel momento la sua attività agonistica rallentò; nel ’17 fu terzo in un torneo vinto da Rubinstein, a nell’inverno 1919-1920 fu secondo, dopo Belsitzmann, ma davanti a Rubinstein.
Nel ’23 vinse a Varsavia, e nel ’24 ripetè il risultato, questa volta ex aequo con Lovtzki. La sua salute, tuttavia, stava declinando e la morte lo colse il 24 gennaio del 1926 nella natia Varsavia.
Ecco la sua vittoria contro Akiba Rubinstein al Campionato cittadino di Varsavia del 1910. Le note apparvero sulla Deutsches Wochenschach del 1910, a firma di Leopold Hoffer.
Flamberg – Rubinstein
1. e4 e5 2. f4 Ac5 3. Cf3 d6 4. c3 f5 5. f:e5 d:e5 6. e:f5 A:f5
Posizione dopo 6…Axf5
(Probabilmente era degna di considerazione 6. … Cc6)
7. d4 e
4 8. c4 Ab4+?!
4 8. c4 Ab4+?! 
Posizione dopo 8…Axb4+?!
(Il dottor Tarrasch suggerisce 8. … Ab6)
9. Cc3!? De7+ 10. Ae2
Posizione dopo 10.Ae2
(L’idea tipica in queste varianti è 10. Rf2 che minaccia Ab5+ e Te1, ma in questo caso non funziona per 10. … A:c3+ 11. b:c3 Cf6 12. Ab5+ c6 13. Te1+ Ce4+ e il Nero vince)
10…Cc6 11. 0-0
Posizione dopo 11.0-0
(Il Bianco ha una posizione eccellente)
11…0-0-0 12. Rh1 Cf6 13. Ab5 Cb8
Posizione dopo 13…Cb8
(Le complicazioni potrebbero essere evitate con Ad7, ma è difficile considerarne le conseguenze)
14. Af4 a6 15. Ad3 A3 16. D3 A:c3 17. b:c3 De4 18. Dd2 Cc6 19. Tae1 Dd5 20. Ce5 The8 21. Dc2 h6 22. h3 Cd7 23. C:c6! D:c6 24. Ag3 Dc4 25. Rh2!
3 16. D3 A:c3 17. b:c3 De4 18. Dd2 Cc6 19. Tae1 Dd5 20. Ce5 The8 21. Dc2 h6 22. h3 Cd7 23. C:c6! D:c6 24. Ag3 Dc4 25. Rh2!
Posizione dopo 25.Rh2!
(Molto forte. Il Re è al sicuro e si può procedere senza pericolo nell’attacco)
25…Cb6 26. Dg6! T:e1 27. T:e1 Cd5 28. Te8! Dc6 29. Df5+ Dd7 30. T8+ R8 31. Df8+ De8 32. D:g7 De4 33. c4 Ce3 34. A:c7+ Re8 35. Ae5 Cf1+ 36. Rg1 Cd2 37. Rf2 Dd3 38. d5 Df5+ 39. Rg1 C:c4 40. Af6! il Nero abbandona.
8+ R8 31. Df8+ De8 32. D:g7 De4 33. c4 Ce3 34. A:c7+ Re8 35. Ae5 Cf1+ 36. Rg1 Cd2 37. Rf2 Dd3 38. d5 Df5+ 39. Rg1 C:c4 40. Af6! il Nero abbandona.
40.Af6! e il Nero abbandona
Scritto da: (Qui gli altri suoi articoli)
Bravo Paolo!! Grande come al solito!
Enrico
e con questo siamo già a tre articoli per la seconda raccolta del libro di soloscacchi 😉
Un altro mio celebre connazionale
Il torneo dei gambetti di Abbazia fu a quanto ne so un torneo ad apertura gambetto di re accettato, esattamente come il nostro famoso torneo “Gambetto di Re di Radom”
http://pl.wikipedia.org/wiki/Kr%C3%B3lewski_Gambit_Radomia
Una volta venne in visita Karpov e in simultanea giocò con Robert Fiszer
su wikipedia il gambetto di Radom comincerebbe con 1. e4 e5 2. f4 exf4 invece di sicuro negli ultimi anni si è giocato 1. e4 e5 2. f4
Informazioni in inglese e una partita http://en.chessbase.com/post/bartel-wins-king-s-gambit-in-radom
Mi pare un po’ troppo prematuro l’abbandono di Rubinstein: 40…., De4; salva il matto e dopo per sempio 41. Dxh6, Dxd5; i due pedoni liberi del bianco sono si pericolosi, ma secondo me il nero è ancora in partita, anche se questo è il tipico caso di finale dove si può dimostrare la superiorità dell’alfiere sul cavallo….
Ops… 😕 Ritiro tutto!! C’è la sottovalutata, da me, 41. Dg8+, Rd7; 42. Dd8#!! 😎
Ancora un grazie a Paolo.
Una serie bellissima, grazie signor Bagnoli!