Non è mai troppo tardi

Scritto da:  | 9 Agosto 2010 | 4 Commenti | Categoria: Stranieri


Leggendo l’articolo di Marramaquís, viene rabbia a pensare che la FIDE non abbia riconosciuto nessun titolo a Sultan Khan, ne grande maestro ne maestro internazionale. Da quando sono stati introdotti i titoli onorari, simili errori non succedono più, ma siamo proprio sicuri?
Curiosando su internet, ho scoperto che è ancora registrato nel sito della FIDE un anziano signore germanico, classe 1921, che risponde al nome di Anatolji Bannik.
Suppongo che ben pochi di voi lo abbiano sentito nominare, ed ecco che io, da appassionato storico, lo ho rapidamente ricollegato al maestro ukraino che giocava negli anni 50/60.

Ebbene, dopo che vi avrò elencato le sue prodezze, non penserete anche voi che l’anziano signore tedesco meriti (già da tempo) un titolo (MI o forse meglio GM) ?

Anatoly Bannik nacque a Kiev nel 1921, e in gioventù fu amico e rivale di David Bronstein. Non essendo un enfant prodige, i suo primi  risultati arrivarono a metà anni quaranta, quando vinse il campionato dell’Ukraina del 1945 e 1946, il secondo davanti ad Aronin, giocatore di cui parleremo in futuro, e al 21enne  Geller.
Nel 1949 arrivò 4° nella semifinale del campionato sovietico, a mezzo punto dai tre qualificati.
Ma sono gli anni cinquanta quelli della sua consacrazione, a cominciare dal 1951, anno nel quale vince il campionato ukraino,  giunge 2°-3° con Petrosian alle spalle di Suetin nel torneo di Tbilisi e ottiene il miglior punteggio in 3ª scacchiera alle “Olimpiadi Sovietiche”, sconfiggendo anche Petrosian.

Nel 1953 finalmente giunge 3°-4° con Nezhmetdinov nella semifinale del campionato sovietico, ottenendo l’ammissione all’Olimpo.
E la prima finale del supercampionato è quella del 1954, con un 8/19 e spettacolare vittoria sul terzo classificato Korchnoi.

Bannik - Korcnoj, URSS ch. 1954, mossa al bianco

Nel 1955 rivince il campionato ukraino e giunge 2°-3° alla pari del sorprendente Borisenko e alle spalle di Tal, ma davanti a Korchnoi, Boleslavski e altri maestri nella semifinale del campionato sovietico.  Nell’ Olimpiade Sovietica ottiene un prestigioso terzo posto in prima scacchiera, imbattuto.
Nel 1956 conclude con 7,5/17 la finale del campionato sovietico, mentre nel 1957 realizza 9,5/21 e nel 1958 chiude con 7/18 (ma batte il vincitore Tal), sono punteggi molto buoni, se si considera che almeno la metà degli avversari sono tra i primi 10/15 al mondo (se non campioni del mondo), ma Anatolji vuole di più.

Nel 1960 giunge 2°-3° con Boleslavsky alle spalle di Spassky nella semifinale del campionato, mentre nel campionato del 1961 chiude con punti 6/19. Ma la riscossa parte dal 1961, quando vince brillantemente la semifinale davanti a Leonid Stein. Questa volta è ben determinato a non fallire la finale.
E il 1962 è il suo anno migliore, con la vittoria del torneo di Minsk davanti al terzetto di GM Kholmov, Zaitsev e Suetin, ma soprattutto la finale del campionato sovietico, dove finalmente riesce nella grande impresa di superare il 50%, giungendo 7°-8° con 10,5/19 e sconfiggendo Spassky e Stein negli scontri diretti.

Riesce ancora a qualificarsi per la finale del 1964, nella quale ottiene 7,5/19. Nello stesso anno vince il suo quinto campionato ukraino.

Purtroppo questi risultati non gli bastarono per poter uscire dalla Unione Sovietica e giocare qualche torneo internazionale, e a fine anni sessanta la sua carriera scacchistica si concluse. Dopo la caduta dell’URSS e l’apertura delle frontiere, ritroviamo Anatolji quasi ottantenne difendersi con buoni risultati nei tornei a squadre tedeschi di fine millennio.
Poi nuovamente più nulla. Adesso, a quasi novant’anni, il suo rating è di 2175, un po poco per un giocatore che per cinque volte ha vinto il campionato ukraino, per ben sette volte è giunto nei primi tre in una semifinale del campionato sovietico, e che di conseguenza ha disputato sette finali. Ma questo non giustifica la FIDE dall’essersi completamente dimenticata di lui.

Qui trovate 435 sue partite: http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=37240

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Non è mai troppo tardi

  1. avatar
    e4d6 9 Agosto 2010 at 10:21

    quante cose interessanti si scoprono……..

  2. avatar
    Jazztrain 9 Agosto 2010 at 11:04

    No, non giustifica affatto!
    🙁

  3. avatar
    Mauro 9 Agosto 2010 at 11:04

    La prima partita con Petrosian è notevole, anche se imprecisa da entrambe le parti. E’ divertente 17… Rc6, invitando il bianco all’infilata 18. Bb5?, cui sarebbe seguita la rovinosa 18….Nxf3! e non è possibile prendere il cavallo per via del matto in g4. Più tardi, Bannik si lascia sfuggire un modo spettacolare di concludere la partita con 28. Rg4! cui segue Rf4. Comunque, battere l’imbattibile Petrosian dev’essere stato emozionante.

  4. avatar
    cserica 9 Agosto 2010 at 11:33

    grazie Mauro per l’analisi,
    in effetti giocare a tavolino 28.Tg4 che lascia in presa il pedone f3 è notevole….
    abbiamo scoperto un giovane Petrosian molto aggressivo (17…Tc6!)

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