”C.I.L.AD. a F.I.D.E. Sochi:
Xvzust Chennay 2013 vimontra n ghks triv psot uv Viswanathan Anand Sochi vs tyz btolem….”
Il presidente Kirsam Ilyumzhinov, della FIDE, alzò la testa ed ebbe l’impressione che il brontolio della stufa di ghisa ed oro massiccio posta al centro del suo ufficio si stesse affievolendo.
Spinse da parte la lettera, che gli era appena stata consegnata da un piccione viaggiatore (molto probabilmente il nostro Bagadais XXIV), si alzò pesantemente, regolò la valvola e gettò alcune palate di carbone nel focolare.
Poi con le spalle rivolte al fuoco si accese una sigaretta e si allentò il colletto della camicia che gli dava fastidio.
Guardò l’orologio, segnava le quattordici. Si diresse lentamente verso la scrivania, rilesse il telegramma e tradusse a bassa voce.
“Commissione Internazionale Lotta Al Doping a World Chess Federation, Sochi:
Nutriamo sospetti dal match di Chennay del 2013 a carico dell’indiano Viswanathan Anand attualmente impegnato nel match di rivincita che si sta svolgendo lì a Sochi…”.
Il presidente Kirsam Ilyumzhinov tirò a sé un secondo foglio, anch’esso redatto nel codice segreto utilizzato per i rapporti tra le varie commissioni e l’ufficio della presidenza.
Tradusse a vista: “In allegato trovate documento fotografico a testimonianza di quanto affermiamo”.
Il presidente Kirsam Ilyumzhinov rimase di stucco, stentava a crederci. Rilesse con più attenzione tutta la lettera ed osservò molto scrupolosamente la foto.
Guardò di nuovo l’ora, le quattordici e quindici. Rimaneva ancora poco tempo prima dell’inizio della decima partita, del match per l’assegnazione del titolo di campione del mondo, tra il detentore della corona, il norvegese Magnus Carlsen, e lo sfidante, l’indiano Viswanathan Anand.
Il presidente Kirsam Ilyumzhinov si diresse verso una porta che si apriva su un armadio a muro, ne estrasse un telefono rosso risalente ai tempi della guerra fredda ed acquistato ad una svendita, per ripulire il Cremlino, avvenuta una ventina di anni prima a Mosca. Sfogliò avidamente una rubrica telefonica, che teneva sempre con sé nel proprio portafoglio. Si fermò alla lettera ‘K’; memorizzò un numero e lo compose subito dopo…
“Pronto Anatolj? Sono Kirsam…”
“Carissimo Presidente, quale buon vento?”
“Saltiamo i preamboli e raggiungimi subito nel mio ufficio. Abbiamo una grana da risolvere!”
“Mangio… Mi vesto ed arrivo. Dammi un’oretta.”
“Ho detto subito intendendo immediatamente!! Capito o ti mando a lavorare sotto Mogranzini ed al tuo posto ci piazzo Garry…”
Passò il tempo di un paio di battiti di ciglia che qualcuno bussò alla porta.
“Signor Ilyumzhinov … C’è qui il signor Karpov che dice di avere un appuntamento con voi. Posso farlo entrare?”
“E che aspetta… Forza lo faccia entrare!”
La ricostruzione seppur minuziosa dei fatti non chiariva nulla, se non che la foto che accusava il giocatore indiano era a dir poco inverosimile.
I.: “Allora Anatolj che facciamo ora?”
K.: “Mah… Sospendiamo il match in attesa di aggiornamenti…”
I.: “Qui non si sospende un belino!! Ci ho messo dei miliardi io… Porco demonio!”
K.: “Propongo di effettuare un esame anti-doping al termine della partita, a tutte e due i giocatori, poi se il nostro uomo risultasse positivo dobbiamo squalificarlo a vita.”
I.: “Decisione saggia. Avviso Garrett di incominciare a preparare i pappagalli per le analisi delle urine… Che la decima partita abbia inizio.”
La partita in questione terminò patta.
L’esame anti-doping risultò negativo per entrambi…
I.: “Ehi, ma qui c’è un valore sballato!!”
K.: “Allora aveva ragione Tex Willer quando affermava che – non tutti gli indiani sono buoni -!”
Nessuno si accorse di quello che succedeva. Nessuno sospettò che lì era in atto un dramma.
Quando da dietro entrò un fattorino che consegnò al presidente Kirsam Ilyumzhinov un pacco contenente una nuova fotografia.
Kirsam Ilyumzhinov e Anatolj Karpov la guardarono e rimasero di stucco.
Il presidente Kirsam Ilyumzhinov riprese in mano l’esito dell’esame e lo rilesse…
I.: “Capperi, vuoi vedere che il valore di 175 relativo alla ‘Matricaria recutita L’ vuol solo dire che l’indiano ha bevuto troppa camomilla?!”
K.: “Ed io che credevo che solo il latte potesse fare aumentare le proprie capacità cognitive. Così mi aveva detto Korchnoi…”
Provare per credere, ma seguite attentamente le istruzioni presenti nei due seguenti video…
I.: “Magnifico!! Abbiamo scoperto i segreti dei grandi giocatori!”
K.: “Mo’ ho capito perché lui è così forte ed io sono diventato quasi uno zero: io usavo quest’altro qua, l’olio di ricino!”
Mio figlio Alessandro, tornato per qualche giorno da Brno (Rep. Ceca), ha tentato di spiegarmi gli inquietanti sviluppi di WATSON. Credo che una sfida WATSON-HOLMES sarebbe molto più interessante della attuale Carlsen-Anand, per la quale non trovo aggettivi. Doping? MAGARI !!
Verdade. Sochi è uma porcaria.
Sì, entrambi avete ragione su Sochi, un finale mondiale fin qui camomillesco come pochi altri se ne rammentano.
Ci voleva Mongo per regalarci qualche minuto di divertimento: esilaranti e indovinati alcuni passaggi del suo pezzo. Bravissimo!
Korchnoi non si smentisce mai….
Da provetto arciere,il signor Mongo novello Guglielmo Tell,ha collezionato l’ennesimo centro .