ScacchiPugilato. Perché?

Scritto da:  | 14 Aprile 2014 | 72 Commenti | Categoria: Attualità, Cronaca, Nazionale
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Se c’è una cosa che fa a pugni con il mio modo di vedere gli scacchi, questa cosa si chiama ScacchiPugilato, la nuova disciplina che sta prendendo piede (soprattutto a Londra) e che il 24 aprile a Milano celebrerà il primo evento agonistico in Italia e i primi Campionati Italiani, sotto l’egida della Federazione Italiana ScacchiPugilato, costituita alla fine del 2012 per iniziativa di Volfango Rizzi.
Riconosco che il mio punto di vista è soggettivo – aborro ogni forma di violenza fisica anche se codificata entro le regole dello sport – mentre alcune persone che hanno visto lo spettacolo dal vivo mi hanno detto di averlo trovato elettrizzante e altri ancora lo ritengono un mezzo eccellente per promuovere gli scacchi.
Ma, mi chiedo, se abbiamo abbracciato l’idea che gli scacchi sono un gioco che per le sue qualità specialissime merita di essere adoperato nelle scuole e in altri contesti educativi, come possiamo al tempo stesso sposare l’idea che per promuoverne l’immagine possano andar bene anche questi show di ScacchiPugilato? Si può camminare con uno zoccolo ed una scarpa?
Di seguito vi passo la locandina e il comunicato stampa dell’evento milanese – che gode perfino del patrocinio della Regione Lombardia – sperando che in molti vogliate esprimere la vostra opinione, soprattutto chi ritiene di avere degli argomenti in grado di confutare i miei pregiudizi.
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Comunicato stampa della Federazione Italiana ScacchiPugilato (13 aprile 2014)
Alla ricerca del più intelligente e forte
Mercoledì 23 aprile, alle 12,30: conferenza stampa (al termine della verifica del peso) presso il locale Shocking Luxury Club, con molti dei chessboxer coinvolti, i loro tecnici, il Campione Europeo Gianluca Sirci e gli organizzatori dell’evento.
Giovedì 24 aprile 2014, ore 21,30: Luci e Stelle – primo evento agonistico di scacchipugilato in Italia. L’appuntamento, che include i Campionati Italiani, avverrà presso Shocking Luxory Club, sito in Viale Monte Grappa 14, Milano con il patrocinio della Regione Lombardia e dell’ASI.
Lo scacchipugilato, è uno sport combinato nato a Amsterdam nel 2003 che unisce gli scacchi e la boxe, alternando round di scacchi a round di pugilato per ricercare l’atleta più forte ed intelligente. La partita di scacchi (per la quale ciascun contendente ha a disposizioni 12 minuti per tutta la partita), dopo 4 minuti, viene interrotta, per il round di pugilato che dura 3 minuti, per poi venire ripresa. Si vince o per scacco matto o per KO, ma un combattente può anche perdere se finisce il tempo a propria disposizione. Durante i round di scacchi, un commentatore aiuta il pubblico a capire cosa sta avvenendo e, si possono seguire le mosse su monitor attorno al locale, mentre i chessboxer indossano tappi per orecchie e anche cuffie, in cui viene fatta passare la musica, in modo che non possano sentire il commento.
Lo scacchipugilato solitamente avviene in luoghi come teatri o discoteche, offrendo al pubblico una serata di divertimento con agonismo ma anche cabaret, musica e intrattenimento. In questo evento meneghino, vi sarà anche un concorso di bellezza, e poi musica ballo e tanto divertimento con il presentatore della serata Alessio Molla. Il primo combattimento è previsto alle 21,30, le porte aprono alle 21,00.
Il programma dell’evento (che ha subito variazioni nei combattimenti dei pesi medi):
  • semifinale 1 del Campionato Italiano dei pesi medi Filippo Gubbini (Spoleto) vs Giuseppe Grasso (Catania);
  • semifinale 2 del Campionato Italiano dei pesi medi Giuseppe Lettieri (Napoli) vs Mirko Trasciatti (Foligno);
  • finale del titolo italiano dei pesi massimi: Sergio Leveque (Senigallia) vs Danilo Capuzi (Roma).
Sarà un evento dai molti primati:
il primo evento agonistico di scacchipugilato in Italia; i primi Campionati Italiani di scacchipugilato; l’esordio del migliore scacchista al mondo in un evento agonistico di scacchipugilato; la prima volta che viene utilizzato un ring esagonale (costruito interamente in Italia).
Vi sarà il debutto sul ring del Maestro Fide Giuseppe Lettieri, ex Campione Italiano Under 18 di scacchi, vincitore dei Campionati Italiani Assoluti bullet e lampo e, con un punteggio internazionale di 2427 è lo scacchista più forte di sempre a cimentarsi nello scacchipugilato agonistico. Giuseppe è anche lo sfidante del Campione del Mondo di scacchi Magnus Carlsen, sfida che avverrà quest’anno. Inoltre, combatterà Danilo Capuzi è stato 15 volte Campione Italiano di sanda (lotta cinese) e vincitore di medaglie ai campionati mondiali.
Tra gli ospiti della serata:
  1. Iepe Rubing, artista olandese che vive a Berlino nonché inventore dello scacchipugilato e Presidente della WCBO;
  2. Tim Woolgar, Presidente del chessboxing inglese;
  3. David Bitton, regista canadese che fa le ultime riprese per il suo film-documentario sullo scacchipugilato, costato quasi quattro anni di lavoro;
  4. Gianluca Sirci di Foligno, Campione Europeo dei pesi massimi.

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avatar Scritto da: IM Roberto Messa (Qui gli altri suoi articoli)


72 Commenti a ScacchiPugilato. Perché?

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    Filologo 14 Aprile 2014 at 22:54

    Carlsen-Lettieri? Come? Dove? Quando? 😯

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    nikola 15 Aprile 2014 at 01:00

    a lato della locandina si informa che ci sará anche cabaret con dj + concorso di bellezza. manca solo la gara di tresette e il chiosco con la birra e le salsicce. che si voglia far passare questa attivitá come un modo per diffondere gli scacchi mi fa sorridere, se non rattristire. mettere assieme la boxe con la lotta meno cruenta che esista al mondo non porta alla somma delle rispettive caratteristiche, ma alla loro elisione.

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    The dark side of the moon 15 Aprile 2014 at 09:49

    Purtroppo caro Messa ho il tuo stesso “pregiudizio” e quindi una opinione totalmente negativa.
    Mi vengono in mente le parole di Paolo Villaggio nel film “Il secondo tragico Fantozzi” quando appunto il protagonista è chiamato a dare un giudizio su “La corazzata Potëmkin”.
    Con la differenza che il film di Sergej Ejzenštejn è un capolavoro mentre questa cosa qui è veramente una…(mi auto censuro).
    Non volevo essere offensivo con chi magari la pensa diversamente ma non ho potuto resistere alla battuta :mrgreen:

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    Roberto Messa 15 Aprile 2014 at 09:55

    Ricevo dalla FISP e riporto volentieri, perché bisogna ascoltare anche l’altra campana:

    […] Per quanto riguarda l’uso del termine “violenza fisica” riguardo al pugilato, vi sono molte persone che hanno scritto riguardo all’uso improprio del termine violenza per uno sport; ma capisco quello che tu sottintendi, scrivendo di ciò, anche se io vedo allora molto più “violenti” certi falli fatti su un campo di calcio (lo sport imperante nella Repubblica Italiana), che difatti sono “falli” proprio perché non rientrano nel gioco (ma a volte nemmeno vengono puniti), dello scambiarsi colpi nel pugilato cosa che solitamente avviene entro le regole, con guantoni con spessa imbottitura, omologati e anti-shock. I falli del calcio sono spesso veri e propri rischi per articolazioni ed ossa, ma non si sente spesso chiamare il calcio violento.

    Non ti rimando a articoli che sono stati scritti riguardo alla nobile arte e la “violenza”, so che se tu ne avessi la voglia saresti in grado di ricercarli e trovarli da te; ma ti vorrei fare un “dono” e rimandarti alle parole dette dal Maestro Benemerito Gianni Burli, nonché Vice-Presidente della FISP, nel video al link sottostante. In esso, puoi sentire come egli parla ed intende la boxe, toccando anche il tema da te espresso, nelle sue parole si sente la saggezza accumulata in decenni di pratica boxistica, oltreché la sua grande passione, queste sono in un certo senso ancora più evidenziate da un intervistatore invece poco preparato e superficiale: non voglio cambiare il tuo sentire nei riguardi della boxe, ma farti conoscere un altro modo di intenderla: http://www.scacchipugilato.it/video-intervista-a-gianni-burli-ospite-di-pour-parler/

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    poesiamore 15 Aprile 2014 at 10:27

    Ciao caro Roberto,

    Per quanto riguarda l’uso del termine “violenza fisica” riguardo al pugilato, vi sono molte persone che hanno scritto riguardo all’uso improprio del termine violenza per uno sport; ma capisco quello che tu sottintendi, scrivendo di ciò.

    Io allora, rispetto allo scambiarsi di colpi nel pugilato cosa che normalmente avviene entro le regole, con guantoni con spessa imbottitura, omologati e anti-shock, vedo molto più “violenti” certi falli fatti su un campo di calcio (lo sport imperante nella Repubblica Italiana) e che a volte nemmeno vengono puniti. I falli del calcio sono spesso veri e propri rischi per articolazioni ed ossa; ed altre volte si assiste a vere e proprie aggressioni, ma non si sente spesso chiamare il calcio violento.

    Aggiungo che la “noble art” e il “nobil giuoco” hanno molti aspetti in comune e altri complementari che innalzano la spettacolarità che entrambe le discipline sono in grado d’offrire.

    Un esempio di aspetti comuni:
    – entrambi sono sport di strategia e tattica,
    – entrambi si combattono su di un quadrato,
    – sono sport individuali (non vi sono compagni di squadra)
    – i due contrincanti si affrontano faccia a faccia
    – un errore può essere fatale e rovinare quanto costruito a lungo precedentemente
    – entrambi sono definiti “nobili” (il “nobil giuoco” e la “noble art”;)

    Meno di 4 giorni fa, il Maestro Fide Karl Ouch (con una norma di MI), mi ha detto che lo scacchipugilato è uno sport fantastico in questa sua natura combinata, e che dovrebbe passare presto lo stadio in cui le persone vedono strano questo abbinamento di discipline diverse. Ha anche aggiunto che per lui questo sport è una grande propaganda per gli scacchi.

    Personalmente, non ho mai visto e sentito spettatori cosî emozionati per una mossa di scacchi come in un incontro di scacchipugilato. Decine, centinaia di persone che mostrano le loro emozioni per una mossa (gridando, incitando, levando le mani, strabuzzando gli occhi), vedere l’aspettativa sulle loro facce e lo sgomento o la felicità per esempio nel vedere il tempo su un orologio di scacchi che se ne va. Gli scacchi divengono davvero emozionanti.

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    Mongo 15 Aprile 2014 at 10:35

    La boxe è uno sport molto bello che sta a fatica cercando di riconquistare il suo spazio. Ci vorrebbe un altro Alì per fare ciò in tempi brevi, ma gli Alì sono come i Fischer, rari se non unici!! 😎
    Lo scacchi-boxe per me è come mangiare del pesce accompagnandolo con del Barbera: disgustoso, anche se c’è a chi può piacere. 👿
    Detto questo, auguro un futuro roseo alla FISP. 😎

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    MezzaLuna Lighterfluid 15 Aprile 2014 at 10:52

    Gli scacchi sono uno sport aggressivo nella stessa misura della boxe.
    La maggior parte della gente non se ne rende conto perchè i colpi vengono sferrati sul piano dell’intelletto, dunque è piu difficile per un osservatore esterno osservare la grande battaglia “astratta” che si cela su quella innocua scacchiera di legno.
    Nella boxe invece la battaglia è sul piano fisico e materiale, non astratto, quindi l’ aggressività é manifesta per tutti.
    Unire scacchi e boxe significa creare il conflitto perfetto, la battaglia ideale, che vede fronteggiare la mente ed il corpo di un uomo.
    Non comprendere questo sport significa non comprendere lo sport.

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      poesiamore 15 Aprile 2014 at 11:35

      Secondo lo stesso Garri Kimovič Kasparov, Campione del Mondo di scacchi, e Numero 1 al mondo per circa 20 anni, gli scacchi sono lo sport piü violento che esista. Molti altri Grandi Maestri hanno parlato e scritto riguardo alla violenza dello sport/gioco degli scacchi.

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      nikola 15 Aprile 2014 at 21:44

      mi dispiace ma l’unico che non ha capito nulla di sport é chi dice che gli scacchi sono solo mente e il pugilato solo fisico. uno scacchista che non mantiene il fisico a posto non sará mai un campione, lo stesso si puó dire di un pugile che avanti a testa bassa senza usare la testa.
      grazie della spiegazione sulla violenza degli scacchi ma credo che in molti qui dentro ne fossero giá a conoscenza, per quanto riguarda il battezzare questo il ‘conflitto perfetto’ visto il tenore un tantino sentenzioso del post io nutro ancora qualche dubbio.

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        MezzaLuna Lighterfluid 16 Aprile 2014 at 11:04

        io non ho mai detto che gli scacchi sono solo mente, negli scacchi però ti servi della mente per sferrare i colpi, il combattimento non è su un piano “fisico”. Ovviamente nella boxe una mente lucida è indispensabile, ma ti servi del tuo corpo per colpire l’ avversario. Io non intendo avere un tono sentenzioso, sto dicendo solo quello che penso al riguardo. Credo che siano due sport molto simili, nonostante non sembrerebbe. Credo che sia una bella idea unirli. Credo che col passare del tempo ci sia bisogno di innovazioni creative.

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          nikola 16 Aprile 2014 at 22:48

          “Non comprendere questo sport significa non comprendere lo sport.”

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            MezzaLuna 17 Aprile 2014 at 10:29

            Verissimo! magari non è la verità, ma io la penso così

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    Renato Andreoli 15 Aprile 2014 at 13:18

    Questa discussione mi fa venire in mente uno dei più bei paradossi di Oscar Wilde, contenuto nel Ritratto di Dorian Gray:” Posso tollerare la forza bruta, ma la ragione bruta è insopportabile”.

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    Paolo Andreozzi 15 Aprile 2014 at 13:40

    credo che coloro che già amano la box, e gli scacchi, non potranno che rimanere lontani da questi eventi: l’unione di pessimi incontri di box a mediocri partite di scacchi.

    Però non si può negare che sotto il profilo spettacolare la formula può funzionare, magari in TV, come avvenuto per il wrestling…

    Vedo più congeniale un connubio tra scherma e scacchi, ne sarebbe scaturito uno spettacolo forse meno trucido, senza le ragazze in mutande che girano con il cartello del round.

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      Roberto Messa 15 Aprile 2014 at 14:38

      Questa idea di un connubio scherma e scacchi mi è sta proposta poco tempo fa da nientemeno che da Michele Maffei, schermidore plurimedagliato tra il 1968 e il 1980.
      Sarà difficile passare dalle parole ai fatti, ma è un’idea che mi piace già di più.

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    Marramaquìs 15 Aprile 2014 at 14:37

    Con delpraub ho praticato lo scacchitennis: su ogni “40 pari” era decisivo un blitz di 4 minuti. Ovviamente se non facevo punto sul 40-30 per me, erano dolori.
    Con Alfredo potremmo tentare lo scacchibici. Che ne dici, Alf? Pensa ad un regolamento: un rapid ogni 20 giri di pista?
    Per gli amanti della neve ci sarebbe il newtriathlon: sci+carabina+scacchi, uno sport che più completo non si può: buoni muscoli+buon occhio+buona mente.
    C’è da sbizzarrirsi!

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      alfredo 15 Aprile 2014 at 15:44

      Pensa Marramaquis che avevo avuto anch’io la tessa idea e la avevo proposta al vicepresidente FSI
      io avevo pensato a una cronometro ( un po’ di conflitto di interessi . era una mia specialità anche se non avevo certo ilfisico di Cancellara) che avrebbe dato un certo numero di punti inversamente proporzionale al tempo .
      a completamento nel pomeriggio un torneo semilampo o rapid
      avevo trovato anche diversi appassionati disposti a cimentarsi .
      per quanto riguarda la boxe è da sempre una mia passione .
      ricordoda piccolo a San Siro il famoso matc Mazzinghi – Kim soo Ki .
      circa 30 anni fa proprio vicino all’ospedale in cui lavoro c’era la palestra in cui si allenavano i pugili della cd scuderia Branchini.
      Andando anch’io in palestra vidi i piu’ grandi campioni italiani . Damiani, i due Stecca . Ma quello che mi impressiono’ di piu’ era un tipo filiforme con un pugno micidiale , Efisio Galici .
      da li’ passo’ anche il mitico Ray ” boom boom ” Mancini .
      che a dir la verità pugilisticamente non era granchè .
      Come ” leggero ” un Roberto Duran lo avrebbe ridicolizzato .

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    DURRENMATT 15 Aprile 2014 at 14:45

    Con il Chessboxing il Re è nudo nel senso che mette in crisi l’egemonia dei Circoli(particolare non da poco) e frantuma in un sol colpo le “paranoie” (o gli stereotipi per dirla con le parole dei “dottissimi”;)tipiche dello scacchista medio. Certo il contesto è migliorabile ma, in buona sostanza, mi trova favorevole alla sperimentazione per cui tifo per il Maestro Lettieri (che spero relazionerà sulla sua esperienza). Finalmente un vero atleta-scacchista!A tal proposito fa strano vedere “menti aperte” chiudersi a riccio e fare quadrato nel difendere la tradizione…Signori c’è tantissimo da imparare! Pensare tatticamente e gestire il flusso di pensiero in un contesto di estrema fatica fisica quando l’acido lattico procura dolore ed amplifica il senso di frustrazione (sensazioni che lo scacchista anche di alto livello misconosce figurarsi Oscar Wilde) non è da tutti… P.S.Il film-documentario “Tatanka” sbriciola l’immaginario collettivo che classifica la “noble art” tra gli sport violenti tout court. Ne consiglio la visione.

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    Fabio Lotti 15 Aprile 2014 at 15:06

    Il binomio scacchi-boxe non mi attira per niente.

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    Renato Andreoli 15 Aprile 2014 at 15:06

    Nel primo minuto di questo documentario su Anatoli Karpov, potete ammirare l’ex-campione del mondo in una meravigliosa forma sportiva (parole dello speaker) mentre si cimenta in un’altra specialità scacchi-qualcos’altro.
    https://www.youtube.com/watch?v=fDZGoo6TwS0&feature=player_detailpage

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      alfredo 16 Aprile 2014 at 08:30

      invecchiato maluccio Tolja , però.
      completamente imbolsito

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      Mongo 16 Aprile 2014 at 10:09

      ‘azzarola!!
      Brrrrrrr… Brrrrrrrrrrr…
      Ho i brividi io per lui… Dopo questo video ha ‘acquistato’ un filo della mia simpatia. 😉

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    Zenone 15 Aprile 2014 at 15:56

    Onestamente non ho mai visto un incontro di questo sport. Amo da sempre la box, grazie a mio nonno, e, naturalmente, gli scacchi. Non sono in grado di valutare ne’ il livello scacchistico ne’, cosa non secondaria, il livello pugilistico. Mi fa pensare il fatto che i due avversari giochino con le cuffie ascoltando musica. Mi sembra invece interesante l’idea di una persona che spieghi al pubblico cosa accade sulla scacchiera. Questa e’ forse l’unica possibilita’ concreta per l’avvicinamento al nostro gioco da parte dinuovi appassionati. I giochi e sport ibridi, comunque, non mi appassionano. Vediamo….

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    alfredo 15 Aprile 2014 at 16:33

    io penso che a differenza degli scacchi nella boxe gli avversari non si odiano .
    ci sono molti esempi ( il primo che mi viene in mente è benvenuti – griffith) in cui due pugili che hanno combattuto aspramente sul ring sono diventati amici .
    Negli scacchi ( mi vengono in mente Karpov e Kasparov ) l’odio è autentico .
    Ma nel caso di spassky e Fischer c’era amicizia .
    Ma basta leggere la biografia di Korcnoy per capire i rapporti che ci sono tra giocatori .

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      Jas Fasola 15 Aprile 2014 at 16:46

      Frequenti cattive compagnie, cambia circolo 😉

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        alfredo 15 Aprile 2014 at 18:55

        Jas devo cambiare circolo o pusher ❓ :mrgreen:
        Come sta il nostro amatissimo satanasso ?
        lo aspetto alla riscossa ❗
        PS : comunque nella sua autobiografia il terribile Viktor ne ha veramente per tutti !

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    Eli 15 Aprile 2014 at 17:17

    Certo da uno che non sa scrivere “boxe” (Paolo Andreozzi ≠9) non ci si aspetta che sappia dare un commento sulla qualità del pugilato, o degli scacchi. Se voleste vedere di cosa si tratta con i vostri occhi, potete vederlo al link sottostante, anche se in questa particolare occasione, evento tenutosi alla Royal Albert Hall !!! a Londra, il numero di spettatori era più piccolo del solito, ma comunque si può sentire e vedere la partecipazione e divertimento del pubblico, cosa che non capita ne ai tornei di scacchi ne alle riunioni di pugilato. I contendenti sono tutti dilettanti, ma la qualità dello spettacolo che offrono, la lotta che traspira dalle loro azioni, é di altissima qualità e più appassionante di qualsiasi altro spettacolo che io abbia mai visto dal vivo. Spero piaccia anche a voi: http://www.dailymotion.com/chessboxinguk – video=xu85xc e in risposta a Nikola ≠ 2: si sente che fai dell’ironia, ma perché? lo scacchipugilato é un evento di “spettacolo” oltre ad essere agonismo; in concomitanza con esso vi sono spesso spettacoli di cabaret e canto, questo sport si nutre anche di questo: offrendo una serata di spettacolo agli spettatori. A Londra questo viene fatto sempre, e anche nella serata alla Royal Albert Hall, se vai a 2:00:50 puoi vedere l’artista Tina con l’hula hoop.

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    paolo bagnoli 15 Aprile 2014 at 21:19

    “Una risata li seppellirà”. Ma mi faccia il piacere…!

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      poesiamore 15 Aprile 2014 at 21:59

      Hai giå perso in partenza caro Paolo Bagnoli. A Londra vi sono circa 450-850 spettatori ogni volta che si fa un evento, e se ne fanno almeno 4 all’anno; e questa gente non smette di fluire e sono anni che lo fanno e si andato cambiando di sede per potere contenere il pubblico sempre piü numeroso. E anche questo sabato (12 aprile) la gente si é divertita; é andata via soddisfatta del biglietto che ha pagato.

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        nikola 15 Aprile 2014 at 22:18

        in questi tempi fatti di spettacolo e ‘apparire’ che lo scacchipugilato abbia successo non mi sorprende affatto, anzi, me ne aspetterei di piú. che lo si definisca poi il connubio perfetto o un modo per veicolare gli scacchi, questo proprio no. diciamo che é una buona formula per fare business e incassi ma che i grandi maestri che hanno fatto la storia del nobil giuoco si stanno un tantino rivoltando nella tomba. a questo mondo oramai si puó fare tutto, e i promotori di questi eventi hanno tutto il diritto di remare per la loro barca, che peró pretendano l’avvallo di chi gli scacchi ha contribuito a diffonderli e a dargli prestigio mi sembra un tantino esagerato.

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          poesiamore 15 Aprile 2014 at 23:46

          Vi sono tante versioni del gioco degli scacchi: partite a tempo “classico”, rapido, semi-lampo, lampo e “bullet”, versioni eterodosse in cui il fine ultimo viene quasi sovvertito come il vinci-perdi, versioni di scacchi in cui non si gioca da solo contro un avversario, ma diviene una sorta di gioco di squadra come nella quadriglia.

          C’é anche lo scacchipugilato … come per il gioco lampo, nessuno si aspetta una partita dal lato tecnico ineccepibile, ma a chi piacciono gli scacchi dal punto di vista della lotta, allora nello scacchipugilato avrå trovato una sua sublimazione. In questo sport c’é una ricchezza di strategie dovute ai diversi piani su cui si sviluppa la battaglia.

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            Pino 16 Aprile 2014 at 00:38

            Sublimazione nello scacchipugilato?!? E allora perché non trovare il Valhalla nel rubamazzetto?? 😯

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        Mongo 16 Aprile 2014 at 14:14

        Ho visto alcuni video di incontri di chess-boxing londinesi e mi sono dovuto ricredere: è un’autentica pagliacciata, con il dovuto rispetto per i boxeurs-scacchisti di turno. ❗
        Visto che si parla di nuovi sports, io proporrei invece un chess-rugby, dove nel terzo tempo le due squadre si affrontano in un match semi-lampo su 15 scacchiere, prima di dedicarsi alla consueta ‘birra e salsicce’ in compagnia. 😉

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    DURRENMATT 15 Aprile 2014 at 21:36

    …”una risata li seppellirà”? Io invece dico che Aristotele oggi si sarebbe occupato di televisione con una “Poetica” aggiornata all’epoca delle TV…magari avrebbe proposto un’interrogazione filosofica sul dott.House. Bisogna sperimentare…sempre!

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    poesiamore 15 Aprile 2014 at 21:55

    DURRENMATT, mi è piaciuto molto il tuo post precedente di oggi (della 14,45) e anche questo secondo tuo fa riflettere. Complimenti.

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    Doroteo Arango 15 Aprile 2014 at 22:30

    Ho sempre subìto il fascino del pugilato, uno degli sport più antichi dell’umanità, insieme alla lotta, all’atletica… ma son sempre stato conscio del suo esser cruento, violento per definizione. Provo a spiegarmi: quella di Kasparov a proposito della violenza negli scacchi è una boutade, l’estremizzazione di un concetto, nulla a che vedere con la vera violenza, quella fisica (quella psicologica qui non c’entra niente, non confondiamo i concetti, guai).
    Uno sport è considerato pericoloso se per via di un incidente casuale, un contatto occasionale con l’avversario, ci si può far male, se tale danno può accidentalmente venir procurato, senza intenzione (!) al proprio avversario… Sport occasionalmente violenti possono essere il calcio, il rugby, il basket, insomma tutti gli sport che per loro natura non prescindono da un contatto fisico con gli altri partecipanti, contatto spesso anche “violento” ma sempre accidentale e comunque da sanzionare secondo regolamento. Altri sport sono pericolosi perché implicano un margine di rischi spesso alto: il ciclismo, le corse motoristiche, il deltaplano, l’alpinismo, l’immersione di profondità, eccetera…
    Ma diverso è parlare di grado di pericolosità e di violenza, ovvero il far male fisicamente. Questo (purtroppo o per natura intrinseca) è il fine ultimo della boxe, rigiratela come volete, ma non se ne scappa: vinco se riempio di cazzotti ben assestati il mio avversario, punto e basta. Che poi vi siano regole ed “etica sportiva” anche in questa disciplina nessuno lo nega, per carità, ma non mi si venga a dire che non si tratta dello sport più violento per eccellenza, suvvia.

    Ulteriore considerazione: qual è l’obiettivo di mischiare due sport?!? Qui si parla di scacchi e pugilato, ebbene allora perché no petanque e tiro al piattello?!? Oppure tennis tavolo e windsurf, salto in alto e pesca subacquea… c’è solo l’imbarazzo della scelta… se il fine è lo spettacolo inteso come stupire senza tregua il povero spettatore la fantasia dell’organizzatore più “creativo” sarà sicuramente premiata e incentivata ma, torno a ripetere: cosa aggiunge tutto questo al concetto di sport?

    Gli scacchi hanno il loro fascino, il pugilato anche, ci mancherebbe, ma perché volerli accoppiarli a tutti i costi? In nome di cosa poi??

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      Giancarlo Castiglioni 16 Aprile 2014 at 15:33

      Quella di Kasparov non era affatto una boutade, ma la sua convinzione.
      Anche se sono due cose diverse, la violenza psicologica è altrettanto reale di quella fisica.
      Dopo una sconfitta spesso gli scacchisti inventano le giustificazioni più disparate, avevo dormito male, il rumore della sala, ecc., ma sanno che non ci sono scuse.
      L’avversario è stato più forte e ammettere che è stato più forte sul piano intellettuale è più difficile e doloroso che se lo fosse stato sul piano fisico.
      Per questo sono d’accordo a considerare gli scacchi un gioco violento.

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        Roberto Messa 16 Aprile 2014 at 18:47

        Per me “gli scacchi sono lo sport più violento” è un’iperbole, molto azzeccata e suggestiva ma solo un’iperbole.

        Cinque o sei anni fa in un’intervista chiesero a Caruana qualcosa circa il “coraggio” che aveva avuto nell’imboccare la via del professionismo scacchistico e il giovane Fabiano rispose all’incirca (vado a memoria): “Beh, non mi sembra proprio, ci vuole molto più coraggio a praticare il deltaplano o altri sport.”
        Nel mio piccolo posso aggiungere che nello stesso periodo in cui io mi sono buttato negli scacchi (1972-73) mio fratello (che in quella famosa estate aveva imparato con me e altri amici) si è invece dedicato con convinzione all’alpinismo. Vorrà pur dire qualcosa…

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          poesiamore 17 Aprile 2014 at 08:46

          Roberto,
          non é un iperbole; Garri Kimovič crede in quello che ha detto; e lo ha dimostrato in altre occasioni in cui ha parlato riguardo a quello che gli scacchi ci insegnano per condurre le nostre vite o riguardo al mondo del commercio e finanza. Queste le sue parole di un’intervista più recente a quelle “dell’imperbole” e dice che

          “non c’é niente di piacevole o incantevole negli scacchi; é uno sport violento …”

          vi lascio con le parole dette in inglese e l’intera citazione/pensiero:

          “There is nothing cute or charming about chess; it is a violent sport, and when you confront your opponent you set out to crush his ego. The world chess masters with whom I have competed over the years nearly all share my belief that chess is a battleground on which the enemy has to be vanquished. This is what it means to be a chess player, and I cannot imagine that it is very different from what it takes to be a top-ranked CEO.”

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            Roberto Messa 17 Aprile 2014 at 20:12

            Siccome la famosa frase è stata detta o scritta per primo da Duchamp (quello che partorì anche la sublime: “non tutti gli artisti sono scacchisti, ma tutti gli scacchisti sono artisti”) continuo a interpretarla come un’iperbole.
            Nella prima riga dell’articolo ho fatto riferimento al “mio modo di vedere gli scacchi” e sono ben consapevole che sia solo uno dei tanti, direi degli infiniti, modi di percepirli.
            E’ chiaro che Kasparov ha una visione diversa, che indubbiamente l’ha aiutato a spazzare via tutti gli ostacoli che lo separavano dai suoi traguardi, ma altri campioni del mondo come Euwe, Smyslov, Spassky e Anand non credo che si riconoscano nella personalità di un amministratore delegato che vede davanti a sé solo dei traguardi da raggiungere e giudica una perdita di tempo il riflettere sui “come”, sui “perché” e sui “per chi”.

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              Giancarlo Castiglioni 18 Aprile 2014 at 18:44

              In circostanze diverse entrambe le opinioni sono vere.
              Adesso a scacchi gioco, se non proprio la prima mossa che mi viene in mente, quasi.
              Faccio considerazioni strategiche generali, calcolo varianti solo quando la posizione diventa interessante.
              Ovviamente non faccio tornei.
              Non è certo un gioco violento.
              Ma quando cercavo di vincere o più frequentemente di portare a casa la pelle contro un forte giocatore era un gioco violento anche per me.

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                Roberto Messa 19 Aprile 2014 at 11:22

                Caro Giancarlo, sicuramente hai messo a fuoco un aspetto importante: lo scacchista prima o poi tende a diventare “contemplativo” anche quando è lui stesso impegnato nell’agone. Il caso più celebre è quello di Réti, di cui si dice che anche durante le partite di torneo era capace di lasciar divagare la sua mente per comporre posizioni da studio artistico ispirate dalla partita in corso (ovviamente con effetti nefasti sul suo rendimento agonistico). Comunque anche quando ero un giocatore professionista non ho mai sentito il bisogno, per dare il massimo, di sviluppare quel sentimento di “odio per l’avversario” che alcuni invece ritengono “necessario”. Ovviamente non mi erano tutti ugualmente simpatici, ma la simpatia non era in funzione del risultato… se mai non mi piacevano quelli che erano amiconi fintanto che erano loro a battere me, ma appena succedeva il contrario cominciavano a guardarmi in cagnesco.
                Ricordo molto bene la circostanza in cui provai un forte e sincero dispiacere per aver vinto una partita, perché l’avevo proprio “rubata” (da posizione perdente) con un espediente tattico in zeitnot a Daniele Taruffi; dopo la fine mi resi conto di quanta sofferenza gli avessi inflitto, nonostante l’amicizia che ci legava. Comunque Daniele aveva un animo troppo nobile per prendersela con l’avversario e lo dimostrò anche in quella occasione. Accadde nei primi turni del Camp. italiano del 1981, in cui Daniele era visto inizialmente come papabile (insieme a Tatai).

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    Jas Fasola 16 Aprile 2014 at 01:05

    Do’ un link. Se poi qualcuno volesse sapere com’e’ finita la partita tra Kramnik e Klitschko basta cliccare il link ChessBase News 4
    http://www.blog.konikowski.net/category/ciekawostki-szachowe/szachy-i-boks/

    Il chessboxing e’ pochissimo diffuso in PL, praticamente non esiste. Nel 2006 Paweł Dziubiński (cand. maestro, già campione polacco delle scuole) a un torneo di scacchi, o per la precisione durante un torneo di scacchi nella zona universitaria difese alcuni scacchisti (facendo a botte) e fu notato da un tedesco che gli propose di fare chessboxing. Lui già faceva boxe e palestra. Andò a Berlino, fece due incontri e li vinse (con gli scacchi). Ha allora affrontato il campione del mondo, il tedesco Frank Stoldt e lo ha battuto (davanti a Arnold Schwarzeggener che era nel pubblico – questo in quanto le gare di chessboxing fanno da contorno ad avvenimenti più importanti) . Risultato? La gara non è stata dichiarata valida per il campionato del mondo, lui ha protestato e così non ha preso, come si dice da noi a Varsavia, “il becco di un quattrino”, gli hanno solo rimborsato le spese di viaggio e lo hanno rimandato a casa.
    Non ha molta considerazione dell’organizzazione del chessboxing, ma forse le cose da allora sono cambiate.

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      Jas Fasola 25 Aprile 2014 at 21:46

      Purtoppo sembra che nulla sia cambiato.
      https://www.facebook.com/giu.lettieri

      in particolare “Sintetizzando: circa un’ora prima del suo inizio, l’evento è stato inaspettatamente ed improvvisamente modificato in “match-esibizioni” che con il pugilato, gli scacchi e scacchipugilato non avevano alcuna attinenza. Secondo le nuove direttive, le semifinali in programma, quindi, non avrebbero avuto luogo e, per di più, le nuove “esibizioni” non avrebbero avuto alcun vincitore. In considerazione di ciò, ho deciso di astenermi dal partecipare a questo ridicolo e patetico teatrino con immenso sdegno e rammarico. Non intendo riportare i dettagli di quanto accaduto poichè non di mia competenza.”

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        Doroteo Arango 25 Aprile 2014 at 23:52

        > “circa un’ora prima del suo inizio”

        Alla faccia della serietà… Spero almeno che sia stato risarcito il prezzo del biglietto ai poveri spettatori…

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        KimboSlice 27 Aprile 2014 at 00:50

        Dall’articolo ufficiale (http://www.scacchipugilato.it/luci-e-stelle-lo-scacchipugilato-a-milano): “Giuseppe Lettieri ha deciso di non combattere l’incontro-esibizione, non condividendo la scelta presa a maggioranza dai suoi colleghi chessboxer e loro tecnici”. In risposta, spuntano nuovi retroscena sul profilo Facebook di Lettieri nella nota “Dalle Luci e Stelle…alle stalle (ed il ring piovuto dal firmamento)”. Nutro profondo rispetto e stima per l’atleta in questione, nonchè solidarietà per quanto accaduto.

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          KimboSlice 27 Aprile 2014 at 00:53

          https://www.facebook.com/giu.lettieri

          Dalle Luci e Stelle…alle stalle (ed il ring piovuto dal firmamento)

          Con riferimento all’articolo in oggetto specifico, in breve, i dettagli non espressi nell’articolo ufficiale dell’evento.
          In qualità di atleta contattato dall’organizzatore Volfango Rizzi, Presidente della FISP, nell’anno 2013 per lo svolgimento delle semifinali di ScacchiPugilato, devo esprimere il mio personale sdegno riguardo al regolare svolgimento della manifestazione in oggetto.
          Preciso, infatti, molteplici irregolarità da parte dell’organizzatore quali:
          -a poche ore dall’evento, il suddetto Sig. Rizzi in conferenza stampa del 23/04 ha annunciato una diversa formazione degli incontri, ovvero 1) abolizione del titolo italiano pesi massimi; 2) nuovo incontro pesi medi “light”; 3) sostituzione atleta semifinalista pesi medi con nuovo chessboxer;
          -l’organizzatore, inoltre, la sera precedente l’evento ha pattuito, in accordo con il tecnico dei nuovi atleti, la semifinale da svolgersi alle condizioni “non-full” contrariamente alla mia prestazione alle modalità previste dal regolamento FISP. Pertanto, determinato ed irritato per tale accordo, ho espresso il mio disappunto riguardo alla disparità di svolgimento;
          -Il giorno seguente 24/04, soltanto un’ora prima dell’inizio dell’evento, l’arbitro della manifestazione, segnalando le ridotte dimensioni del ring, per questioni di sicurezza degli atleti, si rifiutava di arbitrare declinando qualsiasi responsabilità;
          -in mancanza di suo sostituto, l’organizzatore, pur di garantire la manifestazione e consultati atleti e tecnici presenti, ha espresso le seguenti condizioni: 1) totale abolizione del campionato italiano mediante semplice esibizione-show; 2) modifica degli accoppiamenti degli atleti; 3) modifica delle modalità e tempistiche: 3 round di pugilato (1minuto e 30secondi ciascuno in luogo dei regolamentari 3 minuti) e 3 round di scacchi (durata 2 minuti ciascuno in luogo di 4 minuti) in luogo dei 6 di scacchi e 5 di pugilato regolamentari; 4) nella parte pugilato divieto di affondare i colpi (pugilato versione light) e nella parte scacchistica divieto di scaccomatto; 5) infine, dettaglio fondamentale, eliminazione di nomina del vincitore delle varie esibizioni.
          In considerazione dei punti elencati di cui sopra e del notevole impegno da me profuso nell’attività sportiva e di promozione dell’evento, sono stato costretto, con enorme rammarico, a ritirarmi dalla competizione.
          Vorrei comunque riferire che ho assistito alle esibizioni, unicamente in qualità di spettatore, ed evidenziare che le stesse si sono svolte in maniera alquanto ridicola e lesiva dell’immagine della disciplina stessa.
          Giuseppe Lettieri

  22. avatar
    Marramaquis 16 Aprile 2014 at 16:09

    Bravo, Roberto: hai indovinato l’articolo giusto per il Blog. E’ stato un bel match fra i favorevoli e i contrari alla chessboxing (e i dubbiosi). Ma chi avrà vinto? Mah! L’unico mio problema è che per varie ragioni non potrò mai provare la chessboxing …..

  23. avatar
    paolo bagnoli 16 Aprile 2014 at 17:58

    Non metto in dubbio il fatto che la nobile boxe, appaiata al nobile gioco, possa attirare l’interesse di curiosi in notevole numero: sono per la sperimentazione di tutto, su tutto e per tutto.
    In questo caso, tuttavia, non si tratta di “sperimentazione” nel senso più classico del termine, ma di “esperimento mediatico”, che è tutt’altra cosa. La TV è piena, da mane a sera, di “esperimenti mediatici” (Grande Fratello fingendo cha sia reale, Amici fingendo cha sia una scuola, Cèpostaperte fingendo che i partecipanti rimangano sorpresi, eccetera), ma in linea generale, per chi vi partecipa da protagonista o co-protagonista, c’è la consapevolezza di partecipare ad uno “spettacolo”.
    Che, poi, mille o duemila persone vadano ad assistere – pagando, ben s’intende – ad una sessione di scacchi+boxe, non ha alcun significato, e gli scacchi non ne beneficiano in alcun modo.

    • avatar
      alfredo 16 Aprile 2014 at 21:08

      Paolo
      che ne pensi invece di ” masterpiece” ?

  24. avatar
    alfredo 16 Aprile 2014 at 20:03

    ho appena visto questa fotonotizia .
    le foto sono belle ma che ci azzeccano gli scacchi ?
    http://www.repubblica.it/speciali/arte/2014/04/16/foto/capalbio_fotografia-83766845/1/?ref=HRESS-33#22

    Io sono appassionato di scacchi quanto di boxe ( anche se la boxe di oggi è ben misera . tante sigle e categorie ma pochissimi campioni)
    ma del chess-boxing non riesco proprio ad avere una idea .
    dovrei vedere ” dal vivo”
    l’accoppiata con la scherma non sarebbe male ma ( avendo un nipote schermitore abbastanza bravo ) so che la scherma è uno sport non facile e non alla portata di tutti .
    la bellezza degli scacchi , e anche della boxe , è che non hanno bisogno di (quasi) niente .

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      Mongo 16 Aprile 2014 at 22:38

      Ho notato che c’è molto bianco e nero, anche nelle poche foto a colori!
      Ma allora anche la ‘vecchia signora’ ricorda gli scacchi, soprattutto quest’anno che vincerà, sul campo, tanti titoli tricolore (scaramantici toccatevi) quanti sono i pezzi sulla scacchiera! :mrgreen:

  25. avatar
    alfredo 16 Aprile 2014 at 20:06

    Agli amici appasionati di scacchi amanti anche della boxe vorrei chiedere la loro classifica dei pugili piu’ grandi , secondo loro
    la mia classifica
    1) muhammed Ali
    2) teofilo Stevenson
    3) Carlos Monzon
    4) Roberto Duran ( leggero)
    5) Salvador Sanchez

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      Zenone 16 Aprile 2014 at 22:22

      Scusa, ma Sugar Ray Leonard credo che meriti uno dei 5 posti, forse al posta del grande Teofilo Stevenson, non fosse altro che non è stato “ufficialmente” un pugile professionista. Che dici?

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      Mongo 16 Aprile 2014 at 22:31

      Hai dimenticato Hagler!! 🙄

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        Marramaquis 16 Aprile 2014 at 23:34

        E anche Sugar Ray Robinson! Poi, non sarà stato fra i grandissimi, ma mi stava simpatico Sonny Liston.

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          Mongo 16 Aprile 2014 at 23:44

          Sonny era un pugile cattivo, che faceva davvero male, ma era in combutta con la mafia.
          Forse c’è del marcio anche nel suo primo incontro con Ali, perso apposta per fare incassare le numerosissime scommesse pro Liston ai suoi ‘amici’ mafiosi.

          • avatar
            Marramaquis 17 Aprile 2014 at 00:18

            Sì, Sonny Liston ebbe un’infanzia difficile (era figlio di un alcolizzato) e fu arrestato almeno venti volte. E’ vero, fu un personaggio dalla cattiva fama ed un pugile controverso e cattivo, ma forse non una persona cattiva. Uno dei suoi biografi scrisse:
            “L’ex campione dei pesi massimi è stato il più disprezzato, temuto e incompreso atleta del 20° secolo. Ma quasi tutti quelli che lo conoscevano lo amavano”.

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              alfredo 17 Aprile 2014 at 10:33

              Su Liston ho letto un libro molto bello ” Il diavolo e Sonny Liston”
              In effetti Stevenson è una mia ” debolezza ma se avesse scelto il professionismo invece di rimanere fedele a Cuba sarebbe stato il successore di Ali’ .
              Certo non ho messo Robinson , Joe Luis , Hagler .
              Ma questa è la MIA classifica.
              il piu’ grande pugile italiano rtengo sia sato non Nino Benvenuti ma Bruno Arcari .

    • avatar
      Martin 22 Aprile 2014 at 21:45

      Ok butto lì anch’io i miei 5 pugili del secolo:

      Carlos Monzón
      Muhammad Ali
      Jack La Motta
      Rocky Marciano
      Sugar Ray Leonard
      Roberto Durán

      …son 6 vero? Questi i grandi di uno sport fatto soprattutto di storie tristi e senza celebrità… tra gli esempi sfortunati quello di Rubin Hurricane Carter che da ieri non è più tra noi…

      • avatar
        Mongo 22 Aprile 2014 at 23:00

        Guarda qui: il più grande con l’uragano.
        Muhammad Ali e Rubin Hurricane Carter

  26. avatar
    Fabio Lotti 16 Aprile 2014 at 21:11

    Il mix boxe-scacchi lo vedo così. Il Bianco dà un cazzottone all’avversario e fa la prima mossa. Quando il Nero si riprende tocca a lui fare la mossa dopo avere rifilato il cazzottone… 🙂

  27. avatar
    alfredo 17 Aprile 2014 at 11:14

    Mia nonna che veniva dalla campagna veneta era una grande appassionata di sport e guardava quasi tutto in Tv
    definiva gli sport secondo una sua persionalissima visione
    Calcio , boxe , ciclismo : spotrs da “omeni veri”
    Rugby : sport da “anglesi”
    Pallacanestro : sport da “mericani”
    Tennis : sport da “sciuri” (ma non perdeva una partita di Panatta)
    Scherma e pallavolo : sport da “recioni” (non traduco. Ai tempi di mia nonna il politically correct era roba sconosciuta)
    Mi chiedo come avrebbe classificato questo sport 😆

    • avatar
      fds 17 Aprile 2014 at 11:41

      In sostanza hai scritto che per tua nonna gli scacchi manco sono (erano) uno sport :mrgreen:

  28. avatar
    alfredo 17 Aprile 2014 at 19:55

    no gli scacchi i ” xera paturnie” … pedita di tempo , giochetto strambo, qualcosa del genere .
    che poi passava però
    ma in questo ha sbagliato :mrgreen:

    • avatar
      fds 18 Aprile 2014 at 16:17

      Che abbia sbagliato sul che “passava” concordo 😉 .
      Sul resto, la saggezza della nonna mi fa riflettere… 😆
      Comunque Fabio Lotti (e non solo lui) ha elevato a dignità massima la perdita di tempo!

  29. avatar
    DURRENMATT 18 Aprile 2014 at 20:04

    Sarà anche saggia la “nonnina” ma di pallavolo non capisce un’acca. Per cui questa saggezza mi sa mi sa…è mezza inventata.

  30. avatar
    alfredo 18 Aprile 2014 at 20:48

    non dico che capiva .
    è stata la persona per me la piu’ importante e ho molti ricordi divertenti.
    mi ricordo ad esempio le Olimpiadi di Marcia , Mosca 1980 .
    Guarda e mi fa “chi vincè? ”
    io rispondo un italiano, Damilano
    E lei mi risponde 😯
    come : gli altri sono partiti da li’ e questo da Milano è già arrivato prima ????

  31. avatar
    Enrico Cecchelli 20 Aprile 2014 at 09:22

    volevo dire bravo marra

  32. avatar
    Sidotico 15 Novembre 2014 at 15:02

    Vedo tristemente diffusa l’ apertura mentale simile a quella di un criceto strafatto di ketamina.

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