Giovedì 8 settembre alle ore 18.30 presso lo Spazio Espositivo PwC Milano di viale Monte Rosa 91, Vittorio Sgarbi interverrà all’inaugurazione della mostra di Franco Rocco “La Via Geometrica. Da Scaccomatto agli Scacchi di Leonardo” (8-30 settembre).
La mostra parte dalla riedizione del libro dell’architetto Franco Rocco “Leonardo e Luca Pacioli. L’evidenza” (Editore Le Due Torri, Bologna) che, partendo dall’analisi del Manoscritto riconosciuto come preparatorio del De Ludo Scachorum o Schifanoia del matematico Frà Luca Pacioli, dimostra l’indiscutibile contributo di Leonardo da Vinci alla sua stesura e nell’evoluzione del gioco degli scacchi.
Il lavoro editoriale di Franco Rocco nasce dal ritrovamento a Gorizia, tra i fondi storici della biblioteca del conte Guglielmo Coronini Cronberg, del manoscritto citato, databile con sicurezza fra il 1497 e il 1508.
Il lavoro editoriale di Franco Rocco nasce dal ritrovamento a Gorizia, tra i fondi storici della biblioteca del conte Guglielmo Coronini Cronberg, del manoscritto citato, databile con sicurezza fra il 1497 e il 1508.
In particolare Franco Rocco evidenzia l’aspetto inedito dei pezzi raffigurati nel manoscritto e dimostra come in molte pagine sia inconfondibile la mano di Leonardo da Vinci.
L’autore del “Leonardo e Luca Pacioli. L’evidenza” ha trovato un sostenitore autorevole in Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato: “Sono anni importanti, quelli rinascimentali che portano alla fine del Quattrocento, anche per la storia degli scacchi, come ci informa Rocco: il gioco medievale si stava modernizzando nella forma detta “alla rabiosa”, prevedendo il cambio di alcune regole fondamentali. Il manoscritto di Gorizia prende atto proprio di questa evoluzione, presentando il gioco nelle due varianti, la vecchia e la nuova. (…) E’ Leonardo, riferisce Rocco, il primo ad alludere alla mossa dell’arrocco, attraverso un rebus che compare nel grande foglio 12692 di Windsor (1487-90 ca.)”
La tesi di Franco Rocco parte dall’osservazione che, mentre negli antichi trattati i pezzi sulle scacchiere erano indicati con il loro nome o con figure soltanto accennate, nel manoscritto pacioliano sono disegnati sulle scacchiere pezzi veri dalle forme chiaramente distinguibili, figure di un design ricercato ed elegante mai visto prima. Nelle 96 pagine del manoscritto, i pezzi sono disegnati in due maniere differenti: su 48 pagine i pezzi hanno il contorno ben delineato e spesso ma non sempre sono colorati, mentre sulle altre 48 pagine le sagome sono definite con la sola stesura del colore e sono senza contorno.
Franco Rocco dimostra infine come dei 114 problemi scacchistici presentati nel Manoscritto Leonardo ne abbia illustrati 58, dei quali 24 inediti, inventanti per il manoscritto, da risolvere con le nuove regole “a la rabiosa”, quelle ancora oggi in uso con la Donna in grado di muoversi di quanti passi vuole in ogni direzione.
Invito (se ne avete voglia… a leggere la mia fantastoria di alcuni mesi fa su SoloScacchi, pubblicata in tre puntate. Ecco i link: 1a parte, 2a parte, 3a parte.
Già letta, molto bella, la rileggerò!