Il terribile muro di Boleslavskij

Scritto da:  | 18 Aprile 2010 | Un commento | Categoria: Mediogioco, Partite commentate, Strategia

L’Est-indiana è la difesa ideale per quei giocatori che, prediligendo il gioco tattico e offensivo, vogliono qualcosa di potente che non sia un disperato gambetto.
Il trattamento odierno dell’Est-indiana è sicuramente diverso da quello di cinquant’anni fa (un ottimo esempio di come viene trattato oggi il gioco del bianco è la recente Carlsen-Ivanchuk mentre per il nero consiglio di vedere l’altrettanto recente Shirov-Radjabov) ma di sicuro continua ad avere ancora lo stesso filo logico di tanto tempo fa… si gioca su tutta la scacchiera! Incontriamo quindi varianti come la Petrosjan dove il bianco, nella maggior parte dei casi, non può arrischiare a fare una mossa sul lato di re che perde fatalmente quella flebile iniziativa che aveva, o la variante Samisch dove il bianco arrocca lungo e gioca sull’ala di donna mentre il nero arrocca corto e gioca sull’ala di re! Insomma, scopiazzando il titolo di un  libro, Est-indiana significa equivale spesso a “fire on the board”.
Fra i trattamenti caduti in disuso, ma che dovrebbero conoscere tutti, abbiamo il muro di Boleslavskij.


Perchè proprio di Boleslavkij?

Perchè l’Est-indiana, e questo impianto in particolare, fu giocato (prima di entrare nel circuito internazionale) sopratutto in Urss, dove Boleslavkij e Bronstein lo introdussero con successo. L’impianto nasce in risposta al fianchetto dell’alfiere in g2 che spesso impediva nel caso il nero avesse giocato …f5?!, dopo exf5 di giocare liberamente sull’ala di re a causa dell’ala di donna completamente legata dal potente alfiere in g2.

Perchè il nero oltre alla spinta in c6 gioca pure quella in a5?
Perchè quando il nero imposta questa struttura pedonale non deve giocare sull’ala di re (come si è soliti nell’est-indiana) ma conquistare lentamente il lato di donna con a5-a4-a3 (ovviamente se il bianco prende in a3 l’alfiere in g7 diventa potentissimo) e se il bianco cerca di frenare la corsa del pedone con qualche spinta come a3 o b3 allora Cc5, Db6, Te8 con gioco su tutta la scacchiera.

Dopo che il nero gioca exd4 è evidente che il pedone d6 diventa debole. Può il nero accollarsi questa debolezza?
In verità il pedone d6 non è affatto debole come la pratica dei grandi maestri ha dimostrato. A gioco corretto il nero non perde il pedone, ergo una strategia del bianco basata su un attacco disperato alla “debolezza” d6 si rivela fallimentare.

E il bianco che fa?
La strategia (relativamente) migliore è accettare la sfida del nero e cercare di conquistare più spazio possibile adottando una struttura Maroczy. Tuttavia la fama del Maroczy viene man mano scemando e se il bianco non gioca più l’impianto con l’alfiere in fianchetto un motivo ci sarà…

Ma se non lo si incontra più in torneo perchè è utile conoscere il muro di Boleslasvky?
Il muro di Boleslavkij è alla base di numerose difese giocate da nero come la pirc e il fianchetto di re oltre chè di qualche variante della gruenfeld, è quindi oltre molto attuale.

Passiamo ora ad una partita nella quale il conduttore dei neri è proprio Boleslavkij. Per i commenti mi sono servito anche dell’ottimo libro Zurigo 1953 il torneo dei Grandi maestri di Bronstein, un classico che consiglio a tutti.

Gideon Stahlberg – Isaac Boleslavsky
Torneo dei candidati (1), 30.08.1953 Zurigo


1.d4 Cf6 2.c4 g6 3.g3 Ag7 4.Ag2 0-0 5.Cc3 d6 6.Cf3 Cbd7 7.0-0 e5 8.e4 Te8
Questo impianto è una specialità del russo. 9.h3 Preferisco 9.d5, ad esempio 9…Cc5 10.Ce1 a5 11.Cd3 con gioco incerto.9…exd4 10.Cxd4 Cc5 11.Te1 a5 12.Dc2 ai tempi questa era una novità preparata proprio dal giocatore svedese per questo torneo, oggi è quasi la regola. 12…a4 Naturalmente non 12…Cfxe4 13.Cxe4 Axd4 14.Ag5 Dd7 15.Cf6+ Axf6 16.Axf6+/-. 13.Ae3 c6

Ed eccoci arrivati al muro di Boleslavskij. 14.Tad1 Da adesso il nero manovrerà per aumentare la pressione sul lato di donna e il bianco per accrescere il suo controllo sulle case centrali e sull’ala di re. 14…Cfd7 Come fa notare Bronstein se la novità del bianco 12.Dc2 è stata una buona mossa, si può dire altrettanto di 14…Cfd7. 15.f4 Da5 16.Af2 Cb6 17.Af1 Ad7 18.a3! Con questa mossa Stahlberg paralizza abilmente la pressione nera e incomincia a preparare la spinta in e5. Il nero dal canto suo lavora solo per giocare una delle due spinte liberatrici d5 e f5. 18…Tad8 19.Rh2 Ac8 20.Ca2 Qui un piano interessante poteva essere h4 seguita da Ah3 con conseguente cambio degli alfieri campochiaro debolezza riflessa in a4. Tutto questo però non è possibile perchè il bianco ha un altro pedone ben più sensibile da sorvegliare, il pedone e4. 20…Cbd7 21.Ag2 Cf6 22.Cc3 Td7 23.Cf3 Tde7

Con parità. Le successive fasi della partita ci interessano poco, il bianco ha sacrificato il pedone e4 per una brillante iniziativa e dopo un gioco impreciso da parte di entrambi la partita è finita patta 24.Cg1 Cfd7 25.Ad4 Cb6 26.Axg7 Rxg7 27.Txd6 Cxc4 28.Tdd1 Ae6 29.Df2 f6 30.Cf3 Af7 31.e5 fxe5 32.Cxe5 Cxe5 33.Txe5 Txe5 34.fxe5 Txe5 35.Tf1 Tf5 36.Dd4+ Rg8 37.Txf5 gxf5 38.De5 Db6 39.Dxf5 Ag6 40.De5 Cd3 41.De6+ Rg7 42.De7+ Af7 43.Ce4 Dxb2 44.Cd6 Df2 45.Ce8+ Rg8 46.Cf6+ Rg7 47.Ch5+ Rg6 48.g4 Cc5 1/2-1/2

avatar Scritto da: Rasko (Qui gli altri suoi articoli)


Un Commento a Il terribile muro di Boleslavskij

  1. avatar
    Silversurfer 20 Aprile 2010 at 11:09

    Interessante articolo, complimenti.

    Sarebbe bello averne altri sul tema, diciamo uno per ognuna delle varianti principali in uso contro l’Est-Indiana.

    Inserendo sempre come è stato fatto qui una partita di riferimento, ad esempio del gioco delle due parti.

    Ciao!

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