C’eravamo lasciati qui… ritorniamo allora brevemente una seconda volta nel lontano 1948 per mostrare due frizzanti partite che videro il mio preferito paladino avversario del roccioso campione austriaco Josef Lokvenc (nella foto qui sopra il più basso del gruppo, agli attenti Lettori l’arduo onere di identificare gli altri giocatori). Attingiamo per la contesa tratta dall’internazionale di Bad Gastein, da un suo testo autografo di fine anni quaranta.
A me questa partita piace molto; “questione di gusti” opinerete. Sicuro resta il fatto che Canal interpretava le posizioni derivanti dalle varianti di cambio (Slava, Francese, eccetera) in maniera creativa e fascinosa, tanto che alcune tra le sue migliori gemme appartengono a quel genere; almeno a mia e sindacabilissima idea.
Invece per la contesa avutasi a Venezia 1948, recupero una pagina del libro celebrativo l’evento, con i suoi commenti. Questa sfida è famosa per la novità introdotta da Esteban Canal che, per qualche tempo, riabilitò l’intero impianto bianco.
Quasi una trentina di anni dopo, commentando nuovamente la partita per altra fonte, Esteban Canal annotò alla sua mossa ottava: “8.Cg1-e2! Ecco la sorprendente innovazione! Di solito si era tentato a questo punto 8.Ae2 ma dopo Dg2 9.Af3 Dg6, il vantaggio di posizione del Bianco non è abbastanza grande da giustificare la perdita di due Pedoni. Ora invece il guadagno del Pedone d non è un indennizzo per la brutta posizione nella quale si trova il monarca nero. Dopo la partita l’ex campione del mondo e valente teorico Euwe, propose Ca6,Aa3,c5, ma io risposi a Ca6, Af8!, una capriola che fece venire il mal di capo a tutti gli analizzatori, me compreso”.
Come sempre un abbraccio a tutti, lettori e redazione.
Grande Esteban! E grande Luca!
Un solo aggettivo: spettacolare!
Grazie!