Incontri da ricordare (II)

Scritto da:  | 24 Dicembre 2023 | 2 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Ed ecco l’altra mia vittoria contro un ex campione italiano.

Incontrai la prima volta Ennio Contedini (1934 – Maestro, Campione Italiano 1963) al Campionato di Milano 1968.

Col bianco, in una complicata variante della partita dei due cavalli che avevo preparato, ero stato a lungo in vantaggio, ma era bastato un piccolo errore per cadere vittima di un attacco travolgente.

Potete vedere qui la partita.

Lo incontrai l’anno dopo al Campionato di Milano 1969 questa volta col nero; giocammo una Caro Kann chiusa in cui sfruttò con grande precisione in paio di mie indecisioni alla fine dell’apertura e venni nuovamente travolto da un attacco sul re; riuscii a resistere a lungo, ma già alla 20ª avrei potuto abbandonare.

Una partita interessante in cui non avevo neanche giocato male.

Negli anni successivi Contedini non partecipò al campionato di Milano e non ebbi più occasione di incontrarlo fino al 1973. Il 16 marzo di quell’anno mi ero finalmente laureato in Ingegneria e ai primi di aprile dovevo partire per il servizio militare; non avevo niente da fare e con la mente libera da preoccupazioni ero in condizioni ideali per giocare a scacchi, per cui colsi a volo l’occasione di incontrarlo in prima scacchiera per la Scacchistica Milanese contro la squadra ENEL nel Campionato Lombardo Serie A.

Il Campionato lombardo era diviso in diverse serie, nella A non c’era limite di formazione, nelle serie B e C si limitava la forza dei giocatori schierabili col punteggio 1 maestro, 2 candidato, 3 1ª nazionale, 4 2ª nazionale, 5 categorie sociali e fissando un minimo alla somma dei punti.

Così il torneo era più equilibrato, ma la Milanese aveva sempre giocatori in ascesa più forti della loro categoria e quasi sempre una netta superiorità nelle ultime scacchiere.

Mi fu proposto di giocare perché i maestri della Milanese non giocavano quasi mai il Campionato Lombardo; non ricordo chi erano i miei compagni di squadra, comunque l’incontro fu vinto di misura 2½ a 1½, quindi il risultato della mia partita fu decisivo.

Questa volta volevo evitare un’altra disfatta, il mio piano era iniziare a giocare ad armi pari da una posizione equilibrata evitando le aperture abituali di Contedini; fino allora avevo sempre iniziato con 1.e4 quindi anche io sarei stato fuori dal mio repertorio di aperture, ma mi sembrava meno importante.

Pensavo che nel gioco posizionale la differenza di forza tra di noi fosse minore.

L’incontro si svolse una domenica mattina nella sede del dopolavoro ENEL di via Procaccini, in un edificio oggi demolito; il tempo era 1 ora e 45’ per 40 mosse e altri 15’ a finire.

Giancarlo Castiglioni vs. Ennio Contedini, 1-0

Campionato Lombardo a squadre, Milano 26 marzo 1972

1.Cf3

La prima e ultima volta che ho iniziato così una partita di torneo. Volevo giocare d4, ma evitando il gambetto di Budapest che era un’altra apertura ben conosciuta da Contedini.

1…Cf6 2.d4 d6 3.Cc3 Ag4

Questa mossa non piace a stockfish che suggerisce 3…d5 senza paura di perdere un tempo, o 3…Af5 evidentemente per impedire 4.e4 che da lieve vantaggio al bianco.

Così siamo rientrati in una Pirc, ma non nella variante da me giocata abitualmente che comportava la spinta f4. Ma mi andava bene così, dall’apertura avevo ottenuto quel che volevo, una posizione senza complicazioni tattiche.

4.e4 Cc6 5.Ae2 e5 6.Ae3

Stockfish considera migliore 6.d5 Axf3 7.gxf3 Cd4 8.Ae3 Cxe2 9.Dxe2 con lieve vantaggio del bianco. La ho scartata perché in queste situazioni non mi piace bloccare la posizione.

6…Ae7 7.h3

Qui Stockfish considera 7.d5 anche migliore che alla mossa precedente, perché il nero non può giocare Cd4; seguirebbe quindi 7.d5 Cb8 8.Cd2 Axe2 9.Dxe2 e il vantaggio bianco è piccolo ma più evidente. Ho giocato 7.h3 perché mi andava bene cambiare un paio di pezzi leggeri.

7… Axf3 8.Axf3

Nel data base ho trovato una sola partita che ha raggiunto questa posizione, la Chen – Nemet Budapest 2021 che continuò con 8…0-0 e fini con la vittoria del bianco. Ci sono altre 3 partite che continuarono con 7…Ag5 più favorevoli al nero, ma la cosa non è significativa; la posizione è pari e l’esito non dipende dall’apertura.

8…exd4 9.Axd4 Cxd4 10.Dxd4

Posizione pari, cambiato un paio di pezzi, tutto secondo i piani.

10…0-0 11.g4?!

Una contraddizione rispetto ai programmi e sicuramente un errore; era meglio continuare semplicemente 11.0-0-0 o 11.g3; non intendevo rinunciare a prendere l’iniziativa o giocare in modo remissivo.

11…Cd7 12.Ag2 Af6 13.Dd2

Bisogna ammettere che ora il nero sta un filo meglio.

13…Te8

Troppo lenta; migliore era 13…Ag5 14.f4 Ah4+ facendo perdere l’arrocco al bianco.

14.0-0-0 Cc5 15.The1 c6!?

Considerata la migliore da stockfish; questo sacrificio di pedone accelera l’attacco contro l’arrocco lungo del bianco.

16.Dxd6 Da5 17.Dg3 b5?

Questo è decisamente un errore perché con 18.e5 mi consente di neutralizzare lo Af6 che è il pezzo migliore nero. Si poteva continuare con 17…Tad8 18.Txd8 Txd8 19.Td1 o con 17…Ce6 18.e5 Ag5+ 19.Rb1 Af4 e in entrambi i casi l’attività dei pezzi neri compensa largamente il pedone sacrificato.

18.e5 b4 19.exf6 bxc3 20.Dxc3 Dxa2

Il nero è costretto a sacrificare il cavallo; se cambia le donne la posizione è completamente persa.

21.Da3!?

Accettare il sacrificio con 21.Dxc5 Da1+ 22.Rd2 Dxb2 mi sembrava estremamente pericoloso; ora con stockfish è facile vedere che il Re allo scoperto in mezzo alla scacchiera non comportava reali pericoli, ma in partita basta un errore per rovinare tutto. Ritengo di aver giocato la mossa migliore, il vantaggio era netto e con pazienza ero sicuro di riuscire a portare a casa il punto.

Altra possibilità meno forzante sarebbe stata 21.Txe8+ Txe8 22.b3 Ce6; anche questa vincente ma con grandi complicazioni.

21…Dc4 22.Axc6 Txe1 23.Txe1 Tc8 24.Dc3 Dxc3 25.bxc3

Così ho forzato il cambio delle donne; non cercavo un grande vantaggio di materiale, mi bastava un vantaggio sufficiente per vincere il finale senza correre rischi.

Ho solo un pedone in più, ma l’alfiere centralizzato è molto più forte del cavallo e il Re può avanzare rapidamente verso il centro; ero sicuro che sarebbe bastato.

25…gxf6 26.Ad5 Tc7 27.c4 Rg7 28.Rb2 Rg6 29.f4

Meglio impedire al Re nero di avanzare.

29…f5 30.Te5 fxg4 31.hxg4 h6 32.Rc3 a5 33.Rd4 a4 34.Te8 f5 35.Tg8+ Rf6 36.g5+

Così mi creo un pedone libero sul lato di Re, la vittoria è ormai vicina.

36… hxg5 37.fxg5 Re7 38.Tg7+ Rd6 39.Txc7 Rxc7 40.g6 a3

Ovviamente il Re arretra per fermare il pedone.

41.Rc3 abbandona

Dopo questa partita giocai con Contedini altre due volte, nel Campionato di Milano del 1975 che si giocò con girone di andata e ritorno. Due buone partite, un pareggio e una sconfitta.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Incontri da ricordare (II)

  1. avatar
    Martin 24 Dicembre 2023 at 19:43

    Ecco, il blog è finalmente tornato attivo!
    C’è stato un inconveniente tecnico e abbiamo perso per qualche settimana l’ottimo articolo di Giancarlo, nonché alcuni commenti.
    Mi scuso coi lettori e con i fedeli collaboratori e spero che l’anno venturo ci porti più fortuna sotto tanti aspetti.

    Mi piace 3
  2. avatar
    Paolo Landi 29 Dicembre 2023 at 15:02

    Ottima ripresa con un bel ricordo del maestro Contedini da parte di Giancarlo Castiglioni che ringrazio per l’interessante commento della sua partita.

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