Avrei voluto una vita tranquilla. No, non fare il pompiere o il poliziotto, sogno di tanti ragazzi che sono tutte gatte da pelare. A me sarebbe piaciuto qualcosa di più semplice, di più comodo. Al limite stare pure fermo a crogiolarmi al sole come le lucertole.
Avrei voluto rimanere in disparte, fuori dalle mischie, magari essere un sognatore che vive di sogni anche se di sogni non si vive. La vita è un continuo muoversi, agitarsi, una assillante ricerca di qualcosa che sempre sfugge. Perché affannarsi tanto?
Avrei voluto una famiglia tranquilla, una moglie fedele a cui piacesse la casa senza tanta smania di viaggiare in qua e là. Un figlio o due al massimo da seguire con cura, tranquilli pure loro. Non otto figli che ti snervano dalla mattina alla sera e ti criticano di continuo perché, secondo loro, li sfrutti e, addirittura, li sacrifichi come fossi un padre padrone.
Avrei voluto una vita normale, via, in cui il destino è tutto nelle tue mani, sei tu che decidi quello che fare o non fare, di eseguire la mossa giusta al momento giusto. E se sbagli pazienza.
E invece ora mi ritrovo a battagliare di continuo su una infernale scacchiera con una Regina che non sta mai ferma, con otto figlioli lanciati allo sbaraglio da una mente che non è la mia.
Maledetto destino!
A chi lo dici!!
Divertente come gli altri tuoi paradosso-articoli!
Anch’io, per lo meno in questo momento storico ed in questo stato,
mi sento un pò pedone e ben poco artefice del mio futuro.
Il peggior nemico con cui combatto quotidianamente è….la
cassetta della posta! Sempre foriera di cattive notizie o nuovi
strampalati balzelli. Non posso nemmeno consolarmi con un pò di
televisione-relax per non rischiare di ricordarmi che sto vivendo
in un mondo che non riconosco e che non mi appartiene e nel quale
l’etica e tutti gli insegnamenti ricevuti a scuola o in famiglia
soltanto 20-30 anni fa sono ormai spariti anche dal dizionario.
Chissa’ perche’ oggi mi son lasciato andare a tale sfogo?
Non sono nemmeno particolarmente scoglio….! fabio, hai per caso
inserito qualche pruriginosa polverina telematica tra le righe?
Caro Enrico, abbiamo la stessa nemica! La televisione è divenuta “l’oppio dei popoli” (mi pare che qualcuno abbia già usato questa espressione riferendosi ad altro…, il mondo nel quale non ci riconosciamo è quello che, con immensa rabbia, dovrò lasciare ai miei figli. Insegnamenti a scuola o in famiglia? Ma va là…
Profondamente divertente, Lotti, come sempre.
Per Enrico…non molliamo e non facciamoci ingannare: i nostri dubbi sono migliori delle certezze di alcuni!
I nostri dubbi sono moooolto migliori delle certezze altrui!
Bravo Fabio! Sto per mandare alla MegaRedazione un “qualcosa” su quello che tu chiami “destino”. Se dovesse interessarti…
Grazie per la citazione sul tuo blog “letture al gabinetto”.
Un abbraccio
Paolo
Caro Enrico
il mondo è cambiato, cambia e cambierà ancora. Per non farmi prendere dalla malinconia mi butto spesso, come vedi, su cosettine leggere leggere. E poi ho due nipotini che mi tengono all’erta.
Caro Paolo è il minimo che potevo fare.
Caro Fabio, grazie ancora! Vorrei tanto conoscerti di persona, ma credo che sia impossibile (colpa mia); sto notando alcune “affinità elettive” tra te e me, o mi sbaglio?
Credo che abbiamo diverse cose in comune e credo che conoscermi di persona sarebbe una bella delusione.
Volevo sottolineare anche la stupenda autoironia di Mongo a cui va il mio saluto.
Molto divertente: un bravo a Fabio, e un saluto a tutti gli intervenuti.
Sig. Lotti, si goda i nipoti che sono la gioia più grande!
Cara Silvia
sottoscrivo.