L’oasi della Poesia

Scritto da:  | 25 Febbraio 2013 | 16 Commenti | Categoria: Scacchi e letteratura

Oasi della poesia

Qui confluiranno, saranno benvenute e custodite “magna cum veneratione”, tutte le composizioni di Poeti e verseggiatori che trattano o si riferiscono al tema degli scacchi. Lo scopo di questa
sezione è quello di rintracciare, trovare, mettere in evidenza, portare alla ribalta insomma, la produzione poetica scacchistica presente e passata sia in Italiano che in lingua straniera originale o tradotta. Un genere di Poesia che raramente si trova nelle antologie o nelle monografie, poiché, a causa del tema che illustra, è ritenuta di scarso
interesse. Non è un impegno da poco; invitiamo pertanto tutti gli amanti degli Scacchi e della Poesia, verseggiatori o semplici cultori di Calliope, Erato, Euterpe, le Muse rispettivamente di Poesia epica, amorosa e lirica a collaborare. Chi poi volesse contribuire anche con proprie composizioni può farlo, fermo restando, che ognuno sarà responsabile in proprio dell’eventuale ludibrio che gli potrà derivare dall’aver presentato una “ciufeca”.

Tina

Ed ora il titolo. Perché mai: l’Oasi della Poesia? Ma è lapalissiano, oserei dire apodittico. Basta rifarsi al significato della parola stessa, alla sua etimologia, a tutto ciò che richiama nella mente quando la pronunciamo per capire. Se pensiamo a: deserto, sabbia infuocata, cammelli, miraggi, palmizi, subito pensiamo anche all’oasi, un luogo dove c’è acqua, ombra,  frescura, e l’agognato riposo! Cosa vogliamo di più? Un lucano? No! Poesia vogliamo, Poesia che canti gli Scacchi, che ce li faccia godere anche nella dimensione artistico-letteraria oltre a quella agonistica. Ma come fare per stabilire un nesso tra Scacchi e Poesia? Chi può fornirci una definizione così ardua? una formulazione che stabilisca in modo chiaro ed inconfutabile la stretta attinenza esistente tra queste due arti? (poiché tali sono entrambi, sebbene qualcuno consideri ancora gli scacchi solo un gioco)  In casi del genere, si dice, bisognerebbe rivolgersi a qualche Santo. Ebbene non un Santo abbiamo trovato (ché troppa grazia sarebbe) ma qualcuno che comunque con i santi aveva a che fare, perché si tratta di un ecclesiastico, vale a dire Don Pietro Carrera da Militello (CT) vissuto in un periodo (1573–1647) in cui gli scacchi andavano per la maggiore in Italia; oltre che sacerdote egli fu anche scrittore e insigne divulgatore del gioco. Nel 1617 pubblicò la sua opera più famosa, “Il gioco de gli scacchi diviso in otto libri”, in cui erano esposti vari argomenti, tra cui le origini del gioco, le aperture, i finali, i “partiti” ossia i problemi e gli scacchi alla cieca. Egli ci viene incontro con una enunciazione sul nesso che cercavamo assolutamente bella e convincente. La riportiamo nel brano che segue a riprova di quanto asserito: […“ la superiorità dell’ingegno, la cui vivezza, io credo, specialmente si conosca in due professioni: nella Poesia e nel gioco de gli scacchi, perché l’anima di essi è l’invenzione, la quale quanto più bella e acuta si scorge, tanto maggiormente fa più degno il Poeta e il giocatore; perciò la Poesia e il gioco de gli Scacchi molto fra loro si somigliano; se il corpo della Poesia sono i versi, o più tosto le parole, che partoriscono l’invenzione, gli Scacchi e la loro disposizione costituiranno il corpo del gioco, da’ quali nascono i tratti (le mosse). Il poetare e ‘l sapere del gioco, sono ugualmente dono della natura, le quali virtù non possono acquistarsi perfettamente co’ libri senza la naturale inclinazione.”]
E dopo un simile prologo sotto quale protezione mettersi per iniziare l’impresa cui ci apprestiamo, oltre a quella obbligatoria di Caissa, la patrona degli scacchi? Ma ovviamente chiamando in nostro soccorso un Poeta, anzi IL POETA per antonomasia, il quale non ha disdegnato citare gli Scacchi nel sua Commedia. Nel  Paradiso infatti, canto XXVIII, ai versi 91-93 si legge:

91   L’incendio suo seguiva ogni scintilla
92   ed eran tante, che ‘l numero loro
93   più che ‘l doppiar delli scacchi s’inmilla

Una traduzione urge, una spiegazione della terzina s’impone, non disgiunta da una collocazione spazio-temporale. Dopo essersi purgato, come si sa, attraversando Inferno e Purgatorio, Dante è finalmente degno di entrare in Paradiso; ora si trova precisamente nel nono cielo dove Beatrice gli spiega le relazioni tra Dio, i cori angelici e le sfere celesti. Quando Beatrice cessa di parlare, i nove cori angelici iniziano a pulsare, a sfavillare come una ferrigna colata incandescente che scoppietta e sprigiona scintille. Ogni scintilla è un angelo che segue il moto del proprio cerchio infuocato (91) e sono talmente tanti gli angeli-scintille che il loro numero (92) ascende ad una cifra di molte migliaia superiore a quella ottenuta raddoppiando una dopo l’altra tutte le caselle degli scacchi (93). Qui Dante allude alla famosa leggenda di Sissa il bramino, presunto inventore del gioco, al quale il Marajah aveva promesso come compenso, un chicco di riso (o di grano) da raddoppiarsi per ogni casella della scacchiera e il cui numero finale è assolutamente iperbolico, leggere adagio per credere:
esattamente 2 elevato alla 65-1 cioè 18.446.744.073.709.551.615  in lettere: 18 quintilioni 446 quadrilioni, 744 trilioni, 73 miliardi, 709 milioni, 551 mila 615 chicchi, una quantità, a detta di agronomi esperti, sufficiente a seminare l’intero pianeta per 76 anni consecutivi.

Con il viatico del divino Poeta ci apprestiamo a proseguire sicuri nel nostro cammino come già fece lui invocando Virgilio. Scendiamo dunque dall’Empireo per ritrovare la nostra condizione di comuni mortali, tanto comuni, oltreché mortali, da aver bisogno di un prologo, una prefazione che spieghi e definisca in modo chiaro e succinto il contesto di cui vogliamo parlare e trattare, necessitiamo cioè di una:

Definizione della Poesia

Definire la Poesia in modo chiaro e possibilmente succinto non è né facile né breve. Una discussione sull’Arte in genere, coinvolge poi sempre l’etica, l’estetica, la filosofia insomma, cosicché se non si è ben ferrati si possono rimediare solo pessime figure. Azzarderei che in generale: l’Arte è ispirazione, ovvero l’azzeccata sintonizzazione del proprio sensibilità sulle frequenze dell’emozione, della percezione, dell’intuizione. Una definizione sommamente soggettiva ne convengo che potrei però perfezionare come segue: la Poesia come qualsiasi altra manifestazione artistica, è una espressione profonda e misteriosa dell’animo umano, che non tutti riescono a sviluppare, a far emergere, a portare alla luce;  essa nasce nei suoi recessi più profondi, è autonoma nello scaturire come un pensiero che si forma nella mente; e nella stessa misura in cui alla base della formulazione del pensiero c’è l’intelligenza , alla base dell’ispirazione artistica c’è tutto il pathos del suo autore, ossia la sua sensibilità, la sua tensione  spirituale , la sua carica emotiva. In aggiunta penso che : la Poesia è un atteggiamento, un modo di confrontarsi, una elaborazione personale  di  tutto ciò che ci circonda (il reale), si pensa (l’astratto), si sogna (l’onirico).

Ciò detto, ribadisco che certe definizioni è bene le diano solo i veri Artisti, i Poeti affermati, quelli con la P maiuscola intendo, i cosiddetti Poeti laureati, tali erano perlomeno coloro che nei secoli andati venivano incoronati con un serto di alloro in Campidoglio, oppure i laureati dei giorni nostri ossia quelli ai quali, dal 1901, viene conferito il premio Nobel. A questo proposito mi sovvengono i versi del primo Montale quando egli, non ancora laureato  (il Nobel lo ricevette infatti solo nel 1975), così recitava nella sua poesia  “I limoni “

“ Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto tra le piante
dai nomi poco usati: bossi, ligustri, acànti
io per me amo le strade che riescono agli erbosi
fossi, dove in pozzanghere mezzo seccate
agguantano i ragazzi qualche anguilla;
le viuzze che seguono i ciglioni
discendono tra i ciuffi delle canne
mettono negli orti tra gli alberi dei limoni “

Limoni

Ecco, io mi conformo a questo Montale per quanto riguarda il sentire poetico e cioè un sentire semplice, spontaneo, chiaro, dosato. Dice Donatella Bisutti nel suo bellissimo libro “La Poesia salva la vita” edito qualche anno fa, per i tipi di Mondadori, che la Poesia : “è  come un paio di occhiali che ci infiliamo per vedere meglio o per vedere quello che di solito non vediamo, in altre parole la Poesia ci insegna a vedere il mondo con occhi diversi”.
La Poesia sta all’anima come il cibo sta al corpo.  E se è vero come è vero che l’uomo è un impasto di carne e afflato divino, allora esattamente come il corpo anche l’anima, lo spirito, deve essere sostentato e nutrito. E di cosa si nutre l’anima se non di Arte? e che cos’è l’Arte se non Poesia, Prosa, Pittura, Scultura, Musica, Teatro, Danza ecc?
Ricapitolando la Poesia non è solo ispirazione, sensibilità, desiderio di esprimersi ma molto, molto di più, la Poesia è:

Poesia è:

disse il Poeta: devo cantarti,
sei la mia vita, la mia vocazione
rispose la Musa: voglio ispirarti,
sei la mia voce, la mia consolazione

poesia  è una luce adamantina
è una fonte cristallina
è il fluire di un ruscello
è un simpatico monello
è il volo di un gabbiano
è una mano nella mano

poesia  è un pianto che volge al riso
è una lacrima sul tuo viso
è San Martino che taglia il manto
è l’onesto che non mena vanto
è un uomo che mai s’è arreso
è un canto libero, disteso

poesia  è un fiore chiamato rosa
è una cerbiatta vanitosa
è una notte limpida, stellata
è una fiaba sàpida, incantata
è una musica per concerto
è un miraggio nel deserto

poesia  è un mare tumultuoso
è un albero frondoso
è un trillo d’usignolo
è un bimbo che piange solo
è una carezza della mamma
è una pira che s’infiamma

poesia  è un lavacro che deterge
è un delfino che s’immerge
è un atto di premura
è la fede che rassicura
è realtà tinta di sogno
è soccorso nel bisogno

poesia  è l’aurora che il giorno svela
è l’occàso che la notte cela
è la lotta per la giustizia
è libertà dalla sevizia
è ponderare, filosofare
è sapere al mondo stare

poesia è un bacio, poesia è l’amore
poesia è impeto,  poesia è furore
poesia è soffrire, poesia è perdono
poesia è preghiera, poesia è un dono
poesia è il vento, poesia è il mare
poesia è agire, poesia è pensare

la poesia avvince, la poesia unisce
la poesia rimedia, la poesia supplisce
la poesia onora,  la poesia stima
la poesia eleva, la poesia sublima
la poesia ristora,  la poesia disseta
la poesia rincuora,  la poesia acquieta

la poesia è il pozzo dell’umano scibile
la poesia è l’universo tutto inesauribile

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avatar Scritto da: Nazario Menato (Qui gli altri suoi articoli)


16 Commenti a L’oasi della Poesia

  1. avatar
    Martin Eden 25 Febbraio 2013 at 00:04

    Un nuovo enorme ringraziamento a Nazario e a tutti gli amici di Treviglio per questo straordinario contributo…

  2. avatar
    Marramaquis 25 Febbraio 2013 at 07:51

    Fantastico. Non ci sono più parole. Grazie a Nazario e a Martin. SoloScacchi non sarà un blog di poesia, ma ormai è davvero “una poesia di blog”!

    • avatar
      Caronte 26 Febbraio 2013 at 03:46

      Verissimo, straordinario… riflettevo anche sull’aggettivo adoperato da Martin: staordinario. Deriva da extra e ordinario, giusto? Proprio vero: bravissimi, continuate sempre così, “una poesia di blog” 😛

  3. avatar
    Mongo 25 Febbraio 2013 at 13:58

    Tutto il resto è ‘Cocci e cicche’!!! 😉
    Dante (ah conoscerlo!) e gli scacchi… Che colpaccio!! 😎

  4. avatar
    alfredo 26 Febbraio 2013 at 15:24

    poesia è anche :

    l’amica di una vita , che mi manca tantissimo
    Alda scrisse queste poesie a 17 anni ( tanto che Quasimodo la inseri’ già in una antologia dei poeti della prima metà del 900
    poi i capolavori dei primi anni 50 , la malattia , la ” rinascita”
    Le poesie sono state registrate durante un concerto di Roberto Vecchioni che ad Alda ha dedicato una canzone molto bella .
    Ovviamente molte attrici anche di altissimo livello hanno letto Alda ma nessuna come lei sapeva render il senso di cio’ che scriveva
    Grazie a Nazario ( che purtroppo non conosco )
    Alda è stata forse la piu’ grande poetessa del mondo .un fenomeno unico, inspiegabile . Ma fu conosciuta ( anche troppo, purtroppo, solo dopo le sue apparizioni al Maurizio Costanzo Show .
    Li’ divenne ” personaggio” ma la poettssa sublime un po’ si perse anche se ci regalo’ ancora capolavori assoluti .
    “portava” dentro di sè la poesia come Mozart la musica . Majorana la fisica , Fischer gli scacchi
    avrebbe meritato il Nobel a cui fu piu’ volte candidata ( premio che è andato tranne alcune ecceioni come Saramago e Pamuk ad autori che non lasceranno traccia alcuna)
    Ma Alda avrebe meritato un Nobel a cui nessuno ha pensato .
    il piu’ importante
    il premio Nobel alla vita .
    ” Piu’ bella della mia poesia fu la vita mia”

    • avatar
      fds 27 Febbraio 2013 at 09:01

      > avrebbe meritato il Nobel a cui fu piu’ volte candidata

      Quello per la letteratura ha lo stesso “difetto” di attribuzione di quello per la pace: assoluta mancanza di parametri oggettivi per la scelta, diversamente da quelli scientifici. E anche lì a volte si resta perplessi per le scelte e soprattutto per le non scelte.

      • avatar
        alfredo 27 Febbraio 2013 at 16:58

        beh caro fds anche nell’attribuzione dei nobel scientifici non ci si basa a volte su parametri oggettivi . in medicina sono stati premiati piu’ volte scienziati le cui ricerche non hanno portato nulla da un punto di vista applcativo . la stessa cosa per la fisica . nessuno sa ancora spiegare il non conferimento del Nobel a Nicola Cabibbo . Quello per la letteratura è in effetti il NObel che a volte viene assegnato a scrittori o poeti sembra piu’ per ” stupire” che altro . Ripeto , negli ultimi anni gli unici Nobel secondo me giustificati sono stati quelli a Saramago e a Pamuk . Alda Merini fu piu’ volte candidata , anche se per lei la cosa non rivestiva importanza alcuna . ovviamente io sono di parte ma il mio parere è condiviso da molti . alda è stata una delle piu’ grandi poetesse del mondo . mi dispiace che negli ultimi anni di vita il personaggio abbia prevalso sull’artista ( per molti motivi , soprattutto economici) e mi dispiace che venga spesso citata ( su facebook ad esempio) da gente che non ha mai letto una sua grande raccolta di poesie ( in questo momento mi viene in mente ” vuoto d’amore” )
        Quello per la pace non ha significato alcuno . Cosa ha fatto Barak Obama per meritarsi quasi appena eletto il Nobel per la pace ?
        comunque questo articolo di ottima fattura in fondo per me costituiva un invito alla letura della poesia di una grandissima che vive sempre dentro di me e che mi manca tantissimo .

        • avatar
          Ramon 28 Febbraio 2013 at 07:46

          Mi pare che l’assegnazione del Nobel abbia da sempre assunto connotati marcatamente politici. Pensiamo per esempio al 1973: cosa succede? Colpo di stato in Cile, golpe di Pinochet, assassinio di Salvador Allende ed il Nobel per la pace a chi lo danno?!? Al pacifista Kissinger, giusto?
          Ma torniamo alla letteratura… non appare strano e sospetto che tra i grandi della letteratura russa e sovietica vengano premiati nomi come Pasternak e Solženicyn mentre figure di indubbio riferimento assoluto, per limitarci appunto alla poesia -ambito di questo stupendo morceau di Nazario- quali Anna Achmatova, Marina Cvetaeva, Vladimir Majakovskij o Sergej Esenin non siano tra i vincitori?!?

          • avatar
            alfredo 28 Febbraio 2013 at 12:03

            soprattutto il nobel a Kissinger fu una vergogna . Bisognerebbe leggere bene la storia Usa degli anni del dopo guerra fino al watergate . Nixon avrebbe voluto usare anche l’atomica in vietnam , la posizione di Kissinger era solo un po’ piu’ morbida . da intercettazioni scoperte dopo a questa prspettiva Kissinger rispose solo al momento solo un po’ esagerata .la guerra del Vietnam non fini’ per Kissinger ma per un movimento di opinione nato dal coraggio di alcuni membri dello staff di Nixon che inorriditi dai suoi piani fecero uscire le conclusione della commissione mac Namara ( un criminale) che furono pubblicate sui giornali . I componenti traditori del suo staff ( Esserl e Russo. mi pare fossero i loro cognomi .) furono arrestati) ma , per quanto trionfalmente rieletto nel 72 la falla si era aperta e il declino politico di Nixon ulmino con l’impeachment del 74 . Kissinger era solo un po’ piu’ moderato ma del tutto corresspansibile dei crimini USA in Vietnam con Nixon e i presidenti che precdettero Nixon . Kennedy compreso .

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              alfredo 1 Marzo 2013 at 14:24

              Per amore della precisione e per non essere giustamente rimbrottato da qualche amico: Nixon SI DIMISE prima che fosse messo sotto impeachment per lo scandalo Watergate.
              Penso che il giudizio della storia sui presidenti che si succedettero dalla guerra in Corea in poi (da Eisenowher a Nixon) sarà assolutamente impietoso. Furono dei criminali che commisero atrocità e che mentirono sistematicamente al popolo americano. E Kissinger era un corresponsabile (anzi è…;).

              • avatar
                Mongo 1 Marzo 2013 at 14:31

                … Anche su quelli dopo Nixon, soprattutto i repubblicani, il giudizio non può che essere impietoso. 😎

                • avatar
                  alfredo 1 Marzo 2013 at 15:26

                  Si, penso che nessun presidente americano si possa salvare. I peggiori sicuramente i due Bush, mentre penso che la storia sarà più benevola nel suo giudizio solo con Bill Clinton.

  5. avatar
    Zenone 26 Febbraio 2013 at 16:44

    C’è qualcosa nel nostro blog anche qui. Grazie.

  6. avatar
    Mongo 1 Marzo 2013 at 14:17

    Per Alfredo/Fuser e per tutti gli interessati: è appena stato pubblicato il libro ‘Fuori da quelle mura – Poesie e prose inedite di Alda Merini’ a cura di Pino Bertelli – Massari Editore (www.massarieditore.it)

  7. avatar
    alfredo 1 Marzo 2013 at 14:19

    Grazie della segnalazione…. Ho materiale di Alda che non mi basterebbe una vita. Comunque prenderò appena posso questo libro che mi sembra edito dalla casa editrice della biografia di Doné-Paro. O no?

    • avatar
      Mongo 1 Marzo 2013 at 14:29

      Si, la stessa casa editrice! 😉

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