Mi è tornato fra le mani il dépliant dei tornei di scacchi di Caorle, dal 7 al 14 luglio del 1973 (Internazionale Open ed Internazionale di 3ª Classe). Avevo 17 anni ed ero una miserrima Terza Sociale (beh? adesso gioco peggio). Mi iscrissi ovviamente al 3ª classe; soprattutto volevo vedere all’opera Bela Toth, Micheli, Cosulich… insomma,quelli bravi. Figura grama secondo previsioni (4 vittorie -di cui due per forfait- un pareggio e tre sconfitte) però ebbi una piccola soddisfazione. La sera prima dell’apertura del torneo giocarono in simultanea contro un centinaio di giocatori delle categorie inferiori Toth (IM), Micheli (campione d’Italia) e lo svedese Jaan Eslon (sarà IM nel 1977).
Mi toccò giocare col nero contro Bela Toth. Trascrissi la partita sul depliant e gliela feci firmare. Ecco qua:
Caorle, 6 luglio 1973
Difesa Cambridge Springs… più o meno
Ancora frastornato fui intervistato da Cillo, lo scacchista campione di Rischiatutto.
Una patta con un Maestro internazionale: ottimo risultato. Io mi limito a una patta con un candidato maestro in una simultanea di due anni fa.
Ho scritto di getto, sull’onda improvvisa dei ricordi… facendo due errori: Toth divenne IM l’anno seguente, stando a Chessgames, e il mio misero ruolino fu di tre vittorie (due per forfait), una patta e quattro sconfitte.
Però la vittoria sulla scacchiera la ottenni contro un Terza Nazionale.
Quanti ricordi!
A quel torneo c’ero anche io, navigai a centro classifica nel magistrale e terminai a 4 su 8 perdendo all’ultimo turno in modo onorevole con il GM Janosevich.
La partita è una variante del cambio che Toth giocava invariabilmente contro l’Ortodossa.
In questa posizione Ab4 e Da5 in stile Cambridge-Springs è inferiore ma giocabile.
9.Dc2 sarebbe stata meglio di 9.0-0, il sacrificio di pedone non era necessario.
Toth segue la sua teoria che 3 tempi in apertura valgono un pedone, è stato un sacrificio posizionale, senza calcolare un seguito forzante, comunque il bianco rimane in vantaggio.
Poi giocando in simultanea Toth non è molto preciso e 16.g5 è un vero e proprio errore da punire semplicemente con 16…dxe4.
23.fxg5 è un grosso errore e invece di accontentarsi del perpetuo si doveva continuare con 26.Rh1 Axg4 27.Dd2 Af3+ recuperando la qualità e facile vittoria.
Mai accontentarsi, ma è una di quelle cose che si imparano col tempo e ci sono giocatori tremebondi che non le imparano mai.
Comunque partita interessante.
Giancarlo scusa, ma dopo la tua 26…Axg4 cosa succede se il Bianco cattura semplicemente con 27.hxg4 ?
Il pedone h3 non c’é più, è stato catturato dalla donna alla mossa precedente.
Un tuffo nel passato: davvero godibilissimo. Sono gli articoli che più mi piacciono. Bravi.
Anche io ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza simile, sempre a Caorle contro Toth in simultanea, in occasione del festival del 1981.
L’episodio è oggetto di uno dei racconti brevi del libro “Scacchi a colori” – P. Colucci – Ediz. Messaggerie Scacchistiche, 2019
Pasquale Colucci