Israele

Scritto da:  | 29 Dicembre 2023 | 3 Commenti | Categoria: Attualità, Internazionale, Zibaldone

Stavo cominciando a scrivere con grande ritardo la seconda parte di un anno di guerra in Ucraina, quando di guerra ne è scoppiata un’altra e quindi mi sembra meglio seguire l’attualità.
Non se lo aspettava nessuno, ma le premesse per qualcosa del genere c’erano tutte.
Dico subito che in questo caso non mi sento molto coinvolto emotivamente, perché mi sembra che le popolazioni di entrambe le parti siano in buona parte favorevoli alla guerra.
Gli Israeliani votano per i partiti più estremisti e in Medio Oriente ci sono manifestazioni di piazza dove si chiede la distruzione dello Stato di Israele.
Certo mi spiace per i morti di entrambe le parti che questa guerra non la volevano, ma chi vuole la guerra e muore non ha la mia comprensione.
In sintesi Israele è uno stato razzista, colonialista e militarista.
Non sono opinioni, sono fatti.
Razzista perché i cittadini israeliani mussulmani di origine palestinese non hanno gli stessi diritti dei cittadini di origine e religione ebraica.
Colonialista perché stabilisce colonie in un territorio conquistato.

Militarista perché contro i palestinesi ricorre solo a mezzi militari.
Bombarda liberamente i paesi vicini, Gaza, Libano, Siria, risponde a qualsiasi attentato con una rappresaglia molto oltre al proporzionale e pratica omicidi mirati contro i capi avversari.
Chi effettua un attentato viene sempre ucciso sul posto, anche se è disarmato e se sarebbe facilmente arrestabile.
Uno Stato così non mi è simpatico, anche se questo non ha importanza.
Nel mondo sviluppato Israele è una anomalia, con servizio militare di leva anche per le donne e frequenti richiami di riservisti che possono andare a combattere in prima linea; ci si deve chiedere come mai questa anomalia possa mantenersi dalla fondazione dello Stato di Israele.
Se la guerra finisse sarebbe inevitabile una immigrazione in Israele dai paesi arabi vicini che hanno un tasso di natalità molto più alto e alla lunga sarebbe impossibile negare agli immigrati gli stessi diritti degli israeliani.
Credo che tutti in Israele lo sappiano anche se si guardano bene dal dirlo, il Governo israeliano considera la guerra necessaria perché Israele continui ad esistere come è, per cui agisce consapevolmente perché lo stato di guerra sia permanente.
I bombardamenti e le aggressioni dei coloni in Cisgiordania mantengono vivo l’odio dei palestinesi contro gli ebrei e indirettamente provocano attentati individuali per cui Israele può sostenere di essere aggredito.
Per ora Israele vincerà, è militarmente fortissimo e ha l’appoggio degli Stati Uniti, di gran lunga la massima potenza militare mondiale, ma cosa succederà in futuro?
Anche se con prudenza, é contro praticamente tutto il mondo al di fuori dell’Occidente, e anche tra le opinioni pubbliche occidentali si sta facendo lentamente strada l’idea che la posizione di Israele sia moralmente insostenibile.
Adesso il sostegno USA è granitico, ma cosa succederà tra 20 o 30 anni quando gli studenti che adesso manifestano contro Israele saranno diventati la classe dirigente, deputati, senatori, a capo di banche e di industrie?
Anche all’interno di Israele il numero di chi non vede la guerra come unica soluzione aumenterà.
Visto in prospettiva storica vedo analogie con la situazione del Sud Africa e dell’Algeria.
L’esito fu opposto.
Dopo 130 anni i francesi furono costretti ad andarsene, mentre i boeri in Sud Africa da 400 anni, ceduto il potere e smantellate le loro bombe atomiche, riescono a convivere senza problemi con la maggioranza locale. A questo risultato ha contribuito l’amnistia assoluta per tutto quanto successo negli anni precedenti.
Ho riletto recentemente il libro “Storia della guerra in Algeria 1954-1962” di Horne, dove si scopre che alla fine della guerra i francesi militarmente stavano vincendo, ma De Gaulle giustamente valutò che la vittoria militare avrebbe solo procrastinato i problemi, i rapporti fra algerini e francesi erano irrimediabilmente compromessi ed era necessario abbandonare l’Algeria.
Quindi la vittoria militare non sempre basta.
Sto pensando a tempi lunghi, 100 200 anni.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a Israele

  1. avatar
    The dark side of the moon 2 Gennaio 2024 at 21:34

    Israele sta attuando un genocidio nei confronti dei palestinesi e di questo ne siamo tutti colpevoli perché abbiamo lasciato la Palestina in balia di questi macellai per troppo tempo. Le ingiustizie e i sopprusi nei confronti del popolo arabo hanno portato al vile attentato terroristico del 7 Ottobre che ha dato il pretesto per la “soluzione finale” che Israele stava già mettendo in atto in altri modi e con altri mezzi. Le decine di migliaia di coloni ebrei che hanno occupato negli ultimi 30 anni (e non solo) tutta la cisgiordania, infrangendo sistematicamente tutte le risoluzioni ONU di denuncia, costituiscono un enorme anomalia che a nessuno Stato democratico al mondo è permesso. Questa non è una guerra, la guerra la fanno due eserciti che si fronteggiamo militarmente: questo è uno sterminio di massa che in meno di 3 mesi ha già causato circa 20.000 vittime di cui la metà minorenni! I terroristi che finanziano Hamas e pianificano attentati non sono dentro Gaza o in cisgiordania ma in quei paesi arabi verso i quali l’occidente ha enormi interessi economici. Nel medio lungo termine Israele ne pagherà le conseguenze politiche, questo è palese. Nel frattempo spero che la mattanza cessi il prima possibile e che Netanyahu con tutta la sua cricca criminale vengano portati davanti ad un tribunale internazionale che deciderà ciò che la storia ha già deciso.

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    Giancarlo Castiglioni 11 Gennaio 2024 at 17:56

    Segnalo l’opinione di John Mearsheimer sul genocidio israeliano a Gaza.
    https://mearsheimer.substack.com/p/genocide-in-gaza
    La traduzione in italiano si può trovare su:
    https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/27172-john-mearsheimer-genocidio-a-gaza.html
    In sintesi sostiene che Israele è colpevole e che anche gli Stati Uniti sono pienamente corresponsabili.

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    Giancarlo Castiglioni 14 Febbraio 2024 at 23:06

    Adesso la posizione sulla guerra di Stati Uniti e di Israele si sta differenziando.
    Quindi mi chiedevo come si sarebbero comportati i nostri mezzi di informazione, dopo mesi di sostegno incrollabile alle posizioni israeliane.
    Domanda ingenua, ovviamente tutti dalla parte degli Stati Uniti.

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