Una Norma d’annata

Scritto da:  | 8 Settembre 2015 | 11 Commenti | Categoria: Tattica

omaggio tra le righe alla grande Leyla Gencer

Leyla Genger 1

Mentre tutti guardano a ovest (ovvero a Imperia) a est invece (ovvero a Trieste) il nostro Luca Moroni ha appena mancato di un soffio la norma e il titolo di maestro internazionale: la quarta volta in pochi mesi. Suo avversario dell’ultimo turno era il maestro internazionale Leon Mazi, classe 1959, Elo 2401. I due si erano già incontrati l’anno scorso, alla 16ª edizione del festival triestino, e lo sloveno aveva opposto poca resistenza: la partita era durata solo 24 mosse. Ma quest’anno Mazi è stato uno dei protagonisti del torneo: in corsa per la norma di GM, è stata piegato da David al penultimo turno al termine di una lunga partita. Anche al nono turno contro Moroni era più che motivato, per ragioni di classifica ed anche perché pensava di essere ancora in corsa per la norma di GM.

MaziMoroni

Mazi – Moroni, posizione dopo 36…Dc6-d7

I precisi calcoli arbitrali hanno poco dopo dimostrato che la norma di GM per il 56enne sloveno avrebbe richiesto un avversario con due (!) punti Elo in più. Dunque peccato per Moroni, ma anche per Mazi perché una norma di GM a 56 anni sarebbe stata una notiziona, io non ne ricordo altre, in questo millennio…

Leyla Genger 2

avatar Scritto da: IM Roberto Messa (Qui gli altri suoi articoli)


11 Commenti a Una Norma d’annata

  1. avatar
    paolo bagnoli 8 Settembre 2015 at 23:19

    Caro Roberto, la mia “Casta Diva” preferita rimane quella della Callas, anche se riconosco le straordinarie qualità vocali della turca che, come vocalista, regge il confronto con la Caballé.
    Ma qui si esce dal seminato…..

  2. avatar
    paolo bagnoli 8 Settembre 2015 at 23:22

    … e, sempre uscendo dal seminato, che dire del Pollione di Corelli che, quando entrava in scena col suo fisico imponente e sugli zatteroni, la riempiva tutta?

  3. avatar
    alfredo 9 Settembre 2015 at 08:34

    La prossima norma di GM a 56 anni sarà la mia
    ho messo a punto un doping informatico a prova di qualsiasi ( amico) fds del mondo !
    davvero .. mi ” piacerebbe metterlo davvero alla prova
    io ci metterei l’attività di spingilegno . il mi piu’ caro amico il know how .
    sarebbe un esperimento che dichiarerei all’inizio .
    una cosa tipo Houdini’ non il motore
    all’amico fds chiedo sarebbe possibile ?
    Io dico : guardate che giochero’ ” barando” ma vi sarà impossibile capure come …
    su che base non mi fareste giocare?
    potrei anche ” babbiare ” …

    • avatar
      fds 9 Settembre 2015 at 14:39

      🙂

  4. avatar
    alfredo 9 Settembre 2015 at 08:36

    oh i miei ricordi di Bambino …
    La callas che abitava a Milano vicino alla clinica columbus fermata metrò Buonarroti .
    nulla sapevo di lei ma il fascino che sprigionava era incredibile .
    poi vi fu la rovina Onassis
    fa piacere comunque che le sue interpretazioni vengano sempre riproposte ora con il Corriere della Sera e empre con successo
    insuperabile

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    fabrizio 9 Settembre 2015 at 14:45

    A prima vista Af5 sembra vincente. E’ così?

    • avatar
      Yanez 9 Settembre 2015 at 14:58

      That’s not enough! All the moves have to be written down 😉

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        paolo bagnoli 9 Settembre 2015 at 17:21

        1. Af5 Th8 (1. … A:f5 2. e6+ ecc.) 2. h4 e il Nero perde comunque un pezzo. E’ così?

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    fds 9 Settembre 2015 at 15:08

    I giocatori in odore di norma internazionale nel torneo si fanno i loro bravi conti prima dell’ultima partita, e spesso sono esatti. Però può sfuggire un dettaglio regolamentare quindi è consigliabile chiedere conferma all’arbitro se tali conteggi sono esatti.

    Nell’ottica di rendere un servizio utile ai giocatori, e quindi al torneo, è (sarebbe) buona prassi pubblicare contestualmente all’ultimo abbinamento un avviso specificando chi è in corsa per cosa.

  7. avatar
    Franco Trabattoni 18 Settembre 2015 at 15:48

    L’unica norma di maestro internazionale del tutto regolare che io abbia mai fatto (ho un certificato firmato di suo pugno dall’arbitro internazionale facente funzione, che però alla Fide tengono assolutamente per carta straccia) è andata così. Giocavo (1991) a La linea de la Conception, cittadina spagnola sul mare a pochi chilometri da Gibilterra. Prima dell’ultimo turno l’arbitro mi comunica che per fare la norma devo pattare. Questa, per me, è di certo la situazione peggiore. Infatti gioco male, nervosamente e perdo. Faticosamente, imbufalito come un toro da corrida, mi rimetto in macchina con la mia fidanzata di allora (la macchina era sua e guidava lei; del resto cambiava lei anche le gomme e metteva, se il caso, le catene da neve, mentre io aspettavo dentro seduto). Quando, dopo qualche ora di viaggio e con un caldo infernale (i condizionatori erano ancora un lusso per pochi) arriviamo nei dintorni di Granada (chi non si ricorda la geografia della Spagna consulti googlemaps per misurare la distanza), lei inchioda la macchina in una piazzola di sosta, mi guarda dritto negli occhi e mi urla fuori dai denti: “Franco, o adesso dici almeno una parola (va bene anche “merda”;), oppure ti butto fuori da questa macchina seduta stante e non ci vediamo mai più”. Davanti a così grave minaccia, piano piano sono rinvenuto. Poi, tornato a casa, ho rifatto i conti, e mi sono convinto che la norma l’avevo fatta lo stesso. Infatti pochi giorni dopo mi è arrivato a casa per posta l’inutilissimo certificato di cui sopra. Ora, con quella ragazza poi non ci siamo più sposati (come invece allora si pensava di fare). Ma se ci fossimo lasciati per questa ragione, nello squallido scenario di un’autostrada assolata, quanti soldi avrei potuto chiedere all’arbitro per danni materiali e morali? Ma, dico, con quanto piacere ti siedi a un tavolo di torneo, per giocare l’ultimo turno, con la norma già in tasca anche se perdi? Quando ci penso mi vengono ancora i nervi a fior di pelle.

    • avatar
      fds 18 Settembre 2015 at 16:29

      Hai ragione ad arrabbiarti ancora oggi 😉
      Fare i conteggi per eventuali norme – specialmente in anticipo – è un lavoro delicato e non semplicissimo, e capita di farlo – ovviamente – la sera dopo cena quando si pubblicano gli abbinamenti per l’ultimo turno. Si può essere stanchi e poco lucidi. Per tale motivo è preferibile che ci si metta a farli almeno in due, riducendo la possibilità di dare i numeri.

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