L’Hôtel Aux Ambassadeurs

Scritto da:  | 10 Giugno 2010 | Un commento | Categoria: Racconti

Zio Gaetano non aveva mai messo il naso fuori da Villaricca, piccolo centro a pochi chilometri a nord di Napoli, pressocché ignoto a tutto il resto dei non partenopei, eccettuati forse quei pochi prodigiosamente capaci di collocare geograficamente con esattezza i natali di Sergio Bruni. Zio Gaetano era riluttante a viaggiare, semplicemente non ne sentiva il bisogno dato che il suo personalissimo universo aveva come semplici confini la bottega ove lavorava come liutaio, il Circolo dei Ferrovieri, ove si esibiva in interminabili partite di tressette “col tre a chiamare” e quelle tre stanze in cui divideva con la madre la vita domestica. Non che viaggiare in fondo non gli piacesse ma si vantava di non aver mai avuto la necessità di farlo, a parte quell’unico epico viaggio della sua vita, da giovane a Parigi, ai tempi in cui imparava l’arte come apprendista presso il maestro Vittorio Bellarosa che per premio, in vista di un lucrosa vendita di un Gennaro Gagliano originale, lo aveva voluto condurre con se nel capoluogo francese. Ebbene, di quel viaggio nella magica capitale transalpina, Zio Gaetano, tra tutti i possibili ricordi di monumenti, musei, attrazioni o bellezze turistiche era rimasto colpito da una cosa in particolare: l’Hôtel in cui aveva soggiornato per quei pochi giorni di permanenza parigina. Vero è bene che anche colà aveva passato la maggior parte del tempo nei laboratori di liuteria dei colleghi francesi, di cui peraltro non capiva la lingua, tra archetti, ponticelli e fondi in abete rosso, ma da quell’Hôtel era rimasto letteralmente folgorato, forse trattandosi della sua prima esperienza in assoluto al di fuori dei confini di Villaricca oppure, chissà, per via del nome stesso dell’albergo: “L’Hôtel Aux Ambassadeurs” che, pronunciato in un idioma a lui quanto mai estraneo, appariva più esotico ed affascinante che mai. Tanto grande fu l’impatto che questo nome ebbe sul giovane Gaetano che, al suo ritorno nella capitale, cioè Villaricca, essendo invariabilmente questo hotel l’incipit del suo racconto dell’esperienza di viaggio, presto gli venne affibbiato come soprannome, opportunamente storpiato secondo l’allegra abitudine napoletana di oriundizzare anche i nomi più insoliti e disparati. E fu da allora che mio Zio Gaetano divvenne per tutti, solo e semplicemente ‘O Sambassador e, nell’immaginario collettivo del piccolo centro a ridosso del golfo, la maggior parte dei compaesani lo ribattezzò in tal guisa fino a dimenticarne completamente il nome originario, di cui solo nella nostra famiglia rimase traccia, traccia in verità sempre più vaga tanto che mio fratello Carlo, da bambino, sentendo parlare d’ ‘O Sambassador e, più raramente, di Zio Gaetano, rimase a lungo convinto della diversa identità dei due soggetti.
Mio fratello Carlo quando, ormai cresciuto ebbe occasione di affrontare l’importante processo evolutivo della riunificazione onomastica familiare, rimase legato a quel caro zio soprattutto per via della musica, io invece per via degli scacchi… passione che quel mio singolare parente ebbe modo di trasmettermi indelebilmente soprattutto grazie alla sua originale vena creativa che si esprimeva meravigliosamente nel modo in cui mi raccontava storie fantastiche e, ora da adulto ne son certo, quanto mai inventate, tutte comunque legate a quel magico mondo delle sessantaquattro caselle bianche e nere.
Una di queste fantastiche storie prende le mosse, è proprio il caso di dirlo, da una fotografia, fotografia che ho ritrovato tra gli arnesi di liuteria di Zio Gaetano solo recentemente, e la cui storia è ai miei occhi, almeno emotivamente, più evocativa e suggestiva della fotografia stessa. Zio Gaetano in effetti quella fotografia non me l’ha mai mostrata veramente, fino a farmi convincermi che in realtà probabilmente neppure esisteva, ma forse proprio a questo mistero è legato il fascino della storia, impostata quasi a mo’ di indovinello… Incominciava così la sua filastrocca, l’eco della cui inconfondibile voce, dalla forte inflessione dialettale, alla Carlo Croccolo, con l’aggiunta di una marcatissima zeppola in bocca, a distanza di tanti anni ancora mi pare di sentire:
“Caro Roberto, ho una fotografia che ci terrei tanto a mostrarti. Sono cinque grandi campioni di scacchi, l’uno accanto all’altro alla cerimonia di apertura di un famoso torneo. Ma sappi che te la mostrerò soltanto se indovinerai l’ordine esatto in cui sono raffigurati, da sinistra a destra: ascoltami bene… Reshevsky, il campione americano, è più vicino a Smyslov di quanto non lo è Euwe a Reshevsky. Keres è invece in piedi tra Smyslov e Reshevsky, ma non necessariamente proprio accanto ai due. Euwe, l’olandese, è in piedi alla destra di Botvinnik, mentre Smyslov non è quello che sta accanto a Botvinnik…”
Zio Gaetano non c’è più, a mio padre son rimasti due suoi Bellarosa, mentre il mistero di quella singolare fotografia di scacchi è sopravvissuto negli anni fino a quando finalmente l’ho trovata ed ho scoperto che nei miei ragionamenti logici non m’ero sbagliato…

"Aux Ambassadeurs, gens chic", Toulouse Lautrec

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


Un Commento a L’Hôtel Aux Ambassadeurs

  1. avatar
    Bilguer74 11 Giugno 2010 at 14:45

    Dove finisce la memoria ed inizia il racconto, Martin? Dove termina Villaricca e comincia Parigi? Lo scrittore niente ci dice e rimescola le carte, che come sempre guardiamo incantati e sorpresi in questo racconto che sa di Belle Epoque. Sul gioco matematico però, come sempre mi arrendo, benedicendo chi ha inserito la calcolatrice nei cellulari per ricordarmi che due più due fa ancora quattro! Grande Martin, come sempre!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi