i Maestri di Milano: Mario Monticelli

Scritto da:  | 20 Luglio 2014 | 12 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Ceriale 6

Le bellissime biografie di Paolo Bagnoli e di Ivano Pollini mi hanno incoraggiato a fare qualcosa di simile, anche con soggetti più alla mia portata, i maestri di Milano della generazione precedente alla mia.

Non voglio fare delle monografie, più che altro è un modo di organizzare i miei ricordi aggiungendo solo un minimo il lavoro di ricerca per inquadrare meglio il personaggio.

D’altra parte se si vuole scrivere è meglio avere qualcosa di originale da dire, anche poco, non solo rimasticare informazioni ricevute da altri.

Come tutti ai miei tempi non ho mai avuto un allenatore e questi maestri non mi hanno mai dato delle lezioni, però da questi ricordi mi sono reso conto che da loro ho imparato molto più di quanto pensassi e per questo li ringrazio.

Inutile negare che sorge spontanea la domanda su quale fosse il livello di gioco dei maestri di allora rispetto ai maestri di oggi.

Preferirei non rispondere, mi interesserebbe sentire le opinioni di altri e questo potrebbe essere un interessante spunto di dibattito quando avrò concluso la serie.

Però anticipo la risposta che ci diede Canal quando gli facemmo la stessa domanda riferita ai grandi maestri degli anni ’30: “Ognuno combatte con i mezzi della sua epoca. Napoleone era un grande generale con artiglieria e cavalleria, se rivivesse ora sarebbe un grande generale con aerei e carri armati”.

Mario Monticelli 1Ho deciso di incominciare in ordine cronologico ed il primo maestro è Mario Monticelli (1902 – 1995).

In effetti Monticelli è un giocatore importante, sarebbe più di competenza di Bagnoli e lascio a lui, se ne avrà voglia, ricostruire la sua lunga carriera scacchistica; come da programma mi limiterò al breve periodo in cui ci siamo incrociati.

Quindi un bel giorno nel 1973 o 1974, trovo in scacchistica un distinto signore che da quando la frequentavo io, più o meno 10 anni, non avevo mai visto.

Media statura, fisico asciutto, capelli bianchi, fisicamente in forma, occhio vivace, sembrava perfettamente a suo agio in Scacchistica, probabilmente conosceva tutti i soci anziani.

Qualcuno di questi mi disse che era Mario Monticelli, aggiungendo che era giornalista al Corriere e che non giocava da moltissimi anni; non era completamente vero, ora ho scoperto che anche dopo la guerra aveva giocato di tanto in tanto soprattutto in incontri a squadre.

In quel periodo in Scacchistica lo vedevo abbastanza spesso, con lui avrò scambiato al massimo qualche parola, non ricordo di averlo mai visto giocare una partita, al massimo partecipare a qualche analisi.

Nella primavera del 1974 seppi che aveva partecipato al torneo di Ceriale, facendo un buon risultato, quarto, credo senza perdere nessuna partita.

Probabilmente voleva verificare che il suo gioco fosse ancora competitivo e, dopo aver ricevuta una risposta positiva, non vedeva ragione di continuare.

Mario Monticelli 2Poi non lo vidi più, mi pare dall’autunno dello stesso anno; altrettanto improvvisamente di come era comparso Monticelli sparì e credo che non abbia più frequentato la Scacchistica.

Per Monticelli negli anni in cui lo ho conosciuto, la scelta della partita è obbligata, è l’unica che conosco di quel periodo.

Questa partita, sicuramente non spettacolare, può sembrare poco interessante, quasi banale e forse non molti riusciranno ad apprezzarla.

Io trovo che in questa partita si possa vedere la differenza tra il livello di gioco di un grande maestro e quella di un buon maestro come Nestler.

Solo ora dal sito Venezia Scacchi ho saputo che Monticelli era anche formalmente grande maestro, nel 1985 gli fu dato il titolo in riconoscimento dei risultati ottenuti negli anni ’30.

Nestler – Monticelli 0-1
Ceriale, 1974

1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Ac5 4.b4

Posizione dopo 4.b4

Posizione dopo 4.b4

il gambetto Evans, credo che abbia fama peggiore di quanto meriti. Nestler la giocava spesso, probabilmente Monticelli lo sapeva e si sarà preparato, magari 20 anni prima.

4…Axb4 5.c3 Aa5 6.d4 d6 7.Db3 Dd7 8.dxe5 Ab6

Posizione dopo 8...Ab6

Posizione dopo 8…Ab6

la variante principale è 8… dxe5; che secondo i sacri testi da un microscopico vantaggio al nero, ma non è detto sia migliore della mossa giocata.

9.exd6

Posizione dopo 9.exd6

Posizione dopo 9.exd6

l’alternativa 9 Ab5 a6; 10 Aa4 Ac5; 11 c4 Cge7; è all’incirca equivalente.

9…Ca5 10.Db5 Cxc4 11.Dxc4 Dxd6 12.O-O Ae6 13.Db5+ Dd7 14.Dxd7+

Posizione dopo 14.Dxd7+

Posizione dopo 14.Dxd7+

la partita comincia qui. Psicologicamente è una variante ben scelta, il bianco cercava l’attacco e si trova in una posizione equilibrata; rendendo il pedone il nero ha neutralizzando l’iniziativa che il bianco cercava col sacrificio, ha ottenuto la coppia degli alfieri e miglior struttura di pedoni. Basta per vincere? Per un grande maestro in giornata buona forse sì. In partite di questo tipo è molto difficile conservare il minimo vantaggio fino alla fine, basta una piccola imprecisione per equilibrare la partita e vanificare tutto il lavoro precedente.

14…Axd7 15.a4? a6 16.Cbd2 O-O-O 17.Cc4 Ac5 18.Ae3 Axe3 19.Cxe3 Cf6 20.Cg5 Ae8 21.f3 h6 22.Ch3 Td3 23.Cd1 Ac6 24.Chf2 Td2 25.Ce3 g6 26.c4 Cd7 27.Tfd1 Txd1+ 28.Cfxd1

Posizione dopo 28.Cfxd1

Posizione dopo 28.Cfxd1

per sfruttare le debolezze bisogna andare in finale, dopo i cambi il vantaggio è aumentato, ma è sempre microscopico.

28…Cc5 29.Cb2 Td8 30.Cd5 Rb8 31.Rf2?!

Posizione dopo 31.Rf2?!

Posizione dopo 31.Rf2?!

così il bianco perde un pedone; dopo il cambio in f5 se il Cd5 si sposta c’è Td2+ che guadagna il Cb2 e se si difende il cavallo con Td1 si perde il pedone “a”. Bisognava giocare 32 Rf1 o 32 a5…; il nero mantiene il suo minimo vantaggio e si continua.

31…f5! 32.exf5 gxf5 33.g3 Axd5 34.Td1 c6 35.cxd5 Txd5 36.Txd5 cxd5

Posizione dopo 36...cxd5

Posizione dopo 36…cxd5

pedone in più, ma il finale è ancora difficile.

37.Re3 Ce6 38.h4 Rc7 39.g4 fxg4 40.fxg4 Rd6 41.Cd3 b6 42.Cf4?

Posizione dopo 42.Cf4?

Posizione dopo 42.Cf4?

Nestler sbaglia a valutare il finale di pedoni e così perde subito. Peccato, se avesse giocato 42 Cb4 avrebbe dato a Monticelli la possibilità di vincere il finale con eleganza: 42…d4+; 43 Re4 Rc5; 44 Cd5 b5; 45 axb5 axb5; 46 Cf4 Cxf4; 47 Rxf4 b4; 48 g5 hxg5; 49 hxg5 Rd6; da notare che il nero lascia un pedone in presa con scacco, perché se 44 Cxa6+ Rc4; il cavallo bianco è fuori gioco e il nero vince.

42…Cxf4 43.Rxf4 Re6 44.g5 hxg5 45.hxg5 b5 0-1

Ceriale 3

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a i Maestri di Milano: Mario Monticelli

  1. avatar
    Mongo 20 Luglio 2014 at 23:57

    Fabiano Caruana vince il torneo di Dortmund 2014 con punti 5.5/7, portandosi al terzo posto nel raking Elo con la bellezza di 2801 punti. 😛

    • avatar
      Gaspare 21 Luglio 2014 at 07:20

      Mi fa riflettere l’accostamento, in margine a questo ottimo ricordo di una delle figure più grandi degli scacchi in Italia del secolo passato, al campione di oggi. Il secondo che sceglie il professionismo o senonaltro la specializzazione a 12-14 anni e il primo, che a 24 anni, quando potrebbe benissimo essere uno dei Grandi, si ritira pressoché definitivamente riservando agli scacchi il semplice ruolo di stupendo passatempo, per dedicarsi invece alla carriera di giornalista… altri tempi, vero?

  2. avatar
    paolo bagnoli 21 Luglio 2014 at 19:00

    Ringrazio Giancarlo, ma il suo ricordo mi sembra più che sufficiente a dipingere la figura del grande Monticelli.
    Apprendo ora che era giornalista al Corriere, dove mio zio Vittorio (che era fratello di mio nonno, ma per me fu sempre “zio”;) lavorò per tutta la vita come inviato speciale e. negli ultimi anni di attività, come critico teatrale. Si saranno conosciuti? Qualcuno lo sa?

    • avatar
      alfredo 21 Settembre 2014 at 11:40

      Si … nel vecchio Corrierone tutti conoscevano tutti .
      lo so per certo .

  3. avatar
    Giancarlo Castiglioni 21 Luglio 2014 at 19:14

    Una precisazione: la partita è uscita con punti esclamativi e di domanda del sito Venezia Scacchi che sono leggermente diversi da quelli che avevo dato io.
    15 a4 non 15 a4?
    E’ vero che molto più avanti il pa4 si rivelerà debole, ma un ? mi sembra eccessivo, io non lo avevo messo.
    31 Rf2? non 31 Rf2?!
    E’ un errore minore, ma decisivo per la partita, quindi ho preferito ?.
    Ma forse dopo 31 a5 f5; 32 exf5 exf5; 33 Ce7 Ad7; 34 Te1 b6; il nero vince egualmente, in questo caso anche ?! andebbe bene.

  4. avatar
    Enrico Cecchelli 22 Luglio 2014 at 00:29

    Per restare al periodo da te esaminato si puo forse precisare che il suo ritorno all’agonismo fu figlio della febbre scacchistica del match fischer Spasski da cui anche Monticelli fu contagiato e sul quale scrisse un libro

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      Canneto il Curto 22 Luglio 2014 at 07:45

      Come non ricordare anche l’appendice alla stupenda raccolta di Cafferty sulle migliori partite di Spassky (anch’esso edito da Mursia) nonché quell’indimenticabile rubrica sul Corriere?!? 🙄

    • avatar
      Zenone 22 Luglio 2014 at 09:31

      Conservo gelosamente tra i miei libri il libro citato, di colore rosso fiammante: Fischer-Spasskij, la sfida del secolo.
      Da ragazzo l’ho letteralmente divorato e mi sembrava di avere un documento preziosissimo…e lo era!

  5. avatar
    alfredo 23 Luglio 2014 at 17:00

    Tutta la mia ammirazione per il grande Monticelli che conobbi e con cui parlai in veneto ma il libro sul match del 72 era proprio mediocre
    in quanto alla appendice del libro su Spassky (anche su questo avrei molti appunti da fare) si tratta in realtà di un articoletto comparso su Il Corriere dela Sera intitolato ( mi sembra “farsa a Birmingham” Mi sembra e mostra una partita del 74 tra Spassky e il computer
    le previsioni fatte da Monticelli sono state poi smentite.
    Anche per me la rubrica del Coriere della Sera era un appuntamento fisso.
    Mi sembrava uscisse il martedi’
    Sono contento di aver potuto vedere questa partita che ricordo di aver potuto vedere senza nessun comento sull ‘IS .
    poi racconterò un piccolo aneddoto che mi riguarda, legato ad un mio ricovero ospedaliero per cui lo ricordo sempre volentieri !

    • avatar
      Doroteo Arango 24 Luglio 2014 at 01:34

      Dai, Alfredo… non ci far stare in ansia: vogliamo che ci racconti l’aneddoto! 😉

  6. avatar
    alfredo 25 Luglio 2014 at 21:21

    ero stato appena tonsillectmizzzato per la terza volta . mi lasciavano sempre dentro un pezzo
    Giovedì sera . Rischiatutto. Campione Cillo .
    Domanda finale . Fanno vedere il diagramma della parita con bogoljuboff .
    chiedono anno,dove , sequenza finale
    io con un filo di voce rispondo .
    Tutti quelli in stanza mi guardano come fossi un marziano …

  7. avatar
    alfredo 27 Luglio 2014 at 23:03

    In qualche modo Monticelli fu nel match del 1972 co- creatore di quello che fu poi il fax
    La storia mi fu raccontata dal nipote di Giovanni Mosca che segui’ la parte di Colore del match del 72 mentre Monticelli ovviamente la parte tecnica
    Mi sembra di avere già raccontato questa storia su queste righe .
    Mi fu raccontata proprio dall’amico Leonardo Mondadori nipote di Giovanni Mosca .

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