L’errore tanto più è catastrofico tanto più ci resterà impresso nella memoria, sia che lo abbia commesso uno sconosciuto sia che lo abbiamo commesso noi stessi.
Gli scacchisti, di ogni genere e grado, convivono per tutta la loro carriera con l’incubo di commettere un errore fatale in una partita ormai vinta, perché a vincere è sempre colui che commette il penultimo errore.
L’errore può anche essere provocato dal nostro avversario, da allucinazioni, colpi di sole, e, più comunemente, da errori di calcolo.
L’errore commesso da una categoria nazionale è il classico errore che ti insegna a migliorare nel gioco, utile per proseguire la scalata verso le vette del punteggio Elo; “sempre più in alto“, come diceva dalla vetta del Cervino il grande Mike.
Quando però l’erroraccio lo commette un super GM, non c’è considerazione che tenga…
Come nel seguente caso avvenuto pochi giorni fa nel campionato greco a squadre nella partita Mastrovasilis (2593) – Navara (2745), dove il nero commette l’errore di voler indurre l’avversario all’errore.
La partita per Navara sembra essere ormai compromessa, ma il giocatore ceko vede un affogato e sperando di portare l’avversario a commettere l’ultimo errore gioca la sciagurata:
32. …, Db1+??;
Ma il meno quotato giocatore greco non è l’ultimo spingilegno arrivato e giocando:
33. Rxb1!!, …;
In conferenza stampa il ceko ha ammesso l’errore dicendo che però non voleva prendere in giro il proprio avversario, ma che era convinto che l’unica mossa giocabile fosse veramente 33. Txb1; probabilmente aveva in testa un pattern di matto affogato che lo ha ‘ingannato’.
Un caso analogo, anche se diversissimo come conclusione ce lo ha portato fresco fresco dal recentissimo torneo di Lucca il nostro Winwar; lui voleva che noi non lo pubblicassimo e dopo i nostri giurin giuretta del caso, bastardi come non mai, ecco che vi presentiamo l’errore del secolo.
La partita è la Marzano – Winwar
36. …, Dc4!;
37. Rg3!…;
Il Re bianco è entrato nel quadrato, ma il nero ormai aveva la testa altrove: circonferenze e l’arterio galoppante lo spingono a giocare, senza riaccendere il cervello, la catastrofica:
37. …, f6??;
Gongolando e rigongolando su se stesso il bianco gioca solo ora:
38. Txc4 !, …;
38. …, dxc4;
39. Rf3, …; 1 – 0
Una sconfitta che ancora oggi, nonostante le albe ed i tramonti ormai passati a decine, inquieta le notti del nostro eroe.
Signor Mongo,le persone con un bel senso di autoironia come lei,mi piacciono tanto. Elena G.