Kurt Richter

Scritto da:  | 15 Aprile 2015 | 4 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
Berlino 2
Nella Storia degli scacchi incontriamo personaggi simpatici, antipatici, scorbutici, affabili, eleganti, trasandati: ce n’è per tutti i gusti, ma uno dei più simpatici è senza dubbio Kurt Richter, il giocatore, teorico e scrittore berlinese che ha lasciato ricordi che inducono spesso al sorriso. Non va confuso col cecoslovacco Emil Richter, di sei anni più anziano.
Kurt Richter 2Kurt Paul Otto Joseph Richter nasce il 24 novembre del 1900 a Berlino. Già nel 1922 si mette in luce vincendo il campionato cittadino e matura in lui l’intenzione di guadagnarsi pane e companatico tramite gli scacchi; una scelta difficile, soprattutto nella Germania di quegli anni, stremata dalla sconfitta ed in piena inflazione, col Marco che non valeva la carta su cui era stampato (nella mia infantile collezione di francobolli, ricordo sovrastampati con valori che parlavano di MILIARDI di Marchi!).
Magro, dai lineamenti affilati, col volto sempre incline al sorriso, Richter divenne ben presto noto negli ambienti scacchistici come giocatore estroso, sempre votato all’attacco, dalle insolite capacità tattiche.
Nel ’24 è secondo al Campionato berlinese, a mezzo punto dalla coppia vincente Ahues-Teichmann, mentre l’anno seguente il suo risultato nella stessa manifestazione è abbastanza deludente, visto anche l’inusitato numero di patte, un risultato che lui aborriva, visto il suo temperamento. Anche nel 1926 Richter è a metà classifica, sempre a Berlino, nel torneo vinto da Willi Schlage, che pochi anni dopo diverrà allenatore della squadra tedesca grazie anche alle sue simpatie per il rampante partito nazista (una foto degli Anni Trenta lo ritrae mentre illustra ad Hitler una combinazione usando una scacchiera tascabile).
Nel 1927 è secondo, a mezzo punto dal vincitore Berthold Koch all’annuale manifestazione berlinese, ed anche in questa occasione le patte sono parecchie, per Richter, ma la sua fama inizia a diffondersi: manca, forse, di “solidità”, ma attenti alle sue improvvisazioni tattiche! Nel ’28 è primo alla pari con Helling, ed è probabilmente questo risultato che lo induce ad esordire in campo internazionale, col torneo organizzato dal Cafè Koenig (il più famoso ritrovo scacchistico della capitale), dove affronta alcuni tra i Maestri noti in campo europeo. Il suo risultato finale (+5 =1 -5) lo piazza a metà classifica, preceduto tuttavia da nomi noti già da tempo, come il vincitore Bogoljubov, il secondo classificato Saemisch, ed i terzi classificati Kostic e Gruenfeld (quest’ultimo battuto da Richter nell’incontro diretto). Quello stesso anno vince il torneo di Wiesbaden, ed inizia a far parte del “giro” europeo, vincendo il Campionato berlinese del ’29 alla pari con Carl Ahues e decidendo in modo definitivo di divenire professionista.
E’ quai impossibile elencare i tornei ai quali Kurt Richter parteciperà negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale. Era continuamente in viaggio da una località all’altra, armato del suo “vestito da viaggio” e di quello “ufficiale” e di pochissimi oggetti personali (“Non come Alekhine, sempre in viaggio con i suoi gatti ed una montagna di valigie” scriverà in quel periodo). Nel 1930 è quarto a Swinemunde e terzo a Praga. Viene arruolato nella squadra tedesca presente ad Amburgo (in quarta scacchiera) e conclude con +6 =3 -3, col bronzo di squadra. Nel ’31 è terzo a Swinemunde, perde un breve match a Berlino contro Stoltz, è secondo a Berlino dopo Rellstab, ed è ancora in quarta scacchiera a Praga con un notevole +7 =7 -1 che gli frutta il bronzo individuale.
Kurt Richter 3
Da qui in avanti, Richter sarà presente a decine di grandi e piccoli tornei, oltre a scrivere parecchio. Vediamo un breve riassunto cronologico delle sue prestazioni.
1932: 1° a Kiel, 1° ad Amburgo, 4° a Swinemunde e 3° a Berlino. A fine anno sarà primo a Berlino. 1933: 2° ad Aachen (Aquisgrana) dopo Bogoljubov, 4° a Salzbrunn e 5° a Swinemunde. 1934: 2° a Bad Niendorf dopo Stahlberg. 1935: 1° a Berlino, 2° a Swinemunde, a luglio vince il Campionato tedesco ad Aachen ed a settembre viene schierato nella squadra nazionale che incontra la Svezia a Zoppot. 1936: ancora primo a Berlino nel Campionato cittadino, 2° a Swinemunde e ottavo a Podebrady, nell’importante torneo vinto da Flohr, con Alekhine al secondo posto. Quello stesso anno, è in prima scacchiera a Monaco di Baviera nell’olimpiade non ufficiale indetta dalla Federazione tedesca in coincidenza coi Giochi Olimpici di Berlino. In questa occasione ottiene il bronzo di squadra ed il suo personale di 12 su 18 è testimonianza della sua forza di gioco, ujn gioco sempre votato all’attacco a “qualunque” costo.
Kurt Richter 4
Il 1937 è per Richter un anno di intensa attività: 2° a Berlino, 4° a Bad Elster, 1° a Saarow, 3° nuovamente a Berlino, 2° al Campionato tedesco di Bad Oeynhausen, vinto da Kieninger. 1938: vince il Campionato berlinese, è terzo a Berlino nel torneo vinto da Becker e Rellstab, è nono a Bad Harzburg dove vince Vasja Pirc, ed è soltanto quinto al Campionato tedesco di Bad Oeynhausen, vinto da Eliskases. 1939, maggio: si disputa, a Stoccarda, il primo cosiddetto Europaturnier, e Richter è secondo dopo il vincitore Bogoljubov, col decimo posto del nostro Cherubino Staldi.
Kurt Richter 1Lo scoppio delle ostilità trova Richter a Berlino, visto che è stato escluso dalla squadra nazionale presente all’Olimpiade di Buenos Aires. Inizia a tenere la rubrica scacchistica della Deutsche Allgemeine Zeitung ed inizia a raccogliere materiale per alcune pubblicazioni che ha già concepito. Partecipa a diversi tornei del periodo bellico: vince il Campionato berlinese del ’40 ed è secondo, dopo Bogoljubov, al torneo tenutosi nella capitale. In estate è terzo al Campionato nazionale (Bad Oeynhausen) ed è terzo in Polonia, al “campionato” itinerante (Cracovia, Krynica, Varsavia) del “Governatorato Generale” retto da Hans Frank, grande appassionato di scacchi e giustiziato a Norimberga nel 1946 (venne soprannominato “il macellaio di Polonia”;).
Nel 1941 Richter è terzo a Berlino ed in agosto, al Campionato tedesco di Bad Oeynhausen, è terzo dopo le due grandi speranze degli scacchi tedeschi, Paul Felix Schmidt e Klaus Junge (quest’ultimo verrà ucciso al fronte nel ’45, pochi giorni prima della fine delle ostilità). Un mese dopo, al cosiddetto “Secondo Europaturnier”, svoltosi a Monaco e vinto dallo svedese Stoltz, Richter è quinto. Un anno dopo, sempre nel capoluogo bavarese, è terzo al cosiddetto “Primo Campionato Europeo”, alle spalle di Alekhine e Keres, e battendo quest’ultimo nell’incontro diretto (il nostro Napolitano sarà undicesimo).
Poi, come il resto dei cittadini tedeschi, Richter viene travolto dalla disfatta ed il suo nome scompare dai tabelloni dei tornei. E’ assente al Campionato tedesco del ’47, vinto da Kieninger, visto che sta raccogliendo ed ordinando il materiale per il suo Kurzgeschichten um Schachfiguren, libro di ricordi scacchistici e di sottile umorismo. Nel ’48, comunque, vince ancora una volta il Campionato berlinese e negli anni successivi questa sarà l’unica sua prova agonistica: terzo nel ’49, secondo nel ’50, ancora secondo nel ’51 e terzo nel ’52.
La prima lista di titoli emessa dalla FIDE nel 1950 vede Kurt Richter tra i Maestri Internazionali.
Kurt Richter 5
Collabora ai Deutsche Schachblaetter ed alla Deutsche Schachzeitung, e nel 1952 pubblica Hohe Schule der Schachtaktik, un testo nel quale descrive i fondamenti della tattica del gioco, il punto forte del suo stile. Analizza molte varianti di apertura dal punto di vista del Bianco, sempre scandagliando nuove linee di attacco, soprattutto nella Partita di Donna e nella Siciliana. Una sua nota caricatura risalente agli anni Trenta lo raffigura col sorriso sulle labbra mentre nasconde dietro la schiena una gigantesca ascia da combattimento.
Muore il 29 dicembre del 1969 nella sua Berlino.
Berlino 1
Le partite di Richter sono brevi, soprattutto quando andiamo a vedere le sue vittorie. Ne riporto un paio che illustrano alla perfezione la sua concezione del gioco, ispirata da un sottile e micidiale senso tattico.

 

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Kurt Richter

  1. avatar
    The dark side of the moon 15 Aprile 2015 at 09:10

    Bella lezione di scacchi e …di storia 😉

  2. avatar
    fabrizio 15 Aprile 2015 at 11:16

    Ottimo Paolo, come al solito! 🙂
    PS: Il titolo del libro di Richter “666 Kuzzpartien” mi sembra vagamente “diabolico”. Cosa significa esattamente kuzzpartien (partien è ovviamente partita)? Non sono riuscito a trovare una traduzione da vari dizionari online.

  3. avatar
    Filologo 15 Aprile 2015 at 12:14

    Ovviamente il titolo è 666 KuRzpartien… “666 miniature” (Kurz = breve).

    • avatar
      fabrizio 15 Aprile 2015 at 13:29

      Grazie. (Ad ogni modo il 666 rimane ancora vagamente diabolico 😈 )

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