Occhio alla stretta di mano!

Scritto da:  | 7 Maggio 2016 | 17 Commenti | Categoria: Zibaldone

Mai fidarsi…

Stretta di mano 02La stretta di mano non è nata oggi. Risale alla notte dei tempi quando erano in auge popoli come gli egiziani, gli assiri e i babilonesi. Millanta anni fa. Stretta di mano, oppure dell’avambraccio o del polso tanto per vedere se si nascondesse qualcosa di poco chiaro (leggi pugnale, per esempio), che i greci e i romani si fidavano il giusto fra loro. Comunque dare la mano è un modo di entrare in contatto con l’altra persona e si può addirittura percepirne la personalità. Sono state catalogate diverse strette di mano che non sto qui a riproporre.

Anche negli scacchi c’è, o ci dovrebbe essere, la stretta di mano all’inizio e alla fine della partita. Occhio che potrebbe risultare importante, direi essenziale, a volte una vera e propria fregatura. Lo spiego con un esempio che mi è capitato ad un torneo. Così, senza farla tanto lunga. La stretta di mano del mio avversario è flaccida, floscia, quasi molliccia. Mi fa pensare ad un giocatore timoroso. Prendo e mi butto, con il Bianco, nell’assalto dei quattro pedoni nell’Est-indiana. Ora lo concio per le feste e giù a maramaldeggiare sulla scacchiera. Però l’avversario, bene in carne e con la faccia rubizza, sembra fregarsene altamente. Risponde colpo su colpo con una calma serafica e un sorrisetto fra le guancione che non promette niente di buono. Mi lascia sacrificare e poi, zac, mi colpisce all’improvviso. Abbandono.
Ora la stretta di mano finale, prima flaccida e molliccia, è forte e sicura, quasi una scossa. Mi ha fregato.
Figlio d’un cane!

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avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


17 Commenti a Occhio alla stretta di mano!

  1. avatar
    Fabio Lotti 7 Maggio 2016 at 10:03

    Per gli amici scacchisti-giallisti ultimo pezzo qui http://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/letture-al-gabinetto/
    E, occhio alla stretta di mano!… 🙂

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    Fabio Lotti 7 Maggio 2016 at 10:12

    Un ringraziamento per i bei filmati con la figuraccia di Cheparinov.

  3. avatar
    The dark side of the moon 7 Maggio 2016 at 14:04

    C’è un proverbio russo che dice: “Si impara a conoscere bene la gente giocando a scacchi e viaggiando.”
    Deve essere proprio un cretino Cheparinov per essersi comportato tanto ignobilmente (al di la di ogni ragione che pensava avesse).
    PS.
    Lotti, l’ultima frase del tuo racconto potevi risparmiarla, fossi stato io il tuo avversario, riconoscendomi nel racconto ti manderei “gentilmente” a f…..o 😉

  4. avatar
    Luigi O. 7 Maggio 2016 at 14:44

    Qualcuno sa il motivo del ‘gran rifiuto’ di Cheparinov? Dal video francamente non si capisce.
    grazie, Luigi

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      Jas Fasola 7 Maggio 2016 at 20:22

      Short says that he personally has no issue with Cheparinov at all, but he presumes that the incident arose out of past comments that Short has made to the press, concerning the events of the “Toiletgate” match in Elista, and subsequent cheating allegations made against Topalov. Cheparinov is Topalov’s regular second, and both are managed by Silvio Danailov.

      In un primo momento a Chepa fu data partita persa ma dopo l’appello e le scuse fu fatta giocare. Con un finale molto interessante si trova qui
      http://en.chessbase.com/post/short-cheparinov-handshake-game-ends-1-0

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        fabrizio 8 Maggio 2016 at 00:44

        Come riportato nell’articolo sopracitato, Short, che aveva certamente vissuto ore di grande stress emotivo per l’accaduto, alla fine della partita ripetuta e vittoriosamente portata a termine dichiarò ai giornalisti: “Dio esiste! E non è bulgaro!” Ai teologi le considerazioni in merito 😉

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          alfredo 8 Maggio 2016 at 08:24

          questa non è male caro Fabrizio
          all’accaduto fu dato grande risalto su http://www.chessbase.com
          i motivi vanno ricondotti ai pessimi rapporti tra Short e Topalov di cui Cheparinov è scacchisticamennte un “figlioccio”
          comunque il giorno dopo Short vinse una partita molto bella
          immagino la sua soddisfazione all’umiliazione del bulgaro

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          Fede 8 Maggio 2016 at 09:01

          Non abbiamo scomodato Nostro Signore in occasione dei barconi affondati, in occasione di Beslan, in occasione di mille altre stupefacenti assenze e lo tiriamo in ballo per un ordinario finaluccio di Pedoni anglo-bulgari?!? 😯

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    Jas Fasola 7 Maggio 2016 at 17:45

    Che cosa dire allora di quelli che con un sorriso ti augurano “Buona partita!” 😉

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    paolo bagnoli 7 Maggio 2016 at 20:38

    Equivale all’orrido “buona caccia!” al cacciatore in partenza.

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    Fabio Lotti 7 Maggio 2016 at 23:42

    Spero si capisca che “Figlio d’un cane!” non ha una accezione offensiva ma, anzi, direi piuttosto elogiativa come a dire che mi ha fregato.

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    danilo 15 Giugno 2016 at 15:28

    Cari Maestri, in attesa che si risolva al meglio questa “calma editoriale”
    vorrei chiedere il vostro parere per cercare di capire/imparare un tema a me molto caro.
    Come portare avanti in modo corretto il vantaggio acquisito per consolidarlo e trasformarlo in vittoria. Quindi non parlo di una posizione particolare dove calcoli/sacrifichi e fine del discorso, parlo di tutte le volte(accidenti troppe) che il vantaggio svanisce e ti ritrovi in parità. perche? quali sono le cause? distratto da valutazioni su aspetti non importanti ai fini dell’attacco? mosse non sufficientemente forti per mancanza di un bagaglio tipo che ti da l’esperienza necessaria?
    quali rimedi/lavoro suggerite a riguardo?
    è possibile un discorso generale o preferite un caso concreto?
    castiglioni, jas, paolo lotti, del dotto, pipitone… pronunciatevi!! 😉

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      Jas Fasola 15 Giugno 2016 at 20:40

      Lo scorso anno è uscito un libro “How to Win Better Chess Positions” di Bo Hansen. I suoi 10 comandamenti:
      usa la profilassi per restringere il controgioco dell’avversario – gestisci bene il tempo – devi conoscere i finali tecnici – considera con attenzione i cambi – non abbi fretta, aspetta che il tuo avversario faccio un altro sbaglio! (per certe posizioni) – fai attenzione, il tuo avversario cerca di neutralizzare il tuo vantaggio! (per le posizioni diverse dal precedente caso) – sappi trasformare il vantaggio in un altro tipo di vantaggio – prima di buttarti all’attacco decisivo piazza bene tutti i pezzi – sfrutta il principio delle due debolezze – utilizza piccoli tatticismi per incrementare il vantaggio.

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      Giancarlo Castiglioni 15 Giugno 2016 at 23:02

      Non è facile portare a casa il punto quando si è in vantaggio.
      C’è la tendenza a rilassarsi pensando che il più del lavoro sia fatto e a giocare mosse troppo prudenti non volendo rischiare nulla.
      In vantaggio materiale si pensa che basti cambiare i pezzi per andare in finale, col rischio di scoprire che si sono cambiati i propri pezzi attivi per quelli passivi dell’avversario e che il finale non è poi così facile da vincere; a quel punto basta una imprecisione per rovinare tutto.
      La ricetta è: mantenere la concentrazione, gioco attivo, cercare di accorciare la partita puntando al matto, andare in finale solo se sicuramente vinto.

  9. avatar
    danilo 21 Giugno 2016 at 23:20

    #CariMaestri2: non riesco ancora a trovare la partita di karpov che avevo in mente per presentare un caso concreto, perche’ mi ritrovo in tutto quello che avete scritto, ma ora tocca fare un passo avanti e passare dal sapere(le conoscenze), al saper fare(le competenze). alla base di tutto penso ci sia comunque una corretta lettura della posizione, piu’ sara’ precisa, piu’ sara’ facile trovare la retta via. nel frattempo permettetemi di spostare il discorso al finale, riporto un altro caso in cui mi ci sono ficcato mio malgrado.
    (io col nero)
    questa la posizione:
    polipo
    tocca al bianco e il mio avversario gioca Ad6
    occorre capire: chi è in vantaggio e perchè’? quanto si deve temere il pedone a?
    il bianco ha il re lontano, ma la torre su colonna aperta.
    il nero puo’ avvicinare il re al lato di donna, e se potesse giocare Cd5 sarebbe ottimo,
    infine occorre un gioco attivo per bloccare i pedoni bianchi. se il re arrivasse sul lato di donna il pedone a diventerebbe una debolezza attaccabile.
    in base a queste considerazioni gioco Rf8 e dopo AxA RxAe7 ho avvicinato il re al centro e impedito alla torre di scendere in sesta, mi sembra un piccolo miglioramento.
    Ora dopo Rf1 occorre pianificare, per adesso facciamo solo considerazioni della posizione, sulle quali provero’ a cercare un piano e le mosse candidate 😎

  10. avatar
    Giancarlo Castiglioni 23 Giugno 2016 at 22:04

    Non mi sottraggo alla richiesta di aiuto.
    Per cominciare Ad6 non è una grande idea.
    La posizione era circa pari, perchè cambiare un alfiere che tutto sommato è meglio di quello del bianco?
    Meglio subito a5 o Rf1.
    Dopo il cambio degli alfieri e Rf1 il nero è un filo meglio, ma è molto lontano da poter forzare la vittoria.
    Un finale di cavalli è pericoloso per via del pedone a libero e per lo stesso motivo un finale di pedoni sarebbe quasi sempre perso.
    Quindi rimane la possibilità di un finale di torre comunque avviato alla parità dato che il cambio del pedone c nero con pedone a o b bianco è alla lunga inevitabile.
    Anche nel caso migliore di guadagno di un pedone eliminando tutti i pedoni sul lato di donna, si finirebbe in un finale di torre 4 pedoni contro 3 uniti difficilissimo da vincere.
    Inutile cercare cose che non ci sono. L’unica è andare avanti a giocare sperando in un po’ di aiuto da parte dell’avversario.

    Giu

    • avatar
      danilo 24 Giugno 2016 at 21:57

      Prima di tutto grazie, mi interessava molto il tuo parere. alcune considerazioni:
      1) il fatto che non hai contraddetto cio’ che ho scritto, mi fa pensare che non ho ragionato tanto male.
      2) l’idea rimane quindi chiudere la colonna d per avere possibilità di manovra col re.
      3) la prima variante che ho analizzato e’ vedere cosa succede se il pedone a avanza, attacco con Tb8 a5 Txb2 a6 e adesso calcolo sia Tb8 che Tb3 a7 Ta3 Cb5. E’ vero, il gioco e’ pericoloso il nero deve essere preciso, blocca tutto, avvicina il re, ma anche se cattura il pedone in vista di quanto dici, 4:3 con probabile patta difficilmente rischierei tanto.
      anche l’altra idea Tc5 per giocare subito Cd5 alla fine mi porta alla stessa situazione.
      4) l’ultima domanda che mi pongo e’: ma quale posizione ideale mi permetterebbe di andare in vantaggio? il “sogno” potrebbe essere portare il Cb3 che blocca tutto e cosi potrei pensare ad avanzare col re e la mia maggioranza di pedoni sul lato di re.
      vidi proprio questa idea in un finale di fischer, strepitoso!, inizio’ con h5 e usci’ col re da h7 per attaccare i pedoni ad est. ovviemente vinse.

      5) il computer mi dice solo numeri 0.7; 1,2;
      quando faranno un software che mi dice ad esempio:
      in generale qui non conviene cambiare le torri perche’…, il finale e’ probabilmente patto; ma occorre portare il re dalla parte dove hai la minoranza di pedoni…
      mmmhhh penso che avrò ancora bisogno di voi… 😎

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