So funny!

Scritto da:  | 5 Luglio 2015 | 29 Commenti | Categoria: Attualità, Personaggi, Stranieri

Wesley So 5Su di lui è stato scritto tutto, ed è certamente uno dei maggiori fenomeni scacchistici degli ultimi anni. Nato il 9 ottobre 1993 a Las Pinas e cresciuto a Bacoor, una ventina di chilometri dalla capitale Manila, Wesley Barbosa So nel 2006 era già Maestro Internazionale, nel 2013 si trasferiva negli Stati Uniti affiliandosi a questa Federazione, dopo aver fatto incetta di premi in tornei del massimo livello.
Mi interessa esaminare il suo stile di gioco, in quanto esso si rivelò decisamente aggressivo fin dagli esordi.

Wesley So 2La creatività del suo gioco è molto ben illustrata da questa partita del 2006, nel torneo dove So ottenne la prima norma di Grande Maestro.


Due anni dopo, al Campionato Mondiale juniores, il quindicenne So battè il GM indiano Arun Prasad in una partita memorabile.


In quello stesso 2008 il giovane Wesley dimostrò di saper giocare, all’occorrenza, “alla Capablanca”, demolendo il Muro di Berlino allestito dal Grande Maestro cinese Ni Hua.

Wesley So 1Wesley è già divenuto, a questo punto, una specie di mina vagante che mira all’Olimpo scacchistico. La sua maturazione “posizionale”, evidenziata dalla partita contro Ni Hua (che lui stesso, in una intervista del 2009, definisce la sua miglior partita), accoppiata con il suo senso tattico che un commentatore ceko arriva a paragonare a quello di Bobby Fischer, lasciano intuire una sua rapida scalata ai vertici dello scacchismo mondiale. Ed ecco che, alla World Cup del 2009, la sua continua ricerca di una costante pressione sulla posizione avversaria, trova un magnifico esempio nella partita che segue.

Il giovane So gioca per le Filippine in quattro olimpiadi; in 35 partite da lui giocate non conosce la sconfitta (+11 =24). Sta affilando le armi, i suoi risultati in torneo sono alterni, ma la sua scalata ai vertici è inarrestabile. Il suo formidabile senso tattico si è affinato ulteriormente, arricchendosi di una ricca intuizione strategica, e nel 2013, all’Open islandese, stupisce pubblico e avversario con uno spettacolare sacrificio, preludio alla sua vittoria nel torneo.

SONY DSC

E’ evidente l’evoluzione dello stile di gioco di So, da una tendenza al più esasperato tatticismo (ah, i giovani…!) ad un più raffinato trattamento posizionale. A volte (poche) si fa prendere dalla smania di strafare ma rimane significativo un suo giudizio espresso nel corso di una conversazione/analisi con Seirawan: “Ho imparato che gli scacchi sono al 95 % calcolo”, che evoca la “precisione” tanto invocata da Alekhine negli Anni Trenta. Non è scomparsa, dal suo gioco, la tendenza all’aggressività tanto evidente negli anni in cui stava emergendo dal panorama scacchistico mondiale, ma essa si è trasformata in una costante ricerca dell’iniziativa.
A conclusione, ecco la sua partita contro il campione mondiale Carlsen al “Tata Steel” del 2015.

Mentre scrivo, Wesley So è ottavo nella top ten mondiale con 2774 Elo. Vediamo come andrà a finire…

Wesley So 3

avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


29 Commenti a So funny!

  1. avatar
    Mongo 5 Luglio 2015 at 10:42

    Presto sarà il secondo giocatore USA… dopo Nakamura!!!!

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      paolo bagnoli 5 Luglio 2015 at 11:15

      Forse… ma Nakamura deve stare MOOOLTO attento a questo giovanotto!
      P.S. Vedo che non consideri Caruana. Why?

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        Mongo 6 Luglio 2015 at 16:36

        Considero da ora Caruana come considero Ibra/Cannavaro/Zambrotta che appena la loro squadra fu condannata, ingiustamente, alla serie B, presero scarpe e ciabatte e salutarono la compagnia per andare a giocare per qualche altro Paperone: per me è e sono zero assoluto, diventasse, spero di no, anche campione del mondo!
        A me in tasca non viene nulla in ogni caso, ma al cuore non si comanda! ;-):

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          Giancarlo Castiglioni 6 Luglio 2015 at 20:44

          Anche in questo caso abbiamo idee opposte.
          Gli scacchi sono un gioco individuale, che uno giochi per una o un’altra squadra o per una o un’altra nazione per me non fa differenza.
          Caruana è un italoamericano nato negli USA, a ben guardare l’anomalia è che abbia giocato per l’Italia.
          Poi è un professionista e, che piaccia o no, per un professionista l’entità del contratto è la misura del successo; lo stesso vale per lo stipendio di un dipendente.
          Chiaro che i soldi non sono tutto, ci sono eccezioni, ma quando trovo un datore di lavoro che ti batte la mano sulla spalla e ti dice “bravo, bravo, ma non posso darti più soldi” non ho dubbi che in realtà ti sta fregando, anche se magari non se ne rende conto.
          Per cui non critico Caruana perchè se ne è andato e non mi importa molto della posizione che può raggiungere l’Italia nel baraccone delle Olimpiadi, dove moltissimi dei giocatori più forti non hanno niente a che fare con la nazione per cui giocano.
          Trovo che un 50° posto con giocatori realmente italiani valga di più di un 20° con Caruana.
          Sarà un caso, ma andarsene non gli ha portato fortuna.
          E’ passato dal 2° al 5° posto in graduatoria mondiale.

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            DURRENMATT 7 Luglio 2015 at 15:16

            …nel tuo post arzigogolato non leggo la parolina magica:pROFESSIONALITA’. La PROTESI AMERIKANA,rigettata come era ovvio(i “corticosteroidi” somministrati a boli hanno fatto cilecca per fortuna), andrebbe inquadrata diversamente e in questo la lingua italiana con la sua ricchezza terminologica offre un valido aiuto.Infatti un professionista senza PROFESSIONALITA’ è…. P.S. Gli scacchi,a certi livelli, NON sono un gioco individuale!

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              Giancarlo Castiglioni 7 Luglio 2015 at 15:49

              Non posso risponderti peché non ho capito niente di quanto hai scritto.
              protesi? bolo?
              L’arzigogolato sarei io?
              Quello che pensi sulla Juventus da la misura della validità dei tuoi giudizi su altri argomenti.

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                DURRENMATT 7 Luglio 2015 at 19:57

                …lascia stare la metafora (non sei del ramo e non ci arrivi) e completa la frase: un professionista (MILIONARIO) senza PROFESSIONALITA’ è………. coraggio ce la puoi fare!…PS. hai scritto:”l’entità del contratto è la misura del successo” e questa che misura è? Bocca mia taci!!…PPS. ignori la dimensione socio-politica del calcio(giusto per dirne una terra terra un Franchista non tifa e non tiferà mai Barcellona.E ancora:sai chi è il Presidente del Sassuolo?Potrei continuare all’infinito sai). Ne prendo atto!

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                  Giancarlo Castiglioni 7 Luglio 2015 at 23:12

                  Non mi interesso di calcio, che ritengo uno sport poco pulito.
                  Non ho la minima idea di chi sia il Presidente del Sassuolo.

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            Mongo 7 Luglio 2015 at 23:49

            Visto che Caruana per qualche hanno l’ho stipendiato anche io con il mio 5 per mille devoluto alla Federazione il suo comportamento mi ha profondamente deluso.
            Poi, comunque, lui è libero di giocare con la ‘bandierina’ che preferisce e compiere tutti i cambi di federazione che vuole.

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              Andrea 9 Luglio 2015 at 11:58

              Credo (ma potrei sbagliarmi, e alla fin fine la cosa è piuttosto irrilevante) che lo “stipendio” di Caruana avesse origine in un finanziamento “ad personam” dal CONI, e non dai fondi regolari della FSI.

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          lordste 7 Luglio 2015 at 11:08

          Tralascio il discorso Caruana.
          Ma dire che la juve fu condannata “ingiustamente” alla B (quando, per la gravità e la continua reiterazione degli illeciti, la pena congrua sarebbe stata la radiazione e la conseguente serie D) mi sembra disutibile (a meno che quell'”ingiustamente” si riferisca al fatto che a pena sarebbe dovuta essere molto molto maggiore)
          :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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            Doroteo Arango 7 Luglio 2015 at 12:00

            Infatti… qualcuno per esempio si ricorda quell’autogol di Brio di un Bologna-Juventus di una trentina di anni fa? 😉

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              Mongo 7 Luglio 2015 at 23:53

              No, ma ricordo il non fuori gioco di Turone voluto soprattutto da quel porco di Andreotti che volle fare manomettere il filmato da Sassi. 😉

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          DURRENMATT 7 Luglio 2015 at 14:51

          …in realtà quello che “stona” nel Mongo è il link Che Guevara/simbolo del potere. Mi incuriosisce questa “anomalia”…

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            Mongo 7 Luglio 2015 at 23:38

            Ragazzi, leggetevi per benino tutta la sentenza e capirete che quella condanna fu una cosa pilotata dal Moratti. E’ vergognoso che una squadra arrivata terza si ritrovi così d’amblé campione d’Italia!!
            Il Che era tifoso del Central di Rosario.
            Io ho conosciuto prima la Juventus (1970) e poi il Che (1989) [già sapevo che esisteva, ma non lo conoscevo] e come già detto al cuore non si comanda.

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              paolo bagnoli 8 Luglio 2015 at 22:56

              Non è che dell’intera faccenda mi interessi molto, ma mi sembra almeno improbabile che Moratti abbia “pilotato” la sentenza, a meno che egli non sia onnipotente o quasi. Le uniche cose che ho seguito (per pura curiosità) all’epoca sono i fatti incontrovertibili che i dirigenti della Juve hanno commesso, anche se hanno tentato di minimizzarli. Seguo il calcio a titolo “sportivo” e mi piace seguire le partite di cartello; negli anni ho visto giocatori comre Chiellini, Materazzi o Montero che, se non avessero giocato nelle società dove giocavano, sarebbero stati da codice penale. Opinione personale, ovviamente.

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                Mongo 8 Luglio 2015 at 23:48

                Montero le cose peggiori le fece da giocatore dell’Atalanta, ma mai è finito in gattabuia.
                Moggi all’epoca fece qualche ‘porcata’, le stesse che fecero i vari Facchetti, oggi santo perché deceduto, e tutti gli altri dirigenti da Galliani a Bigon, passando da Firenze e dalle due squadre romane: era, purtroppo, la prassi.
                Ma a pagare furono solo la Juve, retrocessa e penalizzata di 17 punti, ed il Milan. Alla Juve tolsero due scudetti ed ai rossoneri tolsero un secondo posto. L’unica che ci guadagnò, guarda caso, fu l’Inter che senza più concorrenza vinse qualche scudetto, uno di cartone, ed un triplete rubando in diverse partite il risultato. Ma questo è il bello del calcio!!

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              Giancarlo Castiglioni 9 Luglio 2015 at 09:12

              Ho sempre seguito poco il calcio e da quegli anni ho smesso di seguirlo del tutto.
              Quel che succedeva era evidente, ma la Juventus era intoccabile, una squadra al di sopra di ogni sospetto.
              La sorpresa è che sia stata condannata, è successo solo per l’intervento della magistratura ordinaria e quella sportiva non potè fare a meno di seguire.
              Quello che mi colpì di più fu una intercettazione telefonica in cui Moggi, parlando con un giocatore che voleva comprare, gli ordinava perentoriamente di giocare male la partita successiva per ridurre il valore.
              Meno male che in una intercettazione successiva Moggi era infuriato perché il giocatore non lo aveva fatto.

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          nikola 9 Luglio 2015 at 00:37

          speravo fino all’ultimo di risparmiarmi il solito pistolotto sulla juve.
          il paragone tra Caruana e i calciatori c’entra come i cavoli a merenda: il primo ha doppia nazionalitá essendo nato negli States da madre italiana; i secondi sono calciatori professionisti strapagati da squadre di club.
          per quanto mi riguarda io l’ho sempre apprezzato quasi esclusivamente per il suo gioco, e poco mi importava la bandiera (o la maglietta) che indossava.
          se e quando riuscirá a diventare campione del mondo saró contento perché vorra dire che la qualitá delle sue partite avrá raggiunto un suo coronamento.

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            Andrea 9 Luglio 2015 at 12:01

            Sottoscrivo al 100%

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    danilo 5 Luglio 2015 at 17:20

    ciao Paolo,
    c’e anche questo articolo su un nuovo fenomeno
    http://en.chessbase.com/post/hainan-danzhou-and-wei-yi-s-immortal-game
    non capisco bene l’inglese e sono troppo pigro per cercare di tradurlo
    ma vedo che ‘sti asiatici stanno prendendo la scena mondiale,
    ma come mai la scuola cinese si sta cosi affermando?
    da cosa dipende il loro successo? quale metodologia di insegnamento applicano?
    finisce che tra un pò supereranno la scuola russa..
    speriamo di no…a me stanno pure antipatici….. 😯

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      paolo bagnoli 5 Luglio 2015 at 18:30

      Caro Danilo, la partita è stata ben definita da Kasparov: “Impressionante!”. Questo sedicenne Wei Yi non è soltanto una promessa. Quando ho letto il tuo post stavo analizzando il gioco di un altro funambolo della scacchiera, il diciannovenne ungherese Rapport, il quale mi appare tuttavia come un po’ troppo spericolato.
      Per quanto riguarda gli asiatici – cinesi in particolare – non ne so nulla o quasi, ma credo che i più dotati “scoperti” prima dei dieci anni di età ricevano aiuti da parte di istituzioni statali. Non dimentichiamo che la Cina ospita più del venti per cento della popolazione del pianeta, che è piena di quattrini da spendere e che, statisticamente, quando una tale potenza demografica ed economica ci si mette di impegno…..

    • avatar
      DURRENMATT 6 Luglio 2015 at 15:14

      …Scuola Italiana(16th-18th centuries): THEORY(chess is art)GOAL(beauty of tactics)CONTRIBUTION(open games,endings)…Scuola Classica(Mid-19th early ,20th centuries): THEORY(chess is science)GOAL(rational methods)CONTRIBUTION(closed games,positional theory)…Scuola Ipermoderna(1910-1920):THEORY(chess is the competition)GOAL(complex strategy)CONTRIBUTION(semi-closed games,strategic theory)…Scuola Sovietica(Mid-20th century-present): THEORY(chess is the art of competition)GOAL(coordination and perfection)CONTRIBUTION(semi-open games,dynamic theory)….Scuola Cinese(1990-present): THEORY(chess is the art of thinking)GOAL(thought and sensibility)CONTRIBUTION(non-logical domain,strategy of competition)…detto in parole povere. 😉

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    Jas Fasola 5 Luglio 2015 at 17:36

    Molti complimenti a Mr Bettalli e soprattutto al suo Francesco, oggi 1-2 al camp. italiano under 12!! (argento per spareggio tecnico)

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    marco bettalli 6 Luglio 2015 at 13:16

    Grazie Jas, è stato un bellissimo campionato giovanile, il migliore mai organizzato, a mio parere. A Francesco è mancata la ciliegina sulla torta, ma se uno fa 7 vittorie e due patte, è difficile pretendere di più… Se vieni agli Europei a Porec, finalmente ti incontrerò!

  5. avatar
    DURRENMATT 6 Luglio 2015 at 15:17

    …”Gli scacchi moderni si preoccupano troppo di cose come le strutture di pedoni.Quello che decide una partita è lo Scacco Matto.” (Nigel Short)

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      paolo bagnoli 7 Luglio 2015 at 17:45

      … che molte volte si verifica grazie ad un Pedone passato… (Anonimo)

  6. avatar
    Graziano Masi 7 Luglio 2015 at 09:48

    Scusa Paolo se sono off t., sai perché non ci si collega più con Scacchierando ? Salutoni.

    • avatar
      paolo bagnoli 7 Luglio 2015 at 17:44

      Caro Graziano, non so nulla. Scacchierando non è uno dei luoghi da me frequentati.

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