Un video del maestro Stuart Wagman

Scritto da:  | 21 Gennaio 2010 | 15 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri, Video

Stuart Wagman

 

Il maestro FIDE americano Stuart Wagman (1919-2007) è rimasto nel cuore di moltissimi scacchisti italiani, indimenticabile figura di gentiluomo nella vita ed esemplare combattente sulla scacchiera che ha calcato le scene dei tornei nostrani per oltre 50 anni (dal 1956 al 2007). La sua vita è estesamente raccontata da Alessandro Rizzacasa nello splendido saggio scritto con il patrocinio del Comune di Livorno che qui potete leggere in Pdf: Wagman.pdf
Da  parte mia vi voglio mostrare questo video inedito girato dal maestro Beggi a Marina di Pisa durante un torneo rapido negli anni ’60, dove è possibile notare Wagman in maglietta rossa. 

Ecco infine qualche immagine tratta sempre dal lavoro di Rizzacasa: 

Wagman nel 1938

 

Wagman nel 1970

 

Wagman nel 1988

 

L'inconfondibile silhouette di Wagman; Stuart sbarcò in Normandia nei primi giorni e a Parigi comprò libri dalla moglie di Alekhine

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


15 Commenti a Un video del maestro Stuart Wagman

  1. avatar
    cserica 21 Gennaio 2010 at 08:16

    Sarebbe bello se qualche lettore scrivesse un commento con un ricordo personale di Wagman.
    Inizio io, che ho avuto la fortuna di giocare contro di lui ben 5 volte (di cui tre in partita lenta), e sempre finì patta, ma questo non deve ingannare sulla sua combattività, infatti quando riusciva a trovare una partita in cui scatenare il suo estro combinativo erano guai per tutti, grandi maestri compresi.
    Sfogliando “L’Italia scacchistica” degli anni ’70/’80 ogni tanto mi imbattevo in una sua partita che aveva vinto il premio di bellezza.
    Un signore nei comportamenti, gentile, sorridente, disponibile, ogni tanto usciva con una battuta (non spesso come il maestro Beggi….).
    Ricordo i suoi disperati zeitnot, infatti quando si innamorava di una partita studiava le combinazioni tattiche per ore, dimenticandosi della impietosa lancetta da cui veniva spesso punito; mi viene in mente una partita con i primissimi orologi elettronici nella quale, accortosi di avere solamente 10 secondi per giocare una ventina di mosse, abbandonò dal dispiacere.
    Grazie Stuart per aver contribuito a farmi innamorare ancora di più del nostro gioco………

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    Jazztrain 21 Gennaio 2010 at 09:22

    Questi video ti lasciano senza fiato….

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    Biker 21 Gennaio 2010 at 09:52

    Anch’io ho un ricordo personale di Stuart Wagman. Risale al Festival di Genova del 1986, di cui abbiamo già parlato in queste pagine. Giocai con Wagman e vinsi, figuratevi la soddisfazione per me che ero al primo magistrale. Poi però in analisi, corretto l’errore che aveva commesso in centro partita, mi resi conto che mi dava sempre matto! e non in maniera banale: mi sacrificava uno o due pezzi sull’arrocco e mi dava matto. Io cercai di trovare difese ma evidentemente non ero in grado di farlo soprattutto per la differenza di forza tra i due. Alla fine sconsolato chiusi l’analisi e Wagman, con un sorriso molto gentile nei miei confronti e quasi schernendosi, disse: “va bene, ma questa è un’analisi un po’ troppo romantica…”. Io avevo incamerato il punto e lui quasi consolava me! Per dire quanto a Wagman interessasse più il gioco che non i punti in classifica…
    Alla fine tornai in albergo convinto che quel giorno mi era andata proprio bene…

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    Martin Eden 21 Gennaio 2010 at 10:35

    A quello stesso Festival ricordato da Biker prese parte il Presidente del Circolo organizzatore, il Centurini, al suo primo magistrale, fresco anch’egli del nuovo titolo di CM. Era solito raccontare che in un paio di partite dovette, suo malgrado, interrompere la propria partita per star dietro gli impegni dell’organizzazione (“visitors” furono, tra gli altri Florencio Campomanes e Nicola Palladino). Ebbene, un noto Maestro Di Milano incamero’ senza scomporsi il punto dovuto all’improvviso necessario assentarsi del suo avversario ma Stuart Wagman cavallerescamente offri’ la patta al pur piu’ debole avversario…

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    Bilguer74 21 Gennaio 2010 at 11:31

    Con la perdita, quasi contemporanea, di Stuart e Pierluigi, il nostro paese ha perso due autentici monumenti scacchistici. Basti pensare che Stuart aveva giocato da ragazzo in simultanea contro Emanuel Lasker! Ho incrociato tre volte i pezzi con lui, con un bilancio di perfetta parità. Un autentico signore, gentleman d’altri tempi, ricordato magistralmente da Rizzacasa nel suo eccellente lavoro. Tra i tanti ricordi, uno dei più recenti: eravamo ad Imperia nel 2002, qualche istante prima dell’inizio del torneo. “Devo guadagnare qualche punto Elo” – mi disse – “perchè altrimenti col punteggio attuale al primo turno incontro sempre questi GM…” Doveva infatti giocare col GM Nenad Sulava, Elo 2533. Ma non ci furono problemi, perché quel giorno Stuart vinse!

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    Martin Eden 21 Gennaio 2010 at 12:01

    A me racconto’ di aver giocato da ragazzo in simultanea anche contro il mitico Frank Marshall! E in quanto a GM da lui sconfitti uno di questi e’ stato il filippino Eugenio Torre, gia’ Candidato al titolo di Campione del Mondo, mica male per un dilettante quale Stuart si considerava… 😉

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    cserica 21 Gennaio 2010 at 13:32

    Wagman è stato ricordato anche negli USA, ecco la newsletter di John Donaldson:

    FM Stuart Wagman died Nov. 24 in Livorno, Italy, where he had lived for the past half-century. A member of the Washington Chess Divan in the 1940s Wagman was inactive for many years but started to play again regularly after his retirement. He earned the FM title in his 60s and was a strong player even in his last years. His score of 6 from 11 in the 2006 World Senior Championship at the age of 87, was the best by an American.

    I had the opportunity to meet Stuart at the Lugano Open in 1983. He was always friendly and in good spirits but his play was uncompromising. He loved sharp, romantic openings.

    The following game was typical of his style.
    Sax,G (2535) – Wagman,S (2180) [C57]
    Montecatini Terme op Montecatini Terme (4), 1998
    1.e4 e5 2.Nf3 Nc6 3.Bc4 Nf6 4.Ng5 d5 5.exd5 Nd4 6.c3 b5 7.Bf1 Nxd5 8.Ne4 Qh4 9.Ng3 Bg4 10.f3 e4 11.cxd4 Bd6 12.Bxb5+ Kd8 13.0-0 exf3 14.Rxf3 Rb8 15.Bf1 Re8 16.Nc3 Nb4 17.d3 Bxf3 18.Qxf3 Nc2 19.Rb1 Qxd4+ 20.Kh1 Bxg3 21.Qxg3 Qxc3 22.bxc3 Rxb1 23.Qg5+ f6 24.Qd5+ Kc8 25.Qf5+ Kb8 26.Bd2 Re2 27.h4 Rxd2 28.Kh2 Ne3 29.Qxh7 Rxf1? (likely time pressure 29…Nxf1+ won easily) 30.Qg8+ Kb7 31.Qb3+ Ka8 32.Qg8+ ½-½

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    Sylvia Wagman 31 Gennaio 2010 at 22:50

    Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno ricordato con tanto rispetto e amore mio marito Stuart.

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    Claudio Evangelisti 1 Febbraio 2010 at 11:37

    Stuart e Pierluigi sono stati per me, che vivo nella loro zona, un riferimento costante e purtroppo insostituibile. Accomunati dalla stessa passione per il gioco erano diversissimi nella sua interpretazione. Beggi, pratico e pragmatico, amava il gioco di combinazione dove era dominante l’amore per la creatività del pensiero libero da dogmi, capace di imporsi e sovvertire anche situazioni sfavorevoli . Al contrario Stuart, anch’egli amante del gioco di combinazione ( e quante volte e volte lo ha dimostrato vincendo premi di bellezza ), verrà ricordato come un esteta del processo artistico creativo. A lui interessava non solo il prodotto finale, la combinazione sfolgorante, ma come ci si era arrivati. Il perfezionismo è stato il suo difetto e la sua virtù. Il suo difetto perché diversamente avrebbe potuto salvare molte partite compromesse se soltanto avesse accettato quelle occasioni che la fortuna offre a tutti i giocatori agonistici, anche ai più forti e titolati, cioè l’improvviso scivolone dell’avversario, la sopravvenuta imprecisione, il sospirato ed atteso errore del nemico quando si è in posizione inferiore. Tutto questo, a suo scapito, Stuart non lo amava. A suo scapito perché altrimenti col suo talento il titolo di GM sarebbe sicuramente arrivato.
    Stuart non amava essere beneficiato dalla fortuna perchè voleva creare le condizioni della vittoria con le sue mani e col suo ingegno, riuscendoci peraltro in moltissime occasioni.

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    Franco Pezzi 7 Febbraio 2010 at 17:08

    Su It.hobby Scacchi il 27/11/2007 scrissi:

    Esco per andare a comprare le sigarette e chi ti vedo nella cabina
    telefonica sotto casa? Wagman!
    “Salve Wagman, ma cosa ci fai qui a Ravenna? Posso esserti utile?”
    “No, no. Grazie, Pezzi. Ho appena chiamato un taxi. Chi è con me e mi sta aspettando pensa che io sia troppo vecchio per andarmene in giro da solo in una città sconosciuta.
    Intanto non è sconosciuta perchè io nella tua città ci sono venuto altre volte.
    Poi, proprio ieri mi sono cavato la soddisfazione di “stracciare” a scacchi uno di loro. Così impara a chiamarmi “vecchio”!

    Grande Wagman!

    Franco

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    Andrea Grinza 13 Ottobre 2010 at 10:00

    Con Wagman non ho mai avvertito la differenza di età esistente tra noi, era un ragazzo con qualche anno in più.
    In occasione di un torneo uscii dall’albergo per passeggiare un po’ e incontrai Wagman che con naturalezza incominciò a chiacchierare seguendo per la stessa strada, fu quella volta che mi raccontò di provare un grande rincrescimento per essersi trovato ventenne a Parigi dopo la guerra e non aver potuto rilevare la biblioteca di Alekine che la vedova del grande maestro russo aveva messo in vendita, in particolare le notazioni scritte a matita in margine al testo procuravano a Wagman un fortissimo interesse.
    Ho rivisto su un database internet una partita tra di noi (Grinza-Wagman) con finale da studio giocata a Reggio Emilia, e ricordo che vedendo la posizione di patta così insolita, giocammo increduli la ripetizione di mosse.

    Grazie Stuart
    Andrea

  12. avatar
    alfie 3 Novembre 2010 at 12:38

    Purtroppo non so e non saprei come inserire i diagammi altrimenti inseirei il diagramma della partita Wagman – Valenti Roma 73 , partita in cui wagman strapazzo Valenti , allora uno dei piu’ promettenti giovani italiani in 21 mosse
    Ricordo che a Chiasso nel 94 gli ricordai questa partita e lui la riprodusse li’ sul momento con le analisi .
    un grande signore , un bravo scacchista
    Non ho mai saputo pero’ cosa facesse nella vita
    qualcuno puo’ soddisfare questa mia curiosità ?

    • avatar
      Martin Eden 3 Novembre 2010 at 13:16

      Stuart lavorava a Camp Darby, nella base militare USA vicino a Pisa, ma era andato in pensione a 57 anni per dedicarsi agli scacchi a tempo pieno e, in effetti, fino alla metà degli anni ’70 è stato un “cliente difficile” per giocatori anche più quotati di lui.
      Probabilmente il suo stile di gioco, orientato all’attacco, gli ha in qualche modo impedito di raggiungere traguardi più prestigiosi di quelli che comunque ha raggiunto.
      L’ultima volta che l’ho incontrato mi aveva raccontato che aveva provato ad applicarsi
      con regolarità di nuovo agli scacchi ed in effetti i risultati ne davano conferma (battere in 29 mosse un GM come Sulava alla rispettabile età di 83 anni non è da tutti…;), ed anche il suo Elo era risalito sensibilmente, ma forse l’affermarsi sempre più “del silicio” per un “romantico” come lui era ormai il segnale che qualcosa stava tramontando definitivamente…
      Rammento anche che lo informai che su Ebay all’epoca c’era un’asta di alcuni cimeli appartenuti a Fischer, tra cui diversi libri (la sua, insieme a quella di Zichichi era una delle biblioteche scacchistiche private più ricche e prestigiose in Italia), ma -frase che mi aveva preoccupato non poco- mi aveva detto che alla sua età più che acquistare nuovi libri era interessato a vendere quelli che possedeva…
      Colgo l’occasione per salutare Sylvia, la moglie, che ci segue con regolarità e simpatia.

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  13. avatar
    alfie 3 Novembre 2010 at 14:00

    La partita a cui si riferice il Maestro Grinza è stata giocata al torneo di Capodanno e in quale anno?
    Non la ricordo mi piacerebbe molto recuperarla per gustarmi questo finale “da studio”
    grazie
    ciao!
    ( un abbraccio bibliofilo a Martin Eden )

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