E’ con vero piacere che aderisco all’invito di Martin Eden di scrivere qualcosa per Solo Scacchi e prenderò spunto dal più grande torneo mai disputato in Italia che ho ricordato in un libro scritto per Ediscere nel 2006. Il libro è figlio della curiosità e del piacere che provai nel raccogliere e gustare notizie, aneddoti, curiosità e partite. Pensai potesse valere la pena condividere tutto quel materiale con qualche altro appassionato per restituire al torneo di Sanremo la collocazione storica che gli compete che deve essere un vanto per la storia scacchistica del nostro paese.
Quando si entra in casa di qualcuno è buona norma presentarsi, di conseguenza neppure io mi sottrarrò a questa piacevole incombenza. Scacchisticamente mi sono affacciato al gioco all’epoca del mitico Fischer. Sono Candidato Maestro a tavolino ma oramai gioco sporadicamente. Da diversi anni mi sono dedicato al gioco per corrispondenza raggiungendo il titolo di Maestro ed un discreto ELO di 2390. Ho vinto un Campionato Italiano a Squadre per Corrispondenza nel 1982 e recentemente ho vinto il torneo sulla mia scacchiera nell’11° Campionato Italiano a Squadre di serie A. Ho 56 anni, sono laureato in Medicina e specialista in Endocrinologia, sono coniugato e padre di due gemelli di 12 anni che al momento non ho ancora contagiato (purtroppo o per fortuna!) con il virus degli scacchi.
Parlando di “scimmia” non posso non fare un inciso -mi perdonerete- ricordando le notti universitarie a Firenze quando col Candidato Maestro Alessandro Parenti si ritornava a casa ad ore improponibili commentando ancora il risultato dell’ultima “lampo”, finchè non ci si accorse che viaggiando lungo i controviali della cintura fiorentina ci si stava fermando al verde dei semafori e si ripartiva col rosso ; oppure quando per non perdersi neppure una mossa della blitz del momento, sempre a tarda ora, ci si ritrovò a fare il caffè caricando con la miscela la macchinetta da 3, con l’acqua quella da 5 e mettendo sul fuoco quella da 1 (ovviamente non posso più garantire sull’ordine rispettivo). In considerazione di quanto sopra non mi sento di biasimare i miei due “pischelli”.
Mi piacerebbe leggere più spesso sulle riviste scacchistiche qualche nota storica che ci ricordi qualche eroe nostrano del passato e le sue imprese o qualche tappa significativa della nostra storia scacchistica senza dover aspettare il cinquantennale della sua scomparsa o la ricorrenza del caso.
Ad esempio sono da anni in attesa che qualcuno (e chi meglio di Rosino potrebbe farci questo regalo?), ci faccia sognare ripercorrendo le gesta dei famosi Tornei di Venezia di cui poco ricordano ai giorni nostri le nuove leve, ma al quale parteciparono gente come Naidorf, Euwe, Tartakower, Szabo, Gligoric, Smyslov, Kotov.
Il nome di Sanremo è indissolubilmente legato a quello di Alekhine ed al periodo più fulgido della carriera di questo immenso campione. Se è vero che la sua arte raggiunse lo zenit con i tornei di Sanremo 1930 e Bled 1931 con distacchi abissali sui suoi rivali (3 punti ½ a Sanremo e 5 a Bled), fu però nella mondana cittadina ligure che mostrò una classe di livello nettamente superiore, senza mai essere messo minimamente in difficoltà ed “asfaltando” letteralmente i suoi avversari come un inarrestabile rullo compressore.
In effetti a Bled il campione del mondo in alcune partite si trovò in difficoltà ed avrebbe dovuto perdere (1 punto nella Alekhine-Bogoljubov e mezzo nella Bogoljubov-Alekhine, sconfitta nella Asztalos-Alekhine e nella Alekhine-Kashdan), forse proprio perché giocò con sufficienza , forte della convinzione, acquisita anche a Sanremo, che comunque “sarebbe riuscito ad inventare qualcosa”. A proposito della partita con Aztzalos ,nell’articolo introduttivo dell’omonimo Libro del Torneo su Bled 1931, Salo Flohr ricorda che Alekhine faceva fatica a trattenere le proprie emozioni sia nel caso fosse sul punto di imbastire una delle sue fulminanti combinazioni, girando impaziente come un aquila attorno alla scacchiera dell’avversario mentre questi pensava, sia quando si trovava in cattiva posizione, così come quando scorgeva un seguito vincente per l’avversario.
Non appena Astzalos giocò 24 axb3?? Alekhine non riuscì a trattenersi dal fargli notare che avrebbe potuto tranquillamente catturare con scacco la Torre in h8 indifesa ed alla replica del giovane maestro iugoslavo “Questo lo so ma temevo 24…Re7” , il campione del mondo spiegò “Quella paura era infondata! Sarebbe seguito Td7+!!”. “Sì, questa non l’ho vista” ammise educatamente Asztalos. Questo episodio ricorda quello simile occorso a Kemeri 1937 contro Mikenas, il forte campione lettone che “SoloScacchi” ha già avuto modo di riscoprire in uno splendido articolo in due parti sui maestri dimenticati (I parte e II parte). In quella partita Alekhine, che aveva il Bianco, era nuovamente spacciato ma il suo avversario non giocò la mossa più forte.
Subito dopo la mossa debole dell’avversario, direttamente alla scacchiera, il campione del mondo non seppe trattenersi dall’esclamare” Avrebbe dovuto giocare Tc2, ed io avrei abbandonato!”. Mikenas diede una rapida occhiata e rispose “Ha ragione Dottore, ma non importa, io posso vincere questa partita un’altra volta!”…e così accadde.
Sanremo era all’epoca del torneo anch’essa all’apice della propria notorietà alla stregua di altre ben note stazioni climatiche europee o delle vicine cittadine francesi come Nizza, Cannes e Montecarlo. Molte teste coronate e nobili dell’aristocrazia inglese e russa erano soliti svernare a Sanremo così come letterati e personaggi di cultura grazie al clima mite ed al Casinò (all’epoca le case da gioco si chiamavano Kursaal), vero e proprio cuore pulsante della cittadina. Prima ancora del Festival della Canzone italiana (iniziato nel 1951), che ai giorni nostri ci allieta o ammorba a seconda delle opinioni, frequentavano Sanremo Paul Valery, i fratelli De Filippo, Petrolini, Peggi Guggenheim, Winston Churchill, la Callas e Di Stefano, re Faruk d’Egitto, Vittorio De Sica, la regina Giuliana d’Olanda e tanti altri tra nobili e personaggi famosi. Sanremo era sede di grandi manifestazioni culturali come le “Prime” di Mascagni, la direzione di Pirandello del Teatro Stabile o i “Lunedì letterari” che continuano tuttora il Martedi. Al torneo presero parte campioni leggendari e mai l’Italia aveva visto prima di allora un torneo così forte sul proprio territorio. Ancora oggi, fatico a credere che mai nessun autore nostrano, in precedenza, avesse sentito la necessità o provato la curiosità di saperne di più su quel favoloso torneo. Soltanto due autori stranieri, A. Kramer nel 1931 e Lachaga nel 1969, avevano reso il dovuto onore ad un evento tanto importante stilando il “Libro del Torneo” .
A riprova dell’importanza di tale evento, lo stesso Tartakower, dopo il torneo, aveva aggiornato la teoria delle aperture alla luce delle novità viste a Sanremo come si legge in un lungo e prezioso articolo apparso a puntate su l’Italia Scacchistica nei mesi successivi.
L’Ente Autonomo per la Stazione Climatica di Sanremo raccolse circa 2000 ritagli di giornale di testate italiane e straniere che in quei giorni pubblicarono articoli e rendiconti sul torneo. L’ufficio telegrafico calcolò che gli inviati speciali spesero la ragguardevole cifra per quei tempi, di lire 100.000. L’EIAR per radiodiffusione trasmetteva giornalmente i risultati delle partite e la cronaca delle vicende giungeva anche oltreoceano in Argentina ed a New York grazie a Kmoch e Grau che fungevano anche da corrispondenti. Anche i premi non erano trascurabili in quel periodo di crisi economica se rapportiamo le 10000 lire del primo premio al potere d’acquisto dell’epoca allorquando un’automobile FIAT Torpedo costava 15.000 lire ed un abito in saldo 39 Lire.
Oltre ai più forti giocatori del panorama internazionale,per rendere agonisticamente più interessante il torneo l’organizzazione invitò il più forte giocatore di ogni nazione come ad esempio per Yates, Araiza, Grau e Ahues che erano i detentori del titolo nazionale. Furono invitati anche Euwe, che declinò l’invito probabilmente per i suoi impegni lavorativi e Canal che non dette la propria disponibilità. Lasker non aveva ancora preso la decisione di ritornare in attività mentre la partecipazione di Capablanca non fu nemmeno presa in considerazione per via del veto che Alekhine imponeva agli organizzatori. In effetti il campione del mondo non escludeva a priori la propria partecipazione al torneo assieme a campione cubano, semplicemente …richiedeva un ingaggio raddoppiato! Passare da 20000 lire a 40000, in particolare in quegli anni di crisi, non era proponibile.
Imperdibili le partite di Alekhine contro Nimzovitsch, la Bogoljubow-Monticelli o la vittoria di Romi contro Speelmann, ma anche altre partite sono estremamente interessanti come ad esempio la combattutissima partita tra i due italiani, entrambi desiderosi di ben figurare e farsi paladini dell’Italia contro i campioni stranieri. Sulle antologie di combinazioni troviamo la posizione della partita Bogoljubov-Kmoch ed altrettanto bella è la soluzione tattica del giocatore inglese nella Vidmar-Yates, mentre consiglio per la sua spettacolarità la Rubinstein-Speelmann. Per me è stato particolarmente istruttivo seguire Alekhine durante tutte le partite di un torneo per scoprire la sua precisione, la rarità degli errori e la straordinaria volontà di vincere sostenute da una fantastica capacità di concentrazione.
Alekhine nei giardini del Casinò insieme ad Alberto Stuparich
Immergersi nell’atmosfera di quegli anni è stato ancora più emozionante perché quei campioni giocavano a scacchi solo con la propria testa senza quell’attenzione eccessiva, come ai giorni nostri, alla perdita dei 5 punti ELO o all’uso esasperato dei processori. Mi rendo perfettamente conto che i tempi sono cambiati e che un ELO elevato garantisce l’invito ai tornei più prestigiosi permettendo ai professionisti maggiori ricavi e maggiori possibilità di progredire ulteriormente e che il computer è imprescindibile per non restare indietro nella preparazione, ma credo di poter affermare che un appassionato preferirà assistere alle partite di un torneo come quello di Sanremo, dove solo 37 partite su 120 terminarono patte (il 30%)e dove si trovano dei turni (il 14°) dove nessuna partita terminò con la divisione del punto o ancora dove può capitare un turno (il 13°) con 7 vittorie del Nero su otto partite. All’epoca in cui scrivo si è da poco concluso un quadrangolare in cui nei primi 3 turni si sono viste solo patte e soltanto grazie al nostro Fabiano Caruana il torneo si è potuto animare! (a proposito… congratulazioni a Fabiano!! La sua è una grandissima impresa nobilitata da una prestigiosa vittoria sul campione del mondo) .
Mi piace pensare che i nostri campioni riuscissero ancora a divertirsi giocando a scacchi e ad emozionarsi per una bella combinazione , magari non del tutto chiara ma spettacolare ,ad effetto e per la quale valeva la pena prendere qualche rischio.
Immagino di poterli vedere all’opera di persona capitando a Vienna al Cafè Zentral o visitando il circolo scacchistico di questa o quella capitale (credo che ormai sia ben difficile incontrare al circolo qualcuno dei primi 20-30 giocatori delle liste mondiali ).Le loro bizzarrie, le particolarità caratteriali ed anche gli eccessi me li fanno sentire più vicini ed umani. Riconosco in Alekhine la mia stessa rabbia dopo aver perso stupidamente una partita quando il campione del mondo sfascia il mobilio della sua camera d’albergo o afferra il Re e lo scaglia con rabbia dall’altra parte della sala di gioco. Mi fa sorridere quel pacioccone di Bogoljubov con le sue sbruffonate quando risponde con “Birra!” ad ogni cosa gli dica il cameriere non conoscendo la lingua (come a Bled 1931 ) o quando dice” Con voi posso perdere per caso, con lui no” riferendosi a Botvinnik (come a Nottingham 1936) o quando diceva ”Ci sono soltanto due veri campioni di scacchi… l’altro è Alekhine”. Molti di noi si potrebbero riconoscere nell’orgogliosa dignità di Tartakower, sempre senza soldi a causa del demone del gioco, che strappò sulla faccia del direttore di gara un assegno per avergli fatto vincere compiacentemente un torneo blitz per aiutarlo. Chi di noi non ha un amico, o conoscente (magari scacchista), eccentrico come Nimzowitsch capace di far perdere la pazienza ad un santo tanto da essere sfidato due volte a duello ( una da quel gentleman pacifico di Maroczy ). Mi piace anche leggere che i campioni di quel tempo non erano insensibili al fascino del gentil sesso, tanto che Capablanca in un torneo fu preso dal panico sapendo dell’arrivo inaspettato della consorte mentre stava facendo il cascamorto con una bella signora o che Alekhine, nel periodo in cui era dedito al bere, era solito insidiare le mogli dei suoi amici che finirono per non invitarlo più a casa loro. Riuscirei a sentire più vicini i campioni di oggi se ogni tanto la stampa specializzata ci raccontasse di qualche loro debolezza invece di farceli apparire freddi ed ingessati, preoccupati soltanto di trovare il miglioramento che patta alla 26° mossa in una sotto-sottovariante della Grunfeld. Ripeto, la mia non vuole essere la solita filippica “antimodernismo” (grazie al cielo anche nell’epoca del computer abbiamo avuto Kasparow, Ivanchuk e tanti altri), ma una motivazione alla mia personalissima passione per i campioni del passato e le loro gesta, che spero faccia sempre più proseliti… e so che qui a SoloScacchi troverò un terreno fertile!
Ahues impegnato a Sanremo contro Hans Kmoch
A questo punto, per concludere l’articolo, è di prammatica una partita commentata e la scelta dovrebbe chiaramente cadere sull’arcinota e splendida vittoria di Monticelli su Bogoljubow che fece il giro delle riviste specializzate dell’epoca, oppure sulla non meno importante e bella vittoria con sacrificio di Romi su Speelmann, ma sono sicuro che i lettori, in quanto buongustai e appassionati di storia, conoscano bene le suddette partite. Mi orienterei quindi sulla partita che vinse a pari merito con quella di Monticelli, il premio per la miglior partita del torneo e questo ci permetterà di conoscere un po’ meglio un altro di quei campioni del secolo scorso che raramente sono presi in considerazione e conosciuti ai giorni nostri.
Bogoljubov vs. Ahues, 0-1
Gambetto di Donna, Variante di Cambio
1. Cf3 Cf6 2. c4 e6 3. Cc3 d5 4. d4 Cbd7 5. Ag5 c6 6. cxd5 Per sfuggire alla variante di Cambridge Springs il Bianco concede al Nero uno sviluppo magnifico. Rosselli Del Turco 6… exd5 7. e3 Ae7 8. Ad3 Più preciso è 8. Dc2 dopodichè il Nero non può alleggerire il suo gioco con la mossa seguente. A. Becker 8… Ce4! Con questo il Nero prende l’iniziativa e la mantiene sino alla fine con la pressione continua esercitata dalla casa e4. Rosselli del Turco. 9. Axe7 Dxe7 ( La variante è perfettamente giocabile tanto che esiste anche una partita Kramnik-Kasparov 1/2 del 1998.E.C.) 10. Dc2 Era meglio 12. Axe4 ( prima di f5 del Nero ) dxe4 13. Cd2 per poi giocare il più presto possibile f3.A.Becker 10… f5 11. O-O O-O 12. Tae1 Tf6! Assicura la forte posizione del Cavallo contro il suo allontanamento : 13. Cd2 Th6 14. f3 Dh4.Prof. A. Becker. Commenta Rosselli Del Turco su L’Italia Scacchistica: “Magnifica valutazione delle possibilità di attacco”. 13. g3 Nell’impostare una posizione difensiva , Bogoljubow non ha una mano felice. Doveva erigere un muro con 13. Cd2 Th6 14. f4! seguita da Cf3-e5. A.Becker.( Probabilmente Ahues non sarebbe rimasto a guardare le belle manovre del Bianco ed avrebbe giocato 14…Cxd2 seguita da Cf6. E.C. ) 13… g5! Ancora una mossa brillante. Accettare il sacrificio di pedone con 14.Axe4 fxe4 15. Cxg5 sarebbe disastroso per il forte attacco del Nero. Rosselli del Turco. Il Prof. A.Becker sul testo argentino completa : “Un sacrificio di pedone corretto. Accettarlo con 14. Axe4 fxe4 15. Cxg5 metterebbe in grande pericolo il Cg5; potrebbe seguire 15…Tg6! 16. f4 ( oppure 16. Ch3 Ce5! ) Cf6 ( minaccia h6 )17. Rg2 Dd7. ( Qui in realtà potrebbe seguire 18. Ce6! ed il Cavallo si salva, ma ordine delle mosse a parte , l’idea e la posizione sono buone e il Nero si troverebbe effettivamente in vantaggio con 17…Ag4 o con la preparatoria 15…Cb6. E.C.) 14. Rg2 Th6 15. Cg1 Merita attenzione la proposta di J.H. Blakes 15. h4 ( se ora 15… gxh4 16. Th1 ). A.Becker 15… Df7! In preparazione del piano seguente, che si basa sopratutto sulla possibilità di mantenere il Cavallo sulla casa e4. Rosselli del Turco. 16. f3 Dh5 17. h3 Cdf6! Neppure ora il Bianco può catturare il Cavallo, poichè dopo 18. fxe4 fxe4 19. Ae2 Axh3+ l’attacco è irresistibile . Rosselli del Turco. 18. Cce2 f4! 19. g4
La posizione è ora matura per dare battaglia. Segue un mediogioco di notevole complessità. Chalupetzky-Toth,dal testo tedesco. 19… Cxg4! Il Bianco deve accettare questo nuovo sacrificio di figura e permettere così lo smantellamento del proprio arrocco. Prof. A.Becker. Tutta questa fase è stupenda; il sacrificio deve accettarsi a causa della minaccia 20…Cxe3. Rosselli del Turco. 20. fxg4 Axg4 21. Cxf4 Forzata ,per procurare al Re delle case di fuga. Se 21. Axe4 Axh3+ 22. Rf2 Dh4+ 23. Rf3 Ag4+ , oppure 22. Cxh3 Dxh3 23. Rf2 fxe3+ ambedue con matto. Prof. A. Becker 21… gxf4 22. Axe4 Axh3 23. Cxh3 Dxh3 24. Rf2 Dg3 ( Qui vinceva ugualmente , e forse più rapidamente : 24…Dh2+ 25. Ag2 f3 26. Rxf3 Dh5 + ecc, E.C.) 25. Re2 Th2 26. Rd1 Txc2 27. Axc2 Rh8 28. Th1 Leggermente migliore era 28. Txf4, ma il Bianco era anche a corto di tempo .Rosselli del Turco. 28… Te8! Il Nero ha guadagnato la Donna ma per vincere deve giocare ancora con molta precisione. Prof.A.Becker 29. Axh7 Rg7! ( Più corretta 29…Df3+ e solo successivamente 30…Rg7.E.C.) 30. Ac2 Dopo il recupero della Donna il Bianco perderebbe il finale: 30. Teg1 Dxg1 31. Txg1 Rxh7 32. exf4 Te4 . Prof.A.Becker 30… Rf6 31. Th6 Re7 32. exf4 Rd8 33. Td6 Rc7 34. Txc6 bxc6 35. Txe8 Dxf4 Il contrattacco di Bogoljubow è stato bloccato ma il compito non è ancora semplice. Prof.A.Becker 36. Te1 Dxd4 37. Rc1 c5 38. Td1 De5 39. Rb1 Rc6 40. Ab3 c4 41. Tc1 Rb5 42. Axc4! L’ultimo disperato tentativo di impattare. Rosselli del Turco. 42… dxc4 Senza il pedone c4 la patta sarebbe palese. Prof.A.Becker 43. a3 De4 ( Il finale e la realizzazione del vantaggio sono comunque interessanti E.C.) 44. Ra2 a5 45. Tc3 a4 46. Th3 Rc5 47. Th5 Rd4 48. Th3 Dd3!
Ulteriore garanzia di vittoria : se 49. Txd3+ allora cxd3 50. Rb1 Re3 ecc. Prof.A.Becker 49. Th4 Re3 50. Th2 Rf4 51. Tf2 Rg3 52. Tf8 Db3 Ed ora la spinta in c3 decide subito! COMMENTI DEL PROF.A.BECKER ( dal libro del torneo argentino e del Direttore del Torneo ROSSELLI DEL TURCO ) 0-1
Per SoloScacchi segue una parte statistica che per ragioni di spazio non ha potuto trovare posto sul libro ma che a mio avviso fotografa e puntualizza ancor meglio l’andamento del torneo come ad esempio la Tabella Progressiva con il rendimento a fasi alterne di molti campioni che crollarono nel finale come Rubinstein o Romi e Monticelli, probabilmente a corto di energie nervose )
Alcuni numeri del torneo:
- PARTITE VINTE DAL BIANCO: 45
- VINTE DAL NERO: 38
- PATTE: 37
La prima mossa del bianco è stata:
- 1. e4 29 volte
- 1. d4 82 volte
- 1. Cf3 7 volte
- 1. c4 2 volte
Altre curiosità:
- Dopo 1. e4 soltanto 2 Difese Siciliane, mentre la fanno ancora da padrone la Difesa Spagnola ( 9 partite ) e la Difesa Francese ( 12 partite ).
- Ormai in disuso gli altri giochi aperti ( 5 partite ).
- Strapotere delle Aperture del pedone di Donna.
- Spielmann e Bogoljubow furono i soli a strappare la patta ad Alekhine
- ROMI nelle sue partite con il Bianco adottò costantemente il “suo” sistema caratterizzato dalle mosse 1. d4 2. Af4
- LA PARTITA PIU’ LUNGA Araiza – Vidmar ½ 96 mosse
- LA VITTORIA PIU’ BREVE Ahues – Monticelli 1-0 19 mosse
- LA VITTORIA PIU’ LUNGA Colle – Rubinstein 0-1 82 mosse
- LA PARTITA PIU’ CORTA Spielmann – Vidmar ½ 13 mosse
- RECORD DI PARTITE PATTE A MAROCZY : 9
- RECORD DI VITTORIE CONSECUTIVE : Alekhine, Nimzowitsch, Rubinstein 5
- RECORD DI SCONFITTE CONSECUTIVE : Monticelli 5 ( ULTIMI 5 TURNI )
- ALEKHINE VINCE TUTTE LE PARTITE CON IL BIANCO (8) ED OTTIENE IL MIGLIOR PUNTEGGIO CON I PEZZI BIANCHI (8 su 8)
- DOPO ALEKHINE SEGUE RUBINSTEIN CON 6 VITTORIE SU 7 CON IL BIANCO ( 6 PUNTI su 7 )
- A MONTICELLI IL RECORD NEGATIVO DI 0 VITTORIE CON IL BIANCO ED IL PEGGIOR PUNTEGGIO CON I PEZZI BIANCHI ( 1 ½ su 7 )
- ROMI COLLEZIONA IL MAGGIOR NUMERO DI SCONFITTE CON IL BIANCO ( 5 su 8 )
- MAROCZY E ALEKHINE RESTANO IMBATTUTI CON I PEZZI BIANCHI ( su 8 partite )
- YATES VINCE IL MAGGIOR NUMERO DI PARTITE CON IL NERO : 6 su 8 ( soltanto secondo Alekhine a pari merito con Nimzowitsch con 5 vittorie )
- ROMI PERDE IL MAGGIOR NUMERO DI PARTITE CON IL NERO : 6 su 7
- SOLTANTO ALEKHINE IMBATTUTO CON IL NERO ( seguono Spielmann , Nimzowitsch e Vidmar con 1 sola sconfitta con il NERO )
- AD ALEKHINE IL RECORD DEL MAGGIOR NUMERO DI VITTORIE : 13 ( su 15 turni )
Ed ecco la tabella col punteggio progressivo turno per turno:
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | ||
ALEKHINE |
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 5½ | 6½ | 7½ | 8½ | 9½ | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 1° |
NIMZOWITSCH |
½ | 1 | 1 | 1½ | 2½ | 3½ | 4½ | 5½ | 6½ | 6½ | 7½ | 8½ | 9 | 10 | 10½ | 2° |
RUBINSTEIN |
½ | 1½ | 1½ | 2½ | 3½ | 3½ | 4½ | 5½ | 6½ | 7½ | 8½ | 9 | 9 | 9 | 10 | 3° |
BOGOLJUBOW |
1 | 1 | 2 | 3 | 3 | 3½ | 3½ | 4 | 5 | 6 | 6½ | 7½ | 7½ | 8½ | 9½ | 4° |
YATES |
1 | 1 | 1 | 1½ | 2½ | 3 | 4 | 4 | 4 | 5 | 6 | 7 | 7½ | 8½ | 9 | 5° |
AHUES |
½ | 1 | 2 | 2½ | 2½ | 3 | 4 | 5 | 5 | 5 | 5½ | 6½ | 7½ | 8½ | 8½ | 6° |
SPIELMANN |
0 | ½ | 1 | 1½ | 2½ | 3 | 3½ | 3½ | 3½ | 3½ | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | |
VIDMAR |
1 | 1½ | 2 | 2 | 2½ | 3 | 4 | 4½ | 5 | 6 | 6 | 6½ | 7½ | 7½ | 8 | |
TARTAKOWER |
1 | 1½ | 2½ | 3 | 3½ | 4 | 4½ | 4½ | 4½ | 5½ | 6½ | 6½ | 7½ | 7½ | 7½ | |
MAROCZY |
½ | 1 | 1½ | 2 | 2 | 2½ | 2½ | 3½ | 3½ | 4 | 4½ | 5 | 6 | 7 | 7½ | |
COLLE |
½ | 1½ | 2 | 2 | 2 | 2 | 3 | 4 | 4 | 4 | 4½ | 4½ | 4½ | 5½ | 6½ | |
KMOCH |
0 | ½ | 1 | 2 | 2 | 3 | 3 | 4 | 5 | 5 | 5½ | 5½ | 6½ | 6½ | 6½ | |
ARAIZA |
0 | ½ | 1 | 1 | 1½ | 2 | 2 | 2 | 2½ | 3 | 3½ | 3½ | 3½ | 3½ | 4½ | |
MONTICELLI |
0 | ½ | ½ | 1 | 2 | 2½ | 2½ | 2½ | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | |
GRAU |
0 | ½ | 1 | 1 | 1½ | 2½ | 2½ | 2½ | 3 | 3 | 3 | 3½ | 3½ | 3½ | 3½ | |
ROMI |
½ | ½ | 1 | 1½ | 1½ | 1½ | 1½ | 1½ | 2½ | 2½ | 2½ | 2½ | 2½ | 2½ | 2½ |
E per concludere un autentico cimelio storico: qui un filmato d’epoca di quello storico avvenimento (occorre selezionare il bottone play clip).
Complimenti all’autore: una emozionante, affascinante ed esaustiva pagina di storia degli scacchi in Italia.
Complimenti per l’articolo!
Mi ricordo che da ragazzino, quando iniziò la mia passione per gli scacchi, uno dei primi libri che lessi, anzi divorai, era la biografia di Alekhine scritta da Kotov.
A quel tempo non conoscevo nulla della storia scacchistica, figuriamoci la mia sorpresa quando scoprii che nel 1930 a San Remo, mia città natale, si svolse un grandissimo torneo! Come mi sarebbe piaciuto fare un salto nella San Remo del 1930, purtroppo non esiste la macchina del tempo ma almeno si può viaggiare con la mente, grazie soprattutto ad articoli e libri come il suo. Ancora complimenti.
Ricordo quanto il libro dell’autore,sia stato l’ultimo che io ho letto con interesse sino alla fine.Si tratta di un ragionato lavoro ,a cui l’articolo odierno
giunge da integrazione ed appendice.Mi unisco ai complimenti precedenti;bravo.
Ringrazio per i complimenti, ma grandissima parte del merito deve essere riconosciuto alla splendida impaginazione e presentazione di Martin Eden, con alcune delle magnifiche foto d’epoca che nemmeno io conoscevo, impreziosito dalla vera chicca del filmato! Non ho parole… “SoloScaccchi” è sempre pieno di sorprese. Grazie Martin!!
Enrico Cecchelli
No, sei troppo modesto Enrico. Il merito è solo tuo!
Come dico a tutti gli amici io semmai sono solo un modesto artigiano delle cornici che spesso si sente in colpa nel timore di sciupare in quache modo le grandi tele dei pittori, cioè voi… 😉
Il libro in effetti è davvero eccellente, non può mancare nelle migliori collezioni dei volumi dedicati ai grandi tornei. Frutto, si vede già alla prima occhiata, di anni di minuziose e appassionate ricerche.
Ci auguriamo tutti, io credo, per il bene della storia degli scacchi, che Enrico non si fermi a questa opera prima bensì si senta spronato e stimolato a continuare i suoi lavori con opere di altrettanto eccelsa qualità che tutti attendiamo con entusiastica speranza. Grazie!
Complimenti sinceri
il libro ovviamente non potrà mancare nella mia libreria 😉
buona pasqua e ” ad maiora”
Beh Martin in questo è maestro: ottimo lavoro veramente.
E’ possibile acquistare il libro?
Mi impressiona un po’ aver conosciuto due di questi giocatori: uno era max Romih (triestino con cognome naturalizzato durante il fascismo) che era amico di Paoli (e Romi giocò i tonei di Imperia fino ad età molto avanzata; persona dotata di grande sense of humour), ovviamente noto per la sua apertura con Af4.
In quanto a mMnticelli ricordo che Paoli lo presentò a Karpov alla presentazione di Milano 75, e Karpov rispose: “Ah, la vittoria contro Bogoliubov”… E il buon Mario arrossì di fronte al ragazzino.
Scusate la mia somma ignoranza, ma dove è il tasto play clip per vedere il filmato?
Ciao a tutti.
Il libro di Cecchelli è edito da Edizioni Ediscere di Luciani.
Qui pui scaricare un’anteprima in pdf del libro.
Lo puoi trovare in vendita presso i migliori negozi specializzati, per esempio qui.
Il tasto ‘play clip’ lo trovi aprendo il link suggerito e scorrendo un po’ verso il basso, sulla sinistra.
grazie !!!
Caro Alfredo, anche io ebbi il piacere di incontrare il maestro Romi/Romih negli anni universitari a Genova quando frequentando il circolo Centurini mi capitava di trovare spesso un burbero (all’apparenza) signore che cercava di tenere a freno l’esuberanza di noi giovani “spingilegno” dall’alto della sua carica di segretario del circolo. Allora purtroppo anche io, come tanti altri a quell’età, ero solo interessato a vincere qualche partita lampo contro avversari titolati o a verificare sulla scacchiera l’ultima novità della Siciliana! Anche Sanremo 1930 era ancora nel limbo delle mie conoscenze. Peccato!! Pensate quanti aneddoti e notizie di prima mano avrei potuto spremere dal Maestro e quante cose avrei potuto imparare! Le varianti della Siciliana passano ma la storia resta. Ricordiamo brevemente del Maestro che era un fortissimo giocatore lampo e che diverse volte arrivò secondo “per un pelo” al Campionato Italiano.
Grandioso! Complimenti all’autore (da un altro “ragazzo del ’56”, all’impaginatore, a chi trovato le splendide fotografie; e grazie per il filmato, davvero emozionante.
Due aspetti mi hanno colpito di questo eccezionale documento visivo: la prima è che diversi giocatori muovono il pezzo con una mano e schiacciano l’orologio con l’altra… forse un tempo era ammesso?
L’altra è se le scene di gioco sono vere oppure girate “ad arte” a puro scopo propagandistico… sembrano quasi tratte da un torneo lampo piuttosto che da un torneo a cadenza classica (guardate per esempio con attenzione quei pochi istanti dedicati alla partita tra Alekhine e Nimzowitsch: nessuno dei due segna le mosse, strano, no?).
In ogni caso un filmato davvero emozionante e, oserei dire, unico…
Gentile Dottor Cecchelli, ho letto nel suo pregevolissimo libro una cosa che mi ha incuriosito non poco, che cioè a Stefano Rosselli del Turco, in qualità di Direttore del Torneo, siano andate 10.000 lire, ovvero la stessa somma destinata al vincitore del primo premio, Alekhine in questo caso.
Ebbene al giorno d’oggi tale uguale ricompensa sarebbe considerata alquanto insolita, o almeno piuttosto sproporzionata, ed in effetti non mi risulta che ci siano manifestazioni con tale ruolo, quello di “Direttore del Torneo”.
Quali erano le sue mansioni esattamente? e per i tornei di quei tempi era una figura abituale oppure, che lei sappia, ne fece le veci appunto Rosselli in qualità di organizzatore? la ringrazio e rinnovo i miei complimenti per l’opera notevolissima nonché per lo splendido articolo a cui, mi auguro, ne seguano ancora altri.
Mariano
Carissimo Mariano, gli organizzatori/ideatori del torneo di Sanremo (colonnello De Ambrosis e i commendatori De Santis e Natta-Soleri) sapevano sugli scacchi poco di più del movimento dei pezzi e a Sanremo all’epoca non esistevano Circoli scacchistici per cui presumo che il Marchese Rosselli Del Turco, oltre ad occuparsi degli inviti e dei relativi contatti, si sobbarcò totalmente l’organizzazione del torneo iniziando dal reperimento del materiale (orologi, giochi, formulari, ecc.), per finire con i più minuti dettagli tecnici oltre che occuparsi in seguito della direzione effettiva e dell’arbitraggio. Una tale mole di lavoro, che sicuramente era già iniziato diversi mesi prima del torneo, e che ricadeva in pratica del tutto sulla sua persona, credo non potesse non essere retribuita. Spesso l’organizzazione di altri tornei poteva contare sulla solita volontaria “bassa manovalanza” degli appassionati del circolo locale ma a Sanremo si creò il torneo dal nulla. Ho però il sospetto che non fosse una pratica del tutto inusuale, benché sui relativi libri del torneo probabilmente venivano citati soltanto i premi “di gioco”. A Bled 1931 il Dottor Vidmar fece anche parte del comitato organizzatore e sicuramente prestò gratuitamente la propria opera ma il Direttore del Torneo fu Kmoch e anche se sul libro del torneo non è scritto ho ragione di credere che fosse stato retribuito visto che spesso fu incaricato di redigere il libro del torneo delle manifestazioni che dirigeva (Bled compreso). Tuttavia resto anche io in attesa di maggiori lumi da parte di chi fosse a conoscenza di maggiori dettagli.
Grazie
Enrico
Signor Enrico Cecchelli buonasera,
avrei anche io una questione al momento irrisolta da porgerle. A pagina 15 del suo prezioso lavoro, Lei cita testualmente: “…Tra i partecipanti del torneo, avrebbero dovuto figurare anche Esteban Canal e Max Euwe, che non dettero la loro disponibilità quantunque fossero stati invitati..”.
Pochi mesi prima del torneo di Sanremo con alle spalle le fatiche di Karlsbad, Budapest e Rogaska Slatina, Esteban Canal intraprese una collaborazione esterna con un quotidiano ungherese. Avvalendosi delle ampie conoscenze linguistiche, si trovò per alcuni mesi in zone del disciolto Impero Ottomano. Con le persone con cui collaboro nel tentativo di rimettere un po’ di ordine nelle vicende del grande giocatore peruviano, troviamo non poche difficoltà a ripercorrere il suo biennio 1930-1931.
Diverse sono le lettere d’invito (anche a carattere informale) ai tornei rimaste negli archivi di questi collezionisti, ma nulla circa questo di Sanremo 1930 da Lei ricordato. Vorrei chiederle se sia Lei a conoscenza delle ragioni ostative alla partecipazione di Canal all’evento ligure e se esse siano da ricondurre ad una sua lontananza dovuta alle ragioni lavorative sopra scritte.
Cordialmente.
Luca Monti.
Luca, diamoci pure del tu (mi sentirò un po’ meno coevo degli eroi del mio libro…. E’ passato un po’ di tempo dalla stesura del libro e sinceramente non ricordo la fonte da cui appresi il particolare della partecipazione di Canal che riportai pari pari. Mi riprometto di ricontrollare al più presto il “faldone” per saperti dire quanto meno chi riportò la notizia. Ritengo che la tua interpretazione sia più che plausibile. Per quanto riguarda le lettere di invito ai tornei rimaste inevase, mentre non v’è traccia di quella per Sanremo, potrebbe anche azzardarsi l’ipotesi che Rosselli o chi per lui abbiano parlato informalmente con Canal durante le frequentazioni in Italia del campione peruviano, o ancora, che lo stesso Monticelli sia stato incaricato di “sondare” Canal al torneo di Budapest del 1929 al quale parteciparono entrambi… Ovviamente sono tutte supposizioni ma le date parrebbero suffragare quest’ipotesi visto che Alekhine fu contattato al Congresso della F.I.D.E che si svolse a Venezia nel Settembre 1929 così come anche il Torneo di Budapest che iniziò il 1° Settembre. Spero di leggere al più presto qualcosa su Canal come trapela dalla tua mail! Ciao.
Enrico
Caro Enrico Cecchelli.
L’ipotesi che proponi, cioè quella di un “invito verbale” avanzato tramite Mario Monticelli durante lo svolgimento di Budapest 1929 non è così peregrina, essendo tra quelle plausibili.
Un’altra che formulammo, in mancanza di altre evidenze, appoggerebbe sul campione magiaro Endre Steiner, partecipante alla competizione e legato da comune conoscenza (i rapporti anche epistolari erano più attenti alla forma allora, per cui parlare di amicizia è azzardato), sia con Canal che con il Marchese Rosselli del Turco. I pochi documenti esistenti a firma Canal degli anni venti e trenta, indirizzati ad Endre Steiner, supporterebbero la possibilità che quest’ultimo fece da collegamento tra il peruviano ed il nobiluomo. Siamo sempre nell’insidioso terreno delle congetture tuttavia.
E comunque appena prima delle nebbiose annate 1930/31 che è uno tra i segmenti più avvincenti, ma ardui da esplorare, della rocambolesca esistenza di Canal.
Ciao.
Luca Monti.
Per i nostalgici c’e’ una rivista gratuita in polacco
http://www.pzszach.org.pl/index.php?idm2=173&idn=2290
con nei primi numeri a puntate il campionato del mondo con la nostra Benini,nel nr 3 Dake
in inglese vi potete gustare le olimpiadi
http://szachy.comrel.pl/
“nostra ” Benini 😯 ❓ ❓ ❓
quando mai assunse la cittadinza Polacca ???
Questi polacchi vogliono mangiarsi tutto.
mi sa che il prossimo campione polacco potrebe essere Ivanchuck ( non capisco molto la geopolitica ma mi sembra che venga prospettata una soluzione di spartizione della Ucraina tra Russia e Polonia . non penso avverrà ma la crisi ucraina è pesante davvero )
Una curiosità a margine : qualcuno sa chi è l’Alberto Stuparich ripreso in compagnia di Alekhine ?
Mi pare di ricordare vagamente che all’epoca feci qualche ricerca e che gli Stuparich erano una famiglia di intellettuali veneziani con qualche scrittore
Grazie, Enrico ( e scusami se replico solo adesso, non ero più passato da queste parti ) !
Sì, infatti, conoscevo di nome Giani Stuparich ma su Alberto non si trova praticamente nulla.