Jan Foltys

Scritto da:  | 10 Maggio 2015 | 32 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri
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Svinov è una cittadina della Moravia, a poca distanza sia dal confine polacco che da quello slovacco. Nel 1908 faceva parte dell’impero austro-ungarico, e vi si parlavano diverse lingue: il ceko, il tedesco (Schonbrunn è il nome germanico della città), il polacco e lo yddish, vista la presenza di una minoranza ebraica.
Il 13 ottobre di quell’anno vi nacque Jan Foltys, del quale abbiamo le prime notizie in campo scacchistico nel 1933, quando partecipa al 13° Campionato cecoslovacco tenutosi a Mnichovo Hradiste (Muenchengraetz), una cittadina della Boemia settentrionale legata ai ricordi di Wallenstein. In quel periodo gli scacchi cecoslovacchi sono dominati dalla presenza di Salo Flohr, coetaneo di Foltys, ed è infatti Flohr che si aggiudica il titolo assoluto, mentre Foltys, al suo esordio in tornei di alto livello, si piazza all’8° posto. Sempre quell’anno, Foltys gioca al torneo di Ostrava, vinto da Grunfeld, dove giunge quinto.
Foltys 1
Nel 1935 è ancora quinto a Luhacovice, nel torneo vinto da Opocensky, ma già l’anno successivo la sua forza di gioco si rivela notevolmente aumentata, visto che si piazza al terzo posto nel Campionato cecoslovacco di Podebrady, un torneo internazionale nel quale verrà assegnato il titolo al giocatore cecoslovacco col migliore piazzamento. Al primo posto si piazza ancora Flohr, che sopravanza Alekhine (comunque unico imbattuto) di mezzo punto, e con Jan Foltys terzo assoluto con un 11 su 17 che lo rende agli occhi dei commentatori come il “numero due” degli scacchi cecoslovacchi.
Il 1936 è anche l’anno della “Olimpiade non ufficiale” di Monaco di Baviera, dove Foltys viene schierato in prima scacchiera e conclude con un risultato di +7 =11 -1 che la dice lunga sulla solidità acquisita dal suo gioco, ed i risultati del 1937 confermeranno la pericolosità di Foltys quando lo si voglia affrontare sul suo terreno preferito, il gioco posizionale. In quell’anno, infatti, è quarto a Margate, dopo Fine, Keres ed Alekhine, terzo a Praga, battuto unicamente dal vincitore Keres, poi a metà classifica al Campionato polacco di Jurata (un torneo a 22 giocatori vinto da Tartakower, con inviti a giocatori non polacchi), e secondo a Rogaska Slatina dopo il vincitore Najdorf.
Sempre nel 1937 Foltys fa parte della squadra cecoclovacca che partecipa all’Olimpiade di Stoccolma, stravinta dallo squadrone statunitense; gioca in seconda scacchiera (in prima c’è Flohr) e conclude con un +7 =9 -2 contribuendo all’onorevole quinto posto di squadra.
Foltys 2
La squadra della Boemia e Moravia alle Olimpiadi del 1939 in Argentina, da sinistra a destra: Zita, Foltys, Skalicka,Janecek, Opocensky e Pelikan
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Nel ’38 Foltys è terzo al Campionato nazionale (Praga), 11° a Lubiana con 7 su 15, con tre sole sconfitte (Kostic, Szabò e Trifunovic) ma con troppe patte, ed il suo calo di forma è confermato dal 9° posto a Lodz. L’invasione della Cecoslovacchia e l’istituzione, da parte dei nazisti, del “Protettorato di Boemia e Moravia”, col conseguente distacco della Slovacchia, fa scomparire dal mappamondo lo stato cecoslovacco fortemente voluto dal presidente americano Wilson una ventina d’anni prima, in seguito alla disintegrazione dell’impero austro-ungarico.
E’ quindi sotto le insegne del “Protettorato” che Foltys partecipa nel maggio del ’39, a Stoccarda, al “Primo Campionato Europeo”, un torneo individuale vinto da Bogoljubov. Foltys si piazza al settimo posto, con una vittoria contro il vincitore della manifestazione e due sconfitte (Vidmar e Richter) ma, anche in questo caso, con troppe patte (7 su 11 partite). All’Olimpiade di Buenos Aires la squadra del “Protettorato” si presenta con Opocensky in prima scacchiera e Foltys in seconda (Flohr, ovviamente, vista la sua origine ebraica, non partecipa), e in questa occasione Foltys ottiene un buon +8 =5 -3. Se andiamo a guardare il suo risultato complessivo delle 53 partite che egli giocò nelle due Olimpiadi ufficiali oltre a quella non ufficiale di Monaco troviamo una percentuale che supera il 65 %, con sole sei sconfitte, il che conferma che non era semplice batterlo. Un po’ meno difficile era avere ragione di lui in torneo, anche perchè a volte era costretto a forzare situazioni complesse invece di lottare sul piano posizionale, cosa che gli era più congeniale.
Negli anni bellici Jan Foltys fu abbastanza attivo. Già nel 1940 vinse il Campionato del “Protettorato” a Rakovnik (in tedesco Rakonitz), una cittadina a poca distanza da Praga, e nel 1941 vince, davanti a Szily, a Trencianske Teplice, per poi pattare un match (Praga) che lo vede opposto a Karel Opocensky. In settembre gioca al secondo Europa Turnier, a Monaco di Baviera, piazzandosi al settimo posto, con tre sconfitte e preceduto dallo stravincitore Stoltz, da Alekhine, Bogoljubov, Lundin, Richter e dal danese Bjorn Nielsen.
Passa un anno e, sempre a Monaco di Baviera, si gioca il cosiddetto Primo Campionato Europeo (al quale partecipa anche l’italiano Napolitano); Foltys è 3°-5° alla pari con Bogoljubov e Richter, dopo il vincitore Alekhine e ad appena mezzo punto dal secondo classificato Keres. E’ un torneo nel quale non ci sono imbattuti, e dove Foltys viene battuto soltanto da Keres e dal giovane Junge, stella nascente dello scacchismo tedesco. Nel dicembre di quello stesso anno si gioca a Praga il “Giubileo Duras”, e Foltys è terzo, dopo i vincitori Alekhine e Junge, battuto soltanto dal connazionale Opocensky.
Nel mese di aprile del 1943, a Praga, si gioca un torneo nel quale Foltys, con 12 1/2 su 19, si aggiudica la quarta posizione, dopo il vincitore Alekhine, il secondo classificato Keres ed il terzo classificato Katetov. Due sole le sconfitte di Jan Foltys, da parte di Keres e Pachman. In giugno, ottenuto il permesso di espatrio, Foltys è a Salisburgo, dove si classifica quinto, dopo gli imbattuti vincitori Alekhine e Keres, Paul Schmidt e Bogoljubov. Rientrato in patria, giunge primo ex aequo con Zita al Campionato di Boemia e Moravia, e secondo a Zlin, a mezzo punto dal vincitore Kottnauer. L’anno seguente, al Campionato di Boemia e Moravia (Brno) vinto da Opocensky, è quarto.
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I partecipanti al torneo di Karlovy Vary-Marianske Lazne del 1948, Foltys è il nono da sinistra
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La Germania si sta avviando verso una disastrosa sconfitta, ed il Ministero della Propaganda di Goebbels non ha più tempo da dedicare all’organizzazione di tornei scacchistici. La guerra ha termine, la Cecoslovacchia ritrova la propria unità, e nel 1946 Jan Foltys è tra i partecipanti al forte torneo di Praga, vinto da Najdorf da poco rientrato dall’Argentina, con Stoltz e Trifunovic nelle piazze d’onore; Foltys è 4°-5° alla pari con Gligoric, dopo aver pattato con Najdorf, Stoltz e Gligoric, ed aver battuto Trifunovic. La sua forza di gioco non è cambiata, rimane sempre un temibile avversario per chiunque, e giunge terzo al Campionato nazionale di Ostrava, vinto da Ludek Pachman con Miroslav Katetov al secondo posto.
Foltys 4Gli anni immediatamente seguenti il conflitto sono densi di incontri internazionali a squadre, intitolati ad una evanescente “amicizia tra i popoli”. Foltys nel 1947 gioca all’Aja (una vittoria ed una patta contro Prins), a Londra (due vittorie contro Golombek), a Birmingham (due vittorie contro Ritson-Morry), a Parigi (due sconfitte con Rossolimo) ed a Zagabria (una patta ed una sconfitta con Pirc). Nel 1948, nell’incontro Cecoslovacchia-Jugoslavia, ottiene una vittoria ed una patta con Gligoric, per poi vincere il grande torneo di Karlovy Vary-Marianske Lazne, battuto unicamente dal romeno Troianescu, e concludendo con 13 su 19. Spostatosi a Budapest, si classifica terzo.
Ha quarant’anni, ed il suo gioco non ha perduto l’abituale solidità. Nel 1949, infatti, vince con Makarczyk e Lokvenc nel corso di incontri a squadre, vince a Vienna il terzo “Schlechter Memorial”, è 4°-7° a Venezia, battuto unicamente da Gligoric, ed è sesto al forte torneo di Trencianske Teplice, pattando contro i primi cinque classificati (Stahlberg, Szabò, Pachman, Bolbochan e Rossolimo) e concludendo con 11 1/2 su 19.
Nel 1950 denuncia un calo di forma ad Amsterdam, ma ottiene un onorevole settimo posto a Szczawno Zdròj, con due sole sconfitte (Keres e Szabò) e preceduto da giocatori del calibro di Keres, Szabò, Barcza, Taimanov, Bondarevski e Geller, e lasciandosi alle spalle tredici giocatori tra i quali Averbakh, Kottnauer e Simagin. E’ l’anno in cui la FIDE lo nomina Maestro Internazionale. L’anno seguente è presente al torneo zonale di Marianske Lazne, dove si qualifica per l’interzonale di Stoccolma del 1952, ma il destino ha deciso altrimenti: gli viene diagnosticato un osteosarcoma (alcune fonti parlano, imprecisamente, di leucemia) che ha ormai diffuso metastasi in tutto il corpo. Viene ricoverato all’ospedale di Ostrava dove muore l’11 marzo 1952 a soli 43 anni.


avatar Scritto da: Paolo Bagnoli (Qui gli altri suoi articoli)


32 Commenti a Jan Foltys

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    Piero 10 Maggio 2015 at 11:51

    Stratosferico ancora una volta signor Bagnoli!

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      paolo bagnoli 10 Maggio 2015 at 21:09

      “Signore” a chi? Ciao!

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    Mongo 10 Maggio 2015 at 12:31

    Ma da dove lo hai tirato fuori questo Foltys! 😉
    Il continuo arricchimento della mia cultura scacchistica è uno dei principali obbiettivi del nostro formidabile Paolo. 😎

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    Sponenta 12 Maggio 2015 at 15:31

    Chiedere se è possibile “svecchiare” un poco il sito (intendo per quanto riguarda i contenuti e non per quanto riguarda l’età dei partecipanti) e se è possibile non far apparire tutti come “eroi” è chiedere troppo?!

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      paolo bagnoli 12 Maggio 2015 at 18:35

      Non ho afferrato il senso. Chi sarebbero gli “eroi”?

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      Ramon 12 Maggio 2015 at 18:52

      E’ da sempre che ci piacerebbe occuparci con maggior dettaglio dell’attualità (se è questo quello che intendevi chiederci) tuttavia al momento non abbiamo le risorse sufficienti, almeno in termini di organico, per poterlo fare… se te ne vuoi occupare tu ovviamente sei il benvenuto! 😉

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        paolo bagnoli 12 Maggio 2015 at 23:28

        Concordo con Ramon, tuttavia ritengo non sia del tutto inutile scavare nella Storia degli Scacchi alla ricerca di personaggi interessanti. Ripeto la domanda: chi sono gli “eroi”?

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        danilo 13 Maggio 2015 at 15:58

        la redazione e gli autori meritano tutto il nostro aiuto, forse sponenta voleva dire che la maggior parte degli articoli sono di natura “c’era una volta” con meno equilibrio verso le pubblicazioni riguardo le altre categorie. “c’era una volta” e’ sicuramente interessante, forse oggi fa da protagonista nel sito, tanto che mi viene da suggerire di convertire e proporre gli articoli anche in formato .mobi per poterlo leggere con l’ebook comodamente in vacanza al mare dove non si dispone di una connessione internet. qualsiasi idea a migliorare i contenuti spero sia gradita. possiamo anche organizzare una call via skype e condividere il da farsi,
        il senso dell’intervento vuol essere propositivo e non di critica.

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          Sponenta 14 Maggio 2015 at 12:45

          danilo:
          ” convertire e proporre gli articoli anche in formato .mobi per poterlo leggere con l’ebook comodamente in vacanza al mare dove non si dispone di una connessione internet ”

          mi sembra un’eccellente idea!
          aggiungerei l’idea di racchiudere il materiale in qualcosa tipo dei volumetti 😎

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            danilo 14 Maggio 2015 at 18:38

            come avrai visto in spalla destra, si vende il libro “57 storie di scacchi” quindi il cartaceo esiste già. prima di tutto quindi bisognerebbe chiarire cosa l’autore e la redazione vuole vendere o cosa vuole regalare, poi si puo’ pensare a come fare, per non pestare i calli a nessuno.

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              Roberto Messa 15 Maggio 2015 at 08:36

              A onor del vero, diciamolo francamente, il bellissimo libro “57 storie di scacchi” che abbiamo pubblicato un anno fa NON si vende, ovvero non si è venduto a sufficienza (ed è stato spiegato più volte che voleva anche essere un modo per aiutare la sopravvivenza di SoloScacchi).

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                DURRENMATT 15 Maggio 2015 at 15:01

                …”non si è venduto a sufficienza” perchè poco pubblicizzato.”Imbuca” qualche copia nell’operazione “Obiettivo scacchi a scuola”…ci potrebbero essere delle sorprese(soprattutto tra i genitori e prof). 😉

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                  Doroteo Arango 15 Maggio 2015 at 19:54

                  Scusa Durrenmatt, giusto per curiosità: tu il libro l’hai già acquistato? Pensi di prenderlo??

                • avatar
                  DURRENMATT 16 Maggio 2015 at 15:13

                  …birbantello di un Doroteo! Non vi basta il mio indirizzo IP per identificarmi? Richiedere il mio codice fiscale mi pare troppo,non credi? 😉 …P.S.nelle librerie generaliste(es.sezione giochi/sport della Feltrinelli) i libri di scacchi non tecnici(biografie,romanzi ecc.) vanno a ruba …distribuite delle copie in giro.

              • avatar
                danilo 15 Maggio 2015 at 18:25

                scusa Roberto,
                io sono un utente distratto, posso dire che non mi ero mai accorto che era un libro di soloscacchi? lo vedevo in mezzo ad altri pensavo fosse uno dei tanti delle 2torri.

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      Sponenta 13 Maggio 2015 at 14:09

      si scherza eh 🙂

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    Enrico Cecchelli 13 Maggio 2015 at 16:22

    Probabilmente( e parlo chiaramente per me), si parte dal presupposto che sui personaggi dei giorni nostri si sappia praticamente tutto, supportati dalle pubblicazioni che credo ciascuno di noi riceva per abbonamento o compri nell’edicola… .a questo punto sarebbe anche interessante sapere qual’e’ il periodo che interessa . Gli anni ’60 … ’80…. Dal 2000? PS per chi se lo fosse perso il nostro Bagnoli abbastanza recentemente ha scritto, tra gli altri, un magnifico articolo su Polugaevskj…. O anche quello sarebbe da considerare un personaggio troppo datato?

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      Jas Fasola 13 Maggio 2015 at 17:54

      Penso proprio di si :mrgreen:
      A me intetesserebbero ad esempio i ritratti dei campioni e campionesse cinesi 😉

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        danilo 13 Maggio 2015 at 18:44

        allora qui apriamo un sondaggio 🙂 perche’ io preferisco le russe 😉

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    Mongo 13 Maggio 2015 at 19:21

    Caruana abbandona la FSI e da agosto giocherà per gli USA!!
    Appena letta la notizia su ‘messaggeroscacchi’, ho pensavo fosse un pesce d’aprile fatto dal nostro direttore, poi ho avuto la conferma della notizia leggendola anche sul sito della Gazzetta dello Sport.
    Fabiano non si fa così!! Tutta colpa del vil danaro!! Maledetti yankee!! 😕
    Domanda a bruciapelo: chi è l’italiano meglio piazzato in graduatoria Elo?

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      paolo bagnoli 13 Maggio 2015 at 23:04

      Altra domanda a bruciapelo: quanto è costato Caruana alla FSI?
      Per quanto riguarda i ritratti degli “antichi” chiedo scusa, ma la Storia è sempre stata una mia grande passione. Ridurrò la mia presenza, anche se la MegaRedazione ha già nel cassetto diversa roba.
      Qualche racconto andrebbe bene?

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        Jas Fasola 13 Maggio 2015 at 23:33

        Quanto e’ costato non lo so, ma la FSI quanti soldi ha preso in piu’ dal CONI grazie a lui?
        Il discorso per i ritratti e’ un altro, non esistono solo gli “antichi”, che vanno benissimo, ma tanti altri campioni e campionesse degli ultimi 30 anni (ma anche contemporanei) di cui si sa poco o niente. Tocca alla Redazione darsi una mossa e cercare qualche scacchista volonteroso, direi in Cina, India, Paesi Arabi, Iran, Ucraina :mrgreen:

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        Sponenta 14 Maggio 2015 at 12:34

        come detto, si scherzava!

        la tua presenza va benissimo così com’è, sia per quantità di interventi sia per argomenti trattati, ci mancherebbe!

        gli altri mica ce l’hanno un Bagnoli! si limitano a tenere tra le loro fila “pontificatori” i cui articoli privi di emozioni non interessano, scommetterei, nessuno! 🙂

  6. avatar
    DURRENMATT 14 Maggio 2015 at 15:51

    …finalmente “er progetto” amerikano è andato a carte quarantotto.Tutto è bene quel che finisce bene.

    • avatar
      fds 14 Maggio 2015 at 18:46

      Era ora!
      La tua recente assenza dal blog incominciava a preoccuparmi, e le allegate provocazioni a mancarmi. 😉

  7. avatar
    Giancarlo Castiglioni 15 Maggio 2015 at 18:52

    Anche io sono appassionato di storia e il periodo che mi interessa di più è proprio quello che sta trattando Bagnoli, seconda metà dell’800 prima metà ‘900.
    Mi incuriosisce Junge. Credo sia morto in guerra, si sa qualcosa di più?
    E come campava Foltys? Era professionista o aveva qualche altra attività?

    • avatar
      Marramaquìs 15 Maggio 2015 at 19:05

      Su Klaus Junge e altri giocatori tedeschi c’è su SoloScacchi un articolo di cserica del 15.4.2010, dal titolo “Una fotografia racconta”.

      • avatar
        Ramon 15 Maggio 2015 at 19:45

        Eccolo qui. Grazie a Marramaquìs per la pronta e precisa indicazione.

  8. avatar
    Martin 16 Maggio 2015 at 09:10

    Dico solo che non saprei immaginare un altro SoloScacchi senza il taglio storico e di ricerca che vi hanno saputo infondere Paolo, Enrico, cserica, Marramaquis, Luca, Giancarlo e gli altri autori appassionati come noi di storia degli scacchi… certo l’attualità è importante tuttavia vi sono tanti siti, soprattutto stranieri, che forniscono un servizio dettagliatissimo, ma direi che SoloScacchi si propone con uno stile diverso e originale… e questo grazie a tutti voi, autori e lettori, per esserci vicino ogni giorno da quasi sette anni.

    L’idea del libro, magistralmente sostenuta da Marramaquis che se ne è occupato in prima persona, era nata appunto sia per “fissare su carta” una sorta di antologia di tanti bei pezzi pubblicati in questi anni, sia per trovare un mezzo per aiutare il sito a sopravvivere. Le spese da sostenere non sono poche e rischiamo, a fine anno, di dover interrompere questa nostra meravigliosa avventura…

    • avatar
      Mongo 16 Maggio 2015 at 12:27

      … E ricordati che c’è di mezzo il rinnovo del mio contratto. Sappi che mi hanno già cercato in molti: ‘SoloDama’, ‘SoloTabacco’, ‘Dattiall’ippica’, ‘Chessgrappin’ e su tutti ‘SivaaBerlino’. 😉

  9. avatar
    paolo bagnoli 16 Maggio 2015 at 21:54

    Ragazzi, non scherziamo! Per uno come me, che si azzarda ad uscire di casa saltuariamente, SoloScacchi è quasi una ragione di vita! Chiedetemi quello che vi pare (soldi a parte, anzi, ve ne chiederei io…;) e nel mio piccolo tenterò di fare il possibile. SOLOSCACCHI FOREVER!

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